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Autore: noneedtocallmesir    10/10/2013    0 recensioni
A Seijuuro non piace non avere il controllo, neanche nei propri sogni. Riflettendoci bene, c'è solo una cosa che può fare...
~*~
Basato su questo prompt: X si sveglia una mattina dopo aver fatto un sogno erotico pazzesco dove Y dava vita alla sua più grande fantasia sessuale. Quando incontra Y non riesce più a guardarlo con gli stessi occhi, e capisce di aver sognato lui perché ne è innamorato. Cos'ha sognato di farci? E come gestisce la cosa?
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atsushi Murasakibara, Seijuro Akashi
Note: Lime, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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"E adesso leccalo."

"A-Aka-chin..."

"Fai quello che ti ho detto, Atsushi."

Atsushi, completamente nudo e in ginocchio davanti a lui, allunga le sue mani (grandi, larghe, forti) e con delicatezza afferra il piede che gli viene offerto, portandolo a livello del proprio viso.

Il suo respiro diventa più affannato, e gli occhi di Seijuuro si socchiudono, come in un silenzioso invito (ordine, più che altro) a fare quello che gli è stato detto.

La lingua di Atsushi passa prima sulle proprie labbra, e poi, in un unico, sensuale gesto, si poggia sul tallone per arrivare fino alla punta delle dita. Tra queste si ferma, e il respiro caldo dell'altro gli solletica la pianta del piede.

Atsushi poggia un bacio leggero sulla parte inferiore dell'alluce, per poi mordicchiarlo gentilmente.

Seijuuro non riesce a distogliere gli occhi da quella immagine, dal corpo chino dell'altro, imperlato di sudore, i capelli che gli coprono parte del viso e l'espressione concentrata mentre mordicchia la pelle sensibile subito sotto le dita, per tornare poi all'attacco sul suo alluce.

Un po' troppo insistentemente, forse, ma Atsushi è sempre stato vorace.

Seijuuro sta per dirgli di che ora può risalire su per la gamba e poi dove più gli preme, quando Atsushi si avventa sul suo alluce con più foga del necessario. Quasi tanta da far male.

No, togliamo il forse, fa proprio male, così male che il dolore è quasi accecante, tutto diventa più chiaro e luminoso e-

Seijuuro si alza di scatto, e il suo cane, che da cinque minuti cercava di svegliarlo, si stacca dal suo piede e corre intorno al futon, abbaiando.

Il rosso gli intima di finirla e uscire dalla stanza, e si strofina gli occhi con il dorso della mano. La sveglia indica che sono le sette meno un quarto, dieci minuti più tardi dell'ora alla quale si sveglia di solito. La maledetta non ha suonato.

Meno male che si sveglia sempre con largo anticipo, e non corre comunque il rischio di arrivare a scuola in ritardo... Anche perché, deduce osservando il poco fraintendibile rigonfiamento fra le proprie gambe, avrà probabilmente bisogno di altri dieci minuti, prima di poter affrontare il mondo.

Sospirando, infila la mano sotto le coperte e dentro il pantaloni del proprio pigiama, cercando di ignorare le immagini che gli tornano alla mente. Purtroppo non ha successo, ma almeno riesce a finire molto prima di quanto si era aspettato.

 

"Aka-chin!"

Prima o poi dovrà riuscire a far capire ad Atsushi che pesa troppo per buttarsi sulle sue spalle e rimanere li appeso come uno zainetto umano.

"Sono stanco, Aka-chiiiiiiiiiiiiiiin, facciamo una pausa!"

La voce di Atsushi gli risuona nelle orecchie, e per un attimo il fiato caldo sul suo collo gli ricorda la sensazione di calore sulle dita del piede, e si irrigidisce.

Bruscamente, si stacca da Atsushi che per poco non cade per terra. "Sei pesante, Atsushi. E abbiamo appena cominciato." Il suo tono è più duro del solito, e Atsushi lo avverte, e lo guarda perplesso.

E' più sensibile di quello che sembra, e, dato che passa quasi tutto il suo tempo con Seijuuro, ha imparato a leggerne i cambiamenti d'umore.

"Va tutto bene, Aka-chin?"

No, non va esattamente tutto bene, anzi. Seijuuro si è già pentito della sua freddezza, e la faccia in parte imbronciata e in parte preoccupata dell'altro gli fa venire voglia di tornare alla posizione in cui era prima e lasciarsi abbracciare per tutto il resto della serata.

Oh-ho. Quest'ultimo pensiero non era esattamente previsto. La cosa sta sfuggendo al suo controllo e Seijuuro odia gli imprevisti e ciò che non può controllare.

Deve decidere, e in fretta, cosa fare in proposito, perché non crede che riuscirà a sopportare l'idea di fare sogni indecenti ogni notte e ritrovarsi così spaesato e eccitato per molto tempo.

Era convinto di essere più maturo dei suoi coetanei, ma a quanto pare non sarebbe sfuggito all'adolescenza neppure lui.

"Si, tutto bene, Atsushi. Dopo la doccia vieni nel mio ufficio, ti devo parlare."

Atsushi fa spallucce, ancora perplesso, ma da bravo bambino obbedisce a quel che gli è stato detto e ciondola verso il campo, impegnandosi subito a rubare la palla a Shintarou.

 

La palestra è ormai vuota, sono tutti andati a casa, ma Seijuuro aspetta nell'ufficio del capitano di essere raggiunto per una chiacchierata che sarà tutt'altro che facile.

E' li da solo pochi minuti, quando sente un leggero bussare alla porta, e, dopo aver deglutito, invita Atsushi a entrare.

L'altro si affaccia, i capelli un po' scompigliati e non ben asciutti, (quante volte gli avrà detto che si prenderà un malanno, ma Atsushi è pigro anche in queste cose) e sgranocchiando un Pocky gli chiede: "Volevi parlarmi, Aka-chin?".

Seijuuro lo guarda con attenzione, cercando di capire cosa lo attrae di questo ragazzone con la mentalità da bambino, ma non riesce a trovare una risposta precisa. Non si è mai sentito intimidito dalle sue dimensioni, anche se deve ammettere che ogni tanto lo invidia per la sua statura, ma non è che abbia una particolare predilezione per i ragazzi alti. Non sapeva neppure di avere una predilezione per i ragazzi, ma quel sogno rivelatore non gli ha lasciato molta scelta in merito.

L'altro è ancora li che attende con pazienza, e i Pocky nella scatola sono quasi finiti.

"Atsushi, devo chiederti una cosa." Improvvisamente Seijuuro si rende conto di avere la gola secca, e, per la prima volta da quando ricorda, è a corto di parole. Decide quindi di tenerla sul semplice e diretto. "Ti andrebbe di... intraprendere con me una relazione che vada oltre l'amicizia?"

Gli occhi di Atsushi si fanno in un po' più attenti, e le sue sopracciglia si alzano per la sorpresa.

"Oh?" risponde, quasi divertito. "Aka-chin vuole fare sesso con me?"

"Ehm..." Si, Atsushi è molto più sveglio di quanto voglia far credere. Oppure si è accorto di qualcosa, ma Seijuuro preferisce non pensare a una simile possibilità. "Si, anche." E soprattutto.

"Va bene!" Con un sorriso, Atsushi tira fuori l'ultimo Pocky dalla scatola, che accartoccia e butta nel cestino alle sue spalle senza neanche guardare, e ne fa fuori metà con un morso.

Un attimo... quello che aveva sentito era davvero un 'Va bene'? Così? Senza neanche discuterne?

Seijuuro non si aspettava una risposta così secca e veloce, ma da bravo giocatore si riprende in fretta e coglie subito la palla al balzo.

"Bene, allora chiudi la porta e lascia i tuoi vestiti su quella sedia."

Seijuuro non ha neanche finito di pronunciare l'ultima vocale che il suono di una porta sbattuta velocemente e con entusiasmo riecheggia nella palestra.

"Ora, Atsushi, inginocchiati pure qui..."

 
  
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