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Autore: kikka_93    30/10/2013    4 recensioni
Emmiall è una raccolta di OS ispirata ai personaggi della mia long The Great Escape!
Con questi brevi racconti spero di riuscire a raccontarvi i retroscena della vita di Emma e Niall, prima e dopo il loro incontro, così da farveli conoscere meglio.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao splendori=)

lo so, vi starete chiedendo: che fa questa?! Si mette a scrivere un'altra cosa quando sono due settimane che non aggiorna la storia?!

Ebbene si! Mi dispiace ma ho aperto la pagina bianca per scriverci il nuovo capitolo ed è venuto fuori questo.

Spero vi piacerà! Vi faccio conoscere un po' di più la vita di Emma e Niall prima e dopo il loro incontro.

Ho sempre pensato che i retroscena fossero la parte migliore di un film(lo so sono strana) perciò ecco qui la prima OS di questa raccolta.

Spero vi divertirete a leggerla come io mi sono divertita a scriverla haha!

Come sempre lo spazio in fondo alla pagina è dedicato interamente a voi!!

fatemi sapere qualcosa..baciotti!

Ricordate: vi adoro tutte dalla prima all'ultima(lo so, grande leccata di culo haha)!!

Xx

kikka_93


Vivi e lascia vivere



Domani ho un esame di diritto.

Non ho una sensazione molto positiva al riguardo.

Oggi i ragazzi del mio gruppo di studi sono venuti da me, una full immertion dell'ultimo minuto, lo avevano chiamato, per memorizzare insieme le ultime cose prima del verdetto finale.

Ci siamo riuniti nella dependance dietro la villa, ma non abbiamo combinato poi molto in effetti.

Intendiamoci, le buone intenzioni le avevamo tutti, poi Luca si è connesso su twitter e..bé, potete già immaginare come sia andata a finire.

I libri di diritto pubblico sono rimasti abbandonati su un angolino remoto del grande tavolo di legno e noi siamo rimasti attaccati al suo computer per il resto del pomeriggio.

In fondo si sa, i fatti degli altri sono sempre più interessanti dei propri, e Luca ha una timeline davvero molto reattiva.

Fatto sta che a cena mio padre ha voluto per forza interrogarmi.

Dal suo punto di vista doveva essere un aiuto, il momento decisivo per individuare i punti deboli e porvi rimedio con una nottata passata piegata sui libri, dal mio, invece, le sue domande potevano essere tranquillamente paragonate ad una vera e propria tortura.

Ho cercato di dare un senso logico a ciò che stavo dicendo scegliendo una parola dopo l'altra con molta attenzione, ma considerando l'espressione che ora si è dipinta sul suo volto, non credo di esserci riuscita molto bene.

Il mio deve essere sembrato un inutile tentativo di arrampicarsi sugli specchi.

Credo che, probabilmente, anche la mia amica Samantha abbia sentito il rumore delle mie unghie scivolare lungo il vetro, nonostante abiti dalla parte opposta di questo piccolo paesino dimenticato dal resto del mondo.


A volte mi chiedo come faccia la gente a sentirsi bene qui.

Mio padre e mia madre, per esempio, non si sposterebbero per nulla al mondo, questo è il posto in cui sono nati e cresciuti, non si sognerebbero mai di cambiare città.

Io a differenza loro mi chiedo come possa un posto del genere anche solo essere scritto nella cartina geografica del Veneto.

Spesso, invece, i giornali lo descrivono come un luogo turistico adatto alle vacanze estive per grandi e piccini, però, anche volendo concedergli la bellezza della spiaggia e le discoteche affollate durante tutta la stagione estiva, durante i mesi invernali diventa così piccolo e noioso che a mio parere potrebbero anche eliminarlo e semplicemente non se ne accorgerebbe anima viva.


Io e Sam progettiamo di andarcene un giorno, il più lontano possibile.

Prepareremo un piccolo zaino con il minimo indispensabile, butteremo i cellulari nei primi bidoni dell'immondizia così da non essere rintracciabili in alcun modo e gireremo il mondo, cambiando città ogni volta che ne avremo voglia.

Credo dovrò portarmi dietro anche il “piccolo” Leo.

Non mi perdonerebbe mai se lo lasciassi qui, a sopportare da solo i nostri genitori.

È molto più capace di me a fingere di essere un bravo ragazzo, agli occhi di mamma e papà è quello che si può definire il figlio perfetto, quello uscito bene insomma.

In fondo si sa, il primo è sempre una prova di partenza per imparare gli errori da non ripetere col secondo.

Loro però non sanno che, da ottima sorella maggiore quale sono, gli ho insegnato davvero tante cose.

Quella di cui vado più fiera è la passione per la musica.

Mi ricordo che da piccoli, quando i nostri genitori uscivano lasciandoci con la nonna, ci chiudevamo spesso in soffitta dove avevo trovato il giradischi di nonna Lucia e ascoltavamo per ore i vecchi vinili di quando era una giovane ragazza ribelle.

Si lo so, le assomiglio parecchio...d'altronde me lo ripete lei stessa in continuazione facendomi sempre l'occhiolino e un sorrisino complice.

Un giorno dovrò farmi raccontare cosa combinava lei quando aveva la mia età, è sempre stata una donna ricca di sorprese, sono sicura che riuscirà a stupirmi ancora una volta.


Ecco lo sapevo, aspettavo impaziente questo momento da troppo tempo.

D'altronde erano ormai due giorni che non urlava indignato dalla mia ignoranza.

Ma ieri in fondo non conta perché è stato via con clienti tutto il giorno.


Dice che l'università di giurisprudenza è il mio futuro, che un giorno mi lascerà le chiavi del suo studio così come suo padre ha fatto con lui molti anni fa e che mi sto rovinando la vita con le mie stesse mani.

Un discorso che ho sentito così spesso da saperlo quasi a memoria.


Posso alzarmi? Chiedo guardandolo speranzosa.


Il suo viso ora ha assunto una strana sfumatura bordeaux, temo che un giorno lo farò arrabbiare così tanto che gli occhi gli schizzeranno fuori dalle orbite e le orecchie cominceranno a fumargli prima, ovviamente, di sentire il fatidico boom e di vedere la sua testa partire in aria come un petardo.


Soffoco una risata bevendo un sorso di aranciata dal bicchiere di mio fratello, ignorando le proteste di quest'ultimo e schivando il calcio che ha provato a tirarmi sotto il tavolo.


Sono serio Emma! Io e tua madre siamo davvero stanchi di questo tuo comportamento, ti stiamo offrendo una possibilità che molti non avranno mai e tu che fai?! Ci ripaghi così?!


Una possibilità che comunque non ti ho chiesto..vorrei rispondergli, ma mi trattengo perché questo sarebbe troppo cattivo anche per me.


Tanto ho già detto loro più volte che questa non è la mia strada, ma non è servito a niente, loro proprio non vogliono ascoltare.

Musica ecco quale doveva essere il mio futuro, se questo non fosse già stato scritto, si intende.

Avrei voluto studiare in una scuola seria invece di farmi dare qualche lezione clandestina di base dal mio amico Giulio.

Lui si che sa suonare bene, credo che a casa abbia una cosa come cinque o sei chitarre.

Una volta mi ha pure concesso l'onore di provare la sua dodici corde.

Cazzo! Mai provata un'emozione simile.

Brividi, tantissimi brividi lungo tutta la spina dorsale.

Ha dovuto quasi strapparmela dalle mani per riaverla.

Davvero, da quel giorno il mio cervello è completamente andato a farsi fottere.

Ho anche costretto Sam a comprarsi una chitarra, che comunque lascia sempre abbandonata in un angolino di camera sua escluse quelle volte in cui vado a trovarla.

Diciamo che io le servo per togliere un po' di polvere a quella povera anima bianca.

Un vero peccato considerando che è una delle persone più creative che conosca.


Non ci riesco..ripete ogni volta che provo a insegnarle qualcosa.


Perché non ti eserciti mai...lo so, sono stronza ma la verità va detta dura e cruda.


Non fa proprio per me..si giustifica allora lei.


Ma entrambe sappiamo che, in realtà, la musica ce l'ha nel sangue.

Balla da quando la conosco, ovvero una cosa come quattordici anni e mezzo.

Lo so, è un tempo infinito da passare con una persona.

Ma diciamo che ci sopportiamo a vicenda.


Una sera, colta probabilmente da uno dei miei rari momenti di dolcezza, l'ho chiamata..


Sai che sei la mia relazione più lunga..le ho detto.


È scoppiata a ridere dopo essersi resa conto di quanto questa cosa sia vera.

La settimana dopo siamo andate a Verona a fare shiopping e lo abbiamo scritto sul muro del balcone di Giulietta.

Forse alle persone che non ci conoscono questo potrebbe anche sembrare una cosa deprimente, considerato che solitamente da lei ci vanno le coppie innamorate, ma sarà un ricordo che mi porterò dietro per la vita e di cui rideremo anche da vecchie.


Chiedevo solo..perché vorrei andare a studiare per l'esame..


Si lo so, non si dicono le bugie Emma..ma questo è l'unico modo che ho di farli smettere, dato che ora a lui si è unita anche mia madre.

Due contro una non vale.

Sono in svantaggio e abbastanza certa, dal suo sorriso beffardo, che il ragazzino seduto di fronte a me non interverrà in mio soccorso.


Come previsto si azzittiscono subito e mio padre mi sorride soddisfatto della mia risposta.


Puoi andare allora..ma Emma, ricordati che mi aspetto grandi risultati dall'esame di domani.. mi dice prima di lasciarmi correre su per le scale di legno.


Mi chiudo la porta alle spalle, buttandomi sul letto sbuffando.

Mi è venuto mal di testa.

Non sono fatta per tutte queste tensioni.


Vivi e lascia vivere..è questo il motto scritto sopra la testiere del letto, appena sotto l'enorme sagoma del bulldog che io stessa ho disegnato.

L'espressione di mia madre, quando è entrata in camera mia e si è trovata difronte la mia nuova creazione, è stata una cosa impagabile.

Forse più degli strilli che aveva continuato a tirare nonostante l'avessi sbattuta fuori.


Tiene lontani gli incubi..mi ero giustificata con mio padre quella volta.


Si gli incubi e le persone indesiderate..avevo poi aggiunto a bassa voce con un chiaro riferimento a mia madre che ha continuato a tenermi il muso per una settimana intera.


Ma la mia camera è il mio mondo, l'unico luogo della casa in cui posso essere me stessa.

Del resto io e mio padre avevamo stipulato una sorta di accordo, li dentro non sarebbero mai entrati, non avrebbero mai messo bocca ne avrebbero mai cambiato niente..quello era un posto riservato esclusivamente a me ed a pochi eletti, come Leo ogni tanto e Sam.

Col tempo avevo svuotato la cabina armadio di tutti quegli orrendi vestitini da sera di colori decisamente improponibili che mia madre continuava a comprami e l'avevo sfruttata per uno scopo migliore.

I vestiti, ora riposti nell'enorme cassettiera nera sulla parete opposta, avevano lasciato spazio ai dischi in vinile che io, Leo e Sam avevamo iniziato a collezionare.


Darei sicuramente il colpo di grazia ai miei se un giorno si pensassero di aprire quelle porte.

Credo sarebbe una cosa che non potrebbero proprio sopportare.

Infondo devo restare concentrata nello studio, nella mia vita..perché è esattamente ora il momento in cui noi giovani ventenni siamo chiamati a costruire il nostro futuro tassello dopo tassello, scelta dopo scelta e bla bla bla....le solite cose noiose insomma.


Io invece dico che ora non è il momento di costruire una vita che vivremo in futuro, ora è il momento di vivere la vita che sto vivendo ora.

Forse è un ragionamento un po' egoista, anzi è senza ombra di dubbio un ragionamento egoista...ma un giorno non voglio ritrovarmi ad avere dei rimpianti.

Voglio arrivare a cinquant'anni, uscire a cena con la mia amica di sempre e ridere delle cazzate che facevamo da giovani, voglio guardare i mie figli crescere più ribelli di me e trattenere un sorriso mentre cerco di far mettere loro la testa a posto.


Un link su Skype mi da il bentornato appena accendo il mio fidato computer.

Lo apro già con il sorriso sulle labbra, tanto lo so che me lo ha mandato Sam dopo aver perso tutto il suo pomeriggio su qualche sito inutile.


Rido di gusto non appena parte il video di YouTube.

Un ragazza, decisamente troppo in carne per i vestiti succinti che si è messa, continua a muovere la ciccia lasciata scoperta davanti la telecamera in quella che doveva essere una coreografia per il nuovo singolo delle Little Mix.

Si lo so, i gusti della mia amica a volte sono decisamente discutibili, voglio dire io le faccio ascoltare gruppi come gli ACDC, gli Airon Maiden, i Metallica..o i Beatles e lei che fa?! Mi volta le spalle per stupidi gruppi commerciali come gli One Direction.

Quattordici anni di sforzi e sacrifici buttati nel cesso.


Vuoi farmi morire?! Dovresti come minino avvisare prima di mandare un video del genere! Mi lamento quando risponde alla mia telefonata.


Lo so, ho riso tutto il pomeriggio......dico, ma come fai a metterti una cosa del genere e credere che la gente riesca a concentrarsi sulla tua coreografia.

Ascolta me ragazza, quando è la tua pancia che arriva prima, tutta ballonzolante, nel punto in cui dovrebbe esserci già il tuo piede, bé non hai speranze..la gente condividerà il tuo video solo per farsi qualche risata con gli amici.


Lo so, sa essere cattiva quando ci si mette.


Sei perfida amica mia, te l'ho mai detto?!


Continuamente da quattordici anni..e io ti ripeto per l'ennesima volta che la verità va detta dura e cruda! La vedo annuire convinta attraverso lo schermo del pc, mentre controlla qualcosa su qualche pagina che deve aver aperto.


Sai come l'hanno chiamata su un commento? Ride poi.


No, ma so che mi illuminerai...Dio, come farei se non ci fossi tu! La prendo in giro meritandomi uno di quegli sguardi che lei definisce “minacciosi” ma che la rendono più simile ad una bambina imbronciata.


Fingerò di non aver colto il tono sarcastico, ma solo perché sono troppo buona con te Emma..


No, è perché muori dalla voglia di sparare qualche cattiveria su questa povera disgraziata. La correggo io.


Certo certo, come vuoi tu..mi dice lei con aria di sufficienza..allora sei pronta? Aggiunge poi fissando il mio sguardo dubbioso con i suoi occhi sbrilluccicosamente castani.


Sam, hai cinque anni?! Avanti dimmelo e basta. La incalzo io ricevendo in risposta uno sbuffo contrariato.


Pallina! La chiamano pallina!! mi rivela finalmente prima di scoppiare a ridere di nuovo.


Cristo, quanta cattiveria..le rispondo ironica io.


La sua espressione delusa è forse la cosa più divertente della mia giornata.


Sbaglio o anche il tuo dentista ti chiama pallina?! La prendo in giro, consapevole di quanto questa cosa le dia fastidio.


Stronza! Ribatte infatti lei.


E io rido ancora più forte di prima.


Comunque fra un mese ci sarà il concerto degli One Republic qui vicino..ci andiamo vero?! Decide saggiamente di cambiare discorso lei.


Come dire di no a quella faccina da cucciolo?! Non si può proprio.


Certo! A patto che mi accompagni a vedere il concerto in 3D dei Metallica questa domenica!


La vedo alzare le spalle distrattamente, infondo dopo aver ottenuto ciò che voleva che senso ha ascoltare ancora un'amica...

Quattordici anni, Dio Santo, e dico solo questo!


Ok affare fatto! Mi dice dandomi il contentino.


Oh ma quanto entusiasmo!..senti ma domani che fai?!


Niente di che.


Giornata di shopping sfrenato? Le propongo allora, fin troppo consapevole del suo punto debole.


Ma non avresti un esame tu domani?


Mi guarda con un espressione dubbiosa e allora è il mio turno di alzare le spalle svogliata.


Tanto non lo passo! Ammetto ormai certa di come andranno le cose..passo da te per le dieci?!


Ok, ma porta la colazione! Mi dice furba prima di chiudere la chiamata.


Quattordici anni...Signore,quanta pazienza!

  
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