Sorry
 

«Fa che m'innamori di te, ti prego»

«Senpai-»

«Ti prego…»

Le labbra del più grande andarono a posarsi su quelle di Aiichiro, che sorpreso accolse quel bacio tanto agognato. Non poteva credere che finalmente la persona che più amava lo stesse notando, ma forse non per il giusto motivo.

«Fammi dimenticare… fammelo dimenticare…»

Ai mugugnò piano quando la lingua di Rin si fece spazio tra le sue, di labbra. Tra un bacio e l’altro, il più piccolo tentò di prendere aria, spostando le labbra da quelle del suo amato, sentendo già la loro mancanza.

«Non posso mi- mi dispiace, senpai. Non posso» gli sussurrò, accarezzando piano le ciocche un po’ più lunghe del rosso, quelle alla base della nuca. Rin ebbe un brivido e strinse Ai a sé, tornando alle sue labbra, ormai arrossate e umide per via dei suoi baci frenetici.

«Haru…» mormorò poi Rin, non considerando l’effetto che quel nome avrebbe potuto avere su Aiichiro. Rin non ci pensava: lui non badava al resto delle persone e soprattutto, a lui non importava ferire i sentimenti altrui. Ma questo, non sempre.

«Mi dispiace» iniziò il più piccolo, mentre il suo senpai iniziò a riempire di baci il suo collo «…non essere abbastanza»
 
«No, è a me che dispiace» disse in una flebile confessione, che Ai non si sarebbe aspettato. Sussultò appena, un po’ per lo stupore e un po’ perché Rin aveva raggiunto la camicetta, e gliela stava lentamente sbottonando. Quel "mi dispiace" era molto più che un "non posso amarti". Era un modo per chiedere scusa per tutte le volte che lo aveva trattato come se non fosse un amico; per ogni volta che lo aveva sottovalutato, come amico e persona; per tutti quei Nitori, che dovevano essere dei semplici Ai; per ogni abbraccio mancato, e ogni "grazie" non detto.