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Autore: haev    08/11/2013    5 recensioni
-Ed Sheeran os.
Perché il suo amore per Ed non era stato che un amore adolescenziale, il più bello che avesse mai avuto.
Nemmeno il papà di Jonathan poteva competere con la sensazione di sentire quella barba accarezzargli la pelle, oppure quella di bere una cioccolata con lui sul divano.
O ancora quella di litigare e amarsi nuovamente, come se fosse la prima volta.
Anche quella di leggere un libro con lui era una sensazione unica, e mentre ripensava a quegli anni si sentì nuovamente giovane e piena di speranze.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì guardò suo figlio.
Se ami veramente qualcuno lascialo andare.
Lo aveva fatto con Ed per fargli inseguire il suo sogno, l’avrebbe fatto con suo figlio.
Forse, era ora che lo faceva anche con se stessa.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If you really love someone let him go

Le dita di Maddy sfiorarono delicatamente le guancie paffute di Jonathan, mentre sulle labbra della madre si formava un lieve sorriso. Il bimbo s’agitò leggermente nelle braccia di Maddy, e allungò una manina sino a sfiorare la guancia di sua madre, la quale assaporò quel tocco similmente a una benedizione.
Suo figlio era troppo piccolo per comprendere ancora cos’era l’amore, ma in qualche modo, il piccolo Jonathan riusciva a donarne, forse capendo che quello era la salvezza del mondo oppure perché semplicemente gli veniva spontaneo.
Maddy immaginò d’essere di nuovo bambina, spensierata e felice, senza problemi a cui pensare. Al mutuo, al lavoro, alla casa, a preparare la cena, prendersi cura di Jonathan. Erano pensieri a cui ritornava molto spesso nell’ultimo periodo, e invidiava l’esserino che reggeva tra le braccia, e un po’ ne aveva pena.
Chissà in che mondo vivrai tu, amore mio.
Si ripeteva ogni volta, mordicchiandosi il labbro e avendo un po’ di paura, il mondo era un posto orribile e bellissimo al tempo stesso.
Un incubo e un sogno in cui perdersi, esso era come la croce e la testa di una moneta, da una parte vi erano tutte le cose belle, lussuose, da mozzare il fiato; dall’altra c’erano le cose brutte, disprezzanti, da farti giacere nell’oblio.
E sempre in mezzo a queste due, potevi vedere la linea di mezzo, simile al purgatorio e lì potevi godere della vista d’entrambe le parti, non sapendo, però, dove andare.
Maddy aveva paura per suo figlio, una volta diventato grande.
Sapeva che il mondo era una delle maggiori visioni che ci sia nell’universo, ma l’idea di vederlo andarsene e non rientrare in casa, le metteva un’angoscia assurda. Nonostante il piccolo Jonathan avesse solo dodici mesi, sapeva che i bambini tutt’ora crescevano in fretta, quindi aveva paura che presto, più presto di quanto pensasse, l’avrebbe dovuto lasciare andare.
Se ami davvero qualcuno lascialo andare.
Una frase che s’era ripetuta fin troppo nella sua vita, e la maggior parte della volte non ne era valsa la pena, doveva lottare per tenere strette a sé le persone che amava, invece non aveva lottato, le sue braccia erano calate semplicemente lungo i suoi fianchi un tantino larghi e il viso s’era trasformato in una smorfia dispiaciuta, solo quello.
E la persona che amava, se n’era andata.
Mentre Jonathan s’assopiva tra le sue braccia, la ragazza pensò d’accendere la televisione, per passare un po’ il tempo, inoltre quella scatoletta nera permetteva a suo figlio di lasciarsi cadere nelle braccia di Morfeo più facilmente.
Accese la tv e fece un po’ di zapping, alla fine decise di guardare il notiziario.
Prestò poca attenzione, troppo presa a vedere il flebile petto di Jonathan alzarsi e abbassarsi, il piccolo pollice nella sua bocca e gli occhi chiusi, infine tutto il suo corpicino assiepato in una specie di estasi.
Quel nome, però, la fece scattare.
I nervi si strinsero in una morsa, Maddy giurò quasi che il cuore le si fosse fermato per un secondo. Gli occhi le erano usciti dalle orbite e il sangue, ora che il cuore aveva riniziato a pompare, scorreva velocissimo nelle vene.
Era… Da quanto? Cinque, sei anni?
In quel periodo, aveva accuratamente evitato tutti i poster appesi ai muri, tutti gli annunci nel web, tutti i concerti trasmessi in televisione. Aveva evitato accuratamente tutto di lui, nella speranza di dimenticarselo e continuare a vivere.
Invece no, Maddy credeva nel destino, e in quel preciso istante credeva che il destino le avesse riservato davvero un bello scherzo.
Da quanto non sentiva quel nome?
Quel nome che lei sussurrava sotto le coperte, nelle sue orecchie, a un soffio dalle sue labbra.
Maddy si rese conto che le mancavano terribilmente quegli anni.
Le orecchie le si erano come tappate, inebriate da quel nome.
Pure gli occhi le si erano appannati, trasportandola indietro.
Sentì le braccia cedere, ma era quasi sicura che reggesse ancora Jonathan tra le braccia.
Ed Sheeran.
Edward Christopher Sheeran.
Maddy sapeva che lui lo odiava quel nome, ma lei faceva apposta a usarlo nei momenti più imbarazzanti, dove magari si litigava un po’ e poi si finiva davanti a una bella tazza di cioccolata.
La ragazza ricordava che Ed adorava la cioccolata, e non importava se era estate o inverno, per lui, qualunque stagione fosse, la cioccolata era sempre utile.
Maddy ricordava le miliardi di litigate, molte delle quali terminate sotto le coperte e altre che andavano avanti per giorni e giorni.
Aveva sempre creduto che non fossero stati per stare insieme, ma quando stava con lui, quando si appoggiava su quella pancia o sfiorava quei capelli rossicci, Maddy si sentiva in paradiso.
Era come se lui fosse il suo angelo, e lo era.
 
This is the start of something to beautiful,
You are the start of something to new.
 
Se la ricordava ancora quella canzone, e le fece uno strano effetto.
Avrebbe immaginato qualsiasi melodia, ma non proprio quella. Era come se la incitasse a tornare indietro negli anni e ricordare quei quattro anni passati assieme, tra coccole e carezze, e alzate di voce e disaccordi.
Maddy aveva paura di intraprendere quel viaggio mentale, per più di sei anni aveva tentato di dimenticarlo, passare oltre, e ora come se nulla fosse, lui tornava a bussare alla porta della sua mente.
Sapeva che il ricordo stava bussando e non era entrato senza fare un enorme casino, lo sapeva benissimo, e spettava a lei scegliere se aprirgli o lasciarlo andare.
I sensi di colpa avrebbero invaso Maddy una volta finito quel viaggio, ma ne sarebbe valsa la pena.
 
You speak me to me,
Behind your Dublin? Step,
And you let me be,
As if I wasn’t there,
It seemed perfect, the concept, free from any regret,
Another couple based on teen sex,
You’re idiot, true I was just like you,
We couldn’t be torn apart,
You see we were just like glue.
 
Maddy se la ricordava quella sera. Come avrebbe potuto dimenticarsela?
I sentimenti le travolsero la mente come molto tempo prima. Davanti alla sua mente le si parò un pub vecchio stile, aveva infissi marroni e tende rosse, entrambi sembravano nascondere la musica che scoppiava da dentro.
La classica uscita con amici, Maddy se la ricordava ancora.
Era appoggiata al cruscotto della macchina con dei pantaloni in pelle nera, attillati fin sopra la vita e una canottiera stretta, che lasciava scoperto l’ombelico, come andava di moda allora. I capelli neri erano boccolosi e sulla sua bocca vi era uno strato eccessivo di rossetto rosso.
Lo vide all’ingresso, e come alle altre scappò un risolino per la sua costituzione, lei rimase seria e si vergognò un po’ per come s’era conciata.
Lui indossava una classica camicia a quadri bianca e blu, tenuta solo per quella sera, e un paio di Jeans blu scuri, forse un po’ troppo larghi.
Maddy trovò adorabile quel ragazzo sin da subito, non l’attirava fisicamente, ma mentalmente. La ragazza sentiva che avrebbe potuto stringersi tranquillamente tra quelle braccia, come se nulla fosse, come se si trovasse a casa.
Maddy sapeva nel profondo del suo animo, che quella chioma spettinata rossa e quegli occhi azzurri, non avrebbero mai lasciato la sua mente.
 
So if the drinks kill us,
We’re gonna dance all night,
Till the floor fillers,
If we talk outside,
I say I hate wasps too,
I don’t really dance,
So I’ll just watch you,
Are you taking me back tonight?
 
Maddy a quei tempi era un’ubriacona. Solo crescendo aveva compreso che l’alcool le serviva per dimenticare. Il bruciore che sentiva nella gola quando ingeriva quella sostanza non era paragonabile a nulla, nemmeno il barcollare che faceva sino a casa, oppure il muoversi in pista da ballo senza un motivo preciso.
E lui, lui la guardava.
La osservava seduto in un angolino in disparte, sorseggiandosi una birra, la sua bevanda preferita, e inizialmente Ed le guardava i fianchi morbidi ondeggiare oppure i seni che s’ammiravano dalle magliette strette che Maddy indossava. Ed, poi, aveva scoperto i capelli setosi e morbidi, boccolosi, e quel viso stupendo, da mozzare il fiato.
Aveva iniziato a fantasticare su quel viso, immaginare di premere le sue labbra sulla sua fronte, sfiorare le guance con le sue dita, oppure strofinarne giocosamente la barba malfatta che aveva.
Anche Maddy si soffermava sempre di più sul suo viso, mangiandone e assaporandosene ogni singolo particolare, impregnandolo nella sua mente e facendolo un po’ più suo.
Così, Ed aveva iniziato a conoscere Maddy e Maddy aveva iniziato a conoscere Ed, solo con la forza dello sguardo.
Solo con il movimento del bacino di lei, o l’ondeggiare dei suoi capelli.
Solo con il posare la birra sul bancone, o il tamburellare delle mani sulle ginocchia di lui.
Si conoscevano con gli sguardi, ognuno attratto da qualcosa che non percepiva, e una volta giunti a casa, Maddy si sfogava sul suo diario, mentre Ed si sfogava con la sua chitarra.
Fino a che un giorno, si ritrovarono fuori dal locale, in attesa degli altri.
E lì avevano iniziato a parlare.
Maddy ricordava la voce incerta di lui, il suo tentennare nel fare battute sarcastiche. Maddy aveva notato che aveva il vizio di posarsi la mani all’altezza degli occhi, sul naso, come se portasse un paio d’occhiali invisibili.
La ragazza ricordava il suo comportamento impacciato, come se fosse stata colta sul colpo durante un omicidio, era come se Ed avesse scoperto le sue occhiate e i suoi sorrisi, perché lei sentiva che lui l’osservava.
Quella sera però, andò molto meglio per i due cuori infatuati, che s’iniziarono piano piano ad ammalarsi d’amore.
 
I was made to keep your body warm,
But I’m cold as the wind blows,
So hold me in your arms,
My heart’s against your chest,
Your lips pressed to my neck,
I’ve fallen for your eyes,
But they don’t know me yet.
 
Le labbra di Maddy s’incresparono al ricordo di quel bacio, era successo all’improvviso, come se nessuno dei due se ne fosse accorto, ma semplicemente perché erano stati i loro cuori a reagire.
Si trovavano su una collina, il mondo faceva il suo corso, mentre il loro sembrava improvvisamente essersi fermato, come d’incanto.
Maddy non ricordava il motivo preciso per cui Ed le avesse chiesto di andare lì da sola con lui, ma infondo, sapeva perché fosse andata da sola. Semplicemente i loro sguardi durante quelle serate a ballare non bastavano più, in quel momento c’era bisogno di qualcosa in più e non solo gli occhi che imparavano a conoscersi, c’era il bisogno di tatto.
Così, mentre Maddy poggiava la testa sulla spalla di Ed, lui si strinse intorno alla coperta, facendo caldo ai loro corpi. E mentre la ragazza si stringeva più al rosso, Ed l’accarezzava piano, godendosi quel fianco morbido.
E il bacio era venuto così, pacato, accorto. Nessuno dei due se l’aspettava, nessuno avrebbe mai immaginato loro due insieme, baciarsi e stringersi a se stessi.
Le labbra di lei scorrevano sul suo collo, cercando di scaldarlo e le mani di lui erano posate calde sui suoi glutei, cercando di scaldarla di quel torpore che solo lei sapeva donargli.
Da quel bacio ne scaturirono altri, alcuni incredibilmente dolci, altri ancora bruschi, ma comunque ricchi d’amore, l’unica sostanza che riuscivano a donarsi.
Perché Maddy sapeva che di lui viveva solo dell’amore che gli poteva donare.
Maddy adorava passare le serata a casa sua, osservarlo mentre strimpellava la chitarra oppure le leggeva pezzi di libri con quegli occhi, che gli davano un’aria adorabile.
Maddy adorava quella lieve pancetta su cui poggiava la testa, oppure amava il tocco tiepido delle sue labbra sulla sua fronte.
La barba che sfiorava l’incavo dei suoi seni le regalava un’emozione unica, a cui sapeva rispondere solamente stringendo più forte i capelli rosso vivo.
I due ragazzi sapevano che ogni volta che si baciavano era sempre come quel pomeriggio sulla collina, era sempre come se fosse la prima.
E con quelle labbra, dovevano imparare a conoscersi, perché fondamentalmente erano ancora troppo poveri per amare solo con gli occhi.
 
I know you never love the sound of your voice on tape,
You never want to know how much you weight,
You still have to squeeze into your jeans,
But you’re perfect to me.
 
Maddy sapeva che prima o poi si sarebbe dovuta mostrare a nudo davanti a Ed, se quella storia avrebbe perseverato.
Infondo al cuore temeva quel momento, aveva paura di mostrare la sua timidezza e la sua inesperienza, odiava mostrarsi per quel che era.
Perché per quanto si mettesse in mostra durante quelle serate in discoteca, lei era quella ragazza che durante il giorno indossava maglioni e jeans scialbi, il suo viso non vedeva una macchia di trucco.
Era la ragazza acqua e sapone, Ed questo lo sapeva benissimo.
Ed sapeva che la ragazza che gli aveva rapito il cuore, non era certo quella con calzoni e maglie attillate, ma era quella ragazza che aveva un viso d’angelo, dei capelli boccolosi da stringere tra le dita, dei fianchi d’accarezzare piano e delle labbra incredibilmente morbide su cui premere le sue labbra.
Ed sapeva com’era realmente la sua Maddy, e Maddy era proprio di questo che aveva paura.
Mostrarsi nella sua essenza più pura alla persona che la conosceva meglio al mondo, mostrarsi nella parte più vulnerabile di sé.
Mostrare il suo corpo.
I suoi fianchi, braccia, gambe, pancia.
Era una cosa che le faceva attanagliare lo stomaco e far trasformare quelle farfalle in rinoceronti che le trafiggevano il ventre.
Aveva diciassette anni quando accadde. Si conoscevano da sei mesi.
Sei mesi pieni di dolcezza, carezze, coccole, cioccolata sotto le coperte e tanti, tanti, baci.
Iniziò a cantare quella canzone piano, aumentando di nota in nota, riempiendo la camera opaca d’una luce strana, era un bagliore che veniva dal cuore di Ed.
L’aveva chiamata ‘Little Things’, Ed le aveva dedicato una canzone, scritta da lui.
L’istinto arrivò prima del cervello, Maddy s’alzò e lo tirò sotto le coperte, sicura di sé.
Ci furono morsi, gemiti, carezze, sudore, ma anche dolore.
Ma era un dolore che si poteva benissimo superare se a procurartelo era la persona che più si amava in quel momento.
Inutile dire che per Maddy fu la miglior notte della sua vita.
 
It’s been this way since we were young,
We’ll fight and then make up,
I’ll breathe your air into my lungs,
When I feel your touch.
 
Le litigate erano iniziate dal nulla, come un fulmine a ciel sereno.
Non avevano motivo, per lo più erano stupide. Un canale alla tv che non condividevano, il luogo in cui andare a cenare, cosa fare, cosa dire.
Dal nulla.
Molte volte finivano sotto le coperte, dove il tocco di una perdonava l’altro.
Altre volte si prostravano per giorni e giorni, alla fine non c’era mai uno che chiedeva scusa, era l’esigenza di sentirsi accanto che eliminava l’orgoglio.
Maddy aveva paura di quelle litigate, sapeva che in una coppia ci potevano essere delle incomprensioni, ma le loro erano troppo ostili.
Per non parlare che Ed aveva iniziato a fare concorsi, premiere, incidere musica.
Stava fuori casa più del dovuto, e Maddy doveva sempre aspettarlo.
Stava lì, su quel divano, con le lacrime agli occhi. Lacerandosi il cuore per la sua assenza.
Piangeva in silenzio, senza singhiozzi, solo con gocce salate che le uscivano dagli occhi.
Piangeva e non aveva il coraggio di dirgli che lei aveva bisogno di lui in qualsiasi momento, istante, e non ogni due settimane.
Piangeva per non disperarsi in altri modi.
Poi, poi lui tornava.
E riprendevano le serate sul divano con le coperte, le uscite mano nella mano, la cioccolata.
Riprendevano i sorrisi e i baci, le carezze.
Riprendeva la vita.
La vita con le consuete litigate.
 
I know I can’t heal things with a handshake,
You know I can change as I began saying,
You cut me wide open like a landscape,
Open bottles of beer, but never champagne,
I’m here to applaud you with the sound that my hands make.
 
Dopo un anno e mezzo, Ed aveva inciso il suo primo disco e stava avendo un successo clamoroso, era il primo ragazzo che riusciva a comprendere una ragazza e metterlo in una canzone. Era uno di quei pochi artisti che sapeva cosa dire riguardo ogni argomento, con le parole perfette, non facendo sbagli.
Era proprio un poeta.
Maddy non poteva che essere orgogliosa di lui, lo amava tanto, ma era stanca di aspettare i mesi su quel divano lurido nella speranza che Ed ritornasse con un nuovo premio, o un’altra idea riguardo l’album.
Era stanca della sua vita, perché ormai dipendeva solo da quella di lui, ma al tempo stesso non lo poteva lasciare, perché il suo amore incondizionato per il rosso era troppo grande.
Così, scelse una via più facile.
Rimanere, ma senza essere consapevoli di se stessi.
Le bottiglie di birra si accumulavano sempre di più sul pavimento, e poi sparivano quando lui metteva piede in casa, così come spariva il puzzo di alcool, oppure il fiato pesante di Maddy o la sbronza continua.
Quando si è ubriachi, però, si commettono sempre degli errori. Maddy commise quell’errore non contando bene i giorni e si fece trovare ubriaca dal ragazzo sul divano con una bottiglia in mano. Alle sue domande, rispose con una crudele verità, parole che solo un ubriaco avrebbe avuto il coraggio di dire.
Tutti sanno, però, che una persona ubriaca dice sempre la verità.
Ed credette seriamente che Maddy era stanca di vivere, che non poteva più aspettarlo perché lei aveva bisogno di lui come nessun altro, perché lei si sentiva una merda a rimanere a casa tutto quel tempo, sorseggiando birra e vedendo il suo successo da una televisione.
Maddy era stanca di non essere più se stessa, di esser cambiata per la persona che amava di più al mondo. La ragazza voleva cambiare, ma al tempo stesso voleva anche che lui rimanesse con lei, perché sapeva che nonostante tutto, si amavano.
Non si può avere sempre tutto, però.
Ed iniziò ad avere pena per Maddy, per quanto l’amasse non riusciva ad abbandonare il suo sogno, quello di trasmettere le sue parole al resto del mondo e per questo, doveva stare lontano da lei.
E sapeva che se quella cosa si fosse prolungata nel tempo, avrebbe dovuto lasciarla.
Perché voleva più di ogni altra cosa che lei fosse felice, che vivesse tranquilla senza l’ossessione di lui dall’altra parte del mondo.
 
Hope you remember,
When summer's gone,
I'll still sing a song,
Of you in September ,
I cannot hold your hand,
To watch you go,
I am a liar.
 
Si lasciarono in estate, a settembre.
La notte prima avevano fatto l’amore, come due innamorati, perché si amavano ancora, ma nessuno riusciva più a sopportare l’altro. Era come se si amassero talmente tanto d’aver paura di lasciarsi con una litigata o una serata d’amore.
Non si lasciarono a parole, furono i patti a parlare. Ed, quella mattina, si alzò dal letto e se ne andò, senza dire una parola, baciando un’ultima volta la fronte di lei, sperando di cogliere il calore che le trasmetteva ogni volta che la toccava.
Si portò quel calore sempre con sé, sino in America, dove sfondò.
Maddy s’alzò quella mattina con una sensazione da fine vacanza, come se quella storia di due anni fosse una lunga, interminabile vacanza.
Fece le valige uscendo a fare una corsetta.
Il viaggio verso casa fu quello di laurearsi all’università e trovare un nuovo amore, senza mai dimenticarsi quel ragazzo rosso.
L’arrivo a casa fu Jonathan.
 
And all my walls stand tall painted blue
And I’ll take them down, take them down and
open up the door for you
And all I feel in my stomach is butterflies
The beautiful kind, making up for lost time.
 
Aveva buttato giù le pareti della sua vecchia vita per trasformarle in una nuova. Aveva cercato di dimenticare nonostante le notti insonni, gli incubi pieni di quegli occhi azzurri, i ricordi di lui.
La sua voce melodiosa, tutto.
E mentre ora riapriva gli occhi, poté sentire nuovamente le farfalle nello stomaco come quando aveva diciannove anni, come un’adolescente innamorata.
Perché il suo amore per Ed non era stato che un amore adolescenziale, il più bello che avesse mai avuto.
Nemmeno il papà di Jonathan poteva competere con la sensazione di sentire quella barba accarezzargli la pelle, oppure quella di bere una cioccolata con lui sul divano.
O ancora quella di litigare e amarsi nuovamente, come se fosse la prima volta.
Anche quella di leggere un libro con lui era una sensazione unica, e mentre ripensava a quegli anni si sentì nuovamente giovane e piena di speranze.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì guardò suo figlio.
Se ami veramente qualcuno lascialo andare.
Lo aveva fatto con Ed per fargli inseguire il suo sogno, l’avrebbe fatto con suo figlio.
Forse, era ora che lo faceva anche con se stessa.
 

Angolo autore.

Buongiorno, buon pomeriggio o buonasera!

Eccomi qui con una nuova OS, questa volta di Ed Sheeran. 
Sinceramente, non ne trovo un senso, però era lì da troppo tempo nel mio PC e volevo davvero pubblicarla, per vedere se almeno a voi piaceva.

Parla dell'amore adolescenziale tra Maddy e Ed, che poi si lasciano perché lui sta diventando famoso.
Maddy ricorda i momenti passati in base alle canzoni di Ed, vorrei specificare che non tutte sono dell'album '+' alcune sono canzoni del rosso scritte da lui e incise, altre sono scritte da lui per altri cantanti e altre cantate con altri cantanti.

Ecco qui i titoli delle canzoni (se volete ascoltarle, basta cliccare che vi comparirà la pagina youtube) c:


-This
-Let it out
-One night
-Kiss me
-Little things
-Where we land
-Drunk
-So
-Everything has changed

Ascoltatele alcune sono davvero carine.

Io non ho nient'altro da dire, spero davvero che vi piaccia, anche se non credo proprio, è una cosa che ho maturato durante questo raffreddore e il sonno che mi sta opprimendo, quindi, me la smammo.

Per qualsiasi cosa lasciatemi pure una recensione, che sia una critica oppure un complimento. (:

Grazie mille per esser giunti sino a qui,
Giada.

 
  
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