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Autore: HeeYeon    29/10/2013    0 recensioni
Nero x Dante fic by Hacchan.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dante, Nero
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ogni anno la stessa storia.
In quel mese dell’anno, in quella giornata ben precisa, anzi no … In quella sola notte tra il 31 di ottobre e il 1 di novembre, dove tutti i pargoletti della città, si riuniscono in quella piazzetta con bizzarri costumi arrangiati dalle loro madri, o per i più fortunati, confezionati da sarte esperte.
Una volta, ricordo che con Kyrie siamo andati a fare “dolcetto o scherzetto”, solo perché lei me lo aveva chiesto cosi dolcemente che non ho potuto resisterle, ricordare quel momento adesso mi è talmente malinconico … E’ vero, lo ammetto, amo Kyrie, ma sono giorni che qualcosa sta cambiando in me, non so cosa sia con precisione …
Comunque, per me, Halloween,è solamente un giorno come tanti, oppure un pretesto per i bambini per farsi venire delle carie, che manco uno spazzolino o un dentista riusciranno mai a sistemare.
-Che palle … - Sospirai sussurrando, mentre il mio posteriore era comodamente adagiato sulla poltrona in pelle nera dell’agenzia Devil May Cry. Mi chiedevo ancora che cosa ci facessi li di preciso. Presi il mio mp3,compreso di cuffie, che era poggiato sopra il tavolino in legno davanti al divano; portai le cuffie sulla mia testa, facendo scivolare le casse sulle mie orecchie, accesi il piccolo apparecchio elettronico, iniziando cosi ad ascoltare quella dolce melodia chiamata Musica,con il volume talmente alto che non avrei sentito nemmeno le cannonate.
Nello stacco silenzioso tra una canzone e l’altra, sentii dei passi provenire dalle scale dietro di me, alzai appena la testa verso di esse, notando quel vecchiaccio di Dante, vestito in maniera al quanto ridicola per un adulto come lui. Rimasi a guardarlo finché lui non scese tutte le scale, sfoggiando quell’abito di tessuto nero e rosso da vampiro, compreso anche di denti finti, mente io,intanto, ridevo sotto i baffi, cercando il più possibile di non incrociare il suo sguardo, sentendomi quasi in imbarazzo per lui.
Dante, appena mi sentì fare quella lieve risata, che io cercavo di nascondere in tutti i modi possibili, mi guardò facendomi quasi uno sguardo scocciato, mentre lentamente avanzava verso di me facendo oscillare il lungo mantello dall'interno rosso, dietro di se.
-Ehy, ragazzino... Come mai non ti vedo con il tuo costume per Halloween?.-
Chiese tenendo lo sguardo verso di me, come se fosse pronto a strangolarmi da un momento all'altro.
Appena vidi le sue labbra muoversi per parlarmi, abbassai le cuffie dalle orecchie, facendole scivolare lungo il mio collo.
-Beh... Allora?.-
Ribattè ancora lui, alzando appena le spalle, per poggiare delicatamente le sue grandi mani sui propri fianchi, facendo un leggero sospiro rassegnato.
-Vecchio, non sono più un bambino. Sinceramente non me ne frega niente di quelle stronzate.-
Sbuffai, voltando la testa verso sinistra per non incrociare il suo sguardo di ghiaccio con il mio, tutte le volte che quell'uomo mi guardava, mi faceva salire una strana sensazione, che ancora non riesco a capire del tutto.
-Ah... Capisco.-
Lui non demordeva, continuava a fissarmi, come se io fossi una bella statua da ammirare con calma e attenzione, continuando anche a parlarmi con quella sua voce calda anche se le parole che gli uscivano dalla bocca, erano tutt'altro che affettuose.
-Comunque, io non vado a fare "dolcetto o scherzetto" come credi tu, io vado ad una festa a cui mi ha invitato Lady.-
Continuai a fissare il vuoto alla mia sinista con fare sempre, distratto e del tutto disinteressato, attendendo che lui finisse di sparlare su di cosa si trattasse quella festa e altri piccoli dettagli, meno importanti.
Quando Dante, infine, vide il mio sguardo, si abbassò lentamente con il busto verso di me, afferrandomi il mento tra l'indice e il pollice, per consentirgli di guardarmi ben dritto negli occhi, ritrovandomi cosi, a pochi millimetri dalle sue labbra, che a primo impatto sembravano secche e aride come un deserto. I suoi occhi penetranti, guardavano dentro i miei, facendomi un'attimo parallizzare, mentre lui continuava ad avvicinarsi come per baciarmi. Poi, con uno scatto fulmineo, appoggiai la mano dotata del Devil Bringer sulla sua spalla, allontanandolo da me, esercitando una certa pressione con l'arto, impedendogli cosi di poggiare le labbra sulle mie.
Dante, appena vide la mia reazione, voltò la tesa da un'altra parte, tirandosi su con il busto che aveva, precedentemente, abbassanto per arrivare a me, cosi, roteò il corpo verso la porta, inziando a camminare verso di essa, mentre io me ne rimanevo immobile, a fissare lui che camminava con il suo solito passo mezzo trasandato. Arrivato alla porta, alzò il braccio in segno di saluto uscendo in seguito sbattendo la porta rumoramente dietro di se.
Con un sospiro di sollievo mi alzai dal divano con un piccolo slancio, ma, dopo un po', sentii dentro di me, il senso di dovere, mi sembrava di aver ferito i suoi sentimenti in quel gesto impulsivo. Inseguito mi portai una mano sul cuore, stringendo con forza la mano contro il tessuto rosso della maglietta, abbassando leggermente il capo, mentre rimuginavo sull'accaduto. All'improvviso, come un lampo fulmineo, un idea mi venne in mente, corsi subito alla scrivania di Dante, ero sicurissimo che avrebbe lasciato l'invito in qualche cassetto, cosi, mi misi a rovistare in mezzo a tutti i fogli riposti nei cassetti, trovando cosi il piccolo pezzo di carta bianco,decorato con alcuni ricami color oro ai bordi. Eccolo, finalmente, aprii l'invito per vedere dove si sarebbe tenuta la festa, feci scorrere lo sguardo lungo le scritte in neretto sul foglio in modo un po' impacciato.
Infilai l'invito in tasca, uscendo successivamente dal portone dall'agenzia dopo aver percorso il tratto di stanza dalla scrivania alla porta. Uscito di fretta, mi misi a correre nuovamente verso il posto indicato dall'invito.
Correvo come un dannato, il locale della festa non era molto lontano dalla Dmc, così lo raggiunsi in fretta. Appena arrivato mi guardavo intorno, vedevo solamente persone travestite da vari tipi di abbigliamenti in tema di Halloween, mi facevano molto ricordare quei demoni che ho incontrato spesso sul mio cammino di Devil Hunter.
Con un sospiro mi misi affiancato alla lunga coda che mi divedeva dall'entrata principale... Non avevo visto nemmeno ancora il vecchio, pensai che forse era già entrato a divertirsi con chissà quante donne a fargli la corte, magari una di loro passava la mano sul suo petto... Scossi la testa tentando di togliermi dalla testa quelle strane illusioni, infondo, io e Dante non stavamo mica insieme, perché mai avrei dovuto essere geloso per una cosa simile?
Quando finalmente era arrivato il mio turno di entrare nel locale, la donna che controllava chi entrava e chi usciva, mi fermò per un braccio guardandomi con aria quasi scocciata, rivolgendosi a me con tono scontroso: -Ehy, ragazzo, se vuoi entrare per prima cosa procurati un abbigliamento adatto...!.- Ella mi strattonò, allontanandomi dalla porta per impedirmi di entrare.
Con un sospiro stancato, me ne tornai verso ma Dmc, sbuffando di tanto in tanto, tirando dei calci ad un sassolino mentre infilavo le mani nelle tasche dei pantaloni a pensare come fare per risolvere il piccolo problema che era sorto nei miei piani per la serata. Ad un tratto, mi fermai davanti ad un negozio di costumi per Halloween, mi venne subito in testa, l'idea di comprarmi un vestito e di tornare subito alla festa, in fondo... Dovevo scusarmi con il vecchio per la mia reazione sfrontata, così, entrai nel negozio. Non sembrava ben fornito, ma a quell'ora era l'unica mia speranza di trovare un'abito che potesse portarmi da Dante prima che lui se ne andasse dalla festa.
Un vecchio signore, forse proprietaro del negozio, mi si avvicinò guardandomi con un aria da supervisore, come se sapesse già che ero li per comprare un vestito. Lo guardavo con sguardo abilito, mentre l'anziano mi faceva dei gesti con una mano, per invitatlo a seguirlo, e cosi feci, lo seguii verso una piccola stanza, mentre continuavo a guardarlo silenzioso senza cacciar una parola dalla bocca.
Dopo aver buttato all'aria tutta la piccola stanza, l'uomo si girò verso di me porgendomi un abito da cameriera. Spalancai di colpo gli occhi vedendo quell'abito femminile, così, gesticolando un po', cercai di fargli capire che non lo volevo, infondo sono un uomo. Lui non demordeva, e continuava a tenere l'abito teso verso di me, con un sospiro afferrai il "grazioso" abito tra le mani, fissandolo poco convinto.
-E va bene... Signore, ha vinto lei... Dove posso cambiarmi?.-
Chiesi ormai rassegnato e scocciato di quella scelta che mi faceva rabbrividire solo all'idea.
L'uomo mi indicò di scatto un camerino lì vicino, con un ultimo sospiro, andai verso di esso, entrando nello spogliatoio per cambiarmi, facendo molto velocemente per non starmi troppo a gingillare su cosa stavo per indossare, infondo quello mi serviva solo come diversivo per parlare con Dante.
Uscito velocemente dallo spogliatoio, il signore con un sorriso compiaciuto quasi felice di vedermi con quell'abito, mi indico lo specchio, girandomi verso lo di esso, da subito notai che ero davvero ridicolo vestito da donna.
Con un sospiro rassegnato quasi scocciato, andai nel camerino a prendere i miei vestiti, e a sfilare il portafogli dalla tasca per prendere i soldi per pagare, ma, appena andai da l'uomo per pagare, lui scosse la testa come se non volesse i miei soldi. Sorpreso di quella reazione, riposi i soldi nel portafoglio, infondo era un abito che avrei preferito non comprare, ma ora poco importa. Presi una busta per infilarci dentro i miei precedenti vestiti, uscendo velocemente dal negozio provando un sacco di emozioni, ero: Agitato, confuso, imbarazzato e altre varie emozioni che forse è meglio tenersi per se.
Tornai al locale, ormai la fila e il momento bomba dove tutti entrano era finito, cosi, mi feci avanti ritrovandomi di fronte la donna che mi aveva buttato fuori all'inizio, lei mi guardò cercando di trattenere le risate, mentre io tenevo la gonna bassa, per coprirmi un po' le gambe leggermente imbarazzato.
-Ragazzo... Va bene che ti avevo detto di metterti un costume, ma potevi evitare di metterti un abito femminile, non siamo mica in un locale gay!.-
Esclamò la donna, iniziando a ridere come una matta non riuscendo più a trattenersi.
-Beh... "Signora", era l'unico abito rimasto, e io non avevo tempo da perdere in chiacchere.-
Risposi freddamente, continuando ad essere lievemente rosso sulle gote.
-Va bene, va bene... Comunque, ora puoi entrare e divertiti, cameriera.-
Disse ancora la donna, con tono sarcastico, smettendo subito dopo di ridere.
-Mi faccia il piacere...-
Sbuffai, entrando nel locale, iniziando da subito a cercare con lo sguardo il vecchio, che sicuramente era ancora lì.
Restai un po' a cercarlo, facendomi spazio tra le folla che ballava e si scalmanava a ritmo di musica che sinceramente non mi piaceva per niente, avrei preferito ascoltare una delle mie bellissime canzoni che ho sull'mp3, ma adesso non era il momento, dovevo cercare Dante alla svelta.
Voltai lo sguardo verso un'orologio che era attaccato ad una parete della casa, era ormai un ora che girovagavo con la speranza di trovare Dante, e il mio nervosismo era salito alle stelle sentendo chiacchierare due donne a proposito del mio vestito. Volevo tornare alla Dmc, ero stanco ormai di cercare, cosi mi diressi verso la porta per uscire, quando arrivai alla soglia, mi sentii afferrare per un braccio, cosi mi voltai di scatto e mi ritrovai Dante davanti.
Spalancai gli occhi stupito, in fondo, lo avevo cercato tutta la sera, come aveva fatto lui a trovarmi così velocemente?
Lui mi lanciò un rapido sguarlo lungo il corpo, per vedere il costume, scoppiando inseguito in una fragorosa risata.
-Ragazzino, questo "abito" devo dire che ti sta proprio bene...-
Disse con tono sarcastico, mentre si portava l'altra mano davanti alla bocca, per non ridermi in faccia.
-Sta zitto, vecchio, non avevo tempo da perdere, mi sono dovuto arrangiare con il primo indumento che ho trovato...!-
Sbuffai, voltando la testa da un'altra parte, strattonando il braccio che lui teneva avvinghiato con la sua mano per trattenermi.
-Comunque, cosa ci fai tu qui?.- Ribadì lui, guardandomi diretto negli occhi.
-Niente... Ero solamente venuto a scusarmi per la reazione impolsiva di prima...- Sospirai, ricambiando il suo sguardo, rimanendo comunque un po' rigido.
-Capisco, beh... Sfrutto l'occasione per fare un ballo con questa "donzella".-
Mi tirò in pista, senza che io nemmeno potessi reagire,mentre il Dj della serata, stava mettendo come sotto fondo, una musica lenta, quasi romantica, rabbrividì un po' alla sensazione di ballare un lento con il vecchio.
Fece passare un suo braccio lungo i miei fianchi, stringendomi contro di se, mentre io riposi il mio sguardo nei suoi occhi, facendomi trasportare dai suoi movimenti, poggiandogli la mano dotata del Devil Bringer, sulla spalla, mentre l'altra era inpegnata a intrecciare le dita con le sue, sembrando quasi che dovessimo ballare un tango da un momento all'altro, mentre piano piano, iniziammo a fare dei piccoli passetti di lato, ballando con un andamento ondeggiante che mi fece imbarazzare, eravamo sempre due uomini che ballavano un lento, tutti erano fermi,in cerchio davanti a noi a fissarci. Mi strinsi contro il suo grande petto, per nasconderci la faccia, talmente imbarazzato che non riuscivo a guardare in faccia le persone circostanti, rimanendo in silenzio per tutta la durata del ballo.
Quando la canzone fu conclusa, Dante, facendo sempre ti testa sua, mi tirò all'esterno del locale, io ancora un po' stordito lo guardai con fare interrogativo non capendo la reazione impulsiva. Fatto sta, che stava in silenzio senza dire niente, molto strano da lui, ci stavamo dirigendo verso la Dmc, riconoscevo benissimo la strada, stavo comunque in silenzio anche io continuando a seguire i suoi passi.
Arrivati dinansi alla porta d'ingresso dell'agenzia, continuando a tirarmi per il braccio, Dante mi fa entrare dentro di essa dopo aver spalancato la porta come se avesse fretta di concludere un affare.
-Vecchio, tutto ok?.- Chiesi guardandolo, inarcando un sopracciglio ancora in cerca di spiegazioni.
-Certo, che va tutto bene... Ora che siamo soli soletti...- Mi tirò a se di scatto, guardandomi con fare malizioso, come se fossi una preda da divorare.
-E-Ehy.. Asp-...- Neanche il tempo di farmi parlare che iniziò a baciarmi con una certa foga, infilandomi da subito la sua lingua tra le mie delicate labbra, la sua lingua era cosi morbida e calda, che non riuscì a resistergli, assencondando tutta quella sua foga mentre sulle mie guance, iniziava a prevalere il colore rosso. Lui mi stringeva forte a lui, mi aveva avvolto con le sue grandi braccia, non avevo davvero nessuna via di scampo, mentre piano piano, lui mi conduceva verso il divano.
Quella notte, facemmo l'amore fino al mattino, senza che nessuno potesse disturbarci, era proprio in quel momento... Che mi ero solamente accorto di essere innamorato di Dante, avevo provato per la prima volta, un batticuore talmente forte, che ancora adesso non riesco a spiegarmi. Tutte le volte che lui mi sfiora, o fa anche una minima cosa di carino per me... Mi fa sentire amato...
  
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