City of angels
Le strade trafficate di Los Angeles la inghiottivano al loro interno, rivelandole, a poco a poco, una dimensione a lei sconosciuta, abituata sin da piccola a vivere in un paesino di periferia.
I rumori forti.
I colori accesi.
Il ritmo sfrenato della grande metropoli.
Tutto appariva nuovo e piacevole ai suoi occhi ma perché, allora, le pareva che il tempo scivolasse via senza che nessuno se ne accorgesse?
Un sospiro le sfuggì, lieve, dalla bocca carnosa, mentre si sedeva sull’ultimo gradino dell’enorme scalinata a qualche metro dal duomo della grande città.
Imbracciò la chitarra, inseparabile, cominciando a solleticarne le corde in nylon, dando vita ad una melodia delicata.
Chiuse gli occhi, beandosi di quello stralcio di tranquillità che era riuscita a ritagliarsi rifugiandosi all’interno del suo mondo, proprio come faceva quando aveva bisogno di stare sola o di sfuggire dalla realtà per non pensare ai molteplici problemi che spesso la perseguitavano.
Schiuse lentamente le labbra rosee lasciando che quelle parole, che le bruciavano dentro potessero emergere ed accompagnare quella canzone che le sue dita originavano pizzicando lo strumento.
La sua voce dolce e calda si fece largo tra la miriade dei suoni che riempivano completamente il centro, arrivando limpida e perfetta alle orecchie dei passanti.
Aveva sempre amato cantare, era un modo per estraniarsi da tutto e da tutti, un modo per esprimere quello che provava e che nascondeva dentro di sé.
Eppure, certe volte si sentiva strana come se, ciò che possedeva in quel momento, non le bastasse più.
“All my life I was never there
just a ghost running scared
Here our dreams are made the one”
Vide chiaramente cosa non quadrasse.
A ventun anni non aveva ancora trovato uno scopo nella vita, un sogno da seguire che non fosse incontrare loro.
Spesso aveva pensato al suo futuro ma non era mai riuscita ad immaginarsi più grande, con un lavoro fisso, una famiglia.
Non ne era decisamente il tipo.
Lei era una di quelle ragazze che vivevano alla giornata, che valorizzavano ogni singolo attimo della propria esistenza assaporandolo come se fosse l’ultimo.
Una di quelle che amavano e disprezzavano la vita allo stesso tempo.
Una di quelle, che, quando si innamoravano, amavano sino a star male, sino a distruggersi e collassare su se stesse.
“Lost in the city of angels
Down in the comfort of strangers
I found myself in the fire burnt hills
In the land of a billion lights”
Loro l’avevano salvata.
Le erano stati vicino senza saperlo, consolandola quando qualcosa andava storto, dandole un motivo per sorridere quando tutto sembrava cadere a pezzi.
I loro occhi, i loro sorrisi le avevano fatto trovare dentro di sé una forza che nemmeno pensava di possedere e, se ora era là – finalmente libera – il merito era tutto loro.
Era riuscita a scappare da quella realtà che ormai le calzava stretta, facendola soffocare ogni minuto di più. Non poteva restare in quel posto opprimente, lei che era sempre stata uno spirito libero.
Le strofe finali della composizione le affiorarono alle labbra, facendola sorridere di cuore e protendere il viso verso il cielo mentre intonava serena:
“I am home”
Angolo dell'autrice:
Salve a tutti!
Come già accennato nell'introduzione, questa è la prima ff che scrivo all'interno di questo fandom, spero che leggerete in molti e che mi farete sapere i vostri pareri.
Un bacione
Hisoka
Salve a tutti!
Come già accennato nell'introduzione, questa è la prima ff che scrivo all'interno di questo fandom, spero che leggerete in molti e che mi farete sapere i vostri pareri.
Un bacione
Hisoka