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Autore: _Scrivimi_    29/10/2013    4 recensioni
“Incontri tante persone nel corso dei secoli ma nessuna ti colpisce. Poi ne arriva una e tutto cambia. Tu cambi. E non puoi fare nulla per impedirlo perché, da quel momento, sei irrimediabilmente fottuto. Lei ti ha fottuto”
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Elena, una giovane umana di nobili origini, ingenua e coraggiosa.
Damon, vampiro sanguinario, pirata tormentato e senza scrupoli.
Due persone diverse, due vite diverse, che potevano non incontrarsi mai. Un incontro casuale destinato a cambiare per sempre il corso delle loro vite.
"Era più forte della brama di sangue, più intenso del dolore, più puro della vendetta, può definirsi amore? Al diavolo, lasciamo ai poeti queste idiozie!"
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“Lui sorrise sghembo, rivolgendole un mezzo inchino -E' un vero piacere averla a bordo della mia nave, milady. Posso avere l'ardire di chiedere il vostro nome?-
Elena si fece coraggio, non doveva farsi ingannare dai suoi modi galanti -Prima voglio sapere chi siete e perché mi avete portata qui-
-Il mio nome è Damon Salvatore, capitano indiscusso della Perla Nera e della ciurma di pirati più spietata dei sette mari. Non lo dico per vantarmi, è la verità- aggiunse con ironia -.....e voi bella signorina siete mia prigioniera. Se ora volete mettervi ad urlare, lo capirò-"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pirata dagli occhi di ghiaccio






Di  _Scrivimi_




 
Prologo

 

 

Non sapevo cosa stessi cercando

fino quando tu non sei apparso all'orizzonte.

Fin da piccola guardavo al di là della mia finestra, dove il mare si estendeva a perdita d'occhio,

un'immensa distesa d'acqua salata, la strada maestra verso terre lontane.

Sognavo quelle terre, anelavo vivere un'avventura, quel genere d'avventura che ti cambia la vita.

Non sapevo esattamente cosa stessi cercando eppure non riuscivo a smettere di cercare.

Forse il mio cuore sapeva ciò che la mia mente avrebbe scoperto con il tempo.

La mia vita era già stata stabilita da altri,

la mia storia ormai era scritta.

Era questo che pensavo prima del tuo arrivo.

Sei arrivato in quello stesso orizzonte che aveva ammirato un milione di volte.

Mi hai rapita, mi ha fatta infuriare ed infine

mi hai costretta a mettere in discussione tutte le mie certezze.

Forse sei il peggiore errore che ho mai commesso nella mia vita.

Del resto quale ragazza sana di mente

s'innamorerebbe di un pirata-vampiro?

 

 

1. Al di là della finestra

 

 

Elena sedeva al tavolino della toelette, osservando la sua immagine riflessa nello specchio illuminata dalla tenue luce di candela: i suoi lunghi capelli marroni le cadevano lucenti sulla schiena mentre la pelle olivastra metteva in risalto i suoi grandi occhi nocciola, contornati da lunghe ciglia. Indossava una camicia da notte di seta bianca ornata da alcuni inserti di pizzo.

Elena prese la spazzola ed iniziò a pettinarsi i capelli, nel vano tentativo di sgombrare la sua mente. Ancora non riusciva a credere che entro ventiquattro ore sarebbe stata sposata.

Matt Donovan. Il suo migliore amico di sempre, al quale era stata promessa fin da bambina. Il giorno seguente Matt sarebbe diventato suo marito, insieme avrebbero costruito una famiglia, realizzando il sogno di qualunque ragazza in età da marito. Sarebbe dovuta essere entusiasta, lo sapeva, eppure non riusciva davvero ad immaginarsi in quel futuro che da sempre i suoi genitori avevano stabilito per lei. Eppure non poteva tirarsi indietro, quello era l'ultimo desiderio di sua madre, lei desiderava quell'unione, l'aveva sempre incoraggiata ad avvicinarsi a Matt ed Elena non aveva alcuna intenzione di tradirla. Sua madre, la contessa Miranda Gilbert, era morta anni prima, uccisa da un vampiro. Una creatura sovrannaturale, figlia della notte e amante delle tenebre, un mostro senza anima e senza cuore. Lei non aveva mai visto dei vampiri ma aveva udito storie orribili su loro e ciò le bastava per odiarli tutti.

-Elena- la voce di Caroline le fece alzare il viso di scatto.

-Sei stupenda- mormorò la sua vecchia amica. Caroline Forbes era la figlia di Bill Forbes, generale delle guardie, quelle addestrate a combattere contro le creature della notte, i vampiri. Miystic Falls era una piccola città dell'Isola di Mezzo, malgrado la presenza dei vampiri sulla terra stesse diventando sempre più pericolosa, gli abitanti di Mystic Falls vivevano in pace, protetti da un esercito di licantropi, addestrati sotto la supervisione di Bill Forbes. I licantropi erano soldati perfetti, non solo erano più forti degli umani, ma un loro morso era letale per i vampiri. Nella loro saliva c'era un vero e proprio veleno capace d'uccidere un vampiro nel giro di poche ore. I licantropi purtroppo si trasformavano solo una volta al mese ma, grazie alla brillante idea di Forbes, a loro veniva estratto regolarmente una dose sufficiente di saliva per creare delle frecce avvelenate e altre armi che potessero proteggere Mystic Falls da un possibile attacco di vampiri.

-Grazie- mormorò Elena con gratitudine, sorridendo alla sua amica.

-Agitata?- le chiese Caroline, sedendosi accanto a lei.

-Un po'- ammise la mora con aria cupa.

-Domani ti sposi, è normale un po' di tensione. Sarà magnifico, non hai idea delle decorazioni che stanno preparando. Ghirlande, fiori di ogni tipo, dolci dall'aspetto invitante....inoltre con indosso il tuo vestito avrai l'aspetto di una vera principessa- L'entusiasmo di Caroline era a dir poco contagioso. Non avevo mai conosciuto nessuno come lei -un giorno mi sposerò anch'io a anche il mio matrimonio sarà magico-

-Con Tyler?-

-Lo spero-

-Tuo padre non sa ancora nulla di voi?- le chiesi titubante.

-Sei forse impazzita?- Caroline rise, l'espressione serena di chi non ha alcuna intenzione di lasciarsi scoraggiare dalle avversità -La sua bambina non deve avere nulla a che fare con licantropi, vampiri o altre mostruose creature sovrannaturali. Per lui io dovrò sposare un umano, su questo è intransigente. Gli verrebbe un infarto se sapesse di me e Tyler-

-Ma non è giusto- sbottò Elena -Lui è a capo di un esercito di licantropi, passa con loro la maggior parte del suo tempo e poi proibisce alla sua unica figlia di stare con uno di loro!- Elena non riusciva davvero a darsi pace per il comportamento del Generale Forbes, comprendeva e condivideva il suo odio viscerale verso i vampiri, era stato uno di loro ad uccidere la madre di Caroline, proprio la notte in cui morì quella di Elena, quando entrambe erano solo delle bambine. Ma il comportamento del padre di Caroline verso i licantropi era del tutto ingiustificato, addirittura ipocrita.

-Lo sai che è molto protettivo verso di me ma non preoccuparti riuscirò a fargli cambiare idea- disse lei con una tale determinazione che nessuno avrebbe osato ribattere -Tyler è il mio futuro e non rinuncerò a lui per nulla al mondo-

Elena sorrise con ammirazione. Una parte di lei invidiava Caroline. Lei sapeva esattamente cosa voleva ed era pronta a lottare per ottenerlo. Elena invece si sentiva come una pedina mossa da altre persone, o meglio dai suoi genitori. La sua strada era stata scelta ancora prima che lei venisse al mondo e lei non poteva fare altro che accettarla.

Si affacciò alla finestra -Ti chiedi mai com'è il mondo al di là dell'Isola di Mezzo?- chiese Elena, guardando la lunga distesa di mare scuro che si estendeva a perdita d'occhio oltre l'orizzonte, illuminato solo dal chiarore della luna -C'è un mondo intero là fuori che noi non vedremo mai- mormorò malinconicamente. Come si poteva avvertire la mancanza di qualcosa che non si aveva mai avuto?

Caroline le sorrise con rammarico, lei capiva l'amica ma non condivideva certo i suoi pensieri. Al contrario di Elena, Caroline era soddisfatta dalla sua vita a Mystic Falls e tutto ciò che anelava per il suo futuro erano serate di balli sfarzosi e lunghe notti d'amore tra le braccia di Tyler.

-E' meglio che tu vada a letto, Elena. Domani starai molto meglio. E ricorda: certe volte non serve andare lontano per trovare ciò che stai cercando- la bionda le fece l'occhiolino prima d'uscire dalla porta.

Elena rimase accanto al balcone. Ma cos'è che stava cercando lei? Neanche lei lo sapeva di preciso. Era impossibile tradurre a parole ciò che sentiva dentro. Pensò a Matt, lei gli voleva davvero bene, lui era il ragazzo perfetto e sarebbe stato un buon marito, il migliore. La rispettava, l'amava anche, e le avrebbe offerto sempre conforto e sicurezza. Quello che Elena provava per Matt però non era l'amore di cui lei, fin da piccola, aveva letto nei romanzi. Quell'amore che ti divora, passione, avventura e magari anche un po' di pericolo. Quell'amore che ti costringe a compiere cose folli. Un'amore irrazionale capace di sfidare la morte.

Era questo che voleva davvero?

Ripensò a sua madre, alla promessa che le aveva fatto... lei avrebbe sposato Matt, era inutile continuare a fantasticare su un amore che probabilmente non esisteva neppure.

Elena si alzò di scatto, improvvisamente si sentì come un animale in gabbia, aveva bisogno d'uscire da quel castello, di respirare. Aveva bisogno d'andare sulla spiaggia ed assaporare la libertà, per l'ultima volta.

 

Da piccola adorava giocare, in giro per il palazzo agli esploratori, con Jeremy, suo fratello. In questo modo avevano scoperto molti nascondigli segreti, tra cui un tunnel sotterraneo che conduceva direttamente alla spiaggia. Lo attraversò. Per non attirare l'attenzione indossava un abito semplice, che non rendesse subito evidente la sua vera identità. La contessina Elena Gilbert non poteva girare da sola di notte, ovviamente. Sarebbe stato considerato assolutamente disdicevole.

Appena varcò l'uscita del tunnel venne assalita da una folata di vento freddo. Elena chiuse gli occhi, assaporando quella brezza salata che le solleticava il viso e le scompigliava i capelli. Niente le aveva mai dato la stessa sensazione che le dava osservare il mare, fantasticare sui mondi che si trovavano al di là di quella lastra azzurra e pericolosa. Si tolse le scarpe, godendo del contatto dei suoi piedi con la sabbia umida. Si avvicinò alla riva, sentendo il suo cuore improvvisamente più leggero, e guardò oltre l'orizzonte, ammirando il riflesso chiaro della luna sullo scuro manto del mare notturno.

Improvvisamente la notò. All'iniziò le sembrarono solo delle grosse nuvole. Nuvole insolite, nere come il carbone. Lentamente però mise a fuoco l'immagine, scorgendo una nave poco lontana dalle coste di Mystic Falls. La nave era nera come la notte, per questo passava inosservata. Le bandiere erano scure. Era una nave pirata. Elena stava per correre via, doveva chiamare aiuto, suonare l'allarme per avvertire i suoi concittadini del possibile pericolo... ma non ne ebbe il tempo.

Un uomo si materializzò dinnanzi a lei, bloccandole la strada.

-Dove credi d'andare?- le chiese una voce melodiosa e terrificante al tempo stesso.

Elena rimase senza parole mentre l'uomo si avvicinava a lei. Osservò il volto dell'uomo illuminato dal chiarore della luna. I suoi lineamenti era innaturali, gli occhi verdi iniettati di sangue. Era mostruoso. Non aveva mai incontrato un vampiro di persona ma aveva visto abbastanza dipinti per riuscire a riconoscerne uno. Sentì il suo cuore battere forte, mentre il sangue le pulsava a ritmo frenetico nelle vene.

-Katherine- mormorò il vampiro con stupore, osservando la fanciulla.

-Non mi chiamo Katherine- ribattè la ragazza con decisione, malgrado nel profondo stesse morendo di paura.

Lui inclinò il volto di lato, studiandola con attenzione come se si trattasse di uno strano esemplare.

Elena non perse tempo, fece per fuggire, approfittando del momento di confusione ma lui se ne accorse -Stai ferma- ordinò, cercando di convincerla con gli occhi. Compulsione, ecco cos'era. Ne aveva sentito parlare ma sperava fosse solo una leggenda. Strinse la collana che portava al collo e poi indietreggiò, pronta a fuggire ma lui fu più veloce. Cercò di afferrarla, facendola cadere rovinosamente a terra.

-Verbena- mormorò il mostro, guardando il ciondolo che la ragazza stringeva ancora tra le dita della mano tremante.

-Mio padre ti ucciderà- minacciò la ragazza coraggiosamente -Lasciami andare-

Lui trattenne il fiato, le vene intorno ai suoi occhi divennero più evidenti e il suo sguardo si spinse verso la gamba di lei, lasciata scoperta dal vestito.

Elena seguì lo sguardo del vampiro. Si era ferita. Una striscia di sangue colava dal polpaccio fino alla sua caviglia. Tornò con lo sguardo verso il vampiro. Le sue pupille erano dilatate, sembrava un'animale pronto a sbranare la sua preda.

-Mi dispiace- mormorò lui con voce roca. Emise un ringhio gutturale e poi accadde in un attimo. Elena chiuse gli occhi mentre quel mostro si lanciava su di lei, addentandole il collo. Una sensazione strana, all'iniziò il dolore fu acuto, Elena non aveva mai provato nulla di simile ma presto la stanchezza prese il sopravvento. Era come se lui le stesse succhiando via la vita.

Si ritrovò a giacere tra le braccia di quel mostro, indifesa mentre il buio dell'oblio la circondava. Avvertì distrattamente il suono delle campane che, in lontananza, davano l'allarme in città. Almeno li avevano visti. I licantropi avrebbero difeso la sua città e le persone che amava, pensò Elena prima di sentire le sue forze abbandonarla......poi perse definitivamente i sensi, annegando nel buio.

  
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