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Autore: Ulixes    13/04/2008    4 recensioni
Nel mio vagare per le grigie strade della vita, ho scoperto il piacere proibito, o almeno politicamente scorretto, del punger ed esser punto. Ora scrivo questa mia col preciso intento di vedervi afflitti dalla più acuta orticaria, e facendo assoluto affidamento sulla vostra saggezza e autoironia. Godetevi la storia del più pigro degli shinobi, travisato in chiave dantesca, mentre vaga seguendo la sua guida di vita tra i meandri del mio personalissimo Inferno.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Demonslayer and Co.

 

-Let the bodies hit the floor, let the bodies hit the floor, let the bodies hit the floor…-

O Signore Celeste che vita la mia!

Buona musica e disposizione in dolby sorround delle casse dello stereo! Modello appena uscito, per giunta!

Una bella pizza con le acciughe per cena, un fidato compagno come commensale, e soprattutto...tutte le seccature di questo mondo al di là di quella splendente porta d’acero a due ante ricevuta come regalo da un cliente di Lille per il lavoro “davvero ben svolto” dell’ultima missione.

Lo ripeto: o Signore Celeste che vita la mia!

-Ehi capo, a che pensi? Ti vedo particolarmente felice oggi-

-Ci puoi scommettere, Choji!- asserì convinto un ragazzo sui vent’anni con uno strambo codino a carciofo in bella vista sulla cima della testa mora.

Per i pochi di voi che non lo avessero ancora capito il giovane dalla pettinatura priva di senso estetico era lo stesso che canticchiava truci liriche prive di significato e si crogiolava nella sua bella e splendente vita: Shikamaru Nara, acchiappademoni scansafatiche di prima categoria e gestore della “Demonslayer and Co.”, azienda dal felice business rigorosamente a nero il cui scopo lo si può tranquillamente dedurre con una attenta traduzione del “neologismo composto anglosassone” costituito dalla prima parola del nome. Fondata quasi dieci anni prima dal defunto maestro di Shikamaru, Asuma Sarutobi, l’agenzia aveva sempre goduto di un’ottima reputazione nel suo campo, il che permetteva alla patentata testa di ananas, al suo “robusto” collega Choji Akimichi e alla avvenente e intraprendente Ino Yamanaka di condurre una vita agiata e con alcuni rari lussi, come la lucente porta d’acero finemente lavorata la cui anta destra si era appena schiantata sullo stereo di ultima generazione  dall’altra parte della stanza e quella sinistra era atterrata sulla pizza formato famiglia al centro del unica scrivania dell’ufficio.

-SHIKAMARU NARA!-

Avendo la sensazione di essere stato chiamato in causa, il moro cacciatore di demoni asportò dalla guancia una lacrimuccia solitaria scesa quasi di riflesso per la catastrofica visione che gli aveva sconvolto la vita in poche frazioni di secondo.

-Sì, Ino? Hai bisogno di qualcosa?- disse con tono calmo e rilassato puntando uno sguardo tra l’omicida e il “Sono Rassegnato Finisce Sempre Così” sulla bella bionda appostata sull’uscio dell’ufficio con un fucile d’assalto in mano e i capelli che le coprivano gli occhi.

Ora...se Shikamaru avesse potuto vedere quegli occhi se la sarebbe data a gambe senza esitare, cosa fatta invece da Choji, che aveva intuito, dall’atmosfera “appena” tesa che aleggiava improvvisamente nella stanza, che Ino non doveva essere del migliore umore.

-SHIKAMARU NARA!!-

Oh...è ancora in quel periodo del mese...

La ragazza avanzò velocemente verso di lui, sottrasse il pezzo di pizza intatto che reggeva in mano e lo addentò con ferocia, cosa che in circostanze apocalittiche, come anche in quelle normali, non avrebbe mai fatto per la sua spasmodica attenzione alla linea. Da questo Shikamaru dedusse che l’apocalisse aveva finito di consumarsi fuori dal suo ufficio giusto un attimo prima e lui non se ne era minimamente accorto. Il ragionamento non faceva una grinza, ma il varco lasciato dalla “fu porta d’acero finemente lavorato” gli permetteva  di vedere che il mondo era rimasto intatto, quindi le idee su cosa avesse potuto indisporre la sua assistente in tal modo vennero improvvisamente a mancare.

-Ino...perchè non mi dici cosa è successo- provò titubane il cacciatore.

Non l’avesse mai fatto: ora lo sguardo omicida della Yamanaka gli era ben visibile...e ne ebbe paura.

Tuttavia la sua vita non giunse al termine in quell’istante stesso. Ino si limitò a lanciargli il trancio di pizza in faccia e si mosse verso una natura morta di inizio ottocento reperita in Inghilterra un anno prima. La bionda sfilò un pennarello rosso acceso da un portapenne vicino e disse:-Vedi, Shikamaru, i nostri introiti degli ultimi tre anni era più o meno questi- e cominciò a disegnare linee a zig-zag sulla parte superiore dell’inestimabile dipinto, come se fosse un grafico finanziario.

Vita ingiusta e maledetta!

-Negli ultimi tre mesi- continuò Ino- sono diventati così-

Disegnò allora una lunga retta verticale che scese dal quadro, percorse il muro, imbrattò un antico tappeto persiano, salì sulla scarpa di pelle bianca di Shikamaru, si mosse su per i suoi Jeans lindi e si fermò sulla camicia candida.

Da quella posizione il moro sarebbe riuscito a sfondarle la testolina pacata con una semplice gomitata, ma preferì la via della diplomazia e dell’umorismo.

-Devo supporre che dalla scarpa in su le entrate siano ritornate più o meno al livello di metà quadro-

-Sbagliato, Shikamaru. È una discesa costante-

-Ma è impossibile!- sbottò il cacciatore in un moto di stizza- Ti ammazzi di lavoro! Fai due missioni a settimana, sai che...quello...che dici...-

La voce gli si spezzò dopo aver incrociato il cipiglio...non tanto omicida quanto olocaustico di Ino.

-SHIKAMARU NARA!!!-

-Lo so il mio nome-

-GRRR...LO SAI PERCHÉ IO, L’UNICA CHE SI FA IL MAZZO IN QUESTO POSTO, NON GUADAGNO PIÙ NULLA?!-

-Suppongo che la popolazione dei demoni sia calata proprio negli ultimi tre mesi-

-NO- urlò Ino tirando un pugno sulla faccia del moro, il che causò uno spaventoso “crack” che per i meno esperti di voi vorrebbe dire una imminente asimmetria nel volto di Shikamaru, ma io asserisco che Ino non avrebbe potuto muovere la mano destra per almeno un giorno.

-Ma porc...idiota! Ci stanno fottendo il lavoro! E lo sai chi lo fa?!-

-Mmmh...-

-Sono due mesi che te lo ripeto! IL LEAF!-

-Bene...ahhh...Choji, abbiamo problemi contabili-

-E come fai a sapere che il fisco ci ha chiesto l’accertamento- chiese il ragazzone entrando nella stanza con un pacchetto di patatine in mano.

-UN ACCERTAMENTO FISCALE?!- tuonarono all’unisono Ino e Shikamaru.

-Si...e ci servirebbero settecentomila insospettabili dollari per far rientrare i conti...oltre che far sparire i beni di lusso di questa stanza...bhé, quelli rimasti-

-Merda...- fu l’intelligente constatazione del Nara- Ci penserò su. Ma dimmi Ino, che mi dicevi su questo LEAF-

-Che quel buono a nulla di Neji Hyuga...lo conosci, quello della scuola di Maito che non vale una mezza sega...-

-Insomma- la interruppe Choji- La sua mira è infallibile, il suo stile di combattimento corpo a corpo impeccabile, e poi, Ino, è forte più di t...me, volevo dire me!-

-D’accordo, cosa dicevi di Neji, Ino?-

-Fa parte del LEAF, e mi ha fottuto l’ultimo lavoro!-

-Il che è comprensibile. Il LEAF è una corporazione di cacciatori di demoni, guidata dalla nota Tsunade, la gente preferisce chiedere aiuto a loro, che ispirano un aria di omologata affidabilità e professionalità. Noi invece diamo quasi un idea di antico artigianato...quindi non c’è da stupirsi. Aaah...purtroppo il caro vecchio mito del cacciatore solitario sta andando, con tutto il dovuto rispetto, a baldracche!- concluse Shikamaru con semplicità.

I pensieri di Choji e Ino, in quello stesso istante, stavano viaggiando sulle stesse frequenze. Il capo era sbadato, lo sapevano benissimo...ed era pigro, dato di fatto assodato, quindi si erano dati da fare da soli nelle ultime quattro settimane per capire qualcosa sul fantomatico LEAF e non scoprirci un tubo...e Shikamaru sapeva tutto...era deciso, il capo finiva la sua...onorata.?. carriera lì.

Ino puntò il fucile d’assalto sulla testa di un ignaro e distratto Shikamaru, ma proprio prima di fare fuoco il telefono squillò, e la bionda, più per vizio e capriccio che per dovere, mollò la presa dall’arma e si gettò sulla cornetta.

-Demonslayer and Co., desidera?- trillò Ino, sperando in un nuovo incarico.

Shikamaru, ridestatosi dallo stato di catalessi nel quale era caduto dopo la sua storiella sul LEAF, si affrettò a premete il tasto del vivavoce.

-Il diavolo può piangere- gracchiò una voce femminile dai riproduttori sonori dell’apparecchio.

-La password è quella- disse Shikamaru togliendo la parola ad Ino- in cosa possiamo aiutarla?-

-Sono un’ufficiale della guardia urbana del borgo di Suna, Subaku no Temari. Con chi parlo?-

-Parla con il gestore dell’attività: Umbra, per lei-

-Umbra? Lei è davvero previdente...un nome falso, vero?-

-Naturale. In cosa posso esserle utile?-

-Vede, l’onorevole guida del nostro Stato, Subaku no Gaara, mi ha chiesto di contattarla per condurre delle indagini sul numero sempre maggiore di piccoli demoni che stanno attaccando il borgo negli ultimi tempi...e  causando diverse perdite al corpo militare-

-Bene...volevo dire...siamo realmente costernati. Faremo il possibile per venirvi in aiuto. Ma...per quanto riguarda...ehmm...il...-

-Sarete ripagati a dovere per i vostri servigi, non tema per questo: l’economia di Suna è florida quanto basta per permettersi spese anche molto ingenti-

-Ottimo! Per voi naturalmente. Non avreste potuto trovare di meglio- asserì Ino convinta, ma come al solito solo il previdente Choji si ricordò di chiedere le due fondamentali informazioni che i navigatori satellitari riescono sempre a storpiare.

-Vorremmo solo sapere come e quando raggiungere il vostro borgo-

-Niente di più facile. Potete prendere un aereomobile fino alla capitale del Paese del Vento, e  da lì raggiungere il porto di Suna in barca. A questa provvederò io stessa, e naturalmente ci occuperemo delle spese di viaggio generali-

-Bene. Saremo lì il prima possibile- concluse Shikamaru, pronto a far quattrini.

-Allora vi auguro una buona serata, signor Umbra-

-Buona sera a lei, signorina Subaku-

La comunicazione cessò, e Ino depose la cornetta sull’apparecchio.

-Abbiamo un lavoro alla fine! A questo punto non ho più motivo di accopparti, capo- disse la ragazza tutta pimpante mentre correva fuori dalla stanza a preparare i suoi bagagli.

-Shikamaru, vieni anche tu questa volta? Non combatti da un bel po’- fece notare Choji dopo che la situazione aveva ripreso una parvenza di normalità...che coincideva con la fuga di Ino.

Il cacciatore, che se non l’aveste capito era rimasto incollato alla sua sedia fin dall’inizio del capitolo, finalmente si alzò, e si diresse verso la parete dietro di lui, dove facevano bella mostra una buona dozzina di armi di diverso tipo e forgia.

Prese due corte pistole revolver in acciaio temperato nero, con caricatore non scanalato e foro d’uscita posizionato in corrispondenza del proiettile più basso da lui stesso costruite.

-Una vacanza gratis a Suna...e chi se la perde-

-Bene! Finalmente ritorni in azione!- esclamò Ino rientrando nella stanza con un’enorme valigia al seguito.

-Esatto- affermò Shikamaru prendendo dal fondo dell’ufficio un cilindro metallico alto quanto lui e spesso una ventina di centimetri- Demoni tremate...il vostro personal slayer è tornato-

 

 

 

 

 

 

OK, sto leggendo fiumi di materiali sul cecchinaggio, ma non mi è ancora venuto fuori un capitolo degno di questo nome per Normandy. Ho dunque deciso di sottoporvi questa mia prova di tributo a Devil May Cry, che al momento è la mia fanfiction che mi convince di meno, anche perché la sto scrivendo con uno stile che apprezzo(e definisco “Spiritoso Satirico Andante”), ma nuovo per me, e vorrei sapere il vostro parere:

APPREZZATE L’IDEA O NO?

APPREZZATE IL REGISTRO LINGUISTICO O NO?

RECENSITE E FATEMELO SAPERE.

Basilarmente la storia sarà incentrata sull’avventura di Shikamaru, in un percorso che ricorderà alla lontana l’Inferno Dantesco, ma troverò spazio anche per gli altri personaggi, ci potete scommettere. In base alle vostre risposte deciderò se pubblicare la fanfiction dopo Normandy o archiviare il progetto fino a nuovo spunto artistico.

DATE UN’OCCHIATA ALLA MIA NUOVA PAGINA PERSONALE!


ATTENZIONE: Io non ho alcun diritto sui personaggi di Naruto, nè su Devil May Cry ne su chiunque o qualunque altra cosa potrei citare nel corso della fanfiction... me medesimo a parte
  
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