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Autore: _hariboooo_    12/11/2013    3 recensioni
Quando siamo innamorati di una persona siamo soliti pensare che il nostro amore, la nostra storia insieme durerà per sempre, superando tutte le difficoltà che la vita ci pone di fronte. Ma alcune volte ciò non succede. Forse perché dopo un po' di tempo ci rendiamo conto che il nostro non era amore, ma era solo infatuazione. Ma altre volte veniamo separati dalla persona che amiamo da enti di forza maggiore come la morte. E infatti questa è la loro storia, il loro destino. Un ragazzo e una ragazza come tanti che si amavano come nessun'altro, il loro era un amore forte, vero, puro. Ma non erano destinati a rimanere insieme tutta la vita...
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

15 Settembre 2013


-Scarlett, forza svegliati- 

Mi dimenai nel letto, mugolando qualcosa a me incomprensibile, mentre la dolce voce di mia madre prova a svegliarmi, strappandomi dalle calde e comode braccia di Morfeo.

-Dai, forza tesoro, alzati che è tardi-

Disse, stampandomi un delicato bacio sulla fronte e uscendo dalla stanza. Così decisi di alzarmi. Il contatto tra i miei piedi e il pavimento mi provocò un brivido che mi percorse il corpo a causa del contatto con il pavimento freddo. Presi la divisa della scuola formata da una gonna a quadri blu, camicia bianca, maglioncino blu e calze nere, e mi diressi verso il bagno per fare una doccia, finito misi un filo di eyeliner, mascara e un po’ di rossetto rosso per mettere in risalto le mie labbra. Piastrai i miei lunghi  capelli e decisi di non legarli. Poi mi diressi al piano di sotto per fare colazione.

-Buongiorno-

Dissi entrando in cucina dove mio fratello David stava già facendo colazione, mentre mia mamma stava ai fornelli a preparare da mangiare per me e l’altro mio fratello, Ryan. David ha 15 anni, due meno di me, andavamo alla stessa scuola, mentre Ryan ha 22 anni, lui lavora come manager nell’azienda di moda di cui mia madre è dirigente.

-Finalmente, iniziavamo a pensare che ti fossi persa in bagno-

Mi disse David ironicamente, io lo fulminai con lo sguardo per poi sedermi a tavola e mangiare la mia colazione. Finito prendo la borsa con il libri, metto le scarpe e aspetto i miei fratelli, oggi ci porta a scuola Ryan.

In macchina il tragitto è silenzioso, come si può capire non parliamo molto fra di noi, apparte quando litighiamo, in quel caso parliamo, o meglio urliamo anche per  tutte le altre volte in cui non lo facciamo.
Arrivati fuori scuola salutammo Ryan e io mi diressi verso l’entrata, mentre David si dirigeva verso il suo gruppo di amici. Chiariamoci a me le “amiche” non mancano, anzi io faccio parte del gruppo più popolare della scuola, ne sono la leader, ma oggi non mi va di sentire quelle oche, che mi rincorrono tutto il giorno, starnazzare e lamentarsi, soprattutto di prima mattina.
Mi diressi verso il mio armadietto ma a catturare la mia attenzione furono dei gemiti di dolore proveniente dal bagno maschile, ma decisi di proseguire comunque verso il mio obiettivo senza farci troppo caso in quanto era diventato qualcosa di abituale.
 I più forti se la prendono con i più deboli, è una gerarchia; come la catena alimentare, come se lo facessero per sopravvivere. Io non ho mai approvato la violenza, soprattutto se è bullismo, la accetto solamente se ci sono dei motivi più che validi, perché io sono la prima ad attaccar briga con le altre persone, a volte per motivi futili, altre per sfogare la rabbia per troppo tempo repressa.
Mentre prendevo i  libri dall’armadietto suonò la campanella e tutti gli studenti si diressero verso l’ingresso per poi raggiungere i loro armadietti. Io la prima ora ho chimica, la materia che odio di più al mondo.



È passata solo mezz’ora, ed io già non ce la faccio più. Per quanto mi sforzi di prestare attenzione alla lezione, il sonno causato dalla noiosa spiegazione, mi provoca uno sbadiglio che non passa inosservato alla professoressa.

-Evans, vedo che è molto interessata alla lezione. Vuole cortesemente ripetere ciò che ho appena spiegato?-

Stavo per parlare quando qualcuno bussò alla porta. Entrò Styles seguito dalla bidella che comunicò alla professoressa che doveva recarsi dalla preside. La lodai mentalmente per aver rimandato almeno di qualche minuto la figuraccia che avrei fatto in quanto non avevo la minima idea di ciò di cui stavamo parlando.

Styles si sedette nel banco vicino al mio in quanto era l’unico libero. Questo suscitò qualche commento da parte dei miei compagni, perché è risaputa la mia antipatia nei suoi confronti, ma non mi importa più di tanto.

Harry Styles, ragazzo alto, occhi verdi che fanno invidia agli smeraldi, capelli ricchi castani, corpo, non so come descriverlo, non perché sia qualcosa di indescrivibile per cui non trovo le parole, ma per il semplice fatto che, di tutta la scuola, lui è l’unico che non ho mai visto a petto nudo o in altre vesti.
Così descritto può sembrare anche un ragazzo carino, e lo è, se non fosse per l’enorme quantità di gel fissante che mette nei capelli per cercare di reprimere i suoi ricci, oppure per i vestiti, della divisa scolastica indossa camicie solo a maniche lunghe, anche per ginnastica, non ha mai indossato una maglia con le maniche corte e si ostina ad indossare occhiali da vista, pergiunta finti, infatti lui non ha nessun problema alla vista, solo perché gli danno un aria intellettuale ; e inoltre è il secchione della scuola, lo sfigato con cui nessuno vuole mai parlare. Non è per niente simpatico perché è scontroso, pensa di essere un sapientone, sminuendo gli altri, e ogni volta che gli chiedo qualcosa mi fa sentire come se dovessi stare attenta a ciò che dico per paura di dire strafalcioni e sembrare una stupida, cosa che penso di non essere, considerando anche la mia media alta, infatti ho sempre avuto B in tutte le materie tranne in arte e in letteratura, in cui ho A, l’unica materia in cui vado male è proprio chimica, ma alla fine me la sono sempre cavata.

Sicura che quando sarebbe rientrata la professoressa mi avrebbe chiesto di ripetere la spiegazione, della quale sapevo meno di zero, mi decisi a chiedere qualche chiarimento al sapientone accanto a me, sperando che fosse meno scontroso del solito.

-Scusa posso chiederti un chiarimento su questa cosa?-

Gli chiesi cercando di assumere un tono più gentile e pacato, tentando di nascondere la mia irritazione nel parlargli. Lui alzò la testa verso di me fissandomi per qualche secondo; stavo per chiedergli se avevo qualcosa in faccia, ma lui mi precedette.

-Cosa vuoi?-

Mi chiese scontrosamente, come al solito. “Scarlett, mantieni la calma”, continuavo a ripetermi a me stessa, cosa molto difficile considerando il nervoso che mi stava provocando con il suo tono di voce irritante. Già sono una persona che si arrabbia facilmente se ci si mette pure lui, per giunta la prima ora di scuola, non so cosa potrebbe accadere.

-Potresti rispiegarmi il metodo sperimentale per cortesia?-

Gli domandai mantenendo un tono pacato.

-Se non sbaglio lo ha appena spiegato la professoressa. Potevi prestare attenzione alla lezione-

Mi rispose, tornando ad abbassare il capo per continuare a leggere il libro che aveva preso dalla cartella poco prima.
Dopo la sua risposta, la rabbia era talmente tanta che mi alzai in piedi iniziai a urlargli contro.

-Ma posso sapere che cazzo problemi hai!?-gli chiesi- ti ho fatto solo una semplice domanda, ti costa tanto spiegarmi ciò che ti ho chiesto?-

Gli dissi con tutta la rabbia che mi ribolliva in corpo.

-Ma che problemi hai tu piuttosto!? Se non stai attenta durante le lezioni non è di certo colpa mia. Potevi seguire, se adesso non sai arrangiati non sono fatti miei- 

Disse lui alzando a sua volta il tono di voce.
A quel punto, totalmente accecata dalla rabbia che mi lui aveva provocato, presi la prima cosa che avevo sotto mano e gliela tirai addosso.

-Ma vaffanculo! Secchione del cazzo, non servi a niente!-

Gli urlai.
Lui però, prontamente, si spostò, evitando l’oggetto che gli avevo lanciato, che finì addosso alla professoressa appena rientrata in classe.

-Ma fottiti te! Rompicoglioni-

Urlò lui, mentre la professoressa ci guardava con sguardo truce.

-Styles! Evans! In presidenza immediatamente!-

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Giorno bellezze! O doveri direi buona sera…

in questo capitolo si inizia a parlare un po’ di Scarlett del suo carattere, piuttosto irascibile e attaccabrighe.
conosciamo anche qualcosa del carattere di Harry, che descritto da Scarlett appare come un ragazzo scontroso e superbo,
ma il nostro Hazza è davvero cosi? Chi lo sa, lo scopriremo in seguito.
 

Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, GRAZIE <3

Al prossimo capitolo :)
 
  
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