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Autore: misslegolas86    16/10/2013    2 recensioni
Rumpelstiltskin non distolse lo sguardo da suo figlio quasi avesse paura che potesse scomparire sotto i suoi occhi “Se sei qui penso che saprai che Peter Pan ha rapito Henry.” Cominciò a spiegare “Immagino che Emma, i suoi genitori, Regina e Hook in questo momento stiano vagando per l’isola in cerca del campo di Peter.”
“E tu?” chiese sospettoso Bae “Perché sei qui? E perché non dai loro una mano?”
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baelfire, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rumpelstiltskin avanzava nella Giungla Nera, l'ultima visione di Belle era appena scomparsa. La ragazza aveva avuto ancora una volta parole di incoraggiamento e lo aveva spronato a scegliere la strada difficile perché era la cosa giusta da fare, nonostante tutto. Ora dopo quegli attimi di evanescente dolcezza l'animo di Rumpelstiltskin era dilaniato dalla nostalgia e dal dolore per la lontananza di Belle e dalla certezza di non poterla più rivedere, eppure anche così lontana la ragazza riusciva comunque ad essergli accanto. Sarebbe stato perso senza di lei. All’improvviso, alle sue spalle Rumpelstiltskin udì delle urla e il rumore inconfondibile di qualcuno che correva tra i rami proprio verso di lui. Si bloccò, immobile, pronto ad affrontare un altro dei mille pericoli in agguato su quella maledetta Isola che non c’è. Ma sebbene credeva di essere pronto ad affrontare qualsiasi cosa ciò che vide lo lasciò agghiacciato.
“Bae?” esalò quando suo figlio con il fiatone comparve nella radura. Non era possibile lui era morto, quella doveva essere un’altra illusione di Pan o, come era avvenuto con Belle, forse prodotta dalla sua stessa mente. Ma non c’era tempo di accertare la realtà, dietro al ragazzo Felix era arrivato nello spiazzo e puntava già l’arco verso le spalle di suo figlio per colpirlo con le micidiali frecce avvelenate con la Sognombra. Gli bastò sollevare la mano per far accasciare il seguace di Pan a terra senza fatica. Illusione o meno nessuno poteva far del male a suo figlio senza che  Rumpelstiltskin intervenisse.
Baelfire osservò Felix a terra meravigliandosi di tanta fortuna poi si voltò e fu allora che vide Rumpelstiltskin.
“Papà?” chiese meravigliato “Che diavolo ci fai qui?”
 “Sei un illusione quindi sai già tutte le risposte” replicò risentito Rumpelstiltskin, era stanco di dover ricorrere alle illusioni per avere accanto le persone che amava.
“Un illusione?” riprese Bae “Non so di cosa stai parlando. Ho volato su un intero reame attaccato all’ombra per arrivare qui. Se ci fosse stato un modo meno difficile per arrivare lo avrei usato ma quello che è importante è che adesso sono a Neverland.”
Rumpelstiltskin osservò suo figlio avvicinandosi mentre il cuore nel suo petto batteva all’impazzata e gli occhi gli si riempivano di lacrime “Bae” sussurrò soffocato dall’emozione “Bae sei davvero tu? Ero convinto che tu fossi morto.” Dovette interrompersi perché la voce gli venne meno.
“Sono finito nella Foresta Incantata e lì sono stato aiutato. Ma dove sono Emma e Henry?” chiese subito il ragazzo, non voleva perdere tempo prezioso in spiegazioni ma solo ritrovare al più presto la sua famiglia. “E tu perché sei a Neverland?”
Rumpelstiltskin non distolse lo sguardo da suo figlio quasi avesse paura che potesse scomparire sotto i suoi occhi “Se sei qui penso che saprai che Peter Pan ha rapito Henry.” Cominciò a spiegare “Immagino che Emma, i suoi genitori, Regina e Hook in questo momento stiano vagando per l’isola in cerca del campo di Peter.”
“E tu?” chiese sospettoso Bae “Perché sei qui? E perché non dai loro una mano?”
Rumpelstiltskin avvertì la diffidenza nella voce del figlio e, pur restandone ferito, ammise a se stesso che il ragazzo aveva ragione a non fidarsi di lui, in fondo non gli aveva dato nella sua vita molte ragioni per farlo.
“Sono qui per salvare Henry.” Disse “E come ben sai non sono tipo da lavorare in squadra. Preferisco la solitudine.”
Baelfire annuì sovra pensiero, non poteva aspettarsi niente di diverso dall’Oscuro. Poi abbassò lo sguardo su Felix a terra “E’ questo dunque che sei tornato ad essere, il Dark One.” Disse senza riuscire a celare la delusione nella sua voce, aveva creduto  in fondo che ci fosse ancora una possibilità per suo padre.
“Non è morto se è questo che ti preoccupa anche se lo meritava. Ti stava uccidendo con il Sognombra e credo che tu non abbia dimenticato gli effetti che quel veleno ha avuto su di me a New York. E’ il veleno più potente di tutti i reami, credimi. Ma io non vado in giro ad uccidere ragazzini. Sì sono tornato ad essere quello che ero perché questo è l’unica cosa che possa fare al momento. Questa è la mia unica arma per salvare Henry e potrebbe non bastare.”
“Che cosa vuoi dire?” chiese Bae
“Tu sai quanto è pericoloso Pan, e purtroppo, nonostante tutto il mio potere, dubito che riuscirò a sconfiggerlo.”
“Che fai ti tiri indietro?” sbottò il ragazzo senza riuscire a trattenersi, il ricordo di quel maledetto vortice in cui il padre lo aveva lasciato cadere bruciava ancora troppo.
“No, Bae. Questa volta no. Pan può essere sconfitto solo se si è disposti a morire. E io lo sono.” Replicò  Rumpelstiltskin infondendo in quelle parole tutta la determinazione che aveva nel cuore. “Questa volta farò qualsiasi cosa per la mia famiglia anche se questo significherà perderla comunque. Accetterò ciò che il fato ha disposto per me. Pagherò qualsiasi prezzo così come l’ho fatto per vederti crescere e per salvarti dalla guerra degli orchi.”
“Ma di cosa stai parlando?” chiese confuso il ragazzo. Aveva capito che il prezzo che suo padre aveva pagato per tenere suo figlio al sicuro era stato quello di diventare l’Oscuro Signore ma non aveva mai pensato, fino ad ora, che quello potesse essere un peso per suo padre visto il suo attaccamento al potere. Ma tutti quei riferimenti al fato e al prezzo che aveva pagato per vederlo crescere erano per lui incomprensibili.
“Non importa, figliolo.”rispose calmo Rumpelstiltskin. Adesso che aveva ritrovato suo figlio tutti i dubbi e le paure che Neverland avevano suscitato in lui si erano diradate come la nebbia spazzata via del vento. Ora era certo di poter spezzare le catene che lo ancoravano al passato, sarebbe riuscito a lasciar andare suo padre così come gli aveva consigliato la sua dolce Belle. Aveva l’occasione di riscattarsi, di liberarsi da tutti gli sbagli e le ombre del passato. Suo figlio sarebbe stato fiero di lui almeno da morto visto che lo aveva deluso per tutta la vita.
“Non c’è tempo da perdere” disse Rumpelstiltskin rimettendosi in marcia “Tu devi ritrovare Henry e la signorina Swan prima che quel pirata combini qualche guaio. Quanto a me ho un appuntamento con Peter Pan.”
Bae lo seguì ancora con mille domande nella mente.
 
SPAZIO AUTRICE
Ciao!! L’attesa per la puntata di domenica sta diventando una tortura e quando ci sono così tante emozioni beh l’unica cosa che riesce a farmi stare meglio è scrivere. La storia parte dalla battuta di Rumple nel promo della 3x04. Se da una battuta è nata l’ispirazione per una storia non oso immaginare la puntata che effetti avrà…preparatevi a leggere molte mie storie a breve termine J
La scena del ricongiungimento padre figlio già nella quarta puntata è davvero inattesa chissà che effetti avrà su Rumple e le sue paure lì a Neverland. Però la squadra Rumpelstiltskin alla ricerca di Henry mi piace troppo. Speriamo che sia anche un modo per riavvicinarli e non per allontanarsi ancora di più.
Grazie per aver letto e mi raccomando aspetto i vostri commenti.
A presto!!  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
  
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