Salve
a tutti…è passato parecchio tempo dall’ultima volta che ho scritto una fan
fiction…Ora ho deciso di sviluppare questa mia nuova idea e spero di
realizzarla al meglio.
Ringrazio
in anticipo tutti coloro che vorranno leggerla.
Lua
Le tenebre non lo
spaventavano affatto. Il buio e la notte erano il suo habitat ideale. Il giorno
non era fatto a sua misura, la luce, il sole, la vita che si svolgeva
tranquilla per tutte le persona comuni, che di giorno
lavoravano, intrattenevano i loro rapporti e di notte dormivano.
Lui non era una persona
comune e per questo osservare la tanta facilità della vita altrui, gli dava
fastidio. Era figlio della notte, perché la notte era la madre delle cose
nascoste, dei tradimenti, delle malefatte, dell’adulterio…Soltanto
nell’oscurità lui si sentiva a suo agio.
Aveva tenuto gli occhi chiusi
per parecchi minuti, ma non stava dormendo, era semplicemente in uno stato di
pace ed attenta concentrazione. A vederlo da fuori sembrava che avesse
abbassato la guardia, ma in realtà non era così: rimaneva sempre profondamente
vigile.
Riaprì gli occhi e non fu
necessario che si riabituassero all’oscurità, conosceva alla perfezione cosa
c’era davanti a lui, senza bisogno di guardarlo direttamente. La curva dolce
della collina e le tre torri in cima, pennacchio del castello che sovrastava
con la sua imponenza tutto il territorio sottostante.
“Pensare che a quest’ora
dovrei essere in una delle stanze di quel maniero, magari a farmi massaggiare
da qualche bella serva mentre sorseggio un calice di
vino” pensò l’uomo con amarezza. Si trovava invece nascosto, lontano dal
castello, rinnegato.
La sua vita, il suo destino,
erano sempre stati segnati da una serie di avvenimenti che avevano contribuito
a farlo crescere con una grande rabbia dentro, con un gran dispetto verso gli
uomini in generale.
Si alzò di scatto in piedi e
rimase immobile per qualche istante ad assaporare i profumi della notte.
Poi, si volse dietro sé e sembrò lentamente sparire sotto la terra.
***
La cameriera aprì lentamente
la porta della grande stanza, il cuore le batteva leggermente, come succedeva a
chiunque entrasse più o meno direttamente a contatto con il signore del
castello.
Entrò piano dentro la camera
e lanciò una occhiata veloce al letto per vedere se colui
che l’occupava fosse ancora addormentato. Sembrava di si.
La sera prima le era stato ordinato di svegliarlo alle
Tirò le tende di botto, la
luce invase la camera.
La ragazza restò in attesa di vedere la sua reazione: nulla, l’uomo non si
svegliò.
Ella si morse un labbro, poi
si avvicinò al letto, quasi con disgusto; il viso pallido del suo padrone
sembrava ancora immerso in chissà quali sogni.
“Se non lo sveglio si
arrabbierà e se interrompo uno dei suoi sogni si irriterà comunque, che fare?”
Prese coraggio e lentamente
scosse un braccio dell’uomo; con uno scatto, quello si destò improvvisamente,
aprendo gli occhi di un colore violaceo, stranissimi.
-Chi ha osato toccarmi?-
chiese con voce adirata. La povera ragazza rimase immobile e terrorizzata
davanti al padrone –Signore…voi non vi svegliavate e…ho dovuto…- -Ti sei
permessa di toccare il tuo padrone!? Non avresti
dovuto farlo!- -Ma io…- -Per questo sarai punita, puoi
dire addio al tuo ruolo di cameriera del castello, da ora in poi lavorerai
nelle cucine, come sguattera-
La ragazza scoppiò a piangere
e corse verso la porta –Fermati! Un’ultima cosa…prima di passare alle cucine,
assicurati che io abbia subito una nuova cameriera, cercamela più capace di
te…- continuò l’uomo sogghignando. L’ ex cameriera lo fissò inorridita, poi
uscì di corsa dalla stanza.
***
Il ragazzo aveva dei capelli
davvero buffi, alti e scompigliati sopra la testa, scuri come l’ebano. Si passò
una mano su di essi e poi sbadigliò, tergiversando un’
altro po’ sul letto.
Una voce imperiosa lo
distolse dai suoi pensieri –Goku! Muoviti! Alzati da quel letto, scansafatiche!-
Il giovane sbarrò gli occhi, un suo compagno aveva aperto la porta della sua
stanza e lo stava chiamando –Si, arrivo arrivo…-
biascicò con la voce ancora assonnata.
Scese dal letto ed uscì nel
corridoio; c’era già un via vai pazzesco “Il signorino ha già messo in moto
tutti stamattina…” pensò tra sé e sé dirigendosi verso la sala centrale.
Mentre stava camminando fermò
un compagno che sembrava avere parecchia fretta –Che succede stamani?- -Il capo
ci vuole vedere tutti tra un quarto d’ora nella sala segreta- rispose quello,
continuando a camminare con evidente fretta –Come tra un quarto d’ora! Oh
cavolo!- rispose Goku precipitandosi nella sala centrale. I suoi compagni
avevano già quasi tutti terminato di mangiare e il ragazzo afferrò velocemente
del pane e se lo portò alla bocca, mangiandolo a grossi morsi. –Ehi Goku! Che
ci fai ancora qui? Il capo ci vuole nella…- -Si lo so Crilin! Il capo ci vuole
entro un quarto d’ora nella stanza segreta!- -E allora sbrigati! Sai che odia i ritardatari- riprese il giovanotto, basso e pelato –Io
vado- -No amico, aspettami!- gridò Goku seguendo il compagno, ancora in tenuta
da notte, ancora con il pane in bocca.
La sala era già piena e per
questo Goku e Crilin dovettero accontentarsi degli ultimi posti. “Dopo tutto è molto meglio così…almeno il capo non vedrà come sono
vestito” pensò Goku tirando un sospiro di sollievo.
Il capo passò in rassegna di
tutti i presenti. Erano circa cinquanta uomini…robusti, fedeli, capaci. Passò
con lo sguardo fino all’ultima fila, notò che Goku, o più comunemente Kakaroth
(nome derivante dalla sua passione per le carote crude), era ancora vestito da
notte ed addirittura cercava di nascondersi dietro agli altri. Un leggero
prurito al naso lo avvertì che si stava irritando e divertendo allo stesso
tempo. Si schiarì la voce e poi parlò, sapeva che i suoi uomini non aspettavano
altro –Kakaroth, perché te ne stai laggiù in fondo? Avanza qua in prima fila…-
disse sorridendo sarcasticamente. Il giovane Goku divenne rosso per la
vergogna, Crilin lo guardò con solidarietà. Il ragazzo avanzò tra gli sguardi
divertiti dei compagni e non senza qualche battuta sagace. Arrivò fin sotto il
podio da cui parlava il suo capo –Yamcha, cedi il posto tu Kakaroth, che dici?-
L’uomo in questione si irritò non poco, ma sapeva che era meglio non discutere
gli ordini del suo superiore. Si alzò e lasciò il posto a Goku –Ebbene, ora che
abbiamo risolto questa questione
possiamo incominciare- riprese il capo.
-Come voi tutti sapete già da
un pezzo, il despota ci ha privato
ormai da un anno di tutto ciò che è nostro. Per questi ultimi 12 mesi abbiamo
tentato con svariati mezzi di ritornare al posto che ci spetta, senza successo! Piani e uomini spesi…sogni di rivalsa
andati in fumo!- Dagli uomini si levò un’ovazione di assenso, il capo riprese –
Vi comunico con mia enorme soddisfazione che credo di aver finalmente trovato
il modo per recuperare ciò che è nostro!-
I seguaci esultarono ancor
prima di sapere di cosa si trattasse; se il loro capo
aveva dato loro questa notizia, doveva essere certamente sicuro di quello che
diceva.
Uno di essi
gridò –Lunga vita al nostro capo! Lunga vita a Vegeta!-
L’uomo dal palco sorrise
compiaciuto, presto avrebbe assaporato il piatto della vendetta.
Continua…