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Autore: carota28    01/11/2013    2 recensioni
Emma, una ragazza di 19 anni.
Niall, un ragazzo di 20 anni. entrambi di Mullingar.
Lei deve partire.
Lui le deve dire addio.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Niall Horan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Niall era seduto accanto a me su una panchina del parco principale di Mullingar. Si portava le ginocchia al petto come per proteggersi dal freddo. Era bellissimo, con i suoi occhi brillanti che racchiudevano l’oceano in un solo sguardo, la sua pelle candida e le labbra rosee. I capelli biondini erano coperti dal cappuccio grigio della felpa. –Niall- gli dissi sprofondando la testa nelle sue spalle. Avevo i capelli color cioccolato scompigliati intorno al suo volto angelico, che rimase impassibile ad ogni mia parola, guardando un punto fisso nel vuoto. –Perché non parli più?- mi allontanai fissando le sue pupille ingrandirsi e gli occhi più lucidi di sempre. –Te ne andrai- mi sussurrò singhiozzando e asciugandosi una lacrima con il dorso della mano. Mi intenerii guardandolo, una lacrima tagliente scivolò sul mio viso sbafandomi il trucco perfetto che mi ero architettata per salutarlo prima di partire. –Si, Niall, devo partire- dissi con voce flebile intrecciando una mia mano con la sua, ghiacciata e immobile. –Devo studiare per alcuni mesi, poi ritorno. Rispondimi, ti prego!- scoppiai a piangere, portai la mia fronte accanto al suo volto. Mi guardò e mi asciugò una lacrima accarezzandomi lentamente la guancia. Di scatto si voltò nella mia direzione, quasi sobbalzando. Mi prese entrambi le mani e le unì con le sue lasciando leggeri baci sul dorso delle mie. Un leggero sorrisino gli comparve sul volto pallido. –Ti verrò a trovare sempre, non so se supererò la vita senza di te, i tuoi consigli, quando mi facevi i compiti…- sussurrò e sorrisi istintivamente. Mi fece avvicinare a lui, mi strinse tra le sue braccia forti, dimenticando tutto di quello che stava accadendo. Con lui ogni momento si trasformava in infiniti istanti di felicità, passavano ore senza che noi ce ne accorgessimo. -Ritorna presto- disse con voci strozzata e occhi colmi di lacrime. Pianse tra le mie braccia, mentre il suo capo era appoggiato sulla mia spalla, sentivo la tristezza e la malinconia nelle sue parole indecise. –Niall io farò di tutto per restare anche un’ora in più qui a Mullingar dove vive il ragazzo più onesto, dolce e affamato del pianeta terra…- sfuggì dall’abbraccio e sorrise. Sprigionò uno dei più bei sorrisi di sempre, gioioso e furbo nella sua semplicità. –Ti amo- gli sussurrai avvicinandomi al suo viso pallido, strinsi il suo collo con le mie braccia tremanti. Avvicinai le mie labbra alle sue, morbide e candide, e ci baciammo. Era felice mentre la sua lingua giocava con la mia e non esisteva altro modo per ringraziarlo del suo amore. Restammo uniti in quell’abbracciò così celestiale, finché il mio cellulare non vibrò. Mi allontanai alcuni istanti sotto lo sguardo rigido di Niall. –Pronto?- risposi sorridendo al mio fidanzato e stringendogli la mano. –Ok, ok- dissi triste rispondendo alla voce metallica di mia mamma proveniente dall’altro lato del telefono. Rimisi bruscamente il cellulare in borsa e mi alzai in piedi. –Chi era’?- -Louis, devo tornare a casa perché la mamma ha organizzato una cena con tutti i parenti prima di andare- sbuffai- Mi accompagni?-. Lui annuì con uno sguardo spento. Allacciò le sue dita alle mie. Mi osservava mentre camminavamo velocemente e non gli importava della strada che stavamo percorrendo. Sentivo i suoi occhi così intensi e luminosi sprofondare in me. Arrivammo dinanzi il vialetto di casa mia. Sospirò intrecciando con più forza le nostre dita. Mi cinse i fianchi e si avvicinò a me –Non mi dimenticherai, promettilo!- disse facendo scendere una lacrima da quegli occhi così immensi. –La mia promessa è di guardarti per sempre negli occhi, tristi o allegri io mi perderò nelle tue iridi color oceano-. Mi baciò questa volta con passione e gioia ancora più di prima. -Ti amo Emma- sussurrò appoggiando la sua fronte alla mia. Si allontanò e ripescò nella sua giacca un ciondolo d’argento con scritto Niall. Me lo agganciò al collo accarezzandomi i capelli. –Niall ma è magnifico, non dovevi…- -Si che dovevo, ti amo Emma Tomlinson- mi abbracciò senza farmi respirare, mi fece fare una giravolta tra le sue braccia. Mi baciò di nuovo ma a stampo. –Ciao amore- mi disse correndo verso casa sua. –Ciao- sussurrai malinconica alla nebbia fitta di quel pomeriggio,. Rientrai a casa. Louis mi venne ad abbracciare. –Mi manca già- singhiozzai. –No, Emma non piangere- mi sussurrò il mio fratellone accarezzandomi i capelli. Sfuggii dall’abbraccio e andai in camera mia. La cena fu abbastanza allegra, malgrado sorridessi così sforzatamente che quasi non me la sentivo più di partire per Los Angeles. La notte,i nvece. fu intersecata tra pianti e i messaggini dolci di Niall. Il mattino dopo andai presto in aeroporto con la mia famiglia e poi partii. Niall non c’era. Durante il volo, però, sentivo i suoi occhi ancora su di me. *Un anno dopo* Gli avevo promesso che ci saremmo incontrati in quel parco a Mullingar un anno dopo la partenza. Così fu. Attesi con pazienza quel giorno, alternandolo con studio frenetico e pensieri. Avevo sempre messagiato con lui, ma lo sentivo diverso. Prima era un ragazzo dolce e sensibile che comunque amava divertirsi e cantare in compagnia dei suoi amici. In una piccola cittadina irlandese non aveva molte possibilità per diventare famoso e valorizzare la sua voce angelica. Ero tornata dall’America a Maggio, avevo studiato in moda e mi ero laureata in questa materia fantastica. Quel giorno era il 13 settembre, il compleanno di Niall ma non ci eravamo mai visti dal mio ritorno, poiché volli girare l’Europa, tutti i paesi con la mia migliore amica Eleanor, una modella e mio fratello Louis, suo fidanzato, Harry, Liam e Zayn, miei vecchi amici d’Inghilterra. L’ora era arrivata, le sei del pomeriggio al parco principale di Mullingar. Mi ero fatta crescere i capelli e li avevo leggermente schiariti con un color miele, sempre lisci. Mi ero truccata con una linea sottile di eyeliner nero e un po’ di gloss. Mi vestii con un leggins nero, una felpa leggermente grande bianca con scritto in nero “be 4ever happy :)”, una borsetta a tracolla argentata, le francesine nere e grigie, una giacchetta di pelle nera. –Ciao Lou, ciao El, io vado…- urlai spalancando la porta d’ingresso. –Aspetta Emma…- mi rincorse Louis seguito da Eleanor dubitante –sei sicura di volerlo rincontrare?- -Certo, è una promessa- sorrisi chiudendo la porta. Mi avviai a passo svelto poiché il parco è poco distante da casa mia. Camminai più veloce, felice di poter riabbracciarlo e rivivere istanti di felicità con l’uomo che non ho mai smesso d’amare. Arrivai al parco soleggiato e pieno di bambini gioiosi che giocavano a palla. La panchina, la nostra panchina era ancora vuota. Stranamente arrivai puntuale, malgrado faccia ancora a pugni con la puntualità. Sentivo le farfalle nello stomaco e le gambe tremare. Aspettai con felicità. NIALL’S POV Era seduta sulla panchina. Si agitava e tremava, ma sempre con il sorriso stampato in volto. La spiai per alcuni secondi dietro un albero. Avevo una paura tremende di scoprire che lei avesse creato una nuova vita e si fosse dimenticata di me. Era più bella che mai. Non potevo resistere un altro secondo d’inferno Ebbi coraggio. Uscii dall’ombra sicuro dell’albero. Mi strinsi forte nel mio giubbotto e le andai incontro. Ero poco distante da lei. Ora guardava il cielo, con alcune ciocche chiare sulla sua fronte era bellissima. Arrivai accanto alla panchina. Mi sedetti piano ma lei non si accorse di me. –Ciao- le dissi sorridendo. Lei si voltò di scatto sorridendo. Si alzò dalla panchina e si buttò al mio collo. EMMA’S POV Era caldo e sentivo il suo battito del cuore. Era cambiato. Era alto e più muscoloso. Il viso era più magro, gli occhi più affaticati e una barbetta biondina leggermente accennata. –Mi sei mancato così tanto- sussurrai soffiando sul suo volto pallido. –Non sai quanto tu- mi strinse sempre più a se. Ci sedemmo. Mi guardava curioso e felice, con un sorrisetto innocente e dolce. –Come è andata in America?- mi chiese sfiorandomi una mano. –Bene, il corso era divertentissimo, ho conosciuto molti amici, ne ho incontrati di vecchi, ho fatto fidanzare mio fratello…-. –Wow- ridacchiò. –A te come è andata?- chiesi concentrandomi sui suoi occhi interessati. –Ho finito la scuola. Non voglio più studiare. Voglio diventare cantante. Andrò ad xfactor- rispose compiaciuto. –Wow- risposi sorridendo. Ad un tratto un bimbo, anch’ esso biondo, paffutello corse verso Niall. Lui lo prese in braccio e li fece fare una giravolta. –Chi è?-. –Mio nipote Theo, figlio di Greg. È un bimbo fantastico-. - è bello come lo zio- sorrisi. Anche lui ricambiò il sorriso. Per la prima volta mi baciò. Un bacio lungo, intenso, carico di emozioni e dolcezza incredibile. Mi sciolsi nelle sue braccia forti e una lacrima mi sfiorò il volto. Passò un’ora a chiacchierare con lui. Ad un tratto, però, Niall si irrigidì. Mi inziò a guardare con insistenza il collo. –Dov’ è la collanina?-. –Niall, in Europa mi è successo un piccolo incidente. A Madrid sono stata e non ho trovato mai più ne la collana che i soldi, che,..- mi portai una mano alla fronte ricordando quel giorno interamente coperta da bende in ospedale, senza di lui. Mi sentivo persa. –Ok, scusa- mi disse accarezzandomi il viso. –Ora dovrei andare, vieni a cena da noi, ti prego?- chiesi con una faccina dolce. Lui annuì e mi baciò dolcemente a stampo. Passeggiammo mano nella mano, felici e allegri. Lui, da cavaliere, mi aveva dato la sua giacca perché faceva freddo. Lo amavo troppo. Quel giorno io lo osservai con i miei occhi color caramello e lo scrutavo nella sua infinita bellezza. Arrivammo sull’ uscio di casa. Aprii il portone bianco e subito vidi El e Lou. Loro vennero verso di noi. Mi abbracciarono e salutarono Niall. Lo guardavo innamorata, mi era mancato così tanto. –Ti amo!- disse Niall baciandomi dolcemente. *Due mesi dopo* Ci eravamo lasciati. Dopo una settimana che ci eravamo rivisti iniziammo a litigare continuamente, non ci baciavamo quasi più e poche volte trascorrevamo serate insieme. Piansi quasi per un mese, mi mancava ma il mio orgoglio mi diceva di non tornare più indietro. El mi stette vicino. Ma io lo amerò per sempre.
  
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