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Autore: AnonimaKim    12/10/2013    3 recensioni
SPOILER!SPOILER!SPOILER!
Ok, non so come altro scriverlo!
Innanzitutto sono AnonimaKim, per chi mi conoscesse già... sì, dopo all'incirca due anni sono tornata sul questo fandom per continuare a rompere con le mie storie assurde! (che nessuno vuole mai leggere -.- ).
Mi sono un pochito (Sì, un pochito u.u) fissata con questa nuova “cosa” che sembra che stia germoliando fra ... (Ragazzi mi dispiace ma ho letto le regole del sito e non posso dirvelo perché in Italia ancora questa cosa non si sa ufficialmente).
Comunque, seguo le vicende di questi due nella serie di All Stars, ogni capitolo è un piccola One Short su un loro momento particolare... vabbé, mi sa che si è capito!
Ragazzi, non so come altro dirvelo... SPOILER TDAS!
(ahah però sono stata brava... vi ho messo i personaggi :) )
[STORIA SOSPESA]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Scott, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Ok... ciao!

Allora, mi dispiace tantissimo per il ritardo, e ci tengo a spiegare perché passi così tanto tempo tra un capitolo all'altro. Non è lo scrivere la storia in se e per se che mi blocca.... ma è il fatto di non capire che cosa dicano i personaggi in inglese! Non in italiano, proprio in inglese! Non sono una cima in lingue, però non sono scema, e se capissi che cosa i personaggi dicono (in inglese) sarebbe facile fare poi la traduzione.! (quante volte ho ripetuto la stessa cosa in una frase? O.o)
Comunque, alla fine ho deciso di prendere le traduzioni dagli altri anche questa volta!
….
Oh, Spiriti! A volte sei proprio fessa....
….
(Qui il link per correttezza: http://www.youtube.com/user/Atuttorealityilforum?feature=watch )
Il capitolo è diviso in tre parti, in tre diversi momenti della puntata, metterli singolarmente non mi piaceva perché sarebbe venuta una cosa troppo corta... e a me le cose troppo corte, chissà per quale oscura ragione, danno fastidio!
Oh, beh, spero che piaccia!



The question of: “Why”




E sospirò ancora una volta.

Il sole stava tramontando a Ovest, i colori raggianti del crepuscolo avevano irradiato tutto l'ambiente circostante, l'acqua più o meno limpida, tremolava appena riflettendo la luce della grande palla infuocata che stava lentamente scomparendo all'orizzonte. La fresca brezza serale le accarezzava la pelle color caramello, regalandole un'incredibile sensazione di pace e tranquillità, mentre la sua mente sembrava rilassarsi al rumore lontano delle onde che si infrangevano sulla spiaggia.

Se ne stava da sola, appoggiata alla ringhiera del balcone del secondi piano nella grande villa-Spa che la sua squadra si era meritata con la vittoria del giorno precedente. Continuava costantemente a ripetersi che forse avrebbe dovuto cominciare a rilassarsi un po', invece di stare lì rimuginare e a riflettere con quello strano fastidio allo stomaco.

Guardava l'orizzonte con quella che sembrava una strana malinconia negli occhi e nello sguardo, sentiva in quel momento, una strana sensazione di solitudine. Era abituata a stare da sola, era abituata al fatto che nessuno volesse stargli vicino, e non poteva neppure dargli troppo torto. Ma quella solitudine era strana, era qualcosa che raramente aveva provato in quella sua vita, era qualcosa che faceva male proprio in mezzo al petto. Il cuore sembrava stringersi in una morsa a ogni suo battito cardiaco, si inumidì le labbra secche e sospirò ancora. Come fosse stata colta improvvisamente da un qualche dialogo interiore, cominciò a mormorare tristemente fra se e se:

-”Mi sento... come se mi mancasse qualcosa ...”- poi osservò il cielo color arancio, come in cerca di una risposta fra le nuvole rosate. Sì, era proprio quella la sensazione. Qualcosa le mancava, quel piccolo frammento di dolore era causato dal vuoto, dall'assenza di qualcosa.

Ma le vere domande da cui il suo spirito esigeva una risposta erano: “Cosa?”, e soprattutto, “Perché?”.

-”Ma che cosa? Che cosa potrebbe mai essere...?”-

Ma proprio mentre si attingeva a terminare la frase, la sua attenzione venne deviata dal bizzarro verso di un piccolo uccellino arancione, che si era posato delicatamente sul ramo di un albero vicino. Uno strano verso... le parve immediatamente una risata subdola. Non era sicura del fatto che non fosse la sua immaginazione che le dava dei segnali, ma a quanto pare una delle domande che si annidavano in lei trovò risoluzione. Il colorito di quell'uccellino, miscelato all'arancio del crepuscolo.... arancio, arancio rossastro.... ma le ricordavano, le ricordavano i capelli di...

-”Scott!”- esclamò lei all'improvviso, sgranando stupita gli occhi.

-”Quell'ammasso maleodorante mi manca davvero!”-

Subito dopo aver compreso ciò che davvero era uscito dalla sua bocca, cominciò seriamente a dubitare riguardo alla sua salute mentale. Ma poteva essere d'avvero lui ciò che le mancava? Poteva davvero essere la sua assenza la causa del suo dispiacere, della sua malinconia, della sua tristezza?

Si rifiutava di crederlo, odiava che la sua felicità dipendesse da qualcun altro che non fosse se stessa. Improvvisamente, ricordò la sua condizione, e il suo sguardo vagò ancora verso ovest, questa volta però, verso quell'isola macabra e lontana che compariva all'orizzonte, tra le acque che riflettevano la luce del tramonto.

-”Io... mi chiedo come se la cavi sull'isola dei teschi...”-

Ma Courtney sgranò ancora gli occhi e scosse la testa. Non doveva interessargli, non gli importava affatto di lui. Poteva finire sbranato dagli orsi e dai castori giganti per quanto la riguardava, l'unica perdita sarebbe stata l'impossibilità di un'alleanza, tutto qui. Perché era questo quello che le importava davvero, stringere un rapporto... una relazione....insomma, non esattamente un rapporto o una relazione ma... sì, insomma qualcosa che potesse legargli all'unico scopo della vittoria. La ragazza si accorse di star farfugliando nella sua mente, si inumidì di nuovo le labbra a secco e sospirò ancora frustrata.

Insomma, voglio solo un'alleanza.

Ma dentro di lei qualcosa la spingeva verso la risposta all'ultima domanda del suo spirito, che pulsava nel suo petto come un tamburo impazzito. O quello era il cuore?

 

Hai capito di cosa, o meglio, di chi senti la mancanza, Courtney.... ora stai a capire il perché....

 

Quella domanda continuò a tormentarla per tutto il resto della notte, attraverso il bosco per continuare e vincere la sfida. Era un pensiero continuo, che si faceva vivo ogni volta che si preoccupava che potesse accadergli qualcosa. E questo le dava fastidio, le dava tremendamente fastidio. Fastidio, perché si rendeva conto dentro di se di cercare la sua vicinanza, perché si rendeva conto che vicino a lui si sentiva più sicura. Ma poteva esserci sensazione più stupida? Aveva imparato fin troppo bene nella sua breve esperienza nei Reality show che doveva tenersi bene alla larga da quella roba, da qualsiasi cosa la facesse barcollare sui suoi ferrei principi che in nessun caso avrebbero dovuto essere violati. Perciò no, non aveva alcun interesse per lui se non quello di formare un'alleanza che la portasse fino alla fine.

E continuava a rimanerne testardamente convinta anche quando era evidentemente preoccupata per la sua salute, quando si era inginocchiata accanto a lui e gli aveva chiesto disperatamente se stava bene. Lui si era alzato, tranquillamente come se nulla fosse accaduto, si lasciò sfuggire qualche smorfia di dolore, ma la ragazza si rialzò in piedi e tentò di rimediare a quella patetica sceneggiata da ragazza preoccupata. Si schiarì la voce con il suo tono altezzoso, poi gli diede le spalle.

-”Ah, bene”- dichiarò con voce ferrea -”Visto che abbiamo una sfida da vincere, stai pronto!”- terminò poi con tono autoritario rifilandogli un severo sguardo fugace. Ma tanto lei lo faceva per la squadra no? Lo faceva per lei, perché non voleva uscire dal gioco, perché non voleva essere eliminata. Non riuscì a non stupirsi, quando Scott le rispose semplicemente con un “Sissignora”, sorridendole entusiasta. La ragazza allontanò lo sguardo da lui, e incrociò le braccia, imponendosi di cominciare a pensare a qualsiasi altra cosa.

Lei lo faceva solo per se stessa, l'unico interesse che aveva nei suoi confronti era puramente strategico.

Prima della sfida, si rintanò per l'ultima volta nel confessionale, come se parlare davanti alla telecamera avesse reso irremovibile il suo pensiero nei suoi riguardi.

 

-“L'unico interesse che ho per Scott è puramente strategico....
Davvero! Di certo è carino, ma in una maniera rustica e trasandata. Come una baracca con delle belle tende, o un asino con la parrucca."-

 

Ma non appena uscita da lì, e mentre si attingeva a tornare alla linea di partenza per riprendere e

finalmente cominciare la sfida, una minuscolo sussurro mormorò misteriosamente nella sua mente:

 

“Ancora non hai risposto alla domanda del “Perché””

 

E siccome la probabile risposta non era neppure minimamente contemplabile nella sua testa, cercò in tutti i modi di dimenticarsi della faccenda con Scott, e concentrarsi sulla sfida.

Aveva, infondo, così tante altre cose a cui pensare: Guardarsi le spalle da Heather e Alejandro, guardare male Gwen, ignorare Duncan.... stare attenta a non essere aggredita da qualcosa.... e, basta? Non riusciva a capire, perché all'improvviso i grandi problemi della sua vita all'interno del reality sembravano essere minuscoli in confronto al dilemma che aveva dentro di se?

Era riuscita, chissà come, a evitare che i suoi pensieri intralciassero la sua mente durante il resto della serata. Ma dopo la loro vittoria (e avevano vinto grazie a lei, ovviamente!), mentre tornavano al campo per la cerimonia di eliminazione dei Criceti eroici, Courtney si rese conto ancora una volta a che cosa stava pensando.

Ma stava... davvero sperando che Scott non tornasse sull'isola dei teschi?

L'ispanica scosse la testa e incrociò le braccia seccata. No, non lo stava facendo affatto per lui, lo faceva ovviamente perché avrebbe voluto che fosse Gwen quella a passare la nottata in un posto del genere. Era colpa sua se avevano quasi-perso! Lei meritava di andare in quel postaccio.

Già, lui non c'entrava proprio nulla.

E mentre raggiungeva il suo posto accanto a Scott, sull'impalcatura per i vincitori, la piccola e insignificante voce dentro la sua testa ripeteva:

 

“Ancora non hai risposto alla domanda del “Perché””

 

Ma lei la scacciò via, decisa e determinata a non pensarci più.

Dopo soli pochi minuti però, la sua mente ricominciò a perdersi: Scott aveva appena alzato la mano, e aveva detto a Chris che sarebbe andato lui sull'isola dei Teschi anche questa volta.

-”Certo, che mi importa!”- aveva risposto in conduttore indifferente scrollando le spalle.

Ma a lei... a lei importava?

-”Cosa?No!”- Era allibita, come poteva essere così entusiasta di passare una notte su quell'orribile isola invece che con lei alla.... con la squadra! Non con lei.... anche, insomma... lei faceva parte della squadra.... ma intendeva.... Scrollò la testa e lasciò perdere.

-”Ma perché?”- alla fine gli pose quella domanda, lui ridacchiò con vaga soddisfazione e le posò una mano sulla spalla.

-”Scusa Piccola!Ma devo trovare la statuetta dell'invincibilità”-

E mentre l'elicottero di Chef lo rimorchiava e lo portava via dall'isola di Wawanaqua, Courtney rimase completamente paralizzata al suo posto?

Quello che cos'era... esattamente?

“Piccola”? Chi cavolo gli aveva dato il permesso di chiamarla così?!

Lei no, insomma, se ne sarebbe ricordata. Sta di fatto, che l'unica cosa che riuscì a fare in quel momento fu quella di seguire l'elicottero rosso e sospirare. A lei stessa non era piaciuto il suo sospiro!

Courtney scosse di nuovo la testa e incrociò le braccia ammutolita. Sbuffò poi esasperata davanti alla piccola voce che ripeteva fino allo sfinimento nella sua mente, e forse, questa volta anche nel suo spirito:

“Ancora non hai risposto alla domanda del “Perché””

 


 

Sì, sono perfettamente consapevole di non aver aggiunto la faccenda di Duncan e Gwen in questo capitolo, non l'ho fatto appositamente. Avrei voluto, e nella stesura iniziale c'era, ma rileggendo il testo mi sono resa conto che intralciava tutta la storia del “perché”... insomma, non suonava bene nel complesso... perciò probabilmente inserirò il tutto nel prossimo capitolo!

Grazie mille a tutti coloro che sono riusciti piamente a seguirmi fino a qui, sono felice che questa roba piaccia a qualcuno.... insomma, praticamente non faccio altro che dire ciò che succede... perciò... in realtà non è che ci ho messo molta fantasia in questa storia.

A parte tutto, vorrei provare a gestire una seconda storia a parte questa. Vorrei e ci terrei tanto a un vostro parere:

“Secondo voi si possono gestire bene due storie contemporaneamente?”

Non voglio combinare casini!

Ovviamente accetto qualsiasi tipo di critica costruttiva, dato che sì, ho un sacco ancora da imparare, e ovviamente fatemi sapere di eventuali grammaticali o di battitura :)

Grazie ancora a tutti quanti!

AnonimaKim

  
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