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Autore: Angelo della notte    15/10/2013    4 recensioni
Dal testo:
"Finita la cerimonia e sepolto il povero sventurato, la gente iniziava a ritirarsi e quando tutti sembravano essere andati via, tre figure si avvicinarono nel punto in cui il loro amico avrebbe riposato per sempre."
Genere: Mistero, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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No one keeps a secret
 


...Couse two can keep a secret
If one of them is dead

Why do you smile
Like you have told a secret?
Now you're telling lies
Cause you have sworn to keep it
But no one keeps a secret
No one keeps a secret
Why when we do our darkest deeds
Do we tell?
They burn in our brains
Become a living hell
Cause everybody tells
Everybody tells

Segreti.
Possono essere grandi o piccoli, pericolosi o innocui, sporchi o innocenti, ma c’è una cosa che tutti i segreti hanno in comune.
Un segreto è tale perché qualcuno vuole tenere nascosto qualcosa che reputa importante per la propria immagine e persona. 

Toronto, 13 novembre 2017

In una fredda e buia giornata, un ampio gruppo di persone era riunito sotto un gazebo ad ascoltare le parole del prete che celebrava un funerale.
Finita la cerimonia e sepolto il povero sventurato, la gente iniziava a ritirarsi e quando tutti sembravano essere andati via, tre figure si avvicinarono nel punto in cui il loro amico avrebbe riposato per sempre.
I tre si limitarono a guardare la lapide, impassibili.
- Povero Owen, non meritava questa fine - ruppe il silenzio un ragazzo dall’aria minacciosa.
- Mi sento in colpa. Se solo… - la ragazza pallida non riuscì a finire la frase.
- Ti capisco - si limitò a dire una ragazza dai tratti orientali.
- Beh, non sembri tanto sconvolta e comunque l’idea è stata tua, quindi non so fino a quanto tu possa capirmi - rispose la ragazza.
- Non scaricarmi tutta la colpa Gwen! Eravate disposti a farlo entrambi almeno quanto me -.
- Io non ero disposta a farlo per niente, ok?! Sei stata tu a non lasciarmi altra scelta! - ribatté Gwen.
- Duncan, tieni a bada la tua ragazza. Non amo i cuccioli che ringhiano - si rivolse con superiorità al ragazzo.
- Heather dacci un taglio, non è il momento - rispose Duncan abbracciando Gwen.
La ragazza guardò altrove infastidita.
Calò di nuovo il silenzio.
Da quella notte, i tre ragazzi erano perseguitati dal rimorso. Una notte che non dimenticheranno mai, ma erano stati costretti a farlo.
- Sentite, non vado fiera di quello che abbiamo fatto. Per niente! Purtroppo Owen non è riuscito a tenere la bocca chiusa. Abbiamo cercato una soluzione che non arrivasse a questo - disse Heather indicando la lapide - Ma non l’abbiamo trovata. Non prendetevela con me! - concluse.
- Beh, sembra strano detto da me, ma forse hai ragione. Se ci pensate bene, siamo stati noi a condannarlo. Nel preciso momento in cui gli abbiamo rivelato i nostri segreti - disse Gwen con sguardo pieno di rimorso - Non so se riuscirò a tenere nascosto quello che abbiamo fatto. È un fardello troppo pesante da portare per me -.
- No Gwen, non puoi tirarti indietro. Ci siamo dentro tutti, se parli finiremo in prigione e non voglio marcire in una cella con qualche squilibrata, chiaro?! Giuro che se provi anche solo a ripensare a una cosa simile, non esiterò a farti fuori - la minacciò Heather.
- Heather ha ragione. Non puoi confessare - disse Duncan.
Gwen abbassò lo sguardo, sembrava sul punto di piangere. Il ragazzo le si avvicinò e cercò di consolarla. - Ascolta, so cosa stai provando. Ti capisco perfettamente, ma non sei sola. Ormai siamo uniti da un legame che ci separerà solo con la morte ed è per questo che siamo qui, no? Dobbiamo fare il giuramento -.
I ragazzi si guardarono per alcuni minuti, incerti sul da farsi.
Duncan prese coraggio e si fece avanti, poggiò una mano sulla lapide dell’amico e iniziò il giuramento.
- Io, Duncan Nelson, giuro sulla mia stessa vita di non parlare a nessuno delle azioni da me commesse nei confronti di Owen. Inoltre giuro di riservare lo stesso trattamento a chi dovesse rompere il giuramento e bla bla bla -.
Le ragazze lo guardarono con sguardo di rimprovero.
- Che c’è? Le cose importanti le ho dette - si giustificò Duncan.
Heather si fece avanti e mise la mano destra sulla lapide.
- Io, Heather Wilson, giuro su ciò che mi è più caro, vale a dire la vita, che non proferirò parola su quanto accaduto a Owen e giuro che m’impegnerò con tutta me stessa a eliminare chi dovesse rompere il giuramento - Heather guardò Gwen con aria minacciosa.
La ragazza a sua volta poggiò la mano sulla lapide di Owen.
Sembrò esitare per qualche istante, ma subito dopo anche lei giurò.
- Io, Gwen Fahlenbock, giuro sulla mia orribile vita di non parlare a nessuno delle cattive azione commesse, a malincuore, su Owen. Giuro anche che priverò di vita chiunque dovesse rompere il giuramento -.
I ragazzi diedero un ultimo saluto a Owen e andarono via.

4 anni prima, A Tutto Reality L’isola

Heather, Duncan, Gwen, Owen e il Signor Cocco erano bloccati dentro una capanna su un albero.
Dopo qualche battibecco, a Owen venne in mente un’idea.
- Ragazzi! Sapete che facciamo ora? -.
- Ti abbandoniamo qui con il Signor Cocco e ci mettiamo in salvo? -.
- Noo! Confesseremo i nostri peccati -.
Heather guardò Owen stranita e rifiutò l’offerta, ma il ragazzo continuò a insistere.
- Guarda che è una cosa seria. Io ho confessato tutti i miei peccati ed è stato un sollievo. Non avete voglia di liberarvi la coscienza prima di morire? -.
Duncan e Gwen si scambiarono uno sguardo, dopodiché, forse per la fame o forse per la frustrazione, decisero di seguire il consiglio del compagno.
- Allora, chi inizia? - Owen era impaziente d’iniziare.
Calò un silenzio che pervase tutta la baracca.
I ragazzi iniziarono a scambiarsi sguardi misti tra esitazione e sfide.
Infine fu Gwen a rompere il silenzio.
- Al Diavolo! Inizio io - sembrava decisa, ma il suo sguardo era incerto. - Sono nata e cresciuta ad Edmonton nell’Alberta. Fino a tre anni fa ero una normale ragazza, con dei normali amici, che frequentava una normale scuola. Andavo bene in tutte le materie, tranne in Educazione fisica. Non ero portata per lo sport, non faceva per me. Il mio professore era un uomo di mezz’età, scorbutico con tutti, ma soprattutto era un depravato. Stava sempre a fissare le ragazze e, se ne aveva l’occasione, non esitava a toccare e a uscirsene con qualche scusa poco credibile - Gwen si fermò un attimo.
Aveva tutti gli occhi puntati addosso, ma nessuno disse niente.
Prese un profondo respiro e continuò. - Credevo di essere stata fortunata perché non nutriva nessun interesse nei miei confronti, o almeno così credevo. Un giorno, a fine lezioni, mi chiamò nel suo ufficio. Quando mi presentai, iniziò a parlare dei miei voti e disse che sarebbe stato un peccato rovinarmi la media per una materia o peggio ancora essere bocciata. Così mi fece una proposta. Disse che mi avrebbe dato un voto alto in cambio di qualcosa. Capii subito dove voleva arrivare e cercai di fuggire. Riuscì a bloccarmi, ma per poco. Non so come riuscii a divincolarmi e a scappare. Ero spaventata a morte e non dissi niente a nessuno -.
Heather interruppe Gwen di colpo. - Ok, è una cosa orribile, ma devi raccontare qualcosa che hai fatto tu -.
- Ho appena iniziato - controbatté la ragazza.
- Come stavo dicendo ero terrorizzata. L’indomani mi disse che se avessi anche solo provato a dirlo a qualcuno, lui mi avrebbe ucciso. Nei giorni a seguire non fece altro che mettermi continuamente in imbarazzo, fin quando un giorno non oltrepassò il limite. Mise in giro la voce che io ci avessi provato con lui, e da quel momento tutti iniziarono a evitarmi e a insultarmi. I miei amici non vollero più saperne di me. Perfino i professori iniziarono a criticarmi. Mi sentii crollare il mondo addosso. Così pianificai una vendetta. Nel bel mezzo della notte mi recai a scuola, riuscii a intrufolarmi dentro, appiccai un incendio nella palestra e scappai immediatamente. Credevo non ci fosse nessuno, e invece dentro c’era proprio il mio caro professore. Non so perché si trovasse lì, ma so che fu ricoverato in gravi condizioni per ustioni di terzo grado. La polizia iniziò a indagare fin quando non arrivarono a me. Fu allora che raccontai tutto ai miei genitori, che decisero in seguito di nascondere tutto e di mantenere il segreto. Finii in tribunale, ma le accuse caddero per insufficienza di prove. Nonostante ciò, tutti iniziarono a odiarmi profondamente, perfino i bambini cambiavano strada quando m’incontravano. Fu allora che ci trasferimmo qui nell’Ontario. Quell’esperienza mi cambiò radicalmente, la prima cosa che feci arrivata a Toronto fu cambiare nome e impegnarmi di più nello sport. Così ho avuto l’opportunità di rincominciare tutto da capo. Fine -.
Restarono tutti a fissarla per un po’.
- E io che credevo di essere il piromane del gruppo! - disse Duncan cercando di alleggerire l’aria.
- È per questo che sei diventata dark? - chiese Owen.
- Forse ha influito - rispose Gwen - Bene, io ho detto la mia. Adesso tocca a voi -.
Si fece avanti Heather. - Hai avuto coraggio a parlare di una cosa simile, ed io non sarò da meno. Allora, circa due anni fa nella mia famiglia procedeva tutto a gonfie vele. Mia madre era un’ottima interior designer, mio padre un rispettabile avvocato, io e i miei fratelli eravamo dei figli modelli, insomma, la mia era la classica famiglia perfetta. Ma la perfezione non esiste e la nostra era solo apparenza. Mio padre iniziò a tardare la sera, ma si giustificò dicendo che aveva tra le mani una pratica importante. Un tardo pomeriggio mi recai nel suo ufficio perché avevo bisogno di soldi e lo colsi in flagrante. Stava tradendo mia madre con la sua segretaria. Entrai nell’ufficio e quella donna si affrettò ad andare via. Io ero ancora confusa. Cercò di spiegarmi, ma quando capii cosa stesse facendo, m’infuriai con lui. Penserete che questa sia una storia trita e ritrita. Un uomo che viene visto dalla figlia mentre tradisce la moglie con la sua segretaria. Beh, solitamente però la figlia non scaraventa il padre fuori dalla finestra. Ho perso il controllo, non ero più in me. Un volo di circa dieci metri. È rimasto vivo per miracolo. Sono passati due anni, ma ha tuttora problemi a camminare. Ho raccontato che è scivolato e che nonostante abbia cercato di prenderlo, non ci sia riuscita. Adesso i miei sono separati -.
- Heather è una cosa terribile, non puoi parlarne con così tanta leggerezza. È pur sempre tuo padre! - disse Gwen incredula.
- Già è mio padre, ma non si è mai comportato da tale. Per me non c’è mai stato solo perché sono la figlia minore. Sono sempre venuti prima gli altri! Durante le partite di hockey dei miei fratelli e le esibizioni di pattinaggio delle mie sorelle era sempre presente, ma non è mai venuto a un mio saggio di ballo! Mai! Neanche una volta! - quasi urlò dalla rabbia Heather.
I tre ragazzi si guardarono in faccia per un attimo.
Gwen cercò di calmarla. - Senti, non pensi che magari hai fatto quello che hai fatto, non tanto per il tradimento di tuo padre, ma più che altro perché non sia stato presente nella tua vita? Intendo dire che magari vedere tuo padre tradire tua madre è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Insomma, capisci cosa voglio dire? -.
Heather si fermò a pensare un attimo. - Sai Gwen, credo che per la prima volta tu abbia detto qualcosa di vagamente intelligente -.
- Grazie - rispose Gwen irritata per il commento della compagna.
- Bene - iniziò Duncan - Adesso tocca a me. Vi racconterò per quale motivo sono finito al riformatorio -.
- Guarda che rubare la borsa a una vecchietta non vale - disse Heather per provocarlo un po’.
Duncan non le rispose e iniziò a raccontare la sua storia. - Ebbene, non sono finito in prigione per aver appiccato un incendio o per qualche altro stupido motivo come in molti credono. La mia era una famiglia che andava avanti, non eravamo ricchi, ma riuscivamo a permetterci una vacanza in estate. Un giorno, però, mio padre vinse alla lotteria 450.000 dollari e se la svignò con una spogliarellista di uno strip bar, abbandonando me, mia madre e mio fratello. Che stronzo! Da allora iniziammo ad avere problemi economici e ci sfrattarono. Mio zio, un uomo che neanche conoscevo, propose a mia madre di andare ad abitare da lui. Lei non fece i salti di gioia, ma non sapevamo dove altro andare, così fu obbligata ad accettare. Scoprii molto presto per quale motivo mia madre tagliò i ponti con quell’uomo. Lei era costretta a lavorare dalla mattina fino a tarda notte, lui invece non faceva altro che passare le sue giornate in un lurido pub a sbevazzare con i suoi amici. Mio zio era un fallimento d’uomo. Ogni sera tornava a casa ubriaco fradicio e se non crollava nel divano, si prendeva il disturbo di picchiare me e mio fratello. Andò avanti così per circa otto mesi, fin quando l’anno scorso non lo sopportai più. Presi la bottiglia di vodka che aveva tra le mani e gliela spaccai in testa. Mi hanno sbattuto in riformatorio, ma lui non si è fatto più vivo. È stato dimesso dall’ospedale ed è scomparso. Nessuno sa che fine abbia fatto -.
- Wow. E ti hanno mandato in carcere per questo motivo - disse Gwen.
- Si, ma almeno non è stato così grave come quello di Heather - rispose Duncan.
- Si ammetto che è stato poco ortodosso, ma non si avvicina neanche a quello che ha fatto Gwen. Se è veramente questo il tuo nome - ribatté Heather.

Presente

Qualcuno osservò i tre ragazzi allontanarsi dalla tomba di Owen e quando fu certo che fossero andati via, si fece avanti, posò la mano destra nella lapide e fece un giuramento.
- Io, Izzy Crown, giuro che impiegherò tutto ciò che è in mio potere per vendicare la morte di Owen e m’impegnerò a eliminare chi ne è stato l’artefice -.

Si è vero, un segreto è tale perché qualcuno vuole tenere nascosto qualcosa che reputa importante per la propria immagine e persona.
Ma i segreti hanno in comune anche un’altra cosa.
Tutti i segreti, alla fine, sono destinati ad essere svelati.


Angolo "dell'autrice"

Ehy! Quanto tempo è passato dalla mia ultima storia *-*
Questa ho iniziato a scriverla circa quattro mesi fa, ma i problemi incombono sempre dietro l'angolo e con problemi intendo niente ispirazione T.T
Vi siete mai chiesti cosa si siano detti Duncan, Heather, Gwen e Owen quando sono rimasti bloccati nella capanna nell'episodio 23 di A Tutto Reality L'isola?
Beh, io me lo sono sempre domandato ù.ù
Allora cosa ne pensate?
Questa... cosa vi è un po' piaciuta? O vi ha fatto sanguinare gli occhi dall'orrore e l'unica cosa che volete fare è rincorrermi e vendicarvi?
Fatemelo sapere, io nel frattempo inizio a correre...
Alla prossima! (forse)

Angel of the night
  
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