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Autore: _Lally_chan_    06/04/2008    2 recensioni
pensavo di averlo solo sognato....ma la realtà è ben diversa....Bill....riuscirò mai a ritrovarti?!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno, il destino, il futuro.

Ho freddo.

Non so da quanto sono qui.

Non ho la forza di aprire gli occhi; ho solo voglia di rimanere stesa e aspettare.

Non so chi, ma non voglio più stare sola.

Sento un pianto di un bambino.

Apro gli occhi.

Il liscio pavimento sotto di me è di un bianco luminoso, e si perde all' infinito.

Che strano.

Mi alzo goffamente e mi accorgo di essere scalza. Indosso solo un candido vestito di raso chiuso in vita da un nastro lungo e ondulato.

Senza pensarci due volte, mi incammino verso quella vocina, che sembra mi voglia chiamare a se.

Trovo un bambino seduto per terra, la faccia rigata dal pianto; gli occhi coperti dalle manine.

Quele lacrime color catrame mi danno un po' da pensare; forse perché non ho mai visto un ragazzino truccato.

Provo ad avvicinarmi ma una voce mi blocca.

< Non puoi fare nulla per lui. >

Mi volto velocemente per capire chi mi ha rivolto la parola; ma davanti a me è il nulla più totale.

< Vattene....non puoi fare niente....lui non è stato salvato....ormai è troppo tardi! >

Mi volto di nuovo e ora scorgo un ragazzo alto e molto magro che mi fissa con aria triste.

La scura matita nera risalta i suoi occhi color nocciola, e la criniera leonina gli cinge il viso perfetto. indossa un paio di jeans aderenti e una maglia nera che mettono in risalto il corpo longilineo e perfetto; catene e borchie cingono la sua vita e i polsi.

< Tu chi sei?! > chiedo con un po' di esitazione.

Lui non risponde; guarda solo con malinconia il bambino.

< Perché dici che non posso aiutarlo?! >

< E' troppo tardi.... > ripete il moro.

< Ma.... > cerco di avvicinarmi al bambino, ma quello scompare appena lo tocco. < ...perché lo hai fatto sparire?! > inveisco, consapevole in qualche modo che ne è lui il responsabile.

< Quella parte di me non deve più esistere....è per colpa sua che sono qui. >

< Cosa ti è successo?! > chiedo con gentilezza avvicinandomi < Se hai bisogno.... >

< Non ce la facevo più.... > Il ragazzo si siede sul pavimento e io lo seguo a ruota. < ....è stata sempre la stessa storia....nessuno mi capiva....nessuno....tutti troppo impegnati a deridermi.... >

< .... >

< Io volevo essere solo me stesso....ma forse mi sbagliavo. >

Mi si stringe il cuore a sentirlo. E' come se riuscissi a provare la immensa sofferenza che prova ed ha provato. Mi pervade e mi fa male.

< Mi dispiace tanto.... > gli dic appogiandgli la mano sulla spalla.

********************

Un dottore entra in una buia stanza di un ospedale, osservando i macchinari intorno al letto del malato.

Scuote la testa deluso; poi si riavvia alla porta.

< Dottore....come sta oggi? >

< Come ieri; stabile....speravo in qualche cambiamento, ma nulla. >

La donna guarda il medico con tristezza; gli occhi arrossati dal pianto e l' insonnia. Poi abbassa lo sguardo sul pavimento.

< Forse è meglio che vada a casa signora....deve riposarsi un po'....ne ha bisogno anche lei.... > propone il dottore.

< Tra un' ora arriverà mio marito....fino ad allora starò qui! Non voglio andarmente....se avesse bisogno di me....devo stargli accanto. >

< Come vuole. Io sarò di la se avesse bisogno. >

Il dottore si chiude la porta alle spalle riportando la stanza al buio e al silenzio. La donna si risiede sul divanetto vicino al letto e chiude un instante gli ochi.

< Torna da me....torna da noi ti prego! > dice prima do addormentarsi sfinita.

********************

Ho capito un paio di cose di questo nuovo ragazzo che ho conosciuto: deve avere avuto una vita terribile, il divorzio dei suoi, lo schernimento dei suoi coetanei bigotti per quasi tutta la la sua esistenza, solo per il suo modo di vestire e comportarsi.

Odio questo tipo di persone; riescono solo a far soffrire gli altri per la prorpia gioia personale o per noia e voglia di mettersi in mostra.

E poi si arriva a questo.

< Tu hai mai avuto problemi? > Il moro mi fa trasalire dai miei pensieri.

< Di sicuro non grandi come i tuoi....ma ho avuto quasi tutta la famiglia contro per via delle mie scelte....e il mio lavoro....l' ho sempre odiato....e gli amici....non sai quanti mi hanno tradito.... >

< A te come è successo? > chiede lui corioso.

< Una macchina. > Dico io consapevole ancora una volta di quello che mi chiede il mio nuovo amico. < Probabilmente un pirata della strada.....ma forse mi ha fatto un favore.... >

Il ragazzo mi guarda con aria dispiaciuta, ma anche contrariata.

< Io....io mi sono tagliato le vene....non resistevo più alla pressione.... > mi dice triste guardandosi i polsi. < Neanche mio fratello poteva più aiutarmi.... >

Lo guardo con disappunto.

< Hai un fratello?! > chiedo.

< Si, è il mio gemello....lui mi ha sempre aiutato in tutto....ha fatto tutto il possibile....gli volevo un bene.... >

< E tu lo hai lasciato da solo?!?! >

Sento la rabbia farsi strada in me.

< Io....non volevo portare giù anche lui.... >

< Ma adesso l' hai abbandonato....come pensi che possa stare?!?! >

< Io...io lo so che sono stato egoista ma.... >

< Nessun ma!!!!! > La mia voce è seria e ferma. < Devi tornare da lui! Non puoi lasciarlo solo!!! Lui ha bisogno di te!!! >

Finisco la frase e mi accorgo che sto piangendo. Lacrime amare, perché mi rendo conto di non essere tanto diversa da lui....ho urlato anche contro did me quelle parole.

Il ragazzo si rialza in piedi con aria seria e in qualche modo sicura.

Sembra abbia fatto la sua scelta.

Accanto a lui si rimaterializza il bambino scomparso poco prima. Il suo trucco è perfetto e bellissimo, uguale a quello del mio amico.

I due si prendono per mano e si incamminano verso l' infinito.

< Grazie > mi dice cin un sorriso radioso che non potrò mai dimenticare.

< Ricordati di essere sempre te stesso > lo incoraggio io. < Fregatene dei giudizi altrui....sono solo gelosi!!! >

Lui assente sorridendo ancora.

Lo guardo allontanarsi, poi comincio a corrergli dietro urlando:

< Come ti chiami?! >

Lui si gira un istante.

< Bill! > grida di rimando < Bill Kaulitz!!! >

< Io sono Laura!!! Laura B.!!! Spero di rincontrarti un giorno Bill! Quando tutti e due saremo tornati di la! >

Lui sorride salutandomi e scompare in un grosso bagliore di luce.

Io cado in ginocchio e mi metto a piangere.

Sono di nuovo sola.

Sento una manina che mi accarezza la testa. Alzo il viso e vedo una bambina che mi sorride. Due occhini azzurri uguali ai miei mi squadrano e mi rilassano; mi entrano nel cuore.

< E' ora, per noi, di andare. > mi dice gentilmente facendomi alzare. < Anche tu puoi tornare ora. >

Non so perché ma mi fido delle sue parole.

Le prendo la mano e comincio a camminare verso la stessa luce che prima ha illuminato il cammino del mio nuovo amico Bill.

********************

Mi sveglio lentamente e cerco di mettere a fuoco la stanza in cui im trovo. Guardo le mie mani da dove partono miriadi di fili e tubi attaccati ad altrettante macchine intorno a me. Decido di levarmi la fastidiosa mascherina per l' ossigeno che ho sulla bocca e subito uno schermo comincia a lampeggiare. Subito un' infermiera si fionda nela mia camera e comincia a chiamare i dottori.

< E' un miracolo. > pronuncia il primo cominciando a osservare i miei impulsi vitali.

< Io non pensavo.... > continua l' altro tornando alla porta.

Poi vedo entrare la mia famiglia; tutti in lacrime, lacrime di gioia, per quel miracolo tanto agoniato. Mia sorella mi corre incontro saltandomi in braccio.

< Ben tornata.... > riesce solo a dirmi tra i singhiozzi.

******************

   
 
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