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Autore: eireene    15/11/2013    1 recensioni
“Però questa volta non resti, e allora parto anch’io. Perché sei vuoi correre, correrò pure io. Un’altra corsa, con altre regole.”
673 parole di ricordi e di pensieri senza un preciso filo logico. Una storia (d'amore?) triste dalla libera interpretazione e dalla trama davvero troppo poco definita. Una foglio bianco, una testa troppo incasinata e questo è il risultato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi. 
 
Ma lo ricordi? Ricordi il letto ad una piazza e mezza dentro il quale ci stringevamo per non cadere? Ricordi, la coperta rossa sotto cui i nostri corpi si aggrappavano l’uno all’altro?
E io me lo ricordo, quando quel giorno d’autunno pioveva e io scivolai nei miei stessi passi finendo tra le tue braccia. Ricordi? Ricordi come sorrisi e “Questo è un tale cliché!” dissi, ma poi tu mi baciasti comunque. E la volta sulla spiaggia? Mi sussurrasti “Ti amo” ma quella volta nessun bacio.
Sai cosa ricordo, poi? In giardino, un uccellino e la sua ala spezzata. E poi le tue urla, e pianti, e cocci sul pavimento. Tu che mi sussurri “Mio piccolo usignolo” e poi il mio mascara è sulla tua spalla e la tua mano mi accarezza la schiena.
Lo ricordo, io. E tu?
Ora che il tuo frigo è sempre vuoto ed il mio fin troppo pieno, tu di noi non ricordi più nulla.
Però me l’hai sempre detto che “I ricordi sono per sempre”. E noi due? Ora lo siamo.Siamo un ricordo così vivido che “Lo amo ancora” sussurro e mi stringo di più al piumino rosso. E lo so, lo so che tu “La amo ancora” hai mimato con le labbra, prima di ingollare l’ultima goccia di Jack Daniel’s.
Quindi non fare finta di nulla, quando ti dico che non è ancora giunta la fine. Non chiudermi la porta davanti quando ti faccio notare che quell’ala rotta si può ancora guarire. No, non è ancora tutto perduto. E allora perché? Perché menti anche a te stesso?
Ma poi gli anni passano e con gli anni passa anche la gente intorno a me che mi parla e non mi tocca. Poi torni e l’entusiasmo già svanisce perché “Mi sposo”. E di nuovo il mio mascara a macchiare la tua spalla, e una mano grande a calmare i singhiozzi.
Però questa volta non resti, e allora parto anch’io. Perché sei vuoi correre, correrò pure io. Un’altra corsa, con altre regole.
Quindi comincio a correre, e lo faccio sul serio. E ora nessuno mi parla, ma troppi mi toccano.
E arrivano otto, nove, dieci anni. Due, tre, quattro bambini. Quattro case nuove. Tre matrimoni. Due divorzi. Un funerale. Un cane e due gatti. Poi ancora altri otto, nove, dieci anni. E questa volta sei tu a bussare, ed io la porta non la voglio aprire. Perché è rimasta tanto tempo chiusa che ora non riesco neanche a scostare la maniglia.
Perciò non mentire. Non abbassare la testa sconsolato e non dire “Noi due non eravamo per sempre”. Perché i ricordi lo sono, e noi due è solo un ricordo. E allora anche noi due potevamo essere per sempre.
Però sfogliale, le foto. Ricorda, rivivi. E pentiti. Fallo perché è solo colpa tua se la colpa è anche un po’ mia. È solo colpa tua se mi facevi ridere ed innamorare. Tua e delle tue mani grandi di cui sento ancora i fantasmi dietro la schiena.
Non mentire. Perché lo so che il nostro baule tu lo tieni ancora. E dentro, ne son certa, c’è ancora la mia prima lettera. Però attento a non piangere, ora, perché sei un uomo adulto e i grandi uomini non versano lacrime!
I ricordi t’investiranno per la prima vera volta, e la tua testa ne sarà un puzzle. Lo so, perché io quel puzzle l’ho buttato circa quindici anni, sei mesi, tredici giorni, sette ore prima.
Quindi non farlo, non mentire. Non mentire anche in quella stanza spenta e vuota. Non lo fare, anche con il respiro lento e caldo che non riesci più a tenere regolare. Perché lo so, lo so, che il tuo ultimo sospiro dirà “Me lo ricordo”.
E mi arriverà, portato dal vento, e mi si schianterà addosso e mi si sgretolerà davanti.
Però sarà troppo tardi. Perché allora di me e te sarà veramente solo un ricordo. Destinato ad essere dimenticato, sommerso da mille altri ricordi ancora. E sarà inevitabile, sarà troppo tardi.
Noi saremo solo un ricordo.





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Un bacio, Irene. xx
  
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