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Autore: DarkEvilStiles    17/11/2013    5 recensioni
Chi non ha sempre sognato un mondo da governare?
Un mondo su cui regnare incontrastato e comandare la gente.
Per sempre.
Genere: Drammatico, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sora
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando mi sveglio, penetra un raggio di luce dalla finestra della mia camera, con oggetti e vestiti sparpagliati qua e là.
Non so cosa stia succedendo in questo momento, dato che arrivano delle urla dal piano di sotto. So solo che anche oggi dovrò alzarmi da quel letto, prepararmi e correre subito a servire l'alta classe sociale, la classe incontrastata e potente, contro la quale mai nessuno oserebbe mettersi a confronto o sfidarla. E lo farò, se non voglio finire in pasto a uno di quei mostri bianchi con un cappuccio al posto della faccia.
Ho visto come si comportano. Sembrano innocui, dapprima, ma poi solo chi ha subito certe atroci sofferenze sa come diventano pericolosi. Una volta ne ho visto uno in azione, per sbaglio, tornando a casa, in una fredda serata d'inverno. Ci trattano così male che non possiamo, nemmeno volendo, acquistare oggetti che potrebbero tornarci utili, come gli indumenti, escluso il cibo. E' stato bruttissimo. Avevo sentito delle urla provenire da una piccola casa di legno che si trovava lungo il tragitto che mi portava a casa. Preso dalla curiosità, mi sporsi dietro l'angolo della casupola e osservai la scena. Me ne pentii quasi immediatamente. Quella cerniera sulla faccia non era presente a caso, c'era una motivazione. Ed era che si apriva di scatto, mostrando un buco nero senza fine al suo interno. Il pover'uomo, che dall'aspetto sembrava uno dell'alta classe sociale, venne bloccato da due catene di colore bianco e nero che fuoriuscivano dai fianchi del mostro - non voglio sapere come - e lo trascinarono lentamente, dopo avergli fatto perdere l'equilibrio, verso la sua bocca. Se poteva definirsi una bocca, quella. Era diventata enorme. Immobilizzato per la paura, non sapevo cosa fare. Il tizio che stava per essere inghiottito aveva i capelli di colore rosso dalla forma piuttosto strana e una lunga tunica nera con una cerniera nel mezzo, e portava degli stivali neri di vernice. Il volto non riuscii a vederlo, perché era girato dall'altra parte. Sembrava essere arrivata la sua fine, quando fece apparire dal nulla due grandi cerchi infuocati e appuntiti in molti punti e li lanciò verso la bocca dell'essere, che subito si rimpicciolì. La cerniera si richiuse, le catene si ritirarono, e lì mi accorsi da quale punto preciso erano uscite. A meno che quegli esseri immondi non avessero dei reni, stava perdendo molto sangue da quei punti, e iniziai a chiedermi se non fosse un essere umano appartenente al CCHS (Coloro Che Hanno Scelto). Ma qui ormai niente sembra reale, quindi appena il mostro bianco iniziò ad ululare così forte da rompere la barriera del suono, fuggii senza farmi notare e tornai a casa in un battibaleno, col cuore in gola e gli occhi sbarrati. Ma cosa era successo? Avrei avuto mai una risposta?
Da quel giorno, continuo a ripetermi questa domanda sempre, appena ne ho tempo, o distraendomi durante i lavori forzati, cosa che ormai non faccio più molto dato che chi si permette di fermarsi, anche solo per un attimo, viene frustato per mezz'ora, e se la punizione si ripete per cinque volte si viene giustiziati pubblicamente sul patibolo al di sopra della cascata che sfocia in un piccolo laghetto dietro la casa di legno che porta, attraverso una scalinata intrisa di sabbia, al piano superiore, dove si può accedere ad un ponte dal quale si arriva a un piccolo cerchio di terra con qualche albero di paopu, il frutto che, secondo la leggenda, crea un legame indissolubile tra le due persone che, insieme, lo ingeriscono.
Purtroppo, al momento, stanno rinnovando tutto secondo i voleri del Capo: hanno iniziato il disboscamento, quindi niente più alberi di paopu, niente piantagioni, per cui le donne d'ora in poi saranno anch'esse ridotte ai lavori forzati, tra queste anche mia madre, e stanno eliminando quanto più verde possibile per costruirci sopra innumerevoli fabbriche e scuole militari per correre a combattere quando necessario. Ma la cosa più atroce sono Coloro Che Hanno Scelto. Quando una persona è allo stremo a causa dei lavori forzati e non ce la fa più, o semplicemente inizia a stancarsi della vita e pensa di suicidarsi, può scegliere un'altra alternativa, ovvero quella di scegliere di sottoporsi, dopo il consenso del Capo, a un complicato e delicatissimo intervento chirurgico che lo trasforma a quasi tutti gli effetti in un mostro bianco. Quasi e non completamente per due motivi: il primo è perché non possono mangiare le prede, per cui loro si limitano a catturarle inglobandole semplicemente dentro di loro come un feto, per poi ricacciarle quando arrivano al Castello Che Non Esiste - il luogo in cui risiede il Capo - e darle in pasto ai veri mostri, che a quanto pare si chiamano Simili, il secondo è che non possono rimuovere il sangue presente nel corpo di quella persona per motivi che nessuno sa, per cui i trasformati possono sanguinare e morire per emorragie a differenza dei veri Simili, che non possiedono liquidi all'interno dei loro corpi e sono più difficili da uccidere. Si vocifera, inoltre, che Coloro Che Hanno Scelto vengono privati dei loro organi interni, quindi facendo due più due i loro corpi dovrebbero essere totalmente costituiti da sangue, che sfruttano come recipienti per l'inglobazione delle prede. Non vorrei mai essere inghiottito da uno dei CCHS, perché la mia morte sarebbe più lenta. Preferirei di gran lunga essere mangiato da un Simile originale, all'improvviso, quasi senza sentire dolore.
Scendo dal letto, mi lavo con la poca acqua che abbiamo a disposizione e mi vesto, indossando il mio solito completo: pantaloncini rossi, maglietta a mezza manica anch'essa rossa ma con sopra un giubbottino nero con disegnata una 'x' al centro, e il mio portafortuna, ovvero la catenina a forma di corona argentata, che per me è molto importante, e non vorrei mai perderla, nemmeno nel momento della mia morte, che qui potrebbe accadere in qualsiasi momento. Ecco l'unico lato positivo di tutto ciò: non ci sono obblighi nella scelta degli indumenti per il lavoro. Non esistono tenute specifiche. Do un'ultima occhiata allo specchio crepato che ho in stanza: tutto a posto, se non fosse per i tagli e le croste che ricoprono il mio corpo. Capelli castani molto casual e sporchi, scarpe gialle acceso di tre numeri più grandi e uniche che posso permettermi.
Scendo velocemente le scale. Le urla si sentono ancora, e sono di una donna. Mia madre. Sta cercando di dimenarsi dalla morsa di quattro catene, provenienti da due Simili dietro di lei. La porta è a terra. Lei sta gridando il mio nome disperatamente, ma sa già che non potrò mai aiutarla, a meno che io non decida di morire con lei. Ma non posso. Per quanto mi dispiaccia, ho grandi progetti: distruggerò il Castello Che Non Esiste, metterò il Capo nel sacco e farò finire finalmente dopo anni questa ridicolissima dittatura che sta portando il genere umano sulla strada dell'estinzione. Ha gli occhi colmi di lacrime. Vorrei dirle quanto mi dispiace, quanto le voglio bene, ma non sembra una cosa molto sensata da fare. Poi, però, mi accorgo che cola del sangue dai punti in cui fuoriescono le catene. Ciò significa che sono CCHS. La ingloberanno per poi partire alla volta del Castello, e darla in pasto dopo un giudizio solenne del Capo ai Simili originali. E tutto questo, considerato che i mostri bianchi non mangiano moltissimi uomini, lei andrà in coda con tutti gli altri e soffrirà, aspettando il suo turno. Così capisco: devo lasciarla andare. Ci vorrà almeno una settimana. E in questo arco di tempo io escogiterò un piano per salvarla. Così, con un'espressione affranta, faccio a malincuore finta di niente ed esco dalla porta di casa.
L'ultima cosa che sento prima di allontanarmi sono le sue urla strazianti che cessano immediatamente dopo l'inglobazione.


Ciao a tutti! Spero che questo capitolo come presentazione vi sia piaciuto!
Non è molto horror, ma al momento credo di aver reso la situazione piuttosto misteriosa. 
Se vi va, recensite questo capitolo, e alla prossima!
  
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