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Autore: telesette    10/11/2013    0 recensioni
[Imbarazzismi]
Ispirato alla divertente raccolta di "Imbarazzismi", dello scrittore Kossi Komla-Ebri, telesette ripropone quivi una simpatica variante dell'opera originale...
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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In omaggio a un grandissimo scrittore contemporaneo:

Nato in Togo nel 1954, Kossi Amékowoyoa Komla-Ebri è oggi forse uno dei più eccelsi ed ironici scrittori di epoca moderna. Laureatosi in Medicina e Chirurgia, nel 1982, vive e lavora in provincia di Como. E' anche membro del comitato editoriale di "El-Ghibli" - rivista online che tratta di letteratura della migrazione - ed è autore di alcuni piccoli capolavori pubblicati tramite le Edizioni dell'Arco: Imbarazzismi (anno 2002), Neyla (anno 2002), Nuovi Imbarazzisimi (anno 2004), La sposa degli dèi (anno 2005), Vita e sogni (anno 2007) e All'incrocio dei sentieri (anno 2009).
E' vincitore del Premio Graphein 2009.
Noto in particolare per la divertente e sarcastica serie degli "Imbarazzismi", Kossi affronta seraficamente il vasto mondo dei pregiudizi e della supponenza razziale, senza mai cadere nella denuncia esplicita bensì puntando su aneddoti autentici di vita quotidiana. Storie di tutti i giorni, capaci di suscitare notevole ilarità, proprio per l'imbarazzo che ne deriva appunto. Laddòve i cosiddetti "paladini" gridano ovunque allo scandalo e alla vergogna del pensiero filo-razzista, Kossi invece va tranquillamente a toccare gli esempi concreti, derivanti da una mentalità ristretta di stampo generico, permettendoci di confrontarci con le varie situazioni e alla fine scuotere mentalmente il capo con la consueta frase che suona pressapoco come: "Un angelo nero scese, imbarazzatissimo, sulla figuraccia del medesimo colore"...
Questa raccolta vuole essere un omaggio ed un segno di sincera stima al genio letterario e alla simpatia del grande Kossi.
Per maggiori informazioni su Kossi è possibile visitare il suo sito Internet: www.kossi-komlaebri.net 

"Noi scriviamo in italiano per gli italiani ( e non solo ). Come giocolieri alla corte dell'opulenza, giostriamo in destrezza, ironia, finezza e a volte con irriverenza con la lingua di Dante, Manzoni, Calvino e Moravia"...
( estratto da: "Anch'io sono l'Italia", di Kossi Komla-Ebri )

***

1) Sifflets pour flacons - come dire che un po' di francese non guasta

 

Mia sorella Myriam, dopo aver conseguito il diploma in francese di livello B2 ( ossìa: alto/intermedio ), da anni ha l'abitudine di frantumare i maroni in famiglia per meglio sfoggiare la sua padronanza della lingua.
Considerato poi che il sottoscritto ha pressapoco la stessa dimestichezza di Luca Giurato con le lingue in genere, potete ben immaginare quanto sia corretto e comprensibile il MIO francese.
Della serie: Vous parlez français? "Certamente, è la mi' parucchiera, brava la Francesca, diobonino!"...
Insomma, credo di aver reso più o meno l'idea.
Ora, immaginate me e mia sorella, sul bus numero 17 pieno così di gente... e di fianco a noi, una stangona dai lunghi capelli biondi, con un fisico tale da fare invidia alla Claudia Schiffer dei vecchi tempi.
L'affascinante fanciulla, temendo che la corriera giunga in ritardo alla sua fermata, si avvicina al sottoscritto e le sue labbra coralline si esprimono soavemente nella napoleonica lingua, da me, mille volte maledetta e stramaledetta.

- Excusez-moi, quelle heure est-il ?

Inghiottendo amaro, causa la mia totale ignoranza, posso sentire chiaramente mia sorella che sghignazza dietro le spalle.
Perché su di me il famigerato corso della DeAgostini non ha mai funzionato?
Una simile fanciulla si pone dinanzi a me, con una finezza indescrivibile, e io non capisco neanche mezza parola di quello che mi sta chiedendo.
"Ezcuz... chelér... etìl"... Di qui, di lì... So na sega io, che cacchio vol di' ?!?
Ehò, qui l'unica è girare l'affascinante francesina verso l'interprete alle mie spalle... oppure rischiare e pregare che la fortuna m'assista.

- Ehm... Uì uì, anzi Yavòl... Paciarott le diciasset, con le traffiché, udìtt un sapé...
- Quoi ?
- E qua... e là... e a giròtt, du la prassipàl, plase San Mark en le Sentru Storìc du la sec de la ver, sivuplé manuasélle...
- Elle est folle!
- Meuì, meuì - sorrido ebete, ignorando che mi ha appena dato ( giustamente ) del pazzo.

Avrei dovuto intuire, dall'espressione stralunata della signorina in questione e dalle risate convulse dei passeggeri, che FORSE c'era qualcosa che non andava nel mio azzardato tentativo di "gentil approccio".
L'angelo di mia sorella, mosso dunque a pietà, rispose correttamente alla bella francesina la quale aveva semplicemente inteso chiedere l'ora.
Morale?
Tutte le sere, prima di andare a letto, sappiate che sono tuttora chino sul dizionario a rimuginare sulla figùre de mérde que remédier a Paris.
Ho detto tutto.

   
 
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