Serie TV > JAG
Segui la storia  |       
Autore: kk549210    03/11/2013    3 recensioni
Sarah deve affrontare un difficile problema personale, che rischia di coinvolgere negativamente tutta la sua famiglia.
Seguito di "With or without you"
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di padre'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Sarah era sempre più tesa, nervosa. Harm non riusciva a capacitarsene. Aveva cercato di parlarle, ma sua moglie si era chiusa  in un caparbio mutismo. Possibile che avesse frainteso il suo dialogo con Lizzy? Come poteva anche solo sospettare che lui volesse fare il cascamorto con una coetanea di sua figlia? No, non poteva essere quello. Sarah lo conosceva bene. Ma Harm continuava a non capire. Non voleva forzarle la mano, ma vederla così taciturna e chiusa in se stessa lo faceva soffrire. E faceva nascere in lui il timore che quell’elettricità prima o poi si sarebbe scaricata anche sui bambini. Quella sera Maria gliene aveva già dato un chiaro saggio. Durante il bagnetto era stata agitata e dispettosa e aveva rubato le paperelle a Gabriel. Poi, mentre le asciugava i capelli col phon, si era divincolata come un’anguilla.
-Basta papà! Mi bruci l’orecchio! – aveva esclamato tutta indispettita.
E ora non restava che sperare che anche la cena non si trasformasse in un campo di battaglia. Ma Harm rimase ben presto deluso e soprattutto preoccupato.
-Non voglio le carote! Sono cattive. Voglio la torta di zia Harriet! – sibilò la bambina.
-Dai, Maria… proprio le carote che ti piacciono tanto, non vedi che belle le rotelline? – disse Harm cercando di calmarla.
-No no no! Non le voglio. Sono cattive! – ribatté la piccola sempre più risoluta.
-Basta, Maria! Mangia e non fare storie! – disse Sarah già spazientita.
-Voglio la torta al limone! Quella buona della zia! - fece Maria e si mise in piedi sulla sedia per sfidare apertamente la madre.
-Totta mone – rise Gabriel.  Un timido tentativo di unirsi alla rivendicazione sindacale. Tutto pur di gustare un po’ di quel fantastico e sofficissimo dolce.
-Maria, piantala! Mi hai proprio stufato! – gridò la madre, questa volta proprio arrabbiata.    
La bambina si rimise a sedere e ammutolì, limitandosi a fissare il piatto con occhi di fuoco.   
Harm si sentiva inerme e privo di forze. La pace familiare era turbata dal capriccio inspiegabile di Maria e dalla reazione incontrollata di Sarah. I bambini, si sa, non vanno certo matti per le verdure. Ma sua figlia era sempre stata ghiotta di carote, tanto che lui amava vezzeggiarla chiamandola “il mio piccolo coniglietto”. La piccola aveva sicuramente respirato e riflesso l’alta tensione sprigionata dalla mamma.
A complicare la situazione già intricata, si mise di mezzo anche un inaspettato visitatore che suonò alla porta.
-Buonasera, capitano! Scusi il disturbo…
-Buonasera, colonnello… Non si preoccupi, abbiamo appena finito di cenare.
L’ospite inatteso entrò in cucina.
-Buonasera, Sarah. Ciao, bambini!
-Ciao – fece Maria alzando la testa dal piatto, curiosa di vedere chi fosse arrivato.
-Tao – sorrise il piccolino agitando la manina e facendo cadere a terra le carote.
-Ciao, zio Matt - rispose Sarah con scarso entusiasmo.
Il colonnello Matthew O’Hara, il suo zio materno. L’ultima persona che lei avrebbe voluto vedere in quei giorni. Sapeva che era uscito da tempo da Leavenworth, dopo aver scontato quattro anni di reclusione per avere rubato il documento originale della Costituzione ed essersi esposto con provocatori proclami antigovernativi, inserendosi piratescamente sulle frequenze della ZNN. La sua visita gettava su Sarah una sinistra inquietudine. La donna ne presagiva già il motivo e avrebbe preferito sprofondare mille miglia sotto terra, nascondersi dentro a un fuoco, piuttosto che affrontare faccia a faccia una delle persone più importanti della sua vita. Uno dei pochi che la conosceva in tutte le sue debolezze e le sue fragilità. Colui che per primo l’aveva aiutata ad affrontare il lato oscuro di se stessa, aiutandola a vincere l’alcolismo e spingendola a entrare nel corpo dei Marine.
-Sarah, avrei bisogno di parlarti… - esordì lo zio Matt.
-Bambini, è ora della nanna – disse Harm, che aveva intuito che la faccenda doveva essere seria.
Gabriel planò volentieri dal seggiolone alle sue braccia e Maria lo seguì abbastanza docilmente. La sfuriata di prima le aveva scaricato le batterie e sentiva le palpebre farsi pesanti.
-Ci racconti la storia di quel papà con le ali? E del figlio volante?
-Dedalo e Icaro?
-Sì – disse contenta la bambina.
-Certo, coniglietto.
“Storia dell’aviazione. Capitolo uno. Speriamo di non fare anche noi la fine di Icaro” pensò Harm sconsolato.
Sarah non poteva certo cacciare via suo zio. Lo fece accomodare nello studio e si chiuse dentro con lui.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > JAG / Vai alla pagina dell'autore: kk549210