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Autore: xMoonyx    14/10/2013    7 recensioni
{Wincest; Destiel}
Dean e Sam lavorano ad un caso di streghe, ma sfortuna -o imprudenza del maggiore- vuole che Dean cada vittima di un potente filtro d'amore, che gli fa letteralmente perdere la testa per suo fratello. Sam, disperato, cerca in Bobby e Cass un'ancora di salvezza, ma ancora non sa cosa Dean ha in serbo per lui...
Riusciranno Bobby e Castiel a salvare il salvabile, a proteggere la dignità e la virtù del minore dei Winchester dagli assalti del fratello e dalle sue melense lettere d'amore? E cosa c'entra Biancaneve in tutto questo?
[Genere: Commedia, Romantico e Fluff - il mio computer non ne seleziona più di uno]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
Capitoli:
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Love Interest - When you can't just escape 5
Avvertimento: Mi spiace per il ritardo di due giorni ma capitemi, venerdì ho iniziato l'università e tra lezioni di mattina, scuola guida di pomeriggio e uscita il sabato sera con amici non ho proprio avuto tempo di aggiornare :3 questo è il penultimo capitolo, più destiel che mai *-* il prossimo sarà l'epilogo :D
LA CANZONE DA ASCOLTARE DURANTE QUESTO CAPITOLO E':
https://www.youtube.com/watch?v=agqPwZqQfHA&noredirect=1
(anche qui, la canzone non è presa a random, ma descrive parte del cap <3)


So it’s over
This time i know it’s gone
Salt water
You tasted it too long
I put it on
Once it starts

Up in flames
Up in flames
Up in flames
We have slowed way down

So it’s over
As time flying on
This time I know your song
Stop and slowed way down
Stop and slowed way down
Up in flames
Up in flames
Up in flames
We have slowed way down





Love Interest

When you can't just escape



Parte 5


Sam si affrettò subito verso il fratello, allarmato.
«Dean!» gli afferrò una spalla, per assicurarsi che stesse bene, e come ringraziamento si guadagnò un'occhiataccia.
Dean si dibatté violentemente dalla sua presa, cercando di allontanarsi sia da lui che da Cas, lasciando guizzare lo sguardo da uno all'altro, confuso, terrorizzato, incredulo.
«Che diamine... cosa...?» poi, come se la testa avesse mandato una nuova fitta, si portò una mano alla tempia con un gemito strozzato.
Cas sembrava essere ricaduto lentamente nel presente, come risvegliandosi malvolentieri da un sogno bellissimo.
«Non ha funzionato» sussurrò a mezza voce, lo sguardo nel vuoto, nel panico più totale, e Sam si chiese come potesse esserne così sicuro. Dal suo punto di vista, aveva funzionato eccome.
«Dean...?» domandò, incerto, provando di nuovo a toccare la spalla del fratello. Questa volta Dean lo lasciò fare, docile, con gli occhi tuttavia ancora nervosi, che si muovevano velocemente sul lenzuolo, come se stesse cercando di riordinare la mente.
«Che succede?» chiese, alzando lo sguardo su di lui.
Sam giurò di non aver mai visto suo fratello più smarrito. I suoi occhi verdi erano spalancati e splendenti, le sopracciglia leggermente contratte.
«Ti... ti senti bene?» volle indagare Sam, cauto. Dean deglutì, attento a non rivolgere l'attenzione a Castiel, ancora seduto immobile sul bordo del letto.
«Che cosa è successo?» rispose invece Dean, ignorando la sua domanda. I suoi occhi seguirono con aria critica la scia di briciole di crostata sul lenzuolo. «E che ci faccio qui?»
Sam si voltò verso Bobby, speranzoso, e il vecchio cacciatore sembrava esultante.
«Sei felice di vedere Sam?» chiese poi, distratto, e Sam gli regalò un'occhiata interrogativa. Poi comprese, si diede dell'idiota, e si voltò per non perdersi la reazione di Dean.
Il maggiore aveva battuto le palpebre, corrugato la fronte, e finalmente rialzato gli occhi su di loro, come notando la presenza di Bobby solo in quel momento.
«Sam?» ripeté, come se avesse sentito male «Che diavolo significa se sono contento di vederlo?» poi, in sua direzione «Eri ferito? Dove sono le streghe? Ti hanno lanciato un incantesimo?»
«No, io sto ben-»
«Se le becco giuro che stacco loro la testa. Eih, un momento, ma non l'avevo già fatto?» Dean si portò di nuovo una mano alla tempia, sofferente, ma Sam non poté fare a meno di sorridere.
All'improvviso sembrò sciogliersi qualcosa nel suo petto. Come se un peso di piombo gli fosse scivolato via dalla gabbia toracica. Aveva voglia di urlare dalla gioia: i suoi muscoli facciali non risposero agli stimoli e si aprirono in un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
Un attimo dopo, non riuscì a contenersi e abbracciò Dean stretto, come se non volesse più lasciarlo andare.
«Wooho, ehi!» Dean, colto alla sprovvista, diede qualche colpetto perplesso alle spalle del minore. «Calma, tigre.»
«Sam, lascialo respirare» rise Bobby dietro di lui e Sam si staccò, sollevato e, finalmente, felice.
«Dean, è così bello rivederti. Per un momento credevamo...» sospirò, lasciando la frase in sospeso.
«Che importa, adesso stai bene.»
«Ho rischiato di morire?» si stupì Dean.
«Una specie» tagliò corto Bobby, agitando una mano come se fosse una faccenda di poca importanza «diciamo che ci sei andato vicino.»
«Sembro farlo piuttosto di frequente, negli ultimi tempi» commentò Dean con una smorfia sarcastica.
Il fratello, notò Sam, continuava a fingere che Castiel non esistesse. Del resto, l'angelo non aveva praticamente aperto bocca e non stava facendo alcuno sforzo per ricordare la sua presenza.
«Sono state quelle streghe? Eppure ricordo che le avevamo uccise...»
«Infatti è stato così» confermò Sam, scacciandosi una ciocca di capelli particolarmente curiosa dalla fronte. «Ma hai accidentalmente...»
«Stupidamente» corresse Bobby.
«... bevuto uno dei loro intrugli, beccandoti un incantesimo... uhm...» Sam scambiò una veloce occhiata con Bobby, chiedendosi se fosse il caso di dire la verità.
Il vecchio scosse appena la testa e Sam deglutì. «Quasi mortale» terminò, vago. «Ma abbiamo fatto qualche ricerca e siamo riusciti a salvarti.»
«Dio benedica google, allora» rise Dean col suo solito tono allegro, stiracchiando le braccia. «Cavoli quanto odio le streghe.»
«Ricordi qualcosa, ragazzo?» domandò Bobby, cupo, e Sam avvertì un brivido freddo risalirgli lungo la spina dorsale.
Con la coda dell'occhio, notò Cas irrigidirsi.
Dean parve riflettere sulla domanda, con l'espressione contratta, e si morse il labbro.
«Non... non proprio» poi, probabilmente sentendosi osservato. «No, direi di no.»
Sam sospirò di sollievo, lasciando ricadere indietro la testa, gli occhi chiusi.
«Meglio così» convenne Bobby, scrutando Cas da sotto il cappellino da baseball al contrario.
Dean parve notare l'angelo solo in quel momento. Gli rivolse uno sguardo breve, calcolatore, diffidente, e accorgendosi che l'altro lo stava fissando, lo distolse in fretta.
C'era una strana tensione nell'aria, tanto fitta da potersi tagliare con un coltello.
Questa volta, però, era una tensione negativa, gelida, e Sam era ben lieto di interromperla, battendo le mani e attirando bruscamente su di sé l'attenzione di tutti. Fu quasi sicuro di aver visto Dean e Cas sussultare.
«Bene! Sembra che Dean sia tornato in forma! Che ne dite di  festeggiare?»
«Che in questo caso significa dormire» ironizzò Bobby.
«Devo aver dormito parecchio oggi, da mezzo-morto-stregato...» obiettò Dean, ingenuamente, ma Sam non riuscì a imitare il suo sorriso «Perché mi sento stranamente riposato! Quindi... sì, direi che una bella birra farebbe al caso nostro. Oh... e che non contenga qualche strano veleno mortale.»
E poi Cas esplose.
Sam non seppe spiegarsi se fosse per essere stato ignorato fino a quel momento, o perché l'angelo era semplicemente incapace di mentire, o perché odiava l'idea che Dean avesse perso la memoria, ma quando Cas parlò lo fece con un certo tono di urgenza e rabbia.
«Non eri addormentato, eri svenuto!» chiarì l'angelo, quasi stupito dalla stupidità dell'altro. Ecco, era proprio quello il tono, Sam non avrebbe saputo pensare ad una descrizione migliore. «Ti stava per esplodere il cervello, e sarebbe successo se non fossimo intervenuti. Non è da oggi che sei sotto l'incantesimo, ma da una settimana, Dean. E non era un veleno. Era un filtro d'amore.»
Dean si voltò a guardarlo del tutto. «Cosa...?» soffiò, a mezza voce, totalmente preso in contropiede.
«Un filtro d'amore» ripeté Castiel marcando ogni sillaba «Che ti avrebbe fatto esplodere il cervello se fossi stato rifiutato per troppo tempo.»
Dean sembrava indeciso se ridere o chiedere qualcosa, poi guardò meglio Castiel, assottigliando gli occhi, e parve essersi accesa una lampadina nella sua testa, perché aprì la bocca come per dire "Aaah ora capisco".
Eppure Sam era sicuro che avesse frainteso e capito malissimo.
«Già, avevi perso la testa per me» intervenì, e quando Dean lo guardò Sam fu sicuro di veder crollare la sicurezza ottenuta un attimo prima. A quanto pare, Dean ricordava il bacio con Castiel -o non si sarebbe spiegata la sua reazione così violenta- e forse per un momento aveva pensato che fosse a causa del filtro d'amore. Sam voleva che capisse che quel bacio era stato autentico.
«Cosa?» sbottò invece Dean, come realizzando il significato della frase solo in quel momento. «Io... tu... oh mio dio.»
Deglutì, nervosissimo. «Non ricordo nulla!»
«E meno male» Bobby tramontò gli occhi al cielo «Ci hai fatto passare una settimana infernale, ragazzo. Specialmente per Sam.»
«Sì, ma è tutto passato...» cercò di rimediare Sam, a disagio.
Era stato già imbarazzante stare vicino a suo fratello nell'ultima settimana, ma parlarne con lui da lucido era dieci volte peggio.
Dean era pallido e imperlato di sudore freddo, e sembrava aver perso l'uso della parola.
«Forse Sam conserva ancora qualcuna delle tue lettere d'amore» disse Cas con tono neutro.
Dean trasalì.
«Le mie... cosa?»
«No, niente... Cas... Cas!» Sam cercò di richiamarlo ma l'angelo era ormai partito per la tangente.
Per un momento Sam pensò lo stesse facendo apposta per sconvolgere Dean e ferirlo, ma poi si rese conto che l'angelo parlava con un tono ingenuo e affabile, quasi che pensasse di fargli un favore a inserire nella sua mente quei ricordi che, per fortuna, aveva perduto.
«E gli hai preparato i biscotti» continuò Cas «che per inciso, sono squisiti. Sei un ottimo cuoco, dovresti cucinare più spesso. Certo, io sono un angelo e in teoria non dovrei aver bisogno di mangiare, quindi il mio parere potrebbe risultare inverosimile e distorto, ma il sapore di quei dolci non era sgradevole quindi suppongo che siano...»
Dean ascoltava il resoconto con le labbra che tremavano nel tentativo di dire qualcosa, qualsiasi cosa, che potesse scongiurare quegli eventi.
«Non ero io!» esclamò ad un tratto, interrompendo lo sproloquio dell'angelo. Si voltò verso Sam, agitato.
«Sammy, te lo giuro, qualsiasi cosa io abbia fatto... quello non ero io! Io non farei mai... non sono...»
«Non preoccuparti, lo so» Sam gli poggiò una mano sulla spalla, per tranquillizzarlo «Ho già dimenticato tutto. Eri sotto un filtro d'amore, normale che agissi così. Ma per fortuna ora sei tornato in te, e devo ammettere che non mi dispiace affatto aver perso un pretendente che attende alla mia virtù ventiquattr'ore su ventiquattro.»
Dean deglutì e Sam rise, dandogli una pacca sul braccio. «Dai, scherzavo!»
Dean era ancora turbato, però, e non rise con lui.
«Mi... dispiace. Per quello che è successo... qualsiasi cosa sia successa e... e.. sapete cosa? Non voglio saperlo. Non voglio sapere più nulla» rabbrividì.
«Ma...» stava iniziando Castiel, e Dean alzò gli occhi su di lui, nervoso.
«Ho fatto cose... troppe cose di cui mi pento» concluse, acceso, puntando gli occhi su Castiel.
E fu come se qualcosa si spezzasse.
L'angelo richiuse la bocca, improvvisamente cupo, rigido, un muscolo che guizzava sulla mascella.
Dean mantenne lo sguardo, furente, e Sam capì troppo tardi il peso che quelle parole avevano avuto, dette in quel modo, su Castiel.
L'angelo, infatti, aveva stretto i pugni.
«Bene, allora» commentò, duro. Un attimo dopo sparì.
«Cas...!» lo richiamò Sam.
Ma Cas non tornò indietro.
«Stupido angelo!» sbottò Bobby, per poi incenerire Dean con gli occhi «E tu sei ancora più stupido!»
«Dean!» rimarcò Sam, in tono di rimprovero. Il cacciatore guardò entrambi, perplesso.
«Che c'è?» domandò sulla difensiva, allargando le braccia. «Ti ho già detto che mi dispiace, Sam, per qualsiasi cosa io abbia... abbia tentato di fare. Lo userai contro di me, ne sono certo. Quindi vaffanculo in anticipo. Ora, se non vi dispiace, vorrei solo dimenticare.»
«Lo so, Dean...» si affrettò a rimediare Sam, indisponente «Non era a questo che mi riferivo!»
«E allora cosa?»
«Castiel ti ha salvato la vita» replicò, serio «e tu lo ringrazi così?»
«Che dovrei fare, comprargli un mazzo di rose?» Dean fece una risatina priva di allegria «E poi perché mi stava... stava...» la voce gli morì in gola mentre agitava una mano, quasi sperando che potesse finire la frase per lui.
«Baciando?» gli venne in aiuto Sam.
Rispondendo al tuo, di bacio, pensò invece.
Dean saltò su, il volto accaldato, e iniziò a borbottare nervosamente frasi frammentarie che suonavano tutte come "Io non..." "non era..." "e lui..." "... non ero io..." agitando le mani e facendo di tutto per non guardarli.
«Doveva spezzare l'incantesimo, ecco perché» concluse Sam.
Dean lo scrutò allucinato.
«Quello che tuo fratello sta cercando di dire...» interloquì Bobby, con sufficienza «E' che il contro-incantesimo per il filtro d'amore era il bacio del vero amore.»
Dean parve finalmente risvegliarsi dal suo stato comatoso. «Cosa?!» scattò. Poi, con una risatina sarcastica «Dove diamine sono finito, in un film Disney? L'avete costretto voi a... a...»
«Eravamo disperati!» quasi urlò Sam «Dean, stavi morendo, dannazione! Le abbiamo provate tutte! Cassie, Lisa, l'Impala... ma nessuna di queste ha funzionato!»
«Mi hai fatto baciare una macchina?» domandò invece Dean.
«Non è questo il punto!» Sam sentì di star perdendo la pazienza «Non sapevamo cosa fare, tu eri sempre più debole ed in punto di morte, ed eravamo rimasti solo noi. Ho solo pensato che Cas...»
«Beh, allora hai pensato male!» gli urlò contro Dean, rosso, Sam non seppe se per l'imbarazzo o la rabbia.
«Abbiamo pensato benissimo invece, considerando che l'incantesimo si è spezzato» fece Bobby, rude.
Dean aprì la bocca, poi la richiuse.
Infine fece scorrere lo sguardo da uno all'altro, con una smorfia.
«Cosa state cercando di dirmi? Che sono follemente innamorato di Cas e che la forza del nostro legame ha spezzato l'incantesimo brutto-brutto delle streghe?»
Il suo tono di voce era sprezzante e con un accento infantile, ma Sam rispose come se fosse una semplice domanda.
«Sì, esattamente.»
Dean rise, cercando una posizione più comoda sul letto.
«Siete pazzi.»
«E tu sei un coglione» disse invece Sam, nessuna traccia di divertimento nella voce. «Non c'è niente di male a provare dei sentimenti per qualcuno, De-»
«Oh no!» lo fermò Dean puntandogli un indice sotto il naso «No, no, no, non cominciare col discorsetto profondo sui miei sentimenti, Sam! Mi sembra di trovarmi in uno di quei filmetti per ragazzine di quattordici anni» sbuffò «ero sotto un filtro d'amore. Mi sono risvegliato. Bene. Io non ricordo niente di quello che è successo, non potreste farlo anche voi? E' successo, basta. Si va avanti. Non pensiamoci più. Io non sono innamorato di Cas, questo è ridicolo. E l'aspetto più ridicolo di tutta questa storia è che voi ci credete!»
«Non voglio mettere in dubbio le tue sicurezze, Dean, ma l'incantesimo parla chiaro. Cas non sarebbe riuscito a risvegliarti, baciandoti, a meno che tu non lo amassi davvero.»
«Che cazzata...»
«Allora spiegami come mai ti sei risvegliato!» insistette Sam.
«Forse scadeva da solo dopo una settimana...» Dean scrollò le spalle, come se non gliene importasse più di tanto. «O avete letto male le istruzioni. Chi se ne frega! L'importante è che sono di nuovo io, no?»
«Non dovresti trattarlo così» insistette Sam, assottigliando gli occhi «E comunque, tanto per fartelo sapere, lo sospettavo da un po'. Che tu provassi qualcosa per lui, intendo.»
Dean boccheggiò incredulo, scuotendo la testa, poi spostò gli occhi su Bobby, come in cerca d'aiuto.
«Non guardare me, ragazzo. La penso come lui.»
Dean lasciò ricadere le braccia su lenzuolo, con un sospiro. «Due contro uno, accidenti» scosse la testa di nuovo, con una risatina cinica «Allora, ascoltatemi bene, io NON sono gay, chiaro? E non sono innamorato di Cas, caso chiuso. E adesso, se non vi dispiace, vado a prendermi la birra» fece per alzarsi dal letto ed ebbe un capogiro che lo costrinse ad aggrapparsi al tavolino.
«O magari due» si corresse poi stringendosi la fronte con una mano.
«Essere innamorato di Cas non fa di te gay!» cercò di spiegargli Sam. Suo fratello era impossibile. «Sappiamo benissimo che non lo sei. Andiamo, ti conosco da quando sono nato, so in che modo guardi le ragazze. Ma questa è una cosa completamente diversa.»
«No» obiettò Dean, freddo «Non lo è.»
«Sì, invece.»
«Castiel, nel caso non te ne fossi accorto, è un uomo.»
«Un angelo» rettificò Sam.
«E' pur sempre nel corpo di un uomo.»
Quante storie, Dean!
«Sì, ma... è Cas!» concluse il minore, come se ciò spiegasse tutto.
Dean tramontò gli occhi al soffitto. Poi lo superò, diretto alla porta.
«Mi avete stancato. Se mi cercate, sono di sotto. Ma immagino sarebbe meglio se non lo faceste.»
Detto ciò, si chiuse la porta alle spalle con un tonfo.
E in quel momento, per un unico folle attimo, Sam desiderò che Dean non si fosse mai risvegliato dal filtro d'amore.




Se tra le nuvole si giocasse a nascondino, Cas vincerebbe di sicuro una medaglia, pensò il minore dei Winchester mentre perlustrava la casa alla ricerca dell'amico piumato, anche se, conoscendolo, si nasconderebbe in posti improbabili, con almeno metà corpo allo scoperto.
Da quando Dean aveva lanciato quella frecciatina sugli errori commessi sotto il giogo del filtro d'amore, l'angelo era sparito senza lasciare traccia.
Non che fosse la prima volta, in effetti. Sam e Dean erano ormai abituati alle fughe improvvise dell'angelo, ma questa volta era diverso.
Questa volta tutto è diverso. Dean lo è. Io lo sono. E perfino Cas.
Sam si ravvivò i lunghi capelli, mentre si avvicinava alla finestra della cucina. I vetri erano appannati e perlacei, e avevano decisamente visto giorni migliori: siccome riuscire a scorgere qualcosa all'esterno, in quelle condizioni, era impossibile, Sam aprì la finestra -che oppose una certa resistenza e alla fine cedette con un cigolio irritato- e una folata di vento gli accarezzò la chioma.
E poi lì, un piccolo puntino su un dondolo sporco, strappato in più punti e con le molle e l'imbottitura che spuntavano tutto intorno, c'era Cas; lo sguardo puntato all'orizzonte, le ombre degli alberi proiettate sul suo trench.
Sam sospirò, richiudendo la finestra.
Beccato.
Quando uscì fuori e lo raggiunse, Cas non parve averlo notato: continuava a fissare l'orizzonte nel silenzio del pomeriggio, interrotto solo dallo stormire degli alberi.
«Eih.»
L'angelo sussultò e si voltò di colpo, una mano puntata in avanti come se dovesse arrostire un demone. Quando lo mise a fuoco lasciò ricadere il braccio.
«Sam» lo salutò, non senza un certo sollievo «Non ti ho sentito arrivare.»
«So che speravi fosse Dean» si scusò Sam, prima ancora che il cervello ritenesse saggio cucirgli la bocca. Si morse la lingua, insultandosi in tutte le lingue del mondo.
Al nome del fratello, gli occhi di Cas si incupirono, perdendo quella poche luce che li aveva illuminati fino ad un attimo prima.
«Io non capisco...»
L'angelo abbassò gli occhi sulle proprie mani abbandonate in grembo, quasi a cercarvi lì una risposta. «Se il bacio non ha funzionato, perché Dean si è risvegliato?»
«Perché dici così?» Sam si sedette al suo fianco -e il dondolo protestò con uno scricchiolio piuttosto acuto, tanto che il giovane cacciatore temette potesse crollare sotto il loro peso-. Poi cercò gli occhi dell'angelo, inutilmente.
«Il bacio ha funzionato» spiegò infine, senza giri di parole. Con Castiel bisognava essere diretti. Sam vide l'angelo farsi improvvisamente attento.
«Dean è solo...» cercò le parole giuste tra gli alberi. Poi sospirò. «Deve solo sbollire un po'. Sono successe troppe cose e troppo in fretta, e sai che è una testa calda. Ma credimi, lui...» gli poggiò una mano sul braccio, provando un sorriso.
«Ci tiene molto a te.»
Cas finalmente alzò la testa, senza però guardarlo.
«Ma se fosse così, perché lo disturba tanto l'idea che io l'abbia baciato?»
Perché è un coglione, pensò Sam.
«Perché è spaventato» rispose invece.
Cas corrugò la fronte, inclinando il volto come faceva spesso. «Da cosa?»
«Da quello che prova» Sam lasciò ricadere la schiena sul dondolo, che per il suo peso si mosse un po'. «Vedi, Cas, noi umani siamo un mistero. Non tutto ciò che diciamo corrisponde a ciò che pensiamo veramente. E non tutto ciò che crediamo di pensare è vero. Specialmente nel caso di Dean... dovresti saperlo che quando è arrabbiato dice cose...» stupide «che non pensa.»
Cas parve riflettere sulle sue parole.
Poi si voltò a guardarlo, come un bambino spaventato che si nasconde dietro le sottane della mamma.
«Che cosa devo fare adesso, Sam?»
Sam alzò appena un angolo della bocca. «Sinceramente?» scrollò le spalle, dispiaciuto. «Non ne ho idea.»
«Vado a parlargli» decise Castiel, dopo qualche attimo, distogliendo lo sguardo e rimettendosi in piedi.
Sam avrebbe voluto fermarlo, dirgli che era meglio aspettare che Dean si calmasse, che fosse il fratello stesso a iniziare il discorso, ma Castiel non lo ascoltò.
Non lo faceva mai, quando si trattava di Dean.
Così fece qualche passo, col trench che si gonfiava dietro di lui, e infine scomparve con un battito d'ali.
Beh, io ci ho provato, meditò Sam, guardandosi intorno.
Niente Cas, niente Dean: niente problemi, almeno per un po'.
Forse potrei regalarmi un po' di relax. Me lo merito, dopo le torture che ho subito questa settimana.
Cercò una posizione più comoda sul dondolo, determinato a riposarsi qualche minuto e godersi il fresco del pomeriggio, quando una molla si risvegliò dal letargo e decise di venire alla luce, strappando il fodero e sbattendo contro il suo sedere.
Come non detto, sbuffò il cacciatore, tornando sui suoi passi.
Cacciato perfino da un dondolo. Non è decisamente la mia giornata.




(Adesso invece ascoltate questa cwc : https://www.youtube.com/watch?v=_T8ieG1wG20&noredirect=1)



I start to think about the way you make me smile
Like pictures in my mind I hold them for a while
I'm thinking to myself yes I'm a lucky man
I don't believe in fairytales but this time around I can

I start to think about the way you make me laugh
There's no one else on earth that I could ever love
When I stop and look at you my heart it starts to bloom
My legs and arms they crumble, when you walk into the room

Now I'm falling for you I hope you're falling for me
And I'm falling so hard that I am head over heels
And I hope you touch down before my feet hit the ground
I'm falling for you
I hope you're falling for me

I start a list of all my favorite things you do
Like the way your smile can light up any room you choose
I love the way you look at me and hold my hand
The things I couldn't do before when I'm with you I can


Trovare Dean non era stato difficile.
Non lo era mai, per Cas, in effetti. Loro due condividevano un legame profondo, ed era come se Castiel fosse continuamente connesso con l'anima del cacciatore, in grado di ritrovarla ovunque nel mondo, a meno che il suddetto non decidesse di utilizzare un qualche sigillo angelico per rendersi invisibile al suo radar.
Ma non era questo il caso, così quando Cas apparve all'improvviso nel soggiorno, ad un passo dal cacciatore, Dean sobbalzò gettandosi almeno metà birra addosso.
«Scusa» disse Cas mentre Dean, sdraiato scompostamente sul divano a guardare la partita in TV, si metteva a sedere studiando con una smorfia la macchia di birra sulla sua maglietta.
«Dannazione, Cas!» lo rimproverò, mostrandogli il danno. «Tu non impari mai, eh?»
Indeciso tra posare la birra o lanciarla all'angelo, Dean optò per berne qualche altro sorso.
Cas si ritrovò a fissare quasi ipnotizzato il suo gargarozzo che si muoveva.
«Dovresti smetterla. Ti fa male» gli ricordò, impassibile.
Dean si staccò dal collo della bottiglia con un rumore di ventosa che a Cas ricordò il bacio. Le guance dell'angelo andarono a fuoco mentre Dean lo guardava quasi con irritazione.
«Da quando ti importa che bevo?»
«Da quando non mi importa?» ribatté Cas sullo stesso tono.
Dean tramontò gli occhi con un sospiro trattenuto, poi si alzò in piedi e gli diede le spalle.
«E comunque cosa ci fai qui?» picchiettò nervosamente un dito sul collo della bottiglia marrone, senza guardarlo «Ti ha mandato Sam?»
«Mi sono mandato da solo» fece Cas, deciso a non dargliela vinta.
Dean scosse la testa con una mezza risatina sprezzante, poi fece ciondolare la birra.
«Oh si, fantastico, e perché sei qui, comunque? Credevo fosse educazione rispondere alle domande.»
«Mi parli tu di educazione» lo ammonì Cas, sentendo la sua voce indurirsi, uno strano calore ribollire dentro di lui, come le bollicine di una bottiglia di champagne in prossimità del tappo di sughero. Con due grandi falcate lo raggiunse, afferrandogli una spalla e voltandolo con rabbia. «Prima mi baci e poi scappi. Cosa c'è di sbagliato in te?!»
«Io... cosa?» Dean aveva iniziato a boccheggiare come prima nella stanza da letto. Adesso, però, le sue guance erano rosse come due pomodori maturi, e i suoi occhi evitavano in tutti i modi quelli dell'angelo.
«Baciato?» rise apertamente, sfuggendo alla sua presa e voltandosi di nuovo.
Cas ridusse gli occhi a due fessure.
«Dean» lo richiamò, minaccioso.
«Io non ti ho baciato!» quasi urlò Dean, voltandosi a fronteggiarlo, gesticolando e rischiando di farsi sfuggire la birra di mano.
«Sei stato tu a farlo! Perché Sam ti ha detto di farlo!»
«L'ho fatto per salvarti la vita!»
Cas raramente perdeva il controllo. Ma ogni volta che succedeva, la causa era Dean Winchester.
«Oh sì, salvarmi la vita» Dean ghignò sarcastico, poi si concesse un altro paio di sorsi.
Cas si chiese se non stesse tentando si soffocarsi o di ubriacarsi per evitare la conversazione.
Comunque, non glielo avrebbe permesso in nessuno dei due casi.
«Avresti preferito morire?»
«Non ho mai sentito di un incantesimo che si spezza con un bacio!» sbottò Dean, fissandolo. Tuttavia, la cosa sembrò metterlo a disagio, perché rifuggì nuovamente i suoi occhi.
«Io ero incosciente e oh, sì, fategli baciare gente, tanto il povero Dean Winchester non ricorderà nulla!» scimmiottò Sam, e Cas sperò che il fratellino non sentisse. «E la prossima volta cosa sarà? Violentarmi nel sonno?»
E Cas, davvero, non ce la fece più.
La rabbia esplose dentro di lui come un fuoco a contatto con l'alcol, e non fu più in grado di bloccare i suoi muscoli.
Afferrò il colletto della maglietta di Dean e lo sbatté contro il muro, portando il proprio viso furente a pochi centimetri dal suo, come quella sera nel vicolo.
«Adesso stammi a sentire, razza di scimmia senza peli e senza cervello che non sei altro! Se sei troppo codardo per ammettere quello che provi non è un mio problema!» gli diede una scossa, facendolo sbattere di nuovo contro il muro, e Dean gli afferrò il polso con entrambe le mani, cercando di liberarsi dalla presa.
«Cas... lasciami...» sussurrò, e quella che l'angelo lesse era preoccupazione? Paura?
«Io non ti lascio!» urlò, e... si bloccò.
Dean spalancò gli occhi e smise di lottare. Lo fissò semplicemente, negli occhi.
Cas deglutì, sentendo i suoi bruciare.
Era vero... all'improvviso la rabbia fece posto ad un'intensa disperazione, gelida e soffocante come quella che aveva provato credendo che Dean stesse morendo.
«Non voglio lasciarti» disse di nuovo, accorgendosi che gli tremava la voce, così come la mano.
«Non voglio... non posso... perderti.»
Mollò la presa.
Lasciò ricadere il braccio lungo il fianco, mentre Dean lo fissava come se l'avesse visto per la prima volta, il respiro affannoso.
Cas sentì il cuore di Jimmy battere all'impazzata dentro il proprio petto: si sentiva stordito, stupido, debole.
Gli tremavano le ginocchia e voleva solo lasciarsi cadere.
Perché la consapevolezza si era fatta strada nel suo cervello.
Non voleva perdere Dean... ma l'aveva già perso.
L'aveva perso nell'istante stesso in cui l'aveva baciato, e qualsiasi cosa il libro di incantesimi, Bobby o Sam tentassero di dire, non aveva importanza. Qualcosa era cambiato tra lui e Dean. Qualcosa si era spezzato. E non si sarebbe mai più riparato.
L'idea di vivere senza Dean non gli si era mai affacciata nella mente, ma ora che sembrava tangibile, reale, non sapeva che farsene della sua persona.
Cosa avrebbe fatto? Dove sarebbe andato? Avrebbe potuto ancora aiutarli per evitare l'Apocalisse?
«Cas...» sussurrò Dean, così piano che per un attimo l'angelo credette di esserselo solo immaginato.
Quando però alzò gli occhi su di lui, Dean lo stava fissando. E non c'era traccia di odio, o disprezzo, o paura nel suo sguardo. C'era quasi... dolore?
«Io... mi dispiace» disse semplicemente. «Non volevo...»
Dean lasciò la frase in sospeso, e Cas deglutì.
Qualcosa tra loro era cambiato, e stava per perderlo, ma forse... forse non l'aveva ancora perso del tutto.
Avanzò verso di lui, sicuro, incatenando i suoi occhi, colmando la distanza che li separava.
«Cas?» domandò Dean, incerto, e quando Cas gli afferrò un lato del viso si agitò sul posto «Cosa stai... che fai...?»
«Voglio solo provare una cosa» Cas continuò a fissarlo, deciso.
Dean ricambiò il suo sguardo, e sembrava un bambino sperduto in quel momento, con gli occhi verdi come il prato dell'Eden, le lentiggini più evidenti del solito, le labbra socchiuse.
«Sta' fermo» gli ingiunse Cas.
La pelle di Dean era accaldata, ma incredibilmente morbida.
L'angelo fece scorrere un pollice sulla guancia lentigginosa del cacciatore, mentre con le altre dita gli stuzzicava piano i capelli dietro l'orecchio, gli occhi catturati dal movimento.
Dean invece guardava lui.
Cas fece scorrere il pollice sull'angolo della sua bocca, poi sul labbro superiore, e sentì il suo sospiro contro la pelle.
Dean aveva socchiuso gli occhi.
«Cas...» ripeté, dopo aver deglutito, con una voce... strana. L'angelo alzo gli occhi su di lui, poi strinse la presa sulla sua mascella e si sporse senza esitazione.
Le loro labbra si toccarono.
Dean annaspò qualcosa mentre Cas gli stringeva la nuca e assaporava nuovamente le sue labbra piene e umide di birra.
Questa volta, Dean sapeva di malto e alcol.
Dean protestò per un po', cercando di allontanarlo con una mano, che spingeva il suo petto, ma Cas non aveva alcuna intenzione di staccarsi.
Il Winchester non rispose al bacio, ma Cas lo ignorò e continuò a muovere le labbra su quelle dell'altro, un caldo respiro a legarli.
Passò la lingua sulle labbra del cacciatore e lo sentì mugugnare qualcosa, il corpo premuto contro il muro.
Cas lasciò scorrere l'altra mano sulla sua maglia, al di là della giacchetta aperta, ancora bagnata di birra, e Dean rabbrividì appena sotto il suo tocco.
Sentiva il suo respiro tra i denti e sulle guance, ma non si staccò.
Provò ad approfondire ancora di più il bacio ma Dean, con un ultimo mugugno più forte degli altri, voltò il viso sfuggendo alle sue labbra, per riprendere fiato.
Cas si fermò, e lo guardò, una mano ancora sulla sua maglietta, l'altra sulla sua mascella.
«Cas... no...» biascicò Dean senza guardarlo.
Cas si chiese se per caso non dovesse indietreggiare un po' per lasciarlo respirare.
Dean fece pressione con una mano sul suo petto per allontanarlo, ma con poca convinzione, e rinunciò presto.
«Dean, guardami» gli ordinò Cas.
E Dean, nonostante tutto, obbedì.
La sua pelle era rovente. Gli occhi erano lucidi e le pupille dilatate, le ciglia parevano più lunghe del solito e le lentiggini quasi scomparivano nel rossore del volto.
Si stava mordendo il labbro inferiore e le sopracciglia avevano una strana inclinazione. Pareva totalmente perso.
«Sono io, sono sempre io» gli spiegò Castiel, ricominciando ad accarezzargli la guancia con il pollice «Sono Cas.»
Dean tacque, continuando a guardarlo.
«E quello che abbiamo fatto... mi è piaciuto molto» si ritrovò a sorridere, un po' a disagio «E credo anche a te...»
Dean aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse, al colmo dell'imbarazzo. Poi sfuggì al suo sguardo ma Cas gli spostò di nuovo il volto.
«Ti ho detto di guardarmi.»
Cas si fece più vicino, in modo da occupare il suo intero campo visivo, e Dean deglutì, perdendosi nei suoi occhi.
«Quello che abbiamo fatto... non cambia ciò che siamo. Sono sempre io, quello che ti ha salvato dall'Inferno e che ha mangiato i tuoi hamburger. Sono quello che conosci.»
«Io...» iniziò Dean, ma Cas lo interruppe.
«E tu sei sempre lo stesso per me. O per Sam, e Bobby. Sei quella bellissima anima che ho tirato fuori dalla perdizione. Siamo io e te. Come sempre. Non c'è niente di cui aver paura, Dean, perché non è cambiato nulla.»
«Gli amici... gli amici non si baciano» tentò Dean, incerto.
«Perché no?» chiese Cas confuso, inclinando la testa e corrugando le sopracciglia. «E' una cosa bella. Lo... è stato per te, Dean?»
Dean, se possibile, arrossì ancora di più.
«Questo non... noi non... noi siamo amici, Cas. I fidanzati si baciano, non gli amici.»
«E chi lo dice?»
Cas non capiva proprio le tradizioni degli umani.
Dean sembrava in difficoltà. «Beh la... la società. Insomma, si sa. Non è che qualcuno lo dice, sono cose che... è sempre stato così e...»
«Tu mi hai insegnato cos'è il libero arbitrio» lo zittì Cas, dolcemente «credevo non ti importasse davvero cosa la gente si aspetta da te. Tu e Sam fate sempre quello che volete... e sto imparando a farlo anche io. A volte è giusto andare contro le regole, contro il destino. L'abbiamo già fatto in passato, possiamo farlo ancora.»
Dean non rispose, e Cas lo prese per un sì.
«E adesso posso... posso baciarti ancora?» pregò, vergognoso «E' che è così... piacevole...»
Dean ancora una volta non disse niente: boccheggiò per un po', ma non riuscì a proferire verbo, così Cas lo ignorò e lo baciò di nuovo.
Questa volta Dean non si ritrasse.
Né si accorse della bottiglia che aveva lasciato la sua mano, rotolando sul pavimento e riversando il suo contenuto tutto intorno.
O di Sam che era entrato nella stanza.
«Eih, Dean, mi chiedevo se potessi passarmi una bi-...»




To be continued >> Epilogo





~•~Angolo Autrice~•~
Eihh my dear readers!! Tutto apposto??? :)
VI E' PIACIUTO IL NUOVO EPISODIO DI SUPERNATURAL?? A me tantissimo, l'ho rivisto già due volte e vorrei vederlo una terza volta, se riesco a trovare il tempo necessario!! :S
Ma non ne parlo, perché non so chi effettivamente l'abbia visto e non vorrei fare spoiler a nessuno :3
Quindi torniamo a questa storia... vi è piaciuto il capitolo? Eh, ci voleva una conclusione, prima o poi... specialmente per quella testa calda di Dean!! :P
Vi è piaciuto questo Cas un po' badass?? A me ricorda un po' quello delle prime puntate della quarta stagione, quando minacciava Dean di rispedirlo all'Inferno <3 E del resto, per zittire il Winchester ci vuole forza. SPECIALMENTE SE HAI RAGIONE, CAS, QUINDI FATTI VALERE!! *un applauso per il pennuto*
Il nostro Sammy come consulente personale è piuttosto comico, secondo me ha sbagliato in passato ad entrare nella facoltà di giurisprudenza, doveva fare psicologia lui!! >__>
E sì, crack!pairing Sam/dondolo, everyone! AHAHAHAHHA
Comunque, come avrete immaginato, devo scappare a scuola guida, quindi non posso dilungarmi quanto vorrei!
Ringrazio comunque tutti quelli che leggono o che seguono la storia, ma vi ringrazierò meglio nel prossimo capitolo, dato che sarà l'ultimo!! :3
E come dissi nello scorso cap:
Era quello che vi aspettavate?
Vi ha deluso?
Fatemelo sapere con una recensioncina °^°

~Piccola anticipazione del prossimo capitolo:
Sam rimarrà traumatizzato? Come gestiranno Sammy e Bobby questa nuova situazione? E Dean e Cas, decideranno di prendersi una stanza? Lo scopriremo solo viven---emh leggendo il prossimo capitolo! :P AAAAAAAAAAHHHH ma forse dimenticavo di dirvi che avrà un finale a sorpresa, quindi non perdetelo ;D
Au revoir :D



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