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Autore: bambolinazzurra    21/10/2013    6 recensioni
Axel si è davvero stancato che l'intera Organizzazione lo chiami "pervertito". Quindi cosa fa? Li asseconda! Ovvio, no? Beh, almeno secondo lui. Chissà come si sentirà sollevato una volta data una lezioncina ai suoi colleghi... Vero, Axel?
ATTENZIONE: per favore, dopo aver letto e prima di (eventualmente) recensire, leggete la nota in fondo alla storia. Grazie in anticipo! :)
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Axel, Organizzazione XIII
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Axel non capiva se tutta l’Organizzazione fosse completamente pazza o se quell’aggettivo di dovesse applicare solo a lui. Una cosa era certa, una delle due fazioni non era capace di intendere e di volere. Beh, magari solo di intendere, perché una propria volontà ce l’avevano tutti.
Il motivo del suo turbamento era un certo altro aggettivo che l’intera “famiglia” amava affibbiargli, totalmente inappropriato per lui: “pervertito”. Ora, Axel era disposto ad ammettere di essere un po’ strano, ogni tanto, ma… pervertito? No, sul serio. Erano i capelli? Il ghigno vagamente malefico che usava spesso a mo’ di saluto? I suoi fianchi? Beh, quelli non mentivano, come cantava Shakira nell’omonima e famosissima canzone “Hips don’t lie”, che lui talvolta ballava in camera sua, in gran segreto, dimenando il bacino come un forsennato. Ma comunque Axel era quasi totalmente asessuato. Certo, se si escludevano gli alzabandiera del mattino, cui a volte doveva porre rimedio con l’aiuto di Federica. Ma diamine, quella era una questione fisiologica, Nessuno o no era pur sempre un uomo e doveva svuotarsi in qualche modo. Proprio così, era pronto a scommettere tutta la sua riserva di gelato al sale marino - faticosamente tenuta alla larga da Roxas - che anche tutti gli altri uomini dell’Organizzazione si masturbassero.
E Axel, ormai stufo, cercò per giorni e giorni un modo di zittirli tutti. Non trovandone uno, nonostante i suoi sforzi, decise di fare una cosa che mai e poi mai avrebbe creduto di dover fare in tutta la sua non-vita: assecondare sui suoi coinquilini. Così almeno avrebbero avuto un buon motivo per i loro pregiudizi.
“Uno al giorno per 13 giorni. 14 se contiamo anche Xion” pensò ghignando “E dato che sono un tipo ordinato, inizierò col caro Superiore”
E così fece.

Giorno uno: Xemnas
“Merda, questa cosa mi è sfuggita di mano. Eheheh, mano. No, Axel, concentrati. Dunque, se inizio a fare battutine a sfondo sessuale davanti a Xemnas senza un valido motivo, quello mi spacca il culo. Beh, certo, essendo il capo non posso aspettarmi che faccia il passivo. Eheheh! Ehi, questa cosa del pervertito mi riesce meglio del previsto!”
Così Axel escogitò un piano. Certo, gli sarebbe costato un po’ di munny e una certa dose di imbarazzo - anche se in teoria, non avendo un cuore, non sarebbe dovuto succedere – ma d’altra parte… se tutto fosse andato per il verso giusto ne sarebbe valsa la pena.
Così, decidendo di rimandare l’azione vera e propria alla mattina seguente, si fece coraggio e andò al gran bazar di Agrabah e acquistò degli oggettini davvero interessanti, sebbene un filo costosi, e li infilò in una graziosa scatola di cartone, che completò con un astuto bigliettino che recitava “Ti voglio, stanotte” ed era firmato VII.
Quella sera, quando era ormai talmente tardi da essere quasi presto, sentì grida acute provenire dall’Altare del Niente e ne rise fino alle lacrime.
Il mattino dopo si svegliò di buon’ora e andò come ogni mattina nella sala circolare delle riunioni. Xemnas era doverosamente lì, nonostante avesse un’aria particolarmente stanca.
- Buongiorno, Superiore – disse tranquillo.
- Buongiorno, Axel. Come mai già sveglio? La tua missione è alle 11, oggi –
- Sì, ma non ho dormito bene, stanotte, sentivo troppi rumori. Ho il sonno leggero, Superiore –
L’espressione di solito impassibile di Xemnas si incrinò.
- Che tipo di rumori? –
- Non so, sembrava l’ululato di qualche animale. Forse Kingdom Hearts ha lo stesso effetto della luna piena? –
- Può darsi – fece il numero I, sollevato.
- In ogni caso – riprese Axel – Spero che i miei regalini siano piaciuti a te e Saïx – sogghignò, aprendo un Varco Oscuro.
Mentre vi scompariva dentro, Axel riuscì a sentire una voce severa che esclamava “Sei un pervertito, numero VIII!”.
Axel rise di gusto e, una volta al sicuro nella sua stanza, spuntò una casella delle 14 tracciate su un cartoncino appeso al muro.

Giorno due: Xigbar
- Ehi Xiggy! – esclamò Axel entrando nell’Area Grigia.
L’interpellato sollevò lo sguardo dal rapporto che stava compilando.
- Stavo pensando… - continuò il rosso.
- Oh, sai anche pensare? Devo dire che ti avevo sottovalutato –
Axel ignorò il sarcasmo dell’uomo e proseguì imperterrito, nonostante il suo occhio stesse sviluppando un vistoso tic a causa dell'irritazione verso il più anziano.
- Dicevo, stavo pensando ai nostri soprannomi. Sì, insomma, ce ne sono alcuni che non mi sembrano avere un senso vero e proprio. Prendiamo il tuo come esempio: il Tiratore Libero. Che ne pensi? –
- Che vorresti dire con questo? Io lo trovo perfettamente sensato – Xigbar inarcò le sopracciglia, incuriosito suo malgrado.
- Forse hai ragione, ma potrebbe essere più esplicito, non credi? Insomma, non sarebbe meglio “lo Smanettatore Ambulante” o “il Pippaiolo Impenitente”? - *
- Hai frainteso tutto, pervertito del cazzo! –
Axel scappò via ridendo prima che Xigbar potesse evocare le sue armi.

Giorno tre: Xaldin
Di nuovo Area Grigia. Axel sentì per caso che Saïx e Xaldin parlavano dell’imminente missione di quest’ultimo. Poi Saïx andò via, sicuramente per richiamare Demyx al dovere.
Axel ne approfittò e attirò l’attenzione del suo ex mentore, appoggiandosi al muro come suo solito.
- Ehi Xaldin! Com’è che passi tutto quel tempo al Castello della Bestia? Non è che te la fai con qualcuno? Con una certa ragazza che abita lì? O magari proprio con la Bestia? Scommetto che lo fai arrabbiare solo perché poi il sesso è più soddisfacente –
Una delle lance di Xaldin si conficcò nel muro, sfiorando la sua chioma scarlatta e tranciando di netto un paio di capelli.
- Razza di pervertito – sibilò il maestro del vento.
Axel rise e si dileguò nell’oscurità.

Giorno quattro: Vexen
- Ehi, Vexie! Stavo notando, ultimamente, che sei piuttosto in là con gli anni, non è vero? –
Vexen lo guardò freddamente e ignorò il nomignolo.
- Non sono più anziano del numero II, tecnicamente parlando. Comunque, nonostante le tue capacità cerebrali estremamente ridotte, dovresti sapere che i Nessuno non sono soggetti all’azione del tempo come gli esseri umani. Non è vero, numero VIII? –
Axel si battè una mano sulla fronte.
- Che sbadato, mi era uscito di mente. Uhm… perciò questo vuol dire che eri vecchio già da prima di diventare un Nessuno. Senti, giusto per curiosità: ti si alza ancora, nonno? O hai bisogno di un aiutino?-
Vexen lo cacciò fuori dal suo laboratorio imprecando pesantemente tra sé contro “giovani pervertiti irrispettosi che non sapevano quale fosse il loro posto all’interno dell’Organizzazione”.

Giorno cinque: Lexaeus
- Ehi, ragazzone! – esclamò allegramente il nostro rosso preferito.
Silenzio dal diretto interessato. Beh, c’era da aspettarselo, non è vero? Comunque Lexaeus fissò Axel, in attesa.
- Senti, ma per caso da piccolo sei caduto in un barile di pozione magica? –
Questa volta l’Eroe del Silenzio parve confuso. Evidentemente non aveva capito la battuta-citazione.
- Lasciamo perdere – fece Axel – Il punto è: sei un “big boy” anche lì sotto o tutti quei muscoli ti servono per compensare? –
Lexaeus lo piantò in asso ma, mentre se ne andava, ad Axel parve di sentirlo borbottare tra sé e sé quella ben nota parola.

Giorno sei: Zexion
Axel sorprese la sua nuova vittima nella Cucina che non Esiste, intenta a cucinare chissà che. Un vassoio di biscotti ancora caldi faceva bella mostra di sé su un mobile accanto a lui.
- Salve, Axel – disse pacatamente Zexion, senza voltarsi.
- Ave a te, Zexion. Che profumino delizioso! – e, senza curarsi di chiedere il permesso, afferrò una manciata di biscotti.
- Avevi bisogno di qualcosa? –
- Solo di qualche risposta, baby. Senti un po’, tu hai il potere sulla mente delle persone, giusto? Crei illusioni e cose del genere, no? –
- Esatto. Perché questa domanda? –
- Perché… ecco, dev’essere un potere divertente, soprattutto in certe situazioni. Mettiamo, per dire, che volessi vedere qualcuno senza vestiti? Oppure, quanto sarebbe figo trasformarsi in qualcun altro e sedurre chi ti pare senza fare figure di merda, perché tanto in quel momento non sei te stesso? –
- Non ci avevo mai pensato, Axel, né ci tengo a mettere in pratica un simile suggerimento. Non sono un pervertito come te, dopotutto –
Prima di andarsene Axel sgraffignò l’intero vassoio di biscotti e mandò a fuoco lo sformato di zucchine che Zexion stava sfornando.

Giorno sette: Saïx
- Allora, Axel, la tua missione del giorno… -
- Vecchio mio, ho notato che zoppichi. Ci hai dato di nuovo dentro con Mansex, questa notte? – ghignò il rosso.
- Come dicevo – ringhiò Saïx, furioso, ma mettendo già in atto la sua tremenda vendetta – La tua missione di oggi consiste nello sterminare un Heartles-squalo gigante ad Atlantica –
- Atlantica? Ma… -
- Atlantica, ho detto. Ora vai! –
E lo spinse senza complimenti nel Varco Oscuro comparso all’improvviso.
“Vedremo quanto si divertirà, quel lurido pervertito!” pensò Saïx ghignando a sua volta. E andò a trovare Xemnas.

Giorno otto: uhm…
Axel si svegliò indolenzito, imprecando mentalmente contro quello stronzo leccaculo di Saïx. Mandare un elemento fuoco “in fondo al mar”! Quell’idiota non aveva un briciolo di senso dell’umorismo, davvero! Ma almeno si sarebbe consolato con la scenetta di quel giorno. Toccava al numero VIII, dopotutto.
“Ehi, un momento! Ma il numero VIII sono io! Che diavolo faccio, mi faccio una domandina oscena da solo? Oh, al diavolo, perché no?”
- Ehilà, bestia sexy! – si apostrofò, guardandosi lascivamente allo specchio – Sei davvero focoso come si dice in giro? –
Attese un istante e poi…
- Per l’inferno, certo che lo sono! Come on baby light my fire…! – canticchiò a voce bassa e sensuale, improvvisando uno spogliarello per se stesso.  
Roxas e Xion, che passavano di lì, si guardarono in faccia, confusi. Poi si strinsero nelle spalle e lasciarono Axel al suo solitario karaoke improvvisato. Il loro amico ogni tanto era davvero strano…

Giorno nove: Demyx
- Axel! Amico, devi aiutarmi, non voglio essere dato in pasto a quel cagnaccio a tre teste dell’Oltretomba! – esclamò Demyx, in preda all’agitazione.
- Calmati, Water Boy! Parla piano! –
- Vogliono che io vada ad arruolare Ade con quel suo enorme cane a tre teste. Ma quella bestiaccia sputa palle di fuoco! E tutti sanno che il fuoco si combatte col fuoco, non con l’acqua! –
Axel lo guardò con un’espressione che diceva chiaramente “WTF?!”. Poi però gli venne un’idea.
- Ma certo che ci andrò io al tuo posto, nessun problema –
- Oh, grazie Axel, sei un vero… -
- … ad una condizione però –
- Condizione? Cioè vorresti qualcosa in cambio?! – Demyx sembrava considerarlo un bieco tradimento.
- Cosa ti aspettavi, che lo facessi per buon cuore? Non ne ho mica uno, amico
- E sentiamo, cosa vuoi da me? –
- Beh, per esempio uno spogliarello. Sì, caruccia come idea. Proprio qui. Oh, e non farti intimidire da Xigbar, sono sicuro che apprezzerà quanto me. Vero, vecchio mio? – chiese alzando la voce, rivolto al suo superiore che si era seduto su una poltrona per bere un caffè e in quel momento li guardava entrambi con aria interessata.
Demyx sembrò per un attimo pietrificato dall’orrore.
- E va bene, me la sbrigo da solo, razza di lurido pervertito! – e sparì in uno sbuffo di fumo nero-violaceo.
Inaspettatamente Xigbar scoppiò a ridere.
- Questa era bella, Pel di Carota! L’hai fatto trottare come si deve, quel malnato scansafatiche! –
E, con un’amichevole pacca sulla spalla, anche Xigbar se ne andò.

Giorno dieci: Luxord
- Ehi, Luxord! Voglio fare un gioco con te! – esclamò Axel.
- Mh? Che tipo di gioco? – chiese l’ossigenato, senza batter ciglio.
“Possibile che in questo Castello nessuno veda un fottuto film?! Eheheh, fottuto…
- Io penso una parola a caso che cominci con una lettera che ti dirò di volta in volta. Se la indovini ti do un munny, se la sbagli ti togli un indumento. Una volta finiti i vestiti iniziamo coi favori sessuali. Allora, che ne pensi? –
- Penso che puoi anche andare a farti fottere, razza di maniaco! –
- Oh! Il grande Luxord che rifiuta una sfida! – lo sbeffeggiò Axel.
Tanto per una volta non rischiava niente. Essendo di grado di superiore rispetto a Luxord non poteva subire ritorsioni, per una volta. Cavoli, questa storia del pervertito cominciava davvero a piacergli!

Giorno undici: Marluxia
- Axel. Si dice in giro che di questi tempi tu sia più pervertito del solito –
- Marluxia… proprio l’uomo che speravo di vedere oggi. Parlando della tua serra… -
- La mia serra? –
- Sì, sai, un luogo così isolato, dove fai tutti i tuoi esperimenti su nuove specie vegetali e tutto il resto. Ecco… ne hai mai creata qualcuna per soddisfare le tue voglie più perverse? Forza, confidati con il vecchio Axel… -
- Che mi possa venire un colpo! Avevano ragione! – Marluxia ghignò sadicamente – Ma ora te la faccio io una domandina… -
Axel lo guardò con aria schifata.
- No, grazie. Preferisco vivere –
E, per una volta, i due risero insieme, quasi come fossero amici.

Giorno dodici: Larxene
- Ehi Larxene! Se ti dicessi che fulmine e fuoco sono la conseguenza l’uno dell’altro, accetteresti di portare in grembo le conseguenze di ciò che ti farò stanotte? –
Larxene lo fissò con aria incredula.
- È la cosa più insensata che io abbia mai sentito –
- Beh, forse hai ragione – ammise Axel – Ma sono momentaneamente a corto di battutine più squallide e spiritose –
- Beh, deciditi, o sei un pervertito o sei un principiante, ti pare? Che spreco di tempo –
Larxene si allontanò imprecando come uno scaricatore di porto, lasciando lì un Axel molto perplesso. Qualche minuto dopo però si risvegliò dalla trance e scosse la testa.
“Credo di preferire gli uomini per questo tipo di battute”

Giorno tredici: Roxas
- Ehi, Roxas, scommetto che non riesci a infilarti tutto il ghiacciolo al sale marino in bocca –
- Sfida accettata – e il biondo eseguì l’azione richiesta. Cosa non particolarmente facile, in realtà, consideratele dimensioni del ghiacciolo.
Axel sorrise e si congratulò con lui, non del tutto entusiasta al pensiero di andare fino in fondo al suo proposito. Insomma, anche con Roxas?!
- Allora, che cosa ho vinto? –
“Oh, ma a chi voglio darla a bere??” il rosso si stava divertendo troppo per smettere in vista del traguardo.
- Un altro gelato, Roxas. Solo che è caldo, rosa e si trova nei miei pantaloni! –
- Axel! -

Giorno quattordici: Xion
- Xion! Ehi, Xion! –
- Lasciami in pace, Axel! Ho sentito quello che si dice in giro, sei sempre lì a importunare chiunque ti capiti a tiro e io non voglio essere sulla tua lista –
“Oh, ma dolce e ingenua fanciulla, ormai mi manchi solo tu!”
- Come vuoi! E che cribbio, immagino che inviterò solo Roxas in camera mia stasera –
- Mi stavi per invitare a un pigiama party? Con te e Roxas? – chiese Xion, con aria entusiasta stavolta.
- Sì, Xion, proprio a un pigiama party… Senza il pigiama, però! – sghignazzò il rosso.
- Ecco, lo sapevo, sei davvero un pervertito come dicono tutti! –
Axel le rivolse un sorriso sincero questa volta e, per farsi perdonare, offrì il gelato a lei e a Roxas. Senza fare battutine, però. Spiegò loro ciò che era successo, quello che voleva dimostrare a tutti.
Il giorno dopo portò il cartoncino segnato nell’Area Grigia e ripeté la storia davanti all’intera Organizzazione, ottenendo sia esclamazioni sdegnate che risatine. Alla fine però tutti si dissero soddisfatti della spiegazione.
- Bene, e ora che siamo tutti d’accordo… - concluse Axel, ghignando – Che ne dite di una bella orgetta per fare pace? –
- PERVERTITO! – gridarono all’unisono i presenti.

*Immagino che alcuni di voi lo sapranno e mi staranno già tacciando di plagio, ma per la mia opera (e soprattutto per la battuta segnata dall’asterisco che vi ha portati qui) ho preso spudoratamente spunto dagli esilaranti video di giulgattina su youtube. Per la storia vera e propria andatevi a vedere quello chiamato “Le domandine di Xigbar”, da cui viene la struttura della storia. Per i titoli citati nella frase segnata vi rimando ad “ASSEGNAZIONE TITOLI”. Vale la pena vederli, sono molto spassosi! :D
Ma mi sento in dovere di avvisarvi, non iniziate a guardarli se non avete molto tempo a disposizione: ce ne sono parecchi e uno tira l’altro! XD
  
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