Tramonto
L'inglese, lentamente, poggiò la testa sulla spalla del compagno, immobile vicino a lui.
Era bello stare li, in silenzio.
La mano del giovane strinse quella dell'amato, ignorando la sua freddezza.
-Hai visto che bello il tramonto? E' così..caldo- Sussurrò il biondo, quasi come se stesse dicendo un segreto; intanto le sue iridi blu studiavano il cielo, tinto di rosso e il Sole, che lentamente, di minuto in minuto, scendeva giù, lasciando spazio alla notte.
Oscar trovava tutto questo estremamente romantico; la sua mano strinse quella del giovane accanto a se, che aveva la schiena poggiata contro il muro in marmo del balcone di casa Kirkland.
Il britannico rimase ancora qualche minuto a studiare il cielo, ritrovandosi a sorridere tra se e se, ammaliato da quel rosso così vivido, purché tendente all'arancio.
Rosso..cosa gli ricordava quel colore?
Fiori.
Passione.
Sangue.
Morte.
L'inglese sollevò la testa dalla spalla del ragazzo accanto a se, voltando poi il viso per guardarlo.
La pelle era pallida, tenendente al grigio cadaverico; gli occhi, dalle iridi ormai biancastre, erano spalancati e fissi; la bocca era socchiusa e secca.
Lo sguardo dell'inglese vagò sul fidanzato, soffermandosi qualche secondo sul taglio che aveva all'altezza della giugulare.
-Sei bellissimo..- Sussurrò il biondo sorridendo, baciando la guancia del suo amato.
Poi si alzò e, tenendo strettamente la mano del compagno, lo sollevò. Era pesante, ma ormai Oscar era abituato a trascinarlo in giro.
Dalla camera, al bagno, alla cucina, al salone, al balcone, al giardino...
Questo ed altro per il ragazzo che amava.
-Hey Arthur, andiamo a prenderci una tazza di thé?-