I LOVE YOU, IDIOT!

Non riusciva a credere che fosse successo veramente… eppure quell’idiota era riuscito a fargli perdere completamente la testa.
Ora era lì, sdraiato accanto a lui su quel manto erboso davanti al ruscello nel quale si era consumato più di una volta il loro amore clandestino, amore nato da un odio profondo e da un impulso che neanche il suo smisurato orgoglio era riuscito a frenare.
-Vegeta, che hai?- la sua voce lo rilassava, doveva ammetterlo e quell’espressione da ebete gli urlava ogni volta di baciarlo e di godere di quel corpo scultoreo, ma non avrebbe mai ceduto così presto.
-Tsk… niente-
-Beh… ti va se facciamo un bagno?- Kakaroth era sempre diretto con lui e la cosa gli piaceva dannatamente, ma non poteva mostrarsi troppo permissivo, era pur sempre il principe dei saiyan... si voltò dall’altra parte, evitando così di incrociare il suo sguardo deluso, al quale sicuramente non avrebbe resistito.
-Ok, ho capito! Vado da solo!- quel tono offeso gli provocò una strana fitta alla bocca dello stomaco, ma la ignorò proprio come era riuscito a fare poco prima. Il suo orecchio sopraffino, però, riusciva a captare ogni singolo movimento del compagno, intento a spogliarsi della sua solita tuta arancione. Sentiva il rumore dei polsini gettati a terra, il fruscio la cinta appena slacciata, gli stivali tolti con noncuranza, poi all’improvviso qualcosa gli coprì bruscamente il volto... la prese in mano, era la sua maglia, quella che ogni volta, nei loro momenti più intimi, gli strappava con foga e che ora aveva acceso i suoi sensi, inebriandolo con quell’odore pungente, l’odore di un idiota che si divertiva a stuzzicarlo, il suo odore, l’odore di Kakaroth.
“Dannazione!” lo sentì ridacchiare e tuffarsi in acqua. Gli schizzi lo raggiunsero, invitandolo a fare lo stesso, a gettarsi anche lui in quell’acqua limpida e a fare l’amore con la sola persona che era riuscita a comprendere fino in fondo il suo animo tormentato. Si voltò leggermente verso di lui, verso quel corpo possente segnato dagli innumerevoli combattimenti. Decise di mettere da parte il suo orgoglio, si spogliò davanti agli occhi colmi di desiderio del compagno, ghignò malizioso e lo raggiunse.
Baci delicati e carezze non facevano per loro, l’istinto saiyan li conduceva verso un piacere violento, l’unico capace di appagare pienamente i loro corpi frementi.

Fecero l’amore come solo loro sapevano fare e ogni volta la loro pelle ne usciva bruciante, marchiata da innumerevoli morsi e graffi, ormai divenuti dolorosi promemoria della loro complicata relazione.
Sazi l’uno dell’altro, si rivestirono velocemente, ma prima che Vegeta potesse spiccare il volo, Goku lo fermò con dolcezza.
-Aspetta, ti prego- lo afferrò per un braccio e lo guardò intensamente in quegli occhi d’ossidiana, che poco prima aveva visto ardere di passione e che ora lo scrutavano con freddezza, facendolo soffrire.
-Cosa vuoi, Kakaroth?- l’idea che quell’inetto non ne avesse avuto abbastanza lo stava tormentando, eppure ce l’aveva messa tutta…
-Vegeta, io…- quell’attesa lo stava logorando, che diavolo doveva dirgli di così complicato?!
-Io…ecco…-
-Cosa???- ma la risposta che ricevette fu un semplice e delicato bacio sulla fronte, che lo lasciò alquanto perplesso.
-Niente, lascia stare- Goku sorrise amaramente.
Quel gesto non aveva nulla a che fare con il loro modo di stare insieme, né tantomeno aveva un minimo senso per Vegeta. Quell’inedita delicatezza, però, lo aveva sorpreso e non appena Kakaroth lasciò la presa sul suo braccio, percepì un terribile un senso di vuoto, che lo spinse ad un’azione estrema. Lo afferrò per la maglia e catturò le sue labbra in un travolgente bacio che lo lasciò senza fiato.
Quando si staccarono Vegeta lo spinse bruscamente facendolo cadere.
-Ti amo, idiota!- Goku sorrise, non si era mai sentito così vivo come in quel momento. Il principe, il suo principe, gli aveva detto che lo amava. Vegeta si sollevò da terra, ma prima di spiccare il volo, si voltò verso il compagno.
-E la prossima volta, parla chiaro!- poi volò via lasciando da solo il nemico di una vita, quell'inetto di classe infima, ormai divenuto il suo più grande amore.

 




L’amore e l’odio non sono ciechi, bensì abbagliati dal fuoco che essi stessi apportano.  (Friedrich Nietzsche).





Ehm… salve ^^’
Questa “cosa” (perché definirla one-shot mi sembra eccessivo) è la mia prima yaoi in assoluto e, dal momento che l’ho scritta in un momento di totale esaurimento nervoso, vi prego di non esagerare con gli insulti ^^’ se volete lasciarmi qualche critica (e ciò è molto probabile) che sia costruttiva e che mi aiuti a migliorare :)
grazie dell’attenzione <3
Bacioni, Luu.