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Autore: maty345    15/10/2013    5 recensioni
Courtney ed Heather sono due orfane, che nella loro vita cercano indizi per scoprire che sia stato il killer
che ha ucciso i loro genitori. Farebbero di tutto per scoprire chi sia stato l'assassino. L'artefice di questo destino così tanto doloroso e sofferente.
Non hanno semplicemente calcolato una cosa:
L'amore.
DXC
AXH
Personaggi principali: Alejandro, Heather, Courtney, Duncan
Personaggi secondari: Inventati
Li scrivo qui perché non riesco a scriverlo nelle categorie
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, Nuovo Personaggio | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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The killer who took anway the parents

 
Prologo
 
 
Una donna di all’incirca vent’anni corre con passo deciso per le strade di Toronto, con una bimba in fasce tra le braccia.
La ventenne ha un forte dolore alla pancia, che stritola con una mano.
Ma deve andare avanti. Non può assolutamente permettere che sua figlia, la luce dei suoi occhi, venga accudita da suo marito, un criminale.
E’ notte fonda, il cielo è coperto da nuvoloni grigi e cupi, con molte probabilità si metterà a piovere. Il vento soffia leggero, provocando un debole fruscio tra i cespugli.  Alla giovane le spuntano le lacrime agli occhi. E’ arrivata.
Davanti a lei sorge un immenso orfanotrofio. Con decisone sale sui gradini che la conducono al portone, e poi, con le lacrime che le solcano le guance, appoggia la neonata sul portico. Con mani tremanti estrae dalla tasca del giubbotto un pezzo di carta color ciclamino.  “Non è proprio il colore adatto, ma adesso non importa” pensa la madre della bambina, conosciuta per essere una grande perfettina. Con il poco tempo che ha disposizione, afferra una penna dalla borsa e scrive sulla carta una dedica alla sua adorabile figliola. Marca bene sulla frase “LEGGILA QuaNDO COMPI  DICIOTTO ANNI”. Piega bene la lettera, e la infila nella coperta che riscalda la piccina. Posa le labbra sulla fronte di quest’ultima e le sussurra:
-Ti voglio tanto bene-
Dopodiché, in fretta e furia, suona il campanello della casa famiglia e corre come un fulmine a nascondersi.
La porta si apre, e da essa ne esce una donna di quarant’anni, con dei sinuosi capelli biondi raccolti in una coda. A vedere la bambina, la quarantenne caccia un urletto. Raccoglie la bambina dalla soglia, e si guarda intorno, sperando di vedere i genitori e così chiarire meglio le cose. Ma nessuno, né uomo, né donna la signora vede, in quel preciso istante. Stringe le spalle, e con molta calma rientra nell’orfanotrofio.
La ventenne tira un sospiro di sollievo. La sua massima priorità è stat svolta. Si guarda il profondo taglio sullo stomaco, pensando a come curarlo.
-Stephanie! Dove sei!-
La ventenne rabbrividisce a quel nome. “E’ lui!” pensa.
Inizia a correre, sperando che non la vedesse.
Troppo tardi.
Con uno scatto improvviso il ragazzo di appena ventun anni scaraventa un tempo amata donna per terra.
La sua mano destra è sporca di un colore rossastro, ma a questo dettaglio non ci conta molto.
E’ più preoccupata per il minaccioso coltello da cucina che stringe nella mano.
-Ti prego Derek… Non farlo!-
-Non lo farò se tu mi dici dove hai nascosto tua figlia… mi correggo, nostra figlia.-
-NO! Non permetterò che Courtney cresca insieme ad un assassino!-
Ringhia la giovane, alquanto incavolata.
Il ragazzaccio la guarda in cagnesco, e con un ghigno aggiunge:
-Non mi lasci altra scelta…-
Impugna con forza e decisone il coltello e lo infilza nel petto abbronzato di Stephanie.
La ragazza urla, geme di dolore, ma nessuno viene a soccorrerla.
Tutti conoscono la fama di quel killer, e sanno che se tentano di mandarlo in prigione rischiano di rimanere in serio pericolo.
Un botto di sangue esce dal corpo ormai morto della giovane, sporcando il terreno.
-Mi spiace. Ma è per il mio bene- aggiunge, prima di scappare via dalla vittima.
Intanto, nell’orfanotrofio, la donna dai capelli biondi porta la piccola Courtney in una camera, quella per i bambini dai zero ai tre anni.
La deposita delicatamente in una delle tante culle, e poi, silenziosamente, se ne va.
Nella stanza regnava il caos più totale, bambini che piangevano, lagnavano, stridulavano per qualche pazza ragione, soprattutto due neonati della stessa età di Courtney.
Il primo, affiancato di fianco alla culla di Courtney, sembra che stia facendo gara di chi urli più forte con la neonata che ha di fianco. Uno di origine spagnole dagl’occhi verdi, e l’altra di origini asiatiche da sinuosi capelli corvini. Si lanciano sfrecciatine, sguardi bruschi.
Cosa a cui Courtney rimane inerme. Semplicemente inerme.
 
Di tutto.
per ora...


Dedicata a Gnammy che mi ha salutato nel profilo e che mi dice che mi faccio amare. Ragazzi, nessuno di solito mi ama così! <3
   
 
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