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Autore: Devil_san    01/11/2013    2 recensioni
Signore e Signori, la Fool&Silly è lieta di presentarvi...
:- Ma quale Fool&Silly, Autrice. Ma presenti la storia come si conviene!
*L'Autrice rotea gli occhi irritata.*
Bene. Come vuoi tu... Silver.
...
Sotto l'argentea luna... segreti vengono svelati e complotti vengono tramati.
Un giovane umano sarà scaraventato dall'invisibile mano del destino nel paese di Halloween.
Il Re delle zucche, invece, si incamminerà verso sentieri tortuosi verso mete sconosciute.
I loro destini si intrecceranno e insieme, forse, troveranno quello che ognuno cerca.
Ma il Re non aveva capito che quello che anelava da un eternità era caduto dal cielo dritto tra le sue braccia.
Genere: Horror, Parodia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non possiedo Yugioh! o The Nightmare Before Christmas.
 


The Nightmare Before Christmas
 





Prologo
 




Era il crepuscolo e un'alta figura si aggirava tra gli alberi scheletrici del bosco con passo sicuro. La figura era una donna intorno ai 20-25 anni, molto alta, dalla pelle color rame e i capelli corti color argento con tre treccine, due si trovavano ai lati della testa come basette ed arrivavano alla mascella, la terza iniziava dalla nuca fino ad arrivare al fondoschiena. Indossava un mantello nero che la copriva completamente e i suoi occhi grigi come due tempeste erano fissi su un taccuino color porpora aperto e guardava accigliata quello che c'era scritto sopra e borbottava:- Vai nel bosco scheletrico, trova la radura degli alberi delle feste e aspetta fino a quando arriva il tuo incarico verso le 23,30. Miseria, ma delle istruzioni migliori no!?
Borbottando imprecazioni a nastro sulle sue istruzioni poco precise alla fine sollevò gli occhi contemporaneamente mentre chiudeva con un botto il taccuino e si guardò intorno irritata.
:-Be', Mi sono persa! Che gioia! E adesso come faccio!?- sbottò. Si guardò intorno con disperazione esasperata. Tornò a guardare il suo taccuino per trovare scritto magari un modo per raggiungere la radura. Lo sfogliò in fretta e alla fine trovò solo una parola per dirgli come trovare la radura: Perditi.
:-Perditi, perditi, perditi...- questa parola cominciò a ripeterla come se fosse in trance in un crescendo di irritazione fino a quando, sollevò il taccuino per aria, lo scagliò con forza ai suoi piedi e cominciò a pestarlo con tutte le sue forze. Quando si fu calmata era ormai scuro, con le stelle e la luna piena a illuminare il cielo. Prendendo un ultimo respiro profondo per calmarsi, guardò il cielo notando che ormai era buio. Da sotto il mantello tirò fuori un orologio da taschino d'oro, con inciso sopra un Ankh dentro un cuore stilizzato fatto di ghirigori, e lo aprì guardando l'ora.
:- Le cinque e quaranta, sarà meglio che mi muova, ho meno di sei ore per arrivare al luogo dell'incontro.
Mise via l'orologio, raccolse il taccuino e cominciò ad addentrarsi ancora più in profondità nella foresta, decidendo di andare a caso, con la speranza di un condannato a morte che sta per essere giustiziato di trovare la radura.
Diverse ore dopo la si ritrovò che continuava ad aggirarsi per la foresta come una sonnambula, con la testa china, gli occhi chiusi e un leggero russare. Ergo, stava dormendo camminando, fino a quando inciampò su una radice. Mentre era in procinto di schiantarsi al suolo, si svegliò di botto e mettendo una gamba avanti per riguadagnare l'equilibrio evitò alla sua faccia di fare conoscenza con il terreno, foglie marce e rametti secchi appuntiti. Raddrizzandosi sbadigliò sonoramente e si strofinò gli occhi per togliere le ultime tracce di sonno.
:-Mi sono addormentata- sbadigliò di nuovo -e non ho la più pallida idea di dove sono, non vedo nient'altro che alberi, alberi e una radura con degli alberi stra...ni...
Mentre parlava la sua voce divenne sempre più fioca quando arrivò a notare che c'era una radura uguale alla descrizione che gli era stata data dal suo capo del luogo dell'incontro. Avvicinandosi con passo lento derivato dall'incredulità di aver trovato il luogo, si ritrovo ad addentrarsi dentro la radura e si mise ad analizzare il luogo per esserne sicura. Diversi alberi dai grossi tronchi, mostravano diverse immagini di svariate festività dipinte sopra e ognuna presentava una sorta di maniglia che sporgeva dalle figure. Guardando intorno freneticamente per vedere se era arrivato qualcuno prima di lei, si rilassò quando non vide nessuno, in fretta tirò fuori il suo orologio da sotto il mantello, lo aprì e guardò l'ora: le dieci meno cinque. Sospirando di sollievo, diede un ultimo sguardo al luogo prima di prendere il suo taccuino per vedere se era apparsa magicamente qualche nuova istruzione.
Apparire, dare qualche leggera informazione sul luogo in modo criptico, aprire la porta a forma di zucca, fare in modo che si sporga dentro la porta e spingercelo dentro. Fine.
Ah, e dargli il cinturino di pelle che ti è stato dato prima di partire. E' importante.
P.S: Arriverà leggermente in anticipo.
N.B: E NON ADDORMENTARTI!
Sospirando per le informazioni, di nuovo, vaghe, chiuse il taccuino mettendolo di nuovo sotto il mantello, si arrampicò su un albero per nascondersi e si sistemò su un ramo.:-E aspettiamo...
Chiuse gli occhi e si concentrò sui rumori della notte.
 
Un altra figura si aggirava per la foresta, anche se era decisamente più piccola di quella precedente. Era un giovane maschio vestito con una semplice camicia bianca a maniche lunghe, una giacca leggera blu notte, dei pantaloni blu mare e delle scarpe da ginnastica bianche con delle bande blu. Aveva la pelle bianca come l'avorio, il corpo esile e possedeva i capelli più strambi mai visti, e incredibilmente erano anche naturali. Erano a forma di stella marina e gli stavano dritti sulla testa tutti da soli, ed erano principalmente neri come l'ossidiana e sulle punte aveva dei riflessi color magenta, in più alcune ciocche che gli incorniciavano il viso e una sulla fronte erano bionde. Si sospetta possibile trauma per dei capelli del genere, forse quello della nascita. Comunque, erano i grandi occhioni viola ametista sul viso a forma di cuore la cosa più impressionante, sembravano capaci di vedere dentro l'anima delle persone.
Camminava con passo lento, con il viso chino come se fosse perso in profondi pensieri. Maledizione a loro.
Rettifico, era perso in pensieri profondi, molto profondi, profondissimi. Tutti mi prendono in giro, solo perché sono più basso del normale e i miei capelli sono così.
Il suo viso si rattristò. E i miei genitori... i miei genitori mi hanno lasciato, così, da un giorno all'altro, spariti. Si son presi i soldi che hanno vinto alla lotteria il giorno del mio compleanno e se ne sono andati, volatilizzati.
Sospirò. Almeno mi hanno lasciato abbastanza soldi per sopravvivere fino a quando arrivo alla maggiore età e potrò trovarmi un lavoro. Tanto avevano vinto più di trenta milioni.
Sospirò di nuovo. E a scuola tutti mi scherniscono perché amo i giochi, mi guardano come se fossi matto e i professori mi guardano con rabbia perché l'unica materia che mi interessa è storia e adoro le leggende e i miti. Ma faccio lo stesso il minimo per passare l'anno, perché... perché devono essere così stressanti!?
Bella domanda.
Era così immerso nei propri pensieri che inciampò su una radice e cadde. La sua faccia fece conoscenza del terreno, di foglie marce e rametti secchi appuntiti. Ehi, ma ha inciampato sulla stessa radice che ho descritto prima?... Sembra messa apposta per far cadere le persone... mmh... Comunque, sollevò il viso dal terreno di cui aveva fatto appena conoscenza, sbuffò per la sua goffaggine e notò che si era perso. Eh sì, era così immerso nei propri pensieri che non aveva notato che si era inoltrato nel bosco senza guardare dove andava e si era smarrito. Tuttavia notò una radura circondata da degli alberi dai grossi tronchi su una piccola collinetta. Forse da lì riuscirò a vedere le luci della città, anche se probabilmente mi dovrò arrampicare su un albero per vedere qualcosa.  Pensò. Io toglierei il probabilmente, comunque. Si rialzò in fretta, si spolverò dalle foglie marce che gli si erano attaccate ai vestiti e si avvicinò con passo veloce alla radura.
 
La donna aprì gli occhi al suono di passi che si avvicinavano, in fretta e senza rumore tirò fuori il suo orologio da taschino, lo aprì e guardo l'ora: le undici e venti. Aveva ragione il suo taccuino dalle istruzioni vaghe, era in anticipo il suo incarico. Lo chiuse mettendolo via, tirò su il cappuccio per coprire almeno i suoi capelli insoliti e si mise in allerta per trovare il momento giusto per apparire di fronte al suo incarico. Magari mettendogli anche un po' di paura, tanto oggi era pur sempre la notte di Halloween.
 
Il giovane entrò nella radura, e vide che su ogni tronco c'era rappresentato un oggetto caratteristico delle feste più importanti o conosciute. Un cuore per San Valentino, un uovo per Pasqua, un albero per Natale, una zucca per Halloween, una maschera per Carnevale, una calza per l'Epifania e una candela per Capodanno. Guardava meravigliato le immagini e si concentrò con stupore su quella di Carnevale. Era così concentrato che non notò una figura che lo guardava dalle ombre e che zitta zitta gli si stava avvicinando di soppiatto da dietro.
:- Salve!- La figura esclamò vicino al suo orecchio con tono divertito e al tempo stesso misterioso. Questo lo fece sobbalzare ed emettere un suono di spavento, e con faccia impaurita si voltò verso chi lo aveva spaventato. Si ritrovò a fissare una donna alta, molto alta, che lo faceva sembrare ancora più piccolo del solito, vestita con un mantello nero e un viso che mostrava chiaramente il suo divertimento per averlo spaventato. Quello che catturò il suo sguardo furono tuttavia i suoi occhi grigi che ricordavano due tempeste in cui le forze del cielo si scatenavano con tutta la loro furia.
:-Be', ti sei incantato? Non hai mai visto una donna come me, Piccoletto?
:-Eh? No, no. Non mi aspettavo di trovare qualcuno qui e che si divertisse a spaventarmi...- Noto allora che gli avesse dato del piccoletto ed esclamò arrabbiato:- E NON SONO UN PICCOLETTO! Ho diciassette anni, per l'amor di Ra!
La donna alzo le mani in segno di resa:-Scusa, scusa e solo che sei cosi basso che mi è venuto naturale chiamarti così, non volevo offendere. Ma visto che non ti piace essere chiamato così perché non mi dici il tuo nome così evitiamo altri soprannomi che potrebbero non piacerti, che dici?
Con sguardo ancora offeso, incrociò le braccia e disse:- Bene. Mi chiamo Yugi, e il suo di nome, Signora?
:- Preferisco Signorina che Signora, mi fa sentire vecchia. E tu mi puoi chiamare...- si guardò intorno pensierosa:-Festa. Sì, mi puoi chiamare Festa!- lo disse in un tale tono allegro da sembrare sospetto, infatti Yugi la guardò con scetticismo. Ma che razza di nome è? E' ancora più strano del mio che significa gioco!
:- Comunque Yugi, come mai sei nel bosco da solo a quest'ora? E' la notte di Halloween, un adolescente come te, questa sera, sarebbe da qualche altra parte a festeggiare con gli amici!
:-Non ho degli amici con cui festeggiare, visto che tutti quelli che conosco mi prendono in giro e mi guardano come se fossi matto; e mi sono addentrato nel bosco perché alcuni bulli mi stavano inseguendo, sono riuscito a seminarli ma poi mi sono perso nei miei pensieri e be', mi sono perso e adesso non so più come uscire da qui. Mi sai dire che direzione devo prendere per tornare a Domino?
:-Oh certo, perché no, ma prima di andare ti va di passare del tempo con me? La notte è ancora giovane, e visto che non hai nessuno con cui festeggiare potremmo passare questa notte insieme a raccontarci qualche storia dell'orrore fino a quando non arriva l'alba ed allora potrai avviarti per tornare a casa. Adesso te lo sconsiglio di andare, è notte e il bosco è pericoloso a quest'ora. Che dici?
Yugi la guardo con sospetto, analizzando la situazione. Aveva ragione, adesso era pericoloso avventurarsi per il bosco... però si poteva fidare di lei? Chissà cosa gli avrebbe potuto fare...
Mentre Yugi pensava, Festa guardò il suo orologio per l'ora. Erano passati all'incirca una decina di minuti, si doveva sbrigare se voleva finire il suo lavoro in tempo o il suo capo avrebbe voluto la sua testa. Letteralmente. Tornò a guardare Yugi e vide che era pensieroso e in tono conciliante disse:- Ehi, ehi se pensi che ho intenzione di farti del male stai tranquillo non ne ho alcuna intenzione. Ti prometto che non ti nuocerò in nessun modo.
Yugi la guardò pensieroso, ma poi sembrò ad arrivare a una decisione, infatti annuì:- Va bene, ho intenzione di fidarmi di te. Allora chi inizia a raccontare?- l'ultima parte lo disse in tono così allegro che gli spuntò sul viso un sorrisone e gli occhi gli brillarono. Festa lo guardo contenta, come se fosse riuscita a catturare la sua preda nella trappola che gli aveva teso, e si mise a frugare nel mantello con frenesia finché non tirò fuori da sotto il mantello un cinturino di pelle nera con una zucca di Halloween stilizzata ricamata sopra con del filo argentato.
:- Be', visto che siamo diventati amici, perché siamo amici adesso, vero?- Yugi annuì - Voglio regalarti questo cinturino che ho fatto io stessa. Accetti?- Lo guardava con degli occhi così speranzosi che Yugi non riuscì a dir di no e se lo mise intorno al collo. Festa applaudì dalla contentezza.
:- Bene, adesso iniziamo. Inizio io a raccontare e ho tutte le intenzioni di raccontarti la storia di questo luogo.- Mentre parlava gesticolava con gioia e poi aprì le braccia e indicò tutta la radura mentre Yugi l'ascoltava attento.
:- E' stato molto tempo fa, più di quanto ora sembra, in un posto che, forse, nei sogni si rimembra, la storia che tu udire potrai, si svolse nel mondo delle feste più liete.
Mentre parlava si avvicinò alla porta a forma di jack-o'-lantern, girò il naso che risultò essere una maniglia e aprì la porta. Fece cenno a Yugi di avvicinarsi per vedere. Spinto dalla pura curiosità Yugi si avvicinò e si sporse per vedere all'interno. Festa continuò:- Ti sarai chiesto, magari, dove nascono le feste... Se così non è, direi che cominciare dovresti!
Con una leggera spinta, quasi impercettibile, spinse Yugi dentro e si chiuse la porta alle spalle. Tirò fuori il suo orologio e riguardò, per la quinta volta quel giorno, l'ora: le undici e quarantacinque. C'è l'aveva fatta, aveva spedito il suo incarico nella città di Halloween prima di mezzanotte. Alleluja!
:-Ho finito e adesso sono in vacanza e visto che ci sono...
Si calò il cappuccio in testa finché il suo viso venne nascosto dalle ombre che faceva il cappuccio, tiro fuori una falce da sotto il mantello, aprì di nuovo la porta a forma di zucca intagliata, si sedette sul bordo e prima di lasciarsi andare all'indietro urlò:- Ci si vede quando torno dalle vacanze, Mondo! Muahahahahah!
Si buttò all'indietro mentre continuava a ridere e la porta si chiuse da sola.
Con un sonoro tonfo sinistro per la cronaca.
 






Note:
La filastrocca all'inizio del film; con leggere modifiche.
L'idea della fanfiction mi è venuta quando avevo visto tempo fa l'immagine di Yugi e Atemu in versione Nightmare before Christmas di masayachan. Poi con il tempo si è sviluppata, ne ho letto una che mi ha dato l'idea di come iniziarla su fanfiction.net... e be' eccoci qua.
Spero che sia di vostro gradimento. *Si inchina.*


Note dell'Autrice:
Ho cambiato una festività con un altra... Mi sapete dire quale?
*Sogghigna sorniona*
  
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