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Autore: LazyBonesz_    19/10/2013    0 recensioni
Avrebbe fatto un piccolo passo davanti a sé. Poi sarebbe sceso con le braccia aperte, sentendo la libertà per poco tempo, sentendo la vita che scivolava dalle sue mani.
Poi, con un tonfo avrebbe toccato la terra fredda e nuda. Le ossa rotte, il respiro che diventa un rantolo, il sangue attorno e le lacrime a bagnare le guance. Si sarebbe rannicchiato mentre la vita lasciava il suo corpo morto già da tempo.
Pairing: Larry. Side Pairing: Ziall.
Harry/Louis Harry/Nick
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non lasciarmi.





-Ho pensato a questa OS leggendo il gossip sul fatto che Harry avesse tradito Lou con Nick. Beh ecco cosa ne è venuto fuori.
 

Ti sei mai sentito sull’orlo di un baratro? Hai mai guardato in basso e capito che sei così vicino dal toccare il fondo?
Ti basta un spinta leggera per scivolare giù nel buio.
Louis Tomlinson era lì, vicino al baratro. Le tenebre lo sfioravano e lo attiravano. Non aveva bisogno di spinte, sarebbe caduto da solo.
Avrebbe fatto un piccolo passo davanti a sé. Poi sarebbe sceso con le braccia aperte, sentendo la libertà per poco tempo, sentendo la vita che scivolava dalle sue mani. 
Poi, con un tonfo avrebbe toccato la terra fredda e nuda. Le ossa rotte, il respiro che diventa un rantolo, il sangue attorno e le lacrime a bagnare le guance. Si sarebbe rannicchiato mentre la vita lasciava il suo corpo morto già da tempo.
Ma era ancora lì, quasi in punta dei piedi pensando a cosa avrebbe dovuto fare. Le mani infilate nella giacca troppo grande, strette a pugno.
Sarebbe rimasto ancora così, ad osservare l’oscurità che quasi lo trascinava a sé. E magari si sarebbe lasciato andare fino a morire, finalmente. E forse avrebbe trovato pace.
Ecco come si sentiva Louis Tomlinson.
Morto dentro da troppo tempo. Sfinito, disperato, depresso. Voleva solo tornare a due mesi prima.
Rannicchiato su una sudicia panchina di un parco improponibile per uno come lui, pensava a come si sentiva sé stesso un tempo. Come se sentiva felice e vivo, davvero vivo, non come ora.
Si sentiva troppo stanco, anche solo per respirare. Se ne stava lì, sulla panchina, con addosso dei vecchi jeans che non cambiava da un giorno? Due settimane? Anni?
Una leggera maglietta bianca lo scaldava a stento, ma se ne fregava.
A terra i resti di una sigaretta, o forse di erba. Era passata un’ora da quando aveva fumato, un’ora da quando aveva smesso di piovere.
Louis era lì, bagnato fradicio, infreddolito e così stanco.
Strinse gli occhi ma peggiorava tutto. Attraverso le palpebre vedeva degli smeraldi, dei capelli ricci e un sorriso. Si lasciò andare in quel ricordo così dolce e così impossibile.
Tornava alla realtà fredda e cruda da digerire. Si sentiva come un minuscolo pezzo di carta che veniva trasportato da una parte all’altra per colpa del vento.
La sua vita andava a rotoli da due mesi. La band non esisteva più. I ragazzi erano scomparsi dalla sua vita.
Harry se n’era andato, e questo faceva male, terribilmente male.
Ma era colpa sua. Tutta colpa sua.
Era uno sciocco. Pensava prima alla fama poi all’amore. Aveva allontanato tutti per cercare di smettere di soffrire.
Il primo era stato Harry, l’aveva fatto per paura. Non voleva essere oggetto di critica perché era gay.
La sua vita era perfetta e aveva un terrore enorme dei giudizi altrui.
Voleva solo stare bene, ma così aveva perso Harry per sempre.
E ora, lì in quel parco ripensava a due mesi prima, quando potevano fare coming out e lui si era opposto. Harry aveva urlato, si era arrabbiato gridando ‘’non ce la faccio più, voglio amarti davanti a tutti’’. Il cuore di Louis si era fermato davanti alle urla del suo ragazzo. Lo stesso ragazzo che era uscito sbattendo la porta.
E Louis era rimasto fermo a fissare davanti a sé. Le mani tremavano ma pensava la sera stessa Harry sarebbe tornato, avrebbero chiarito e avrebbero fatto l’amore su quel divano vecchio e rumoroso come sempre.
Così aveva accesso la tv con una ciotola di gelato alla fragola tra le mani. Aveva pianto un po’ ma era tranquillo, così sicuro dell’amore di Harry.
Poi il gelato era finito, le ciotole erano ormai cinque, fuori era notte fonda e gli occhi di Lou erano sgranati e rossi davanti allo schermo.
Non si era accorto di quanto tempo aveva aspettato la porta che si aprisse e un Harry dispiaciuto.
Aspettava solo di vederlo davanti a lui e poi scusarsi e dirgli che non era pronto, che aveva troppa paura. Harry avrebbe capito e si sarebbero baciati dolcemente.
Ma non era successo nulla di tutto ciò.
E Louis stava diventando ansioso.
Poi aveva cambiato canale ritrovandosi davanti l’immagine più dolorosa di tutti. Harry Styles, il suo Harry che baciava qualcuno che non era lui.
E Louis aveva sgranato gli occhi incredulo. Il cuore non batteva più mentre lo schermo mostrava mille foto di Nick con il suo ragazzo.
Comunque non ci poteva credere. E così si era messo a ridere come un pazzo perché Harry era di fianco a lui e gli teneva la mano.
Harry rideva per le cazzate del telegiornale.
Harry lo amava e non lo avrebbe mai fatto.
Harry era solo suo e solo lui poteva baciarlo così.
Ma Harry non c’era, era con Nick mentre si scambiavano dolcezze davanti alle telecamere.
Le loro mani intrecciate venivano mostrate in continuazione e Louis soffriva.
E solo dopo, alle tre di notte con il ronzio della tv che riempiva il silenzio di casa sua, solo in quel momento aveva capito che Harry non sarebbe più tornato, Harry non riusciva più ad aspettare e aveva fatto outing con un qualcun altro, con qualcuno che non era Louis Tomlinson.
E da quella sera tutto era così diverso e privo di vita.
C’erano mille chiamate dei ragazzi registrate sul telefono, sul cellulare e dovunque.
Mille lettere ed e-mail e tanto altro.
Ma Louis era sotto le coperte come a proteggersi da tutto. E lì rimaneva a piangere con le gambe stretta al petto.
E poi si tagliava, vomitava, dimagriva e stava male.
Non riusciva a sorridere, a pensare, a mangiare. Era morto.
E si sentiva tradito ma, dopotutto, era colpa sua.
Si Lou, è colpa tua se Harry è con Nick mentre scopano. E’ colpa tua se stai male. E’ solo tua se Niall, Liam e Zayn non ti parlano e non ti cercano più.
Tutti ti odiano e fanno bene, sei inutile. Un essere morto che ha troppa paura di tutto. E’ solo colpa tua, mostro.
E ogni giorno così uguale all’altro.
 
Ora su quella panchina sentiva la vita andare via e era caduto nel baratro.
Aveva toccato il fondo ma non si era sentito male. Era abituato, dopotutto.
Cercò frettolosamente un accendino e si accese l’ennesima canna.
Fumando non provò sollievo, solo un peso sullo stomaco.
Vedi come fai schifo, Lou. Vedi che continuo a farti d’erba solo perché sei debole. E allora ucciditi perché non meriti la vita.
Aveva lanciato la canna con un urlo.
Si era alzato e si era messo a correre lontano. Doveva sfogarsi e lasciare andare quel peso che gravava su di lui da due lunghi mesi.
Si era lanciato sull’erba bagnata e aveva urlato fin quando non aveva vomitato.
E ora stava male, sempre più male.
Il cuore che batteva forte dentro il suo petto mentre tutti i ricordi di Harry riaffioravano dentro la sua testa. E stavolta non si sarebbe opposto ma si sarebbe perso il loro, solo per tornare a vivere per degli istanti.
 
 
‘’Zayn si vuole sposare’’mormorò Louis vicino alla bocca di Harry, ansimando. Il riccio ridacchiò con la voce più rauca del solito dovuta agli sforzi.
‘’C-che c’entra ora?’’ chiese contro le labbra fini dell’altro. Louis mugugnò qualcosa mentre baciava la bocca piena di Harry. Si rotolarono sul letto con le coperte incastrate tra le gambe e i respiri che si confondevano.
‘’Mmmh sai che sei terribilmente sexy, piccolo?’’ gli disse Harry mentre succhiava un lembo di pelle del ragazzo sotto di lui.
Louis sbuffava sempre quando il riccio diceva queste cose.
Sbuffava e arrossiva.
‘’No, Haz’’ si opponeva opponendosi.
Harry non rispondeva a parole, non lo faceva mai in quei momenti speciali. Si sistemava meglio su di Louis e gli baciava il collo, il petto, la pancia con quel sottile strato di grasso. Gli mordeva i fianchi e, con un sorriso malizioso gli accarezzava l’erezione.
Louis arrossiva ma si sentiva amato, così affondava le mani tra i ricci di Harry e gemeva inarcando la schiena.
Ma si sentiva in paradiso, letteralmente.
Quando finivano Harry si faceva sempre la doccia per primo. Diceva di  non poterla fare dopo perché voleva sempre cucinare qualcosa per Louis.
Così lo pregava di metterci molto a lavarsi e poi scappava in cucina per preparare il the con i biscotti.
E gli riuscivano benissimo.
Louis entrava in cucina accolto da un profumo dolce, osservava il riccio di spalle tutto preso a mettere il the giusto nelle tazze. Lo abbracciava da dietro sussurrandogli che era davvero bravo e così bello.
‘’Tu sei perfetto, Lou!’’ protestò Harry quando sentì la guancia del ragazzo che strofinava la sua. E poi sbuffava.
‘’Possibile che sbuffi sempre quando dico la verità?’’ domandò il riccio mentre portava due vassoi in salone.
Fuori tuonava ma migliorava ancora di più la dolce atmosfera di casa. Harry si affrettò a chiudere le imposte che sbattevano da ore, nessuno si era preoccupato di farlo prima vista che erano così presi a far l’amore.
‘’Apri la bocca’’ mormorò Harry quando si furono seduti sul divano a gambe incrociate.
Louis eseguì e sentì le dita di Harry sulle sue labbra.
Mangiò il biscotto con occhi chiusi e lentamente.
Quando li riaprì si trovò Harry così vicino che gli osservava le labbra voglioso. Il castano arrossì e annuì sorridendo.
Il riccio lo baciò piano, solo uno sfioramento di labbra.
Ma l’altro voleva di più e lo attirò più vicino fino a fargli schiudere le labbra.
E si baciarono teneramente, l’uno stretto all’altro.
E stavano bene, si completavano a vicenda e quei baci erano la perfezione.
Quei momenti tra loro nessuno poteva rovinarli.
 
 
Louis si risvegliò dal sonno, il viso sul terreno fangoso e gli occhi, i baci di Harry dentro il cuore.
Sorrise amaramente.
Tutto era finito, sepolto sotto terra, magari la stessa terra dove ora giaceva inerme e distrutto.
E altri ricordi si affollavano dentro il povero Louis che non riusciva a sopportare più nulla.
Quei ricordi che si accalcavano per essere pensati un ultima volta. E il ragazzo, davvero troppo debole per solo alzarsi si lasciò travolgere da essi.
E così moriva sempre di più dentro, moriva solo per cercare di trovare amore in quei ricordi. Cosa inutile e stupida.
Ma Louis era distrutto e opporsi non valeva la pena.
 
 
‘’I ragazzi vogliono uscire con noi anche stasera’’ brontolò Harry contro il collo di Louis che guidava.
‘’Haz, mi disturbi’’ disse il castano con voce ferma.
Il riccio ridacchiò e gli morse la spalla facendo tremare l’auto.
Louis imprecò a bassa voce prima di spingere Harry con una mano.
‘’Scusami…’’ mormorò il riccio dispiaciuto.
Ovviamente il castano non riusciva a resistergli annuì piano.
‘’Comunque non voglio Niall che rompe. Insomma odio i suoi commenti su di noi’’ riprese Harry mentre cercava canzoni decenti alla radio.
Louis sospirò e strinse più forte il volante.
‘’Li ho invitati io’’ confessò. Girò a destra e cercò uno spazio libero per parcheggiarsi.
Harry boccheggiò.
‘’Perché? Dovevi dirmelo’’ sussultò il riccio prima di spegnere definitivamente la radio.
‘’Haz, dobbiamo dirgli di noi. Sono come fratelli, capiranno’’.
Harry sbuffò e guardò malissimo il suo ragazzo che apriva la portiera con un’espressione serissima in viso.
‘’Si, lo penso anche io. Prima dammi un bacio, me lo merito o no?’’ chiese il riccio con espressione furba.
Il castano annuì e lo bacio velocemente. Poi, con le spalle che si sfioravano ad ogni passo entrarono dentro un locale.
Erano nel 2011 e anche se c’erano molte fan erano ancora liberi di uscire.
Ad ogni modo avevano chiesto un posto riservato.
Appena arrivati al tavolo notarono Niall che sorrideva intenerito, Zayn di fianco a lui che beveva dell’acqua e Liam preoccupato.
Harry si buttò su una sedia mentre Louis la scostò piano dal tavolo e si sedette tranquillo.
‘’Liam calmati’’ esordì il liscio, alzando un sopracciglio.
Payne deglutì annuendo. Ordinarono con calma i piatti del giorno e mangiarono in silenzio.
Qualcuno doveva dire qualcosa, era troppo strana quella situazione per gli One Direction.
‘’Mmmh ZayZay mi passi il sale?’’ chiese Niall con espressione dolce sul viso. Harry ridacchiò piano mentre le occhiatacce di Zayn lo raggiunsero.
‘’Ti ha chiamato ZayZay’’ spiegò il riccio con voce innaturalmente acuta.
Il biondo divenne completamente rosso.
‘’Credo non ci siano problemi, sono così legati’’ concluse Liam che sembrava meno preoccupato di prima.
‘’Lì, davvero, calmati’’ lo apostrofò Louis cambiando argomento.
Payne fece un profondo respiro ma poi diede voce ai suoi pensieri.
‘’E’ solo che dovete dirci qualcosa. E anche Zayn deve.. Io non ci capisco nulla perché devo confessarvi una cosa e oddio…’’ Liam stava andando decisamente in iperventilazione.
‘’Per la tua felicità parlerò!’’ esclamò il moro dopo aver bevuto un sorso d’acqua.
Liam la smise di torturarsi le mani e aspettò il silenzio, come tutti gli altri.
‘’Mi sono fidanzato’’ disse con un sorrisone. Niall si portò le mani sul viso con evidente imbarazzo.
‘’Io e questo idiota biondo vicino a me stiamo assieme!’’ esultò  prima di schioccare un bacio all’angolo della bocca dell’Irlandese.
Liam sospirò contento, levandosi un peso.
‘’Aww ma siete l’amore’’ commentò Harry mentre Zayn non la smetteva di baciare Niall che si scostava da lui tutto rosso.
Louis annuì felice.
Ora poteva fare outing senza paura.
‘’A questo proposito devo dirvi una cosa’’ iniziò il castano con espressione seria che fece tornare il muso a Liam.
‘’Lì, calmo, non è niente di brutto’’ lo prese in giro Harry.
‘’Diciamo che stiamo assieme, è tutto qui, mi spiace aver rovinato i vostri film mentali su qualcosa di avvincente’’ dichiarò il riccio. Voleva sempre sminuire tutto ma per sta volta andava bene.
‘’Ragazzi, sono così felice!’’ sussultò Liam estasiato.
‘’Due coming out assieme!’’ esclamò Niall ridendo.
‘’E tu, Payne che volevi dirci?’’ lo richiamo Louis.
‘’Mmmh anche io ho una ragazza, si chiama Danielle’’ disse imbarazzato. Gli altri ragazzi urlarono felici e lo strinsero in un abbraccio pieno di gioia.
E si sentivano bene e senza pesi.
Era tutto perfetto.
 
 
Louis ricacciò dentro le lacrime.
Gli mancavano i loro abbracci, le risate, l’amicizia. Non c’era più nulla dentro di lui.
Si rannicchiò sull’erba, voleva solo morire.
Chiuse gli occhi pressandoli assieme mentre lacrime calde gli colavano sulle gote. E mentre piangeva pensava alla sua vita, un sogno finito troppo presto. Ma ogni cosa bella finisce. E la realtà era troppo dura per un essere debole come lui.
In effetti solo lui era disperato.
Liam stava con Sophia. Zayn e Niall si erano sposati felicemente tre mesi prima.
E Harry?
Harry stava baciando Nick su un divano, sicuro. E vorrebbe essere Nick, vorrebbe baciare Harry e fare l’amore con lui.
Ma è buttato in un bosco sconosciuto, debole, distrutto e vuoto.
E piange disperato, pregando di tornare indietro nel tempo e di morire.
Piange perché vuole solo sparire da quella vita che non gli appartiene, che non riesce a controllare.
Perché devo soffrire così? Non posso tornare a due mesi prima.
Se avessi fatto comig out ora sarei sdraiato con Harry.
 
E vuole solo riavvolgere il tempo, ma non può. La vita è così crudele.
La sente che scivola via dal suo corpo. E non fa nulla, aspetta solo di chiudere gli occhi per sempre.
Il cuore batte ancora per pochi secondi.
Le ultime lacrime scivolano sulle guance e in sussultò smette di vivere.
E stavolta muore davvero.
E stavolta nessuno lo salverà.
E’ solo.
E’ morto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Harry aveva lasciato Nick a casa. Al momento non aveva voglia di stare con lui, forse si era stancato di Grimmy da tempo.
Magari non lo ha mai amato, di sicuro mai come Louis.
A quel pensiero sospirò. L’aveva abbondonato due mesi prima e non passava giorno che non lo pensava.
Di sicuro lo odiava e questo faceva male ad Harry. Il desiderio di correre da lui era così forte. Era difficile rinunciarci ma ci provava. Si distraeva con Nick, facevano sesso e si lasciava andare a piacere.
Non era come fare l’amore con Lou, quello era speciale. Tutti i loro piccoli momenti erano segnati con il fuoco dentro il suo cuore. Cancellarli non era possibile, e comunque il ragazzo non faceva nulla per provarci.
Quella mattina fresca passeggiava per l’Irlanda. Grimmy dormiva in casa di Zayn e Niall.
Anche Harry stava da loro, ma in quel momento non voleva vedere nessuno.
Entrò in un parco e si sedette su una panchina leggermente sporca. Okay, era veramente sudicia.
Il cinguettio degli uccelli, il fresco vento e l’odore di pioggia della sera prima lo fecero calmare.
Perché era così agitato?
Scosse la testa e, con i gomiti conficcati nelle cosce si prese la testa tra le mani. Fece lunghi respiri e solo dopo notò i resti di canne a terra.
Allungò lo sguardo verso le impronte di vans che andavano verso il parco.
I soliti teppisti drogati.
Eppure quelle orme erano così simili a quelle che Louis lasciava sulla neve. Non indossava scarponi adatti, li odiava.
Harry ridacchiò grazie a quei ricordi. Un dolore pungente lo colpì dentro.
Ricordare faceva così male.
Una lacrima gli scivolò sulla guancia, l’asciugò con fare sbrigativo. Cosa stava facendo Louis? Magari rideva con un altro ragazzo.
Di certo non immaginava che fosse davvero vicino a lui.
Il riccio si strinse nella felpa davvero inutile. Faceva così freddo.
Sentì delle voci in lontananza. Alzò lo sguardo e notò Zayn e Niall vicini che si baciavano teneramente.
Harry sorrise raddolcito e li osservò ancora.
E Nick? Al momento non gli importava di lui.
Si alzò e decise di allontanarsi da quel posto. Pensieroso seguì le orme sul terreno.
Non ci volle molto per arrivare a una radura. Non c’erano più panchine.
Segnò il perimetro a grandi passi. Guardava in alto e solo dopo si accorse di cosa aveva sfiorato con il piede.
Abbassò lo sguardo e il cuore si blocco, gli occhi verdi sgranati e le mani tremanti.
Sotto di lui giaceva Louis Tomlinson. Gli occhi chiusi, sporco, magro, un cadavere.
Respirava piano, segno che mancava poco perché morisse del tutto.
Harry dimenticò quello che era successo mesi prima. Si inchinò su di lui.
‘’Lou!LOU! Svegliati, amore! Svegliati, sono io, Harry!’’ lo scosse per le spalle ma lui era immobile. L’unico segno vitale era il petto che si muoveva flebilmente.
‘’Oddio.. NIALL! ZAYN! AIUTO!’’ gridò. Louis era fermo ed Harry stava piangendo.
Il suo amore, il suo ragazzo bellissimo giaceva nel fango. Con forza se lo portò sulle spalle, era così leggero.
Lo portò verso il parco, grazie al cielo Niall lo raggiunse e disse a Zayn di chiamare l’ambulanza.
Quando arrivò caricarono il corpo immobile di Louis e partirono veloci.
Harry si sentiva strano, un dolore lo distruggeva dentro. Le gambe minacciavano di cedere, si sentiva svenire. Zayn lo afferrò per i fianchi.
‘’Haz, andiamo in ospedale!’’ esclamò. Harry annuì e lo seguì verso l’auto.
Vedeva tutto sfuocato, come se non fosse più cosciente di cosa stesse succedendo.
Si rannicchiò nel sedile mentre singhiozzava. Niall cercava di confortarlo a parole, tutto inutile.
‘’S-sta m-morendo e io lo amo. E-è c-colpa mia’’ ripeteva Harry in una sorta di cantilena.
Appena arrivati Zayn chiese informazioni sul reparto.
‘’Terapia intensiva’’ rispose la donna dispiaciuta. Harry si mise a correre su per le scale. Cadde due volta ma non gli importava di nulla.
Il suo amore stava morendo per colpa sua.
‘’Mi scusi la stanza di Louis Tomlinson?’’ domandò velocemente a un uomo in camice.
‘’Quella’’ indicò una porta e il ragazzo si fiondò su di essa. L’aprì di scatto e trovò il suo splendido ragazzo su un lettino, un dottore di fianco lo controllava.
‘’Mi scusi, esca subito!’’ protestò quest’ultimo. Harry strinse i pugni.
‘’E’ il mio ragazzo’’.
‘’Lo vedrà dopo, al momento è in una situazione critica’’.
Styles uscì obbediente e si sedette su una sedia. Niall e Zayn lo raggiunsero.
Tutto era peggiorato da due mesi. Incominciò a piangere senza ritegno, voleva solo baciare il suo ragazzo.
‘’Andrà tutto bene’’ lo abbracciò il biondo. Zayn annuì.
Rimasero ad aspettare per poco. Cinque minuti dopo la porta si spalancò facendo uscire il letto di Louis.
Molti medici lo portarono in sala operatoria.
A quel punto il cuore di Harry iniziò a battere fortissimo. Si alzò di scatto si mise a correre verso il bagno. Vomitò l’anima e si rannicchiò in un angolo. Era sporco ma lui lo era dentro. Aveva rovinato la vita del ragazzo che amava.
La porta si aprì mostrando Liam preoccupatissimo.
‘’Hazza!’’ esclamò. Lo abbracciò forte mentre l’amico piangeva disperato.
Tutto stava per finire.
‘’I medici devono parlarti’’ disse Liam prendendolo per mano. Styles annuì e lo seguì nella sala d’aspetto.
Zayn e Niall erano abbracciati mentre fissavano il dottore.
‘’Sono venuto appena Zay  mi ha chiamato, ero a casa loro, sono arrivato mentre eri al parco’’ confessò Liam.
Harry si sedette su una sedia di plastica. Il medico sospirò.
‘’Ragazzi, la situazione è critica, Louis Tomlinson sta subendo un’operazione. L’abbiamo trovato in stato d’ebrezza e ha assunto molte sostanze stupefacenti. Vi confesso che la situazione è molto precaria’’ disse l’uomo.
Sorrise dispiaciuto e poggiò una mano sulla spalla di Harry.
Il ragazzo riprese a piangere chiuso in se stesso.
Solo dopo tre ore il lettino di Louis fu portato nella sua stanza. Il medico disse che per ora era stabile.
Harry non poteva credere che fosse il suo ragazzo quello quasi morto. Entrò nella sua stanza in silenzio e lo vide su quel letto privo di sensi. Gli afferrò la mano, non aveva più lacrime per piangere.
‘’Ti amo, lo sai? I-io senza di te non vivo. Nick non è nulla in confronto a te. E’-è colpa mia, s-solo m-ia… n-non lasciarmi’’ sfiorò il naso con il suo.
Louis era freddo, più morto che vivo.
Harry non se ne capacitava.
‘’L-Lou, amore m-mio… n-non l-lasciarmi, t-ti p-prego, t-torna da me’’ non riusciva a dire altro.
Singhiozzava senza lacrime.
Gli stringeva la mano e ripete la cantilena triste.
‘’Amore… staremo sempre assieme, ti amo, piccolo’’ chiuse gli occhi verdi e riprese a lacrimare.
Louis era così bello, anche in quello stato di morte.
Si passò una mano sul volto e si inchinò vicino al letto.
Poggiò la fronte sul materasso e continuò a piangere.
‘’Ti amo, non lasciarmi’’.
 
‘’Signore, deve uscire’’ disse un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri. Il nome sulla targhetta recitava ‘’Luke Hemmings’’.
Harry si morse il labbro e annuì.
‘’Piccolo, non lasciarmi, okay?’’ gli strinse un ultima volta la mano e ritornò dagli amici sulle sedie gialle.
‘’Stai bene?’’ gli domandò Zayn preoccupato.
‘’Affatto’’ rispose.
 
Harry lasciò che gli amici tornassero a casa per risposarsi. Lui rimase seduto lì. Neanche una lacrima usciva dai suoi occhi. Si torturava le mani e pregava di rivedere il sorriso di Louis.
L’infermiere di prima gli portò una cioccolata calda.
‘’Grazie’’ disse Harry meccanicamente. Forse anche lui stava morendo dentro.
‘’Di nulla. E’ il tuo ragazzo quello lì dentro?’’ chiese incuriosito mentre indicava la porta di Louis con la testa.
Il riccio annuì.
‘’Mi spiace, cercherò di aiutarlo come posso’’.
‘’Grazie’’ stavolta era sincero.
Luke annuì e sparì dentro un’altra stanza.
Harry sembrava una statua, fermo sulla sedia e gli occhi fisso sulla porta di Louis, quasi si aspettasse che si aprisse rivelando il ragazzo che sorrideva.
Ovviamente non successe né ora né cinque ore dopo.
Il riccio si era addormentato sulle scomode sedie. Nessuno si era preoccupato di lui.
E questo gli andava bene, meritava solo di soffrire.
 
Un rumore di passi lo riscosse, aprì gli occhi e vide gli amici davanti a lui.
‘’Oh Hazz, mangia un po’’’ disse Niall mentre gli porgeva un muffin.
Harry non sapeva che ore fossero, né tantomeno gli importava. Mangiò poco il suo muffin.
Smise del tutto quando vide il medico con espressione cinerea sul volto che si avvicinava a loro.
‘’Ragazzi, ho fatto il possibile ma.. non ce l’ha fatta’’ disse con voce flebile.
Harry aggrottò le sopracciglia con il cervello in confusione.
‘’Mi scusi… ma di chi parla?’’ chiese confuso.
‘’Di Louis Tomlinson’’ spiegò il medico davvero sorpreso. Niall continuava a dire a Harry di smetterla mentre le lacrime gli rigavano il volto.
‘’Oh Lou?’’ il riccio scoppiò a ridere divertito.
‘’No! Louis è a casa mia e mi aspetta. Abbiamo litigato per il comig out ma tornerò da lui. Forse sta mangiando il gelato…’’
Liam sospirò mentre si asciugava il viso.
‘’Signore, Louis è morto’’ disse il medico scocciato.
‘’No, si sbaglia. Lou è il mio ragazzo e stiamo bene. Magari è un altro Louis Tomlinson!’’ ribattè Harry serio.
‘’Hazza…’’ Zayn gli tirò la felpa.
‘’Hazza, è finita, è morto, amico mi spiace…’’ disse con gli occhi lucidi. Harry spalancò la bocca mentre il respiro si fermava.
‘’L-lou? Louis dove sei? LOUIS!’’ urlò mentre correva per il corridoio. Aprì la sua stanza ma trovò solo il cadavere del suo ragazzo, freddo e bianco.
‘’Louis? Perché non ti svegli e dici che sei vivo?’’ domandò distrutto.
Il cadavere rimase immobile ed Harry realizzò. Era finita, stavolta per sempre.
‘’N-no.. no ti prego… ti amo…Louis non m-mi lasciare’’ mormorò prima di aggrapparsi al letto.
Gli amici lo trascinarono via mentre Harry scalciava e piangeva. Li spingeva via.
‘’Lasciatemi! Voglio tornare da lui!’’ urlava disperato, come un pazzo.
‘’Non lasciarmi!’’ gridò ancora mentre tirava pugni a tutti.
Un orribile consapevolezza si fece spazio dentro di lui.
Louis è morto, niente tornerà come prima.
 
 
 
 
 
Se fosse tornato da lui quella sera, oggi sarebbero assieme, abbracciati mentre si baciavano.




   
 
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