Appena il telefono prese a squillare, Aggie non sapeva cosa pensare. Fu un gesto non ragionato quello di gettarsi sul materasso del letto, dove era poggiato l' ultimo modello di Iphone, suoneria tipica dell' apparecchio Apple. 
Si trovava nel monolocale in affitto a Los Angeles, in un quartiere non troppo di classe. I genitori ci tenevano avesse un posticino tutto per lei, piuttosto che stare in un campus o ospite in una famiglia qualsiasi.
Si era trasferita da poco e il suo primo interesse era stato tenersi occupata con un nuovo lavoro.
Sempre per merito di suo padre, era riuscita ad avere un incontro con la spendida attrice statunitense. Lui lavorava nel campo del teatro e Danneel stava spargendo la voce. Aveva da pochissimi mesi partorito una bambina, Justice Jay, e stava cercando una fidata baby-sitter e amica che potesse occuparsene quando lei non c' era.
Aggie aveva gia' avuto diverse esperienze, non in modo così approfondito, ma dopotutto era sempre riuscita a cavarsela con i bambini.
< Pronto? > si sforzò parecchio per non apparire una debole nel tono di voce.
< Ciao! Tu sei Agnes vero? Sono Danneel. > Non aveva minimamente considerato di salvarsi il numero. Si diede mentalmente della stupida.
< Si, sono io. > gesticolò nell' affermarlo, mentre l' altra teneva il telefono vicino all' orecchio. 
< Vado subito al dunque > la voce dell' attrice si fece piu' dura e fece trasalire la venticinquenne. Tanto che dovette mettersi seduta, per catturare maggiore aria nei polmoni, nel caso le fosse mancata dopo < Mi piacerebbe farti conoscere JJ questo pomeriggio. Cosa ne dici? >
Non poteva crederci. Percepiva fino a un secondo prima un uragano di negatività scagliarsi contro la sua vita. 
Era sicura ci fossero persone molto piu' qualificate, che avevano studiato quel mestiere e sicuramente con piu' esperienza anche in riferimento all' età. Per una maledetta volta tutto stava andando secondo i piani.
Danneel aveva scelto lei. Le vennero mille domande in mente, una in rilievo, ma dovette accantonarla perche' parlarne al telefono non sarebbe stata la cosa migliore da fare. < Va benissimo. > avrebbe anche dovuto annullare un altro colloquio di lavoro in un ristorante. Ma non le importava. 
Lei non aveva mai visto la piccola prima di quel giorno. Lo aveva chiesto, ma Danneel preferiva tenerla al sicuro finchè non fosse stato deciso, spiegando che gli Ackles tengono molto alla loro privacy e che prendere in considerazione una baby-sitter che stesse a stretto contatto con la famiglia era gia' stata dura da accettare per i coniugi. 
Tra l' altro nel giorno del colloquio c' era solo l' attrice, perchè Jensen era a Vancouver per le riprese della nona stagione di Supernatural.
Si misero d' accordo per l' orario e poi mise giù frettolosamente, perchè aveva un appuntamento.
Così verso le 4.50pm la venticinquenne si mise in viaggio verso la bellissima villa in cui attualmente alloggiavano. Non era l' unica, da come le aveva spiegato la donna. Infatti una delle domande fu se avesse problemi con i continui spostamenti. Ma Agnes aveva superato la paura dell' aereo gia' da qualche anno ed era pronta a subire tutto, pur di ottenere l' incarico.
Ad accoglierla fu una signora sui quaranta, tutta sorridente e frizzante < Danneel scenderà tra poco, sta cambiando la piccola. >
< Huh, d' accordo. > e affondò le natiche sul divano. Non era stata invitata a farlo, ma lo diede innoquamente per scontato.
< Io sono Maryane. Un sua amica. > le porse la mano, che venne guardata a lungo dalla più giovane prima di stringerla.
< Agnes. >
< Agnes o Aggie? > continuò subito la bionda, corrugando la fronte. In effetti, questo dipendeva dalla persona diretta che pronunciava il suo nome. Ne aveva anche un secondo, Cassandra. Ad esempio per suo padre, quando era piccola, era Cass.
< Mi piacciono entrambi. > un mezzo sorriso e qualche attimo di silenzio prima che l' attrice cominciasse a scendere le scale. Tornò seria e si alzò come una molla da lì, concentrandosi subito sulla cucciola che portava in braccio come fosse qualcosa di estremamente prezioso.
< Ciao! > La neo-mamma era bellissima anche in abiti casalinghi: una t-shirt bianca, con lo scollo a balzo, che le arrivava fino a metà coscia. Un paio di leggins marrone scuro, con cucitura di pizzo alla fine e converse abbinate. Coda di cavallo, leggero trucco sul viso e sicuramente un espressione soddisfatta.
Cosa che fece rasserenare maggiormente Agnes. < Salve! > 
< Oh ti prego, meno formalità. > inclinò la testa da un lato, sorridendole. < Sono la tua datrice di lavoro ma non voglio ci siano tensioni di nessun genere. Desidero farti sentire a tuo agio. > 
< D' accordo. Scusami. > la giovane gesticolò anche troppo, mentre sentiva il viso avvampare. < Lei è JJ? > chiese stupidamente.
< Si, lei e' la mia bambina. Justice Jay Ackles. > si sentiva rapita da quegli occhi verdi e quelle guance così piene. Tanto che allungò le braccia in automatico, come se cercasse di prenderla in braccio. Danneel esitò solo un secondo, poi si sciolse e la lasciò nelle braccia della sua nuova baby-sitter. 
Anche la bionda assisteva alla scena, con tanto di gridolini eccitati. 
< E' una meraviglia. Complimenti. > fu un sussurro in direzione della madre.
In quel preciso istante sentì un brivido partirle dalle scapole, fino all' attaccatura del fondoschiena. 
Dopo qualche minuto fu il turno di Maryane, che si avvicinò alla finestra per far vedere alla piccola qualcosa che non poteva di certo capire.
Intanto Danneel e Agnes poterono stringersi la mano e parlare di altre cose, calcando con maggiore intensità sulla riservatezza. < Ci sono determinati giorni in cui dovrai occupartene tu la notte. C' è una stanza, vicino a quella di JJ, potrai dormire li. >
< Perfetto. >
< Vieni, ti faccio fare un giro per la casa. > 


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mi e' venuta l' ispirazione improvvisa per questa nuova storia.
Non so se può piacere, è solo un idea abbozzata, fatemi sapere se può andare avanti. ^-^