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Autore: Najara    21/04/2008    5 recensioni
(Cold Case) Un doppio omicidio irrisolto per la squadra omicidi di Philadelphia... con finale scoppiettante per la mia coppia preferita... Buona lettura e mi raccomando recensite!!!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hope lives… because the evidence never dies

Capitolo primo

Lilly entrò in ufficio, come al solito era la prima, si sedette e rilesse un vecchio rapporto che non aveva ancora ritirato. Mezzora dopo Stillman arrivò, la salutò e si diresse al suo ufficio, Jeffries e Vera non tardarono come al solito stavano amichevolmente litigando, la salutarono e continuarono a punzecchiarsi. Kat arrivò con dei caffé che distribuì a tutti. Lilly era in ufficio già da un’ora quando infine arrivò Scotty, lei si era alzata dalla scrivania e lui per cercarla fece scivolare lo sguardo per tutto l’ufficio. Quando la vide le sorrise e la salutò. “Ciao Lilly, abbiamo qualcosa di nuovo?” “No, Scotty, per ora nulla”. Non aveva finito di parlare che un signore anziano, accompagnato da una signora più giovane, chiese del detective Rush. Lilly sorrise a Scotty e fece cenno al poliziotto di farli entrare. “Salve, ispettore Rush e Valens” aggiunse indicando Scotty che si era avvicinato con un taccuino, “in cosa possiamo aiutarla?”. L’anziano signore si presentò era Paul Fersen ed era accompagnato da Sandy Bateer la migliore amica di sua figlia “Sono venuto per chiedere di riaprire il caso dell’omicidio di mia figlia Mira e del suo fidanzato Jason Blass” “Ci sono degli elementi nuovi?” chiese Scotty “No” “Allora perché?” Lilly lo guardava attentamente “Perchè sto per morire ma prima voglio vedere l’assassino di mia figlia punito per quello che ha fatto alla mia principessa”. I due ispettori non sapevano che fare, non c’era proprio nessun spunto da cui partire…“Andiamo Paul questi signori non possono aiutarci…” Sandy prese il braccio del signor Fersen e lo aiutò ad alzarsi, fecero qualche passo verso l’uscita poi lui si voltò “Voi non vorreste la verità?”. Scotty guardò Lilly, sapeva già che avrebbero passato le prossime ora nel archivio, nei suoi occhi si era accesa quella luce che conosceva molto bene, lei non sapeva proprio resistere al richiamo della verità.

Andarono da Stillman che disse loro di dare un’occhiata al caso per vedere se c’era qualcosa da cui partire. Il caso era dell’82 ed era stato seguito per molto tempo, probabilmente perché il padre di Jason era un ricco industriale con appoggi altolocati, comunque non si era giunti a nulla. Avevano indagato sul fratello della ragazza che aveva intimato a Jason di stare lontano dalla sorella di fronte a molti testimoni l’alibi però era solido e le indagini si erano concentrate sui nemici del padre che in quel periodo aveva ricevuto delle lettere minatorie, si era scoperto il mandante, un socio cacciato, che però era stato lontano da Philadelphia per tutta la settimana e non lo si era potuto collegare a nessun killer. Dopo quel buco nell’acqua le indagini si erano arenate. Lilly tornò da Stillman ed insieme a Scotty gli illustrò il caso “Sono stati trascurati dei moventi più passionali, Mira ha ricevuto un colpo alla testa e Jason al cuore, strano no?, secondo me implica dei sentimenti forti, sicuramente non è stato un killer di professione come si sospettava all’epoca…” Stillman la guardò, sapeva che non si sarebbe lasciata convincere a lasciare il caso e inoltre si poteva scoprire qualcosa di più nella cerchia dei parenti e conoscenti così trascurata nell’82. “Bene riapriamo l’indagine” . Uscì dall’ufficio, seguito dai due ispettori, chiamò il resto della squadra e spiegò loro il caso poi assegnò i vari incarichi. Vera e Jeffries andavano dal fratello della vittima Jack Fersen, Lilly e Scotty dai genitori di Jason i signori Blass, mentre Kat sarebbe tornata dal signor Fersen per dirgli della riapertura e chiedere ulteriori dettagli.

Vera e Jeffries trovarono Jack al lavoro.

Vera: Jack Fersen?

Jack: Chi lo vuole?

Jeffries: Ispettori Jeffries e Vera siamo della omicidi, vostro padre oggi è passato da noi…

Jack: Accidenti cosa volete da me?, il vecchio vuole il colpevole dell’omicidio di Mira, io lascerei il passato in pace!

Vera: Stai dicendo che non vuoi prendere il bastardo che ha ucciso tua sorella?

Jeffries: Non sarà perché sei stato tu?

Jack: Che idiozia! Volevo bene a mia sorella!

Vera: Ma ci risulta che hai minacciato Jason…

Jack: Quel riccone? Quando l’ho minacciato pensavo fosse un poco di buono poi ho capito che si amavano veramente…

Vera: Allora hai qualche idea su chi possa essere stato?

Jack: No, e vi ho già detto come la penso: il passato è passato!

Scotty e Lilly andarono dai genitori di Jason. Abitavano in una villa fuori Philadelphia “Accidenti quanti stipendi da poliziotto ci vorranno per comprarsi una casetta così?” Chiese Scotty sorridendo a Lilly “Temo più dei nostri due stipendi messi insieme in una vita!”. Suonarono alla porta, venne ad aprire una domestica “Si?” Scotty e Lilly mostrarono i distintivi “Omicidi, vorremo parlare con i signori Blass…” “Prego entrate, chiamo i signori, potete accomodarvi in salotto”. Scotty si tratteneva a stento dal ridere, appena la domestica si fu allontanata guardò Lilly e disse “Accidenti parla come nei film dell’ottocento!!!”, Lilly rise “Mi piacerebbe vedere la faccia di Vera!” Scotty stava per rispondere quando la domestica rientrò tutta impettita “I signori stanno scendendo, desiderate qualcosa? Tè? Caffé?” “No grazie” rispose Lilly perché Scotty era troppo impegnato a guadare altrove, probabilmente immaginare la faccia di Vera era stato davvero troppo. I signori Blass arrivarono poco dopo.

Signor Blass: Scusate l’attesa, in cosa possiamo esservi utili?

Lilly: Abbiamo riaperto l’indagine sulla morte di vostro figlio…

Signora Blass: Dopo tutti questi anni? Abbiamo tanto sofferto!

Scotty: Volevamo sapere se avevate dei sospetti, se in questi anni qualcosa di nuovo vi aveva fatto riflettere sugli avvenimenti di quei giorni…

Signor Blass: Ho subito pensato fosse legato alle lettere che avevo ricevuto…

Lilly: lo sappiamo ma non hanno portato a niente, pensiamo a qualcuno legato alla famiglia, che poteva avercela direttamente con vostro figlio o con la sua fidanzata Mira, magari in quanto coppia…

A queste parole la signora Blass si agitò

Lilly: Signora, vuole dire qualcosa?

Scotty che aveva visto la reazione agì immediatamente.

Scotty: signora Blass perché non accompagna la mia collega a vedere la camera di Jason, immagino ne avesse ancora una qui, malgrado abitasse altrove, giusto?

Signora Blass: Si certo, prego se vuole seguirmi…

Lilly che aveva capito lo stratagemma di Scotty per lasciarla sola con la donna si alzò e la seguì fuori dalla stanza. La signora gli mostrò la camera, rimaneva poco da vedere ai fine dell’indagine, era ovvio che quella stanza era stata occupata da un Jason adolescente e non dal venticinquenne che era stato ucciso. Lilly fece un giro della stanza poi si voltò “Cosa mi dice sul rapporto tra Jason e suo padre? Suo marito era felice della relazione che intratteneva con Mira?”

La signora Blass si stropicciò la mani “Jason era un bravo ragazzo, lui amava Mira, qualche giorno prima della sua morte mi ha chiesto l’anello di famiglia, voleva sposarla.” “Non risulta nel verbale… non è stato trovato nessun anello…” Lilly la osservò “ma non ha risposto alla domanda” “mio marito voleva bene a Jason, però non gli avrebbe mai perdonato un matrimonio con una figlia di un operaio… non mi guardi così erano altri tempi!” “Lei mi sta dicendo che suo marito ha un movente?” insistette Lilly “Non è stato lui! E’ rimasto con me tutta la sera, e poi non era venuto a sapere della volontà di nostro figlio di sposare Mira!”.

In macchina, ritornando in centrale Lilly raccontò a Scotty ciò che aveva saputo. “Interessante soprattutto la mancanza dell’anello e poi l’alibi fornito dalla moglie non è così indistruttibile, dovremmo scoprire se Jason aveva parlato al padre delle sue intenzioni” rifletté Scotty, “Già ma chi potrebbe dircelo…”obbiettò Lilly “Mentre eri di sopra il padre mi ha parlato di un amico intimo di Jason, un certo William Parker , potrebbe sapere qualcosa”, “Bene e ora che ci penso anche la signora che ha accompagnato il signor Fersen era un’amica,dovremmo parlargli”.

Arrivati in centrale trovarono i colleghi, ognuno raccontò agli altri le informazioni ricevute. Solo Scotty e Lilly avevano ottenuto qualcosa, Vera trovava sospetta la rassegnazione del fratello di Mira, non sembrava affatto il tipo di persona che potesse avere certe filosofie, era più probabile che nascondesse qualcosa, ma era solo una sensazione, niente di più. Kat aveva trovato Paul Fersen che aveva accolto con gioia la notizia della riapertura del caso, ma non aveva potuto aggiungere niente alle dichiarazioni del mattino. Finiti i resoconti Lilly riprendendo il capotto disse “Io e Scotty pensavamo di fare un salto dai due amici della coppia Sandy Bateer e William Parker”. Stillman scosse la testa “Non se ne parla è troppo tardi, rimandiamo tutto a domani” Lilly lo guardò di traverso ma non replicò, non aveva tutti i torti. Scotty allora propose “Beh capo potremmo andare da William, domani alla prim’ora, io e Lilly, mentre gli altri potrebbero prendersi Sandy…” Stillman sorrise “Tu stai troppo con Lilly! Va bene, però da questo William ci vanno Lilly e Kat, mentre tu vai da Sandy sono sicura che preferisce parlare ad un bel ragazzo…” “Beh capo, allora ci potrei andare pure io!” Jeffries sbuffò alle parole di Vera, Scotty approfittò delle risate “Capo non è meglio se vado io con Lilly?” Stillman rispose prima a Vera “Sono sicuro che apprezzerebbe anche te ma preferisco che tu e Jeffries cerchiate l’anello magari è stato venduto” poi si rivolse più discretamente a Scotty mentre i colleghi si divertivano alle spese di Vera, “Quindi Scotty ho bisogno che tu vada da Sandy”. Lilly che non si era persa, a differenza degli altri, la richiesta di Scotty si scoprì piacevolmente sorpresa, anche lei preferiva lavorare con lui, avevano un affiatamento unico, sapevano anticiparsi, spesso finivano le frasi uno dell’altro e negli interrogatori sapevano sostenersi senza neanche guardarsi, avevano un’intesa perfetta, era bello scoprire che anche lui capiva il loro legame. Guardò Scotty che si era rassegnato alla decisione del capo e gli sorrise. Stillman, date le consegne, li mandò tutti a casa.

  
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