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Autore: Ily Briarroot    25/10/2013    4 recensioni
“Vedi, Ash? Guarda quella!”
“Eh? Dove?” chiede il bambino, guardando nella direzione indicatagli dal padre, “mi stai prendendo in giro”
“No, non è vero” sorride l’uomo, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Il bambino resta imbronciato per un po’.
“Io non vedo nessuna stella che cade”
“Beh, perché succede quando meno te lo aspetti. Ricordati di esprimere un desiderio”.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Through The Stars


Ti giri e rigiri nel sacco a pelo, stringendoti per scaldarti. Decidi di posizionarti a pancia in su, incrociando le braccia sotto la nuca.
Ti perdi ad osservare le stelle luminose sparse nel cielo, concentrandoti su di esse e non sul buio che ti avvolge.
Provi a chiudere gli occhi un secondo, ma troppe immagini confuse ti occupano la mente così, all’improvviso, e non puoi fare a meno di riaprirli.
Mandi al diavolo il freddo pungente e ti siedi, tremando. Il fuoco davanti a te si è spento da molto, ormai, e Brock e Misty stanno dormendo tranquillamente.
Ti muovi di scatto, dimenticandoti di Pikachu accovacciato accanto a te. Più lentamente per non svegliarlo, ti scopri del tutto, alzandoti in piedi.
Ti chiedi perché non hai pensato di portarti dietro qualcosa che possa coprirti di più, mentre i brividi ti percorrono la schiena. Cammini, senza pensare a cosa stai facendo o dove stai andando. Cammini. E basta.
Ti siedi sulla prima roccia che ti capita davanti, affacciata su uno strapiombo sul mare. Non ti passa neanche per la testa l’idea che stare lì sopra possa essere pericoloso. Ma, almeno, le stelle si vedono meglio.
E un altro flash ti passa davanti agli occhi, di nuovo, prepotente.
“Stasera andiamo a vedere le stelle cadenti, eh, Ash?”
“Ma papà, come fanno a cadere le stelle?”
“Vedrai”.
E poi ancora, quell’uomo dai capelli neri e dagli occhi scuri, così simili, identici, ai tuoi. E un bambino di cinque anni accanto a quello strano signore che ti sembra di conoscere. Ora li vedi entrambi seduti sulla staccionata nel giardino di una casa, a Pallet.
“Vedi, Ash? Guarda quella!”
“Eh? Dove?” chiede il bambino, guardando nella direzione indicatagli dal padre, “mi stai prendendo in giro”
“No, non è vero” sorride l’uomo, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Il bambino resta imbronciato per un po’.
“Io non vedo nessuna stella che cade”
“Beh, perché succede quando meno te lo aspetti. Ricordati di esprimere un desiderio”.
Il piccolo annuisce, anche se un po’ insicuro. Dopodichè, riprende a fissare il cielo, impaziente. Succede all’improvviso: una scia luminosa sembra si scagli verso il basso, mentre lui la segue con lo sguardo. E si ricorda di esprimere il desiderio, anche se a queste cose non ha mai creduto molto.
“L’ho vista, papà!”.
Lui lo guarda e sorride di nuovo, infondendogli quell’affetto che solo un padre può trasmettere, diverso da quello di altre persone.
"Che desiderio hai espresso?"
"Se te lo dico non si avvera" gli risponde il bambino, orgoglioso.
Ti strofini gli occhi, volgendo lo sguardo al panorama che hai davanti. Le stelle cadenti. Era la stessa sera e non te n’eri neanche accorto.
Tremi ancora, mentre il venticello fresco ti scompiglia i capelli più di quanto lo siano già. Non riesci a sentire i passi dietro le tue spalle che pian piano si avvicinano.
All’improvviso, qualcosa che cade accidentalmente sulle tue spalle ti fa voltare di scatto e per un secondo il tuo cuore smette di battere dallo spavento.
Cominci a respirare normalmente quando ti accorgi che una ragazza dai capelli rossicci ancora avvolta nel suo sacco a pelo rosso ti ha appena gettato addosso una giacca. La sua giacca rosa.
“Misty… grazie. Ma che ci fai qui?”.
Lei ti guarda con leggero rimprovero e ti si siede accanto.
“Non avevo sonno e ho visto che sei sparito. Potevi coprirti con qualcosa, fa freddo, Ash”.
Le sorridi appena e ti volti di nuovo verso il cielo.
“Neanche io… riesco a dormire”.
Misty ti guarda sorpresa per un secondo.
“So che sei agitato per l’incontro di domani, ma devi stare tranquillo, dav-“
“-non è per quello. Sono venuto qui perché… ti sei accorta che stasera ci sono le stelle cadenti?”
“Le stelle cadenti?”.
A giudicare dalla sua faccia, è evidente che non se ne ricordava neanche lei.
“Da quando ti interessano queste cose?” ti chiede, sorridendo maliziosa.
Tu abbassi lo sguardo, fissando il mare.
“Le guardavo con mio padre, quando ero piccolo”
“Oh…”.
Non la guardi negli occhi, ma puoi percepire il suo stupore in quel momento. Non le hai mai parlato di lui, né a lei né a Brock. Non capisci nemmeno perché lo stai facendo ora.
“Tu credi… che i desideri possano avverarsi?” ti chiede, prendendoti alla sprovvista.
Scuoti la testa leggermente.
“No, non più”.
Misty ti si avvicina, insicura.
“Ash, stai bene?”.
Forse ha ragione ad avere un dubbio in proposito. Anzi, ne sei certo.
“Sì, sto bene”.
Rimanete in silenzio per parecchi secondi.
“Io… credevo che mio padre fosse una specie di eroe. Un esempio da imitare” continui, senza il coraggio di guardarla negli occhi, “soprattutto quando è partito per diventare il miglior allenatore di Pokèmon del mondo. Credevo in lui, capisci?”
“Ash…”
“Invece non è più tornato a casa. E non perché non fosse riuscito a diventarlo o per altri motivi. Non è voluto tornare”.
Misty ti guarda, senza sapere bene cosa fare o dire. Stringi i pugni tanto da farti male.
“Una sera di tanti anni fa, quando ero con lui… ho espresso un desiderio, come mio padre mi aveva detto di fare. E l’ho fatto… la prima volta in cui ho visto una stella cadente l’ho fatto. Avevo chiesto solo che la mia famiglia rimanesse unita come allora, che i miei genitori non mi abbandonassero per nessuna ragione al mondo e che continuassimo a stare insieme, felici… come un tempo…” ti sfreghi ancora gli occhi, “ma sembra che sia successo esattamento l’opposto di ciò che ho desiderato, quindi… no, Misty, forse avevo ragione a non crederci”.
Stavolta è lei che scuote la testa, accarezzandoti la schiena.
“Non devi pensarlo, Ash. Non è una cosa che-“
“-che puoi prevedere, vero? Ma io me lo sentivo e non ho… non ho fatto niente per evitarlo”
“Sono sicura che tuo padre ti vuole bene”
“Sì, ma non c’è. Non c’è per me, non c’è per mia mamma. Devo essere forte anche per lei, anche se…”
“Anche se?”
“Certe volte mi sembra di non riuscirci. Vorrei solo… fare quello che mi sento di fare”.
Misty sorride.
“Vieni qui”.
Ti spinge piano tra le sue braccia e non hai neanche il tempo di pensare a ciò che stai facendo. Scoppi a piangere, sperando che lei non se ne accorga.
“Stai tranquillo, Ash. Basta resistere, smettila di fare il supereroe invulnerabile” ti dice, stringendoti.
“Forse adesso ha un’altra famiglia. Forse si è dimenticato di me”
“Un padre non potrebbe mai dimenticarsi di suo figlio”
“Invece l’ha fatto”.
Lei rimane in silenzio per un altro attimo.
“Lui ti vuole bene, ne sono sicura, Ash”
“E se non fosse così?”
“So che è così”.
Cerca di farti riprendere almeno quanto basta. Vorresti, ma non riesci a trattenerti.
“Continuo ad aspettarlo, anche se so che non tornerà e non… sento di non potercela fare ad essere forte per tutti e due”
“Ce la fai, invece” ti dice lei, staccandosi per un secondo dalla tua stretta e guardandoti negli occhi scuri, “ti aiuterò io. E Brock. Ricordati che siamo tuoi amici”.
Rimani un po’ stupefatto ma, in fondo, sai che è così. Ricambi il suo sorriso, annuendo.
“Grazie, Misty”
“Asciugati le lacrime e andiamo a dormire. Devi essere in forma per domani”
“Sì”.
Vi alzate in piedi e ti sfreghi gli occhi con la mano. Misty fruga qualcosa in tasca e ne tira fuori un fazzoletto rosa.
“Tieni” ti dice, porgendotelo.
Lo prendi osservandolo e ti asciughi l’ultima traccia di bagnato che ti riga le guance.
“Mi piace questo fazzoletto” le dici, restituendoglielo.
Lei continua a sorriderti, avvolgendoti il braccio intorno alle spalle. Anche se non ci hai mai pensato seriamente, ti rendi conto che le sue parole sono vere. Ed è vero, hai sempre qualcuno su cui puoi contare.
Guardi quel panorama un’ultima volta, ricordandoti che, comunque, quello era il tuo papà e che quei ricordi rimarranno sempre vivi in te. E, nonostante la rabbia e il dolore, una parte del tuo cuore spera che anche per lui sia lo stesso. Perché, qualunque cosa può succedere, tu avrai sempre una parte di lui in te.


 

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Note dell'autrice: questa fanfic è un po' vecchiotta, ma ho deciso di pubblicarla ugualmente dopo aver cercato negli archivi remoti del mio computer perché è stata – ed è ancora – molto importante per me. Il limite tra fanfic e realtà è molto sottile e proprio per questo motivo ci tengo davvero :)

Come all'epoca, la dedico a Kogarashi e grazie comunque a tutti coloro che leggeranno e recensiranno! A presto :)

Ile

  
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