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Autore: _KHProminence_    26/10/2013    2 recensioni
Roxas è un ragazzo normale (o quasi) che, esasperato dalla sua vita quotidiana, decide di scrivere un diario nel quale elencherà e spiegherà i tredici più grandi problemi che turbano la sua povera esistenza: amori sbagliati (Riku e Sora, Terra e Naminè …), amici psicopatici (Demix, Axel, Zexion …), genitori assurdi e professori fuori di testa…
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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I tredici problemi che affligono un adolescente fuori dal comune

Problema 6

--->Un'amicA che desiderava  diventare un maschio e ora ti confessa che sei il suo sogno proibito<---

~ Seconda Parte ~

Quella giornata stava diventando sempre più assurda, persino più assurda del giorno in cui  Demyx organizzò il picnic di pasquetta allo zoo nella gabbie delle scimmie, il tutto a base di insalata russa di gelatine di frutta e banane (che non è la cosa più divertente da fare soprattutto se un grosso, peloso e maleodorante scimmione comincia a farti la corte regalandoti la sua pupù e le sue banane) e Axel litigò con una scimmietta per una banana rotonda.
Già… Axel. Proprio quel idiota mangia banane di Axel.
In quei momenti era proprio a lui che stavo pensando
Era una cosa davvero strana, dopo tanto tempo era la prima volta che non mi trattava (o meglio usava) come la sua bambolina personale, cosa alquanto bizzarra … soprattutto considerando il fatto che avevamo la casa completamente vuota (perchè Zexion davanti alla TV diventava tutt’uno con essa, cercando di anticipare le battute dei personaggi dei vari programmi e suggerendo a Dora l’Esploratrice che la fontana era quella immane struttura dietro di lei dalla quale sgorgavano litri e litri di rumorosa acqua) e che quindi avrebbe potuto farmi qualunque cosa il suo cervellino malato gli avesse suggerito di fare.
E invece no …
Mi abbracciava da dietro mentre mescolavo l’impasto dei biscotti, intrecciando le sue mani nelle mie aiutandomi a mescolare;
mi stampava piccoli e fugaci baci sulle guance e sul collo e mi mormorava nelle orecchie che non voleva mai più vedermi piangere perché le lacrime rovinavano il mio meraviglioso viso d’angelo.
Nessuno mi aveva mai detto delle cose così … dolci; erano attenzioni piuttosto melense, ma paragonate a quelle passate, erano molto più piacevoli e mi facevano sciogliere come il burro che Zexion aveva lasciato nel microonde a cinquecento gradi.
Qualcosa dentro di me mi faceva sentire strano. Non avevo mai provato sensazioni così … nuove.
Mi capitò di rimanere a fissarlo un paio di volte mentre sfornava le roventi teglie con i biscotti, e lui, appena si accorgeva delle mie attenzioni, mi rivolgeva un piccolo sorriso e mi faceva l’occhiolino… e io come uno stupido arrossivo senza puntualmente capirne il motivo. Quando finalmente anche l’ultima infornata fu pronta, avevamo centocinquanta biscotti che aspettavano di essere strafogati dai miei famelici amici che stavano per arrivare … oh cazz… cavolo … se stavano arrivando i miei amici voleva dire che … significava … che … anche … lei … NO!
Appena quel pensiero sfiorò la mia mente, impallidii ed ebbi un mancamento. Fortunatamente Axel ha dei riflessi molto pronti e riuscì a prendermi prima che io e il pavimento ci unissimo in un caloroso abbraccio.
Zexion, anche lui molto preoccupato per il mio improvviso svenimento, suggerì di rovesciarmi una secchiata d’acqua gelida addosso o di mettermi sotto il naso uno dei calzini sporchi di Sora (famosi per la loro puzza mortale) per farmi rinvenire, ma Axel fortunatamente, non tenne in considerazione le malsane idee dell’altro e si limitò a lanciargli un’occhiataccia e a schiaffeggiarmi leggermente sul viso.

-Hey pulcino, che ti succede oggi? Mi stai facendo preoccupare seriamente.-

Quelle sue parole avevano una punta di preoccupazione mischiata a tanta premura (ricordate quella storia degli animali? Bhe, ora io non sono più la tigre bianca ma, almeno per Axel, sono diventato il piccolo e tenero pulcino pio pio, mentre lui è diventato la mia mamma chioccia)… era strano non sentire il suo tono canzonatorio e saccente per una volta … e in quel momento sentii nuovamente quella strana sensazione dentro di me, più precisamente alla bocca dello stomaco.
Ad un certo punto … suonò il campanello … e io presi a tremare. Cosa avrei fatto appena fosse arrivata, ma soprattutto cosa avrebbe fatto lei, e Axel??
Cominciò a girarmi la testa e la mia mamma chioccia, notando il mio viso sempre più pallido, mi caricò su una sua spalla e mi sistemò delicatamente sul divano mentre lui andava ad aprire e Zexion (che sarà la zanzara ZeZe, ma non perché sia fastidioso, anzi … solo che mi piaceva la consonanza zzzzzzZZZZ!) finiva di preparare le ultime cose in cucina.
Fortunatamente era ancora presto e alla porta non era nessuno di preoccupante, solo Riku con un enorme mazzo di rose rosse (presumibilmente per Sora) e vestito di tutto punto come se dovesse andare a chissà quale grande festa. Così, constatato che per il momento il pericolo era scampato, tirai un sospiro di sollievo … che mi morì in gola … il campanello era suonato di nuovo!
Nuovamente fortunato. Scoprii che ad aver suonato erano stati mia zia Aqua e mio fratello che tornavano dal loro pomeriggio di shopping e il momento dei saluti con Riku mi distrasse per qualche minuto dagli orribili pensieri che mi stavano distruggendo.
Quando Sora sbucò dalla porta di ingresso e notò Riku, fece per correrlo ad abbracciarlo (anzi, ci si catapultò proprio sopra), ma il suo adorato lo scansò, facendolo cadere in terra e porgendo il maestoso mazzo di rose rosse a mia zia. Tipico di quel tizio. Doveva sempre a tutti i costi fare bella figura (o il lecchino, come dir si voglia) e dopo aver baciato la mano della mia incantevole parente, lei si congedò ringraziandolo di cuore per il magnifico regalo (borbottando qualcosa del tipo che dal suo Van, una cosa del genere poteva solo sognarsela nei suoi più reconditi sogni, durante i suoi più profondi sonni …) e dirigendosi verso la sua stanza per prepararsi per il suo appuntamento.
Di nuovo calma piatta. Per un’altra decina di minuti il campanello stette nel silenziose più tombale.
Poi di nuovo quel Din Dlon mi fece gelare il sangue. Erano le otto spaccate ed era risaputo che Xion, superstiziosa com’era, arrivava sempre agli orari con minuti 00.
Ma uno strano starnazzo proveniente dal piano di sopra mi fece sobbalzare …

-È lui! È lui! Vado io, vado io!-

Mia zia si fiondò su Zexion che stava per aprire la porta, che impaurito dalla strana euforia della donna, si spostò in un angolino con gli occhi sbarrati pieni di stupore e terrore.

-Ciao Van, sono felice di vederti!-
-Hey gnoccona, cazzo sei davvero sexy questa sera!-

Quel trionfo di finezza doveva essere il famoso Sbruffoni… cioè Vanitas con cui usciva mia zia.
Era un tipo davvero bizzarro e leggermente inquietante a mio parere… assomigliava molto a Sora, ma aveva qualcosa in più rispetto al mio gemello … aveva fascino, ecco.

-Ragazzi io esco, non so quando ritorno, voi fate i bravi e non distruggete la casa intesi?-
-Intesi-

Rispondemmo tutti e cinque all’unisono mentre vedevamo mia zia che si allontanava con quello strano tipo che molto castamente (si fa per dire) le aveva palpato il sedere (ma che razza di tipo maniaco si era messo al fianco una persona meravigliosa come lei! Speravo che mia zia trovasse un uomo gentile, galante, serio … non una sottospecie di perito sessuale!).
Comunque in quei momenti avevo ben altro per la testa, ovvero la mia incolumità e quella dei miei gemelli di famiglia (e nel caso non si capisse non sto parlando di gemelli come me e Sora ma di… credo abbiate inteso).
Xion era diventata il mio incubo peggiore, altro che uomo nero o mostro dell’armadio, solo il suo pensiero mi faceva diventare le mutande e i pantaloni gialli e umidicci…
Quella sera il campanello suonò trecentomiliardi di volte… e ogni singola volta rischiavo di morire di arresto cardiaco.
La prima volta era Hayner che arrivò con il fiatone e sporco di marmellata di ciliegie.
Lui e Pence abitavano infondo alla mia stessa strada per questo arrivarono presto.
Il grassone trippone (voglio molto bene a Pence e lui sarà il nostro panda grassone trippone) aveva preparato delle ciambelline alla marmellata per la nostra serata ma Hayner (la nostra volpe senza cervello) per fargli uno scherzo aveva sostituito la confettura di ciliegie con del sangue di maiale e quando il panda provò ad assaggiare uno dei suoi dolcetti, naturalmente si incaz.. arrabbiò moltissimo perché … bhe potete immaginarlo… ciliegie e sangue di maiale non hanno proprio lo stesso sapore…
E Pence, che è l’essere più buono del mondo (ammesso che tu non lo faccia arrabbiare… se no altro che panda coccoloso, diventava peggio di un T-Rex che non mangia da settimane a cui hai appena sottratto la sua meravigliosa e succulenta preda) si era arrabbiato così tanto che aveva cominciato a lanciargli sassi ricoperti di marmellata.
Dopo di loro arrivarono Marluxia (l’orsetto paffutello che profuma di fragole) e Luxord (il tricheco scommettitore che ogni settimana perdeva non so quanti soldi a strip poker… non so perché tricheco ma … quando guardavo la sua strana barbetta mi venivano in mente i baffi dei trichechi… bho, si vede che ho tanta fantasia).
Sono entrambi miei amici e frequentano entrambi l’ultimo anno nella mia scuola (anche se sono bocciati pluridecorati … credo che quando io prenderò la pensione loro saranno ancora lì a tentare di essere ammessi all’esame finale) ma sono sempre stati due tipi emm… voglio essere carino quindi dirò semplicemente fuori dalle righe.
In seguito arrivò il nostro istrice ballerino che sorprese tutti i presenti.
Demyx si presentò (non posso ancora crederci) con una fig… gnoc… bellissima ragazza, tutte curve avvinghiata al suo braccio.
Io e Axel, completamente increduli, lo afferrammo e ci appartammo in cucina per chiedergli che cosa fosse successo, o quanto avesse pagato quello splendore per fingersi così pazza di lui.
Ma lui non ci disse niente e con aria da sostenuto e prezioso, si liberò dalla nostra presa, andò nell’altra stanza dove c’erano tutti e tenne il suo discorso…

-Amici, conoscenti, fan, seguaci, io il meraviglioso, eccezionale Demyx ho il piacere di presentarvi la mia splendida fidanza Aerith-

Come, come?? Fidanzata?? Ma come era possibile???
Decidemmo allora di parlare con la presunta fidanzata per chiederle cosa ci trovasse in.. insomma in Demyx!

-Bhe non so… forse i suoi meravigliosi capelli biondi, o i suoi occhioni blu da cucciolone, o forse il suo coraggio…-

Già, il suo coraggio.

Artrite … cioè Aerith si era invaghita del porcospino perché era l’unico ragazzo che da quando faceva l’istruttrice di danza avesse mai avuto il coraggio di iscriversi al suo corso. Lo riteneva audace e in più diceva che i ragazzi in tutù erano dannatamente intriganti e accattivanti…
Bene, credo che anche io mi inscriverò ad un corso di danza classica… comincio a pensare che l’idea che noi abbiamo di Demyx non sia poi così giusta… per noi è un povero imbecille che non capisce un caz… niente… ma in realtà mi sa che lui è il più furbo tra tutti noi..
Fatto sta che i due piccioncini rimasero per mezz’ora attaccati alle labbra l’uno dell’altra, e mentre io osservavo attentamente come facessero a lim… baciarsi in continuazione senza prendere mai fiato, arrivò anche Xigbar.
Lui non frequenta la nostra scuola, almeno non come alunno. Infatti lui è il nostro bidello.
Era un amicizia preziosa la sua e ci aiutava in molti modi diversi: aveva tutte le chiavi degli armadietti dei professori e perciò poteva dirci in anticipo i voti che avevamo preso nelle verifiche, e qualche volta, li cambiava aggiungendo un più o un sei che non guastavano mai. Inoltre lui era quello che sapeva tutti i caz… gli scoop di tutta la scuola. Era l’esatto opposto di quel barbone di Ansem che invece non faceva altro che urlarci dietro tutto il giorno.
Quando arrivò l’attenzione fu tutta per lui perché aveva un nuovo scoop da raccontarci.
Qualche mattina fa, la professoressa di latino Larxeen Slut era stata beccata nel bagno dei professori mentre faceva… diciamo cose sconce, con il professore di ginnastica Xaldin Gim.
Appena finì di raccontare tutti i dettagli (che non vi sto a dire perché io non ho dormito per due notti e non vorrei essere la causa di vostri disturbi di sonno. Ci tengo alla salute dei miei lettori) mi venne spontaneo guardare Axel. Sapevo che in passato aveva avuto una mezza cosa con la professoressa di latino e magari un po’ gli sarebbe potuto dispiacere… in realtà … non gliene fregava niente. Per l’intera durata della storia di Xigbar, non aveva fatto altro che fissare i miei capelli per poi uscirne con una cosa tipo –ma ti sei fatto dei colpi di luce?-.
Credo che prima o poi dei colpi pesanti glieli avrei dati io. Mi preoccupavo tanto per lui ma non ce ne era per niente bisogno. Dimenticavo sempre che lui era pur sempre Axel, il grande Axel!

E io chi ero? Quando sentii il capannello suonare realizzando che tutti gli invitati erano presenti e che mancava solo l’avvoltoio moro, capii che io ero il piccolo, sfigato e fottuto Roxas.

Inizialmente nessuno sembrava aver sentito quel terribile suono che proveniva dalla porta, ma poi vidi Axel che si dirigeva verso l’entrata per andare ad aprire.
Ora, premetto che io non so mai stato una persona che può definirsi… atletica, ma a quanto pare il terrore ha la capacità di spingerci a fare cose che non crediamo alla nostra portata.
Non ho ben capito cosa e come ho fatto ma so solo che in due secondi e mezzo dal divano su cui ero seduto, mi sono ritrovato sopra al mio amico.
Tutti mi guardavano atterriti e sorpresi. Ero schizzato alla velocità della luce ed ero riuscito ad atterrare Axel grande e grosso, alto e palestrato.

-Roxas, per quanto questa posizione mi piaccia, hai intenzione di restarci ancora per molto?-

Che bella figura di me.. diciamo semplicemente che figuraccia.
La mamma chioccia era distesa sul pavimento e io ci ero sopra a cavalcioni!
Credo che in quel momento la mia faccia divenne su per giù dello stesso colore di quei bei pomodori maturi che si vedono nelle pubblicità e che poi quando li vai a comprare sono malaticci e grinzosi che ti fanno così pena che li acquisti non per mangiarli ma per curarli.
Con un altro scatto atletico mi spostai e mi rifugia in un piccolo angolino… forse se mi fossi schiacciato contro il muro sarei diventato tutt’uno con esso e nessuno mi avrebbe più trovato… ma l’importante era che non mi trovasse lei.

-Ciao Xion ben arrivata, sono già tutti qui stavamo aspettando te.-

E con quelle parole, la speranza che fosse il vicino indiano che non spiccica una parola comprensibile e che ogni volta scambia la nostra dispensa per il suo supermercato personale (dato che ci viene sempre a chiedere zucchero, sale, pasta, pane, arance, limoni, banane… come facciamo a capirlo se non spicca mezza parola della nostra lingua? Semplice. Giochiamo al gioco dei mimi) svanì completamente.
Questa volta era lei.

Bene… non avevo scampo, il mio destino era segnato.. Ma un attimo! Un’idea!
Se fossi riuscito a strisciare lungo tutto il perimetro del muro della casa, ed ad arrivare all’uscita di servizio della cucina, sarei potuto uscire. Dopo avrei raggiunto un aeroporto e avrei preso un aereo per il Perù; lì avrei cambiato il mio nome in qualcosa tipo Fernando Martinez e avrei allevato capre fino alla mia morte nell’immenso deserto (ma in Perù c’è il deserto?).
Si era un ottimo piano dovevo solo…
Troppo tardi. Ero talmente preso dai miei piani strategici che non mi ero accorto che Xion mi stava fissando con quei suoi occhioni grossi e malefici da quasi dieci minuti.

-Ciao mio dolce sogno proibito.-

Mi sussurrò queste parole e mi stampò un viscido bacio sul naso per poi dirigersi nell’altra stanza per salutare il resto della combriccola.  
Rimasi fermo impietrito contro il muro per almeno altri cinque minuti prima di notare che Axel aveva assistito a tutta la scena e ora mi guardava con una faccia un po’… quasi indefinibile… un misto tra rabbia, gelosia, sconcerto e delusione. Mi squadrò un po’ e poi raggiunse anche lui tutti gli altri.
Perché mi aveva guardato in quel modo? Cosa avevo fatto di male? Che colpa ne avevo io se quella ragazzina era impazzita tutto di un colpo e ora mi voleva tutto per sé?! Purtroppo se è questo l’effetto che faccio alle donne non posso farci nulla.
Sta di fatto che in quel momento stavo malissimo. Avevo paura che Axel avrebbe nuovamente cambiato il suo atteggiamento nei miei confronti ma … perché, perché mi interessava tanto non perdere quello strano rapporto che stava nascendo? (Ok, sto diventando troppo profondo e filosofico… inoltre io odio la filosofia… e anche la profondità dato che non so nuotare!).

-Hey Roxas se hai finito di scaldare il muro noi vorremmo iniziare la festa .. che ne dici amico?-

Era Hayner e aveva raggione… basta pensare, avevo voglia di Divertimento con la D maiuscola!
Mentre nessuno mi vedeva nascosi la mazza da baseball di mio fratello dietro il divano così se Xion avesse provato ad avvicinarsi la avrei potuta tenere a distanza (sarei stato anche capace di picchiarla… non mi faccio tanti scrupoli io).

Prima di mangiare i biscotti che con tanta fatica io e i miei compagni avevamo preparato, cominciammo la nostra tipica sessione di giochi che era composta da partite a tombola, ad “un due tre stella”, nascondino, carte uno e tanti altri (sì, so a cosa state pensando e vi do ragione … noi siamo tutta gente sofisticata e matura che esercita passatempi costruttivi e di cultura).
Dopo che Sora con il suo cul… con la sua fortuna esagerata vinse tutti i nostri soldi a tombola e Hayner si picchiò con Xigbar perché gli aveva fatto stellone troppo presto, Marluxia (in accordo con la strega corvina) propose di giocare ad un gioco che definirei strano… il gioco della bottiglia.
Se devo essere sincero in realtà in passato ci avevamo già giocato ma dopo che Pence infilò (contrò le regole) la lingua in bocca a Zexion non giocammo mai più. Ora però volevano farlo e siccome erano tutti d’accordo non potevo tirarmi in dietro.
Le nostre regole erano semplici (si fa per dire). I primi cinque erano baci sulla guancia, i seguenti dieci su una qualunque parte del corpo (per esempio naso, fronte, gomito, natiche … siamo ragazzi fantasiosi noi), dopo di che erano obbligatori i baci sulla bocca con il divieto assoluto di sfoggiare le lingue; il primo che si rifiutava di baciare l’altro doveva subire punizioni che spesso erano malevole e alquanto imbarazzanti. Perciò avevo il terrore, se mi fosse toccato baciare Xion lo avrei dovuto fare obbligatoriamente, anche se rischiavo di essere stuprato in pubblico, oppure avrei dovuto sopportare le penitenze impartite da Luxord che andavano dal andare a chiedere all’anziana del quartiere il latte completamente nudi al bere 15 bicchieri stracolmi di ketchup piccante (e anche se queste due proposte possano risultare meno spiacevoli del baciare una piovra sanguisuga corvina, non volevo fare brutta figura con i miei amici … ci tengo alla mia dignità).
Ammetto che inizialmente mi stavo divertendo, vedere Sora diventare viola dalla gelosia perché tre volte sì e un’altra ancora sì la bottiglia indicava Riku che ormai aveva baciato tutti era davvero spassoso. Io non avevo ancora toccato nessuno ed ero piuttosto sollevato fino a che quella odiosissima bottiglia non indicò me e … Axel.

Non mi aveva rivolto una singola parola per tutta la serata, si limitava a fissarmi ogni tanto con quella sua faccia strana che mi faceva sentire piuttosto a disagio. Ormai i dieci giri di baci ovunque erano terminati ed ora c’era l’obbligo del bacio a stampo.
Il cuore mi batteva all’impazzata, le gambe mi tremavano, era il mio primo bacio e avevo tanta paura di fare brutta figura e di essere deriso per
sempre da tutti… ma ciò non accadde.

Axel si rifiutò di baciarmi sottoponendosi alla punizione che gli spettava per non aver seguito le regole. Credevo che mi sarei sentito sollevato ma il suo –non lo faccio- mi aveva come spezzato il cuore. Ma perché? Forse aveva vergogna di baciarmi davanti ai nostri amici; ma no, sono sicuro che non si sarebbe fatto problemi… lui non si fa mai problemi… si sarebbe fatto chiunque anche davanti a sua nonna.. come mai ora tutto questo pudore?
Preferì bere l’acqua del water del mio bagno piuttosto che baciarmi e dire che mi aveva ferito era dire poco.
Feci finta di niente, mostrando di essere sollevato da quella sua decisione e facendo lo stupido come sempre, forse ora che avevano avuto modo di dare una punizione avrebbero dato un taglio a quel gioco stupido e futile.. e invece no.
Dopo quella grossa musata contro il muro avuta pochi attimi prima ne ebbi una ancora più grossa qualche istante dopo.

-Bene Roxas, ti sei scampato Axel ma ora ti tocca … Xion-

Credo di non aver odiato mai così tanto la voce di mio fratello come in quel momento.
Non potevo rifiutarmi, non volevo spezzare il suo cuore come poco prima il mio “migliore amico” (se ancora così posso definirlo) aveva fatto con il mio. Però non volevo neanche baciare quella sanguisuga!
Scappai e mi nascosi per tutta la casa: nella lavatrice, tra i prodotti per la pulizia del bagno di mia madre, nel cesto della biancheria sporca (bhe, uno dei vantaggi di non essere particolarmente grossi come me è il fatto che in casa posso rifugiarmi praticamente ovunque cosa che può risultare molto utile specialmente quando ci viene a trovare quella vecchia megera della zia di mia madre e pretende che gli faccia i massaggi ai suoi piedi callosi e fetidi con olio di semi di girasole) ma scovò tutti i miei migliori nascondigli che mi facevano sempre vincere a nascondino con i miei amici. Infine mi rifugiai sotto il mio letto tenendo stretto tra le mie braccia il mio orsacchiotto Toby (me lo aveva regalato mia nonna quando avevo tre anni e ci sono molto affezionato... non gurdatemi così male.. Toby non dorme con me... in realtà in genere dormo con una copertina azzurra con delle macchinine rosse di no me Bubulette ma era a lavare in lavanderia e io avevo bisogno di conforto... perchè mi guardate così?? Siete tutti ragazzi adulti e maturi voi? Non ci credo che non avete un oggetto da coccolare a letto ... su ammettetelo ... vi renderà virili e coraggiosi proprio come me) e pregando in tutte le lingue che conosco (che sono molte … la nostra e … mi sembra di avervi già parlato dei miei problemi con le lingue straniere qualche tempo fa) ma mi trovò anche lì.
Tornai in salotto per sfuggire alle sue grinfie sperando che dato i troppi presenti mi sarei riuscito a salvare ma mi incastrò sul divano.

Eravamo entrambi in piedi, io ero appoggiato allo schienale e lei era avvinghiata a me, si avvicinava sempre di più e io mi tiravo sempre più indietro, sempre più indietro, sempre più…
Non ricordo precisamente cosa accadde, so solo che mi svegliai e mi ritrovai nel mio letto con un forte dolore alla testa. Lì vicino a me c’era Axel che stava sciacquando un fazzoletto di stoffa in una bacinella con dell’acqua.

-Cosa cavolo..?-
-Oh buongiorno bel addormentato.. non credevo ti saresti risvegliato presto dopo la brutta caduta che hai esibito alla festa … c’è poco da fare, rimarrai per sempre il solito maldestro Roxy caro.-

Maldestro? Cosa cavolo voleva dire quel idiota? E ora perché aveva ripreso a parlarmi senza problemi come aveva fatto per tutta la durata della giornata fino a quella sera? E perché … Ok. Stop. Ci do un taglio. Vi ho inondato di domande stupide tutto il tempo ed ora è giusto mettere le cose in chiaro.

-Punto uno: che cosa è successo e perché ho questo pazzesco dolore alla testa
Punto due: chiamami di nuovo Roxy e ti raso capelli e sopracciglia mentre dormi
Punto tre: maldestro lo sarò tuo nonno che non è in grado di tenere in mano una scopa senza rompersi un piede.

-Nanananana ti sembra questo il modo di trattare un dolce amico che invece di festeggiare tutta la notte ti ha assistito come una perfetta infermiera?-

Tutta la notte? Voleva dire che avevo dormito tutta la notte? Cosa cavolo mi aveva fatto quella pazza per farmi dormire durante la mia festa?! E in più Axel era davvero stato con me per tutto il tempo.. mi sembrava arrabbiato.. forse me lo ero immaginato?

-Ho un’idea diversa di infermiera caro amico.-

Gli risposi io girando il volto dall’altra parte per non guardarlo.

-Vuoi dire che io … non ti vado bene?-

Disse lui facendo il finto imbronciato.
Ora, le sorprese che può fare Axel riescono sempre alla perfezione. Ma quello che combinò a me quella mattina non era esattamente una sorpresa.. anche quello fu indefinibile.. tutto quello che fece lui quel giorno era indefinibile... forse lo si può definire uno scherzo, una burla, o forse un gesto con il cuore.
Dopo quel suo commento mi afferrò per il mento e mi tirò a sé.
Era troppo vicino, dannatamente vicino, talmente vicino che i nostri nasi si potevano sfiorare…
E ora cosa sarebbe successo? Mi avrebbe tirato in terra e si sarebbe seduto su di me, mi avrebbe fatto il solletico, mi avrebbe sputato nell’orecchio (sono cose del tutto normalissime per lui.. quando la mattina lo incontro a scuola e lo saluto con un “buongiorno Axel” lui mi afferra per un braccio e mi sputa in un orecchio e mi congeda con un “Salve anche a te amico” e una pacca sul sedere.. vi prego ditemi che lo fanno anche i vostri amici, ditemi che in realtà gli sputi nelle orecchie servono a prevenire le carie o le malattie veneree… qualunque cosa… ok, credo che mi taglierò le orecchie… potrei diventare anche il soggetto di un famoso quadro … magari qualcosa tipo “L’urlo di Roxas per l’orecchio mozzato” potrei diventare ricco e farmi ricostruire delle nuove orecchie, magari a punta come quelle degli elfi, oppure… d’accordo ci do un taglio.)
Invece no. Fece la cosa più ovvia ma che a me non mi passò neanche per l’anticamera del cervello…
Mi propose una vantaggiosa offerta telefonica … internet, messaggi e telefonate alla modica cifra di …

Ok no scherzavo… volevo un po’ di suspense.

Eravamo entrambi seduti sul mio letto uno davanti all’altro, ad un soffio di distanza tra i volti.
Probabilmente la botta che presi mi fece veramente male perché in condizioni fisiche e psicologiche ottimali non sarei rimasto lì per più di tre secondi. Invece rimasi imbambolato a fissare i suoi meravigliosi occhi verde moccio finchè … bhe finchè… non azzerò completamente la distanza che ci separava e … mi baciò.

 

 

Nd_KHProminence_ questa volta:D

HIIII PEOPLE!!

Tornano a grande richiesta (l’importante è crederci lol) i tredici problemi del nostro sciagurato Roxas!:D
Questa volta sono stata io a chiuderlo in uno sgabuzzino e mi sono assicurata che la porta fosse ben chiusa e apribile solo con una bomba atomica così nessuno potrà disturbarci ^-^.

A proposito di Roxas, gioiamo per lui perché dopo tanti cas.. volevo dire peripezie, è riuscito ad avere il suo primo bacio *-*
A l’amour … che grande cosa l’amour…
Inglese, francese, bene oggi mi sento particolarmente internazionale :D
Bene ormai questa storia è in cantiere da più di un anno (caspita come passa il tempo O.O) e siamo appena alla metà … ottimo direi!
Forse per il 2054 riusciremo a portarla a termine se riesco ad ottenere un Roxas collaborativo.
Perfetto. Ora vi saluto prima che Roxas capisca che in realtà per aprire la porta dello sgabuzzino basta semplicemente dire “Open the Door”.. ma lui non può saperlo visto che crede che i Door siano dei biscotti particolarmente schifosi e senza grassi, ma meglio non rischia….

R-Troppo tardi..
K - :O come hai fatto ad uscire
R- E' un segreto
K- Emm… ok amico. Senza rancore?
R- Senza rancore.
K- E alloraaa… cosa vuoi farci con quell’enorme, enormissima ascia con il mio nome inciso sopra?
R- Niente sta tranquilla voglio solo … TAGLIARTI LA TESTA muhahahahahahah
K- :O
R- Un ringraziamento speciale alla mia amica La Regina di cuori che mi ha fornito l’ascia ^-^
K- Non preoccupatevi gente riuscirò a scappare ;)
R- Staremo a vedere muhahahahahah
Narratoreesternocheèpassatopercasodalìevuolenarrarequalcosaperchènonhanientedimegliodafare- Riuscirà la nostra _KHProminence_ a sfuggire alla luccicante ascia di Roxas? E quest’ultimo è davvero biondo o si tinge? Questo e molto altro nel prossimo capitolo da non perdere! Prossimamente sui vostri schermi!
R- Guarda che ce ne è anche per te!
N- Nooo T.T e io che centro?
K- Mentre Roxas rincorre il povero malcapitato io vi saluto.. a presto ragazzi, ringrazio sempre tutti coloro che leggono, seguono e recensisco, siete fantastici :D

A presto (se sopravvive)

_KHProminence_

N- Qualcuno mi aiutiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
R-Muhahahahahahahahahah nessuno fermerà la mia furia
K-^^’’

 

  
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