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Autore: smartys ayane    11/11/2013    2 recensioni
Breve one-shot incentrata sui pensieri di Eren davanti alla tomba della madre dopo essere stato arruolato nel Corpo di Ricognizione.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Carla Jaeger, Eren Jaeger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'irreversibile ineluttabilità dell'essere
L'irreversibile ineluttabilità dell'essere

Ciao, mamma.
So che non posso più vederti, nè toccarti, ma so che ci sei ancora, come ci sei sempre stata.
Volevo solo dirti che sono stato arruolato nel corpo di ricognizione, e che il mio sogno si è finalmente realizzato.
Questa mattina, quando mi sono svegliato nel dormitorio, ho immaginato di correre per le strade di Shiganshina, diretto verso casa, per annunciarti la meravigliosa notizia. Ho sognato ad occhi aperti di aver spalancato la porta di casa, di essermi gettato tra le tue braccia e di averti detto, tra lacrime di gioia, che avrei finalmente potuto fare qualcosa per l'umanità.
Mi dispiace, mamma.
Mi dispiace che io ti abbia dovuto lasciare urlandoti contro, che tu abbia dovuto passare gli ultimi momenti della tua vita preoccupandoti per me. Ma non devi aver paura: io non morirò. Non prima che la collottola dell'ultimo titano venga recisa. Non prima che il mondo potrà finalmente dichiararsi libero dalla minaccia di queste bestie assassine.
Ti voglio bene, mamma.
E vorrei potertelo sussurrare di nuovo, accoccolato al tuo fianco come quando, di ritorno da una rissa con i ragazzi più grandi, ti promettevo tra le lacrime che un giorno avremmo potuto vivere liberi, che ti avrei portata al mare e che avremmo visto tutte le meraviglie del mondo, insieme.
Non ti preoccupare, mamma.
Non temere nè per me, nè per Mikasa. Non lascerò che quei mostri le facciano del male. Lei è tutto quello che mi è rimasto, e la proteggerò fino all'ultimo.
Stanotte ho fatto un sogno, mamma.
Ho sognato che mi svegliavi dolcemente, come facevi sempre tu, e che mi accarezzavi delicatamente i capelli, sussurrandomi di alzarmi. E io lo feci, seguendoti. All'improvviso ti sei fermata davanti alla porta, e ti sei voltata sorridendomi. Io continuavo a non capire, ma ero curioso di sapere cosa avessi intenzione di fare. Poi hai aperto la porta, e allora compresi: oltre la soglia, aldilà del vano, non c'erano nè edifici di pietra e mattone nè muraglie che si estendevano per decine di metri. OLtre la soglia, aldilà della porta, c'era un'immenso prato verde, punteggiato da migliaia di fiori colorati e profumati, e al centro del prato c'era una grande distesa d'acqua, limitata da un insieme di alberi da cui cadevano foglie gialle, verdi e rosse. La cosa più meravigliosa, mamma, era che l'acqua sgorgava da una montagna altissima, e scendeva giù veloce e potente, creando un suono che rimbombava dolcemente nelle mie orecchie. Forse mi hai mostrato il paradiso, mamma, o semplicemente una piccola parte del mondo che ancora non conosciamo.
Ma io lo conoscerò tutto il mondo, mamma.
Avrei voluto conoscerlo con te, viaggiando al tuo fianco, scoprendo nuove meraviglie insieme. E vorrei tanto che questi non fossero solo sogni, e vorrei tanto credere sul serio che tu sia accanto a me in questo momento. Ma so che non è vero, mamma. So che sei cenere adesso, e cenere resterai.
Vorrei poterti rivedere, mamma.
Vorrei poterti abbracciare, stringere, dirti che andrà tutto bene. E invece sono costretto a rimanere qui, davanti alla tua tomba, il cuore distrutto.


Schiacciato dall'irreversibile ineluttabilità dell'essere.





ANGOLO AUTRICE: Questa è la mia prima One-Shot su Shingeki no Kyojin, ed è nata così all'improvviso che è stata scritta tutta d'un fiato, senza fermarmi un momento. Sono consapevole del fatto che non sia un granchè, ma ultimamente mi sono appassionata tantissimo alla figura di Carla, e mi è venuta la voglia di scrivere questo piccolo racconto. Aspetto le vostre recensioni, positive o meno. Grazie a tutti per aver sprecato cinque minuti della vostra vita a leggere la One-shot :)
   
 
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