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Autore: Gaia Bessie    17/11/2013    7 recensioni
Mike ama Zoey, la ama sul serio.
E allora perché sogna di ucciderla?
Sa non lo farà mai.
Ma perché le stringe le mani al collo per rubarle l'ultimo respiro?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mal, Mike, Zoey
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Warning: Spoiler di Total Drama All Stars (per quanto lievi). Accenni a malattie mentali e omicidi. Lettore avvisato.
Premessa: 
Una What If ispirata dalla nuova  stagione di TD, ovviamente, dalla parte in cui Zoey ammette di aver paura di Mike. Diciamo che ho provato ad aggravare la situazione aggiungendo un Mal adulto e quindi più letale, cattivo e un Mike incapace di ribellarsi. Mike e la sua psicosi dominano il racconto e lo rendono forse un po' confuso: per qualsiasi tipo di chiarimento, sono qui. Ovviamente la storia potrebbe risultare OOC rispetto al Canon, data l'ambientazione complicata.  Buona lettura.




 

 

"Al momento in cui quel giorno alzò gli occhi a guardarmi, questo non contava più niente"
(Alice Sebold, The almost moon)



 

Mike ama Zoey, la ama sul serio.

E allora perché sogna di ucciderla?

Sa non lo farà mai.

Ma perché le stringe le mani al collo per rubarle l'ultimo respiro?

 

***

 

Tutto è cominciato che era un giorno di novembre: la neve cadeva a fiocchi, le piante morivano nei vasi. Faceva così freddo che ogni respiro diveniva perfettamente visibile. È cominciato quando sei finalmente tornato a casa, gettando le cose alla rinfusa, lagnandosi per un'emicrania di proporzioni cosmiche. È cominciata così.
Seguendo il ritmo di un valzer inubile, del ticchettio dell'orologio rotto, dei sogni infranti. Tu non hai dormito, quella notte, ma hai tentato di mandar via quella sensazione che dimora in ogni poro. Inutilmente: è rimasta lì, intonsa, insieme all'oppressione.
Però hai capito di cosa si tratta. Ma, mentre la sera era un brivido e un sospetto, la mattina diventa certezza: o, meglio, lo diventa in quel momento di puro orrore e dubbi e incertezze. Lo diventa quando spalanchi gli occhi e ti accorgi che ti tremano le mani, come riflesso del cuore.
Zoey sta ancora dormendo. Si è raggomitolata in un angolo, ieri notte, accartocciandosi nei suoi spigoli finché non è riuscita a precipitare nel sonno.
Prima, ti ha chiesto una cosa, in un sussurro quasi inudibile. Era più un'affermazione che una domanda, una richiesta, una preghiera.

 


«Vorrei tanto un bambino, Mike».

«Un b-bambino, Zoey?».

«Sarebbe bello, non credi?».

 

Un bambino, Mike, un bambino. Forse è stato il terrore che fosse tale e quale a te. Forse è stata l'emicrania o la stanchezza, o il libro che ti è caduto in testa mentre tentavi di recuperare una vecchia foto incastrata fra due sdolcinati romanzi rosa. Forse doveva solamente succedere: si dice che certe malattie possano restare sopite anche per decenni prima di manifestarsi, si dice che alcuni fantasmi tornino sempre.
Ed è successo: un giorno sei uscito di casa che eri uno solo. Sei tornato ed eri due, ma con Zoey fate tre. Anche se vorrebbe che foste quattro.

 


«N-Non pensi che sia, come dire... presto?».

«Mike, ho trentasei anni. Tutto ciò che voglio è un figlio».


 

L'hai capito in un attimo di paura e ribrezzo. È successo in un attimo, quando hai pogiato il palmo della mano sul collo di Zoey, in un accenno di carezza.

 

(E hai desiderato premere fino a impedirle di respirare).

 

È tornato.

 

(Zoey morirà fra dieci giorni).

 

***

 

 

Mal è tornato: come sempre appena ti convinci di averlo mandato via. Pensavi di averlo ucciso con deliberata lentezza, lasciandolo a soffocare nel niente e nell'oblio dei farmaci. E, se a volte senti la vaga mancanza di Svetlana o Manitoba, la sua non potresti sentirla nemmeno volendo. Per qualche strano motivo continua a tornare.
Appena allenti per un attimo la presa che hai con la realtà, comincia a fischiettare il suo motivetto. E rovina tutto.
S'infiltra nei tuoi pensieri e li rende suoi. È sempre una voce che ti costringe ad ammettere verità che non vuoi riconoscere. E ora è tornato.
Zoey non se ne rende conto. Anche se ha notato lo sbatacchiare nevrotico delle tue palpebre e i sorrisetti forzati, non dice niente. Parla davvero poco o, meglio, dialoga per sottintesi. Come quando, oggi, ti ha portato una tazza di te e un sacchetto di plastica trasparente. Te li ha abbandonati fra le braccia ed è tornata a letto, in silenzio.
Senza un bacio, senza un abbraccio, solo un'involucro semivuoto. Hai sbirciato al suo interno, disorientato, hai trovato un test di gravidanza. Positivo.


 

Tu, un bambino, non lo vuoi.

Sì invece.

No. Io lo so.


 

Un figlio. Una creatura minuscola che ha una buona probabilità di essere come te. O come Chester, Svetlana, Vito o Manitoba.
O Mal. E questo che ti fa dubitare di volerlo davvero, questo bambino, di voler scommettere sulla possibilità che esca sano o malato. È tutta una questione di statistica.
Ma non ti senti di fare pronostici su tuo figlio. Quella maledetta voce nella tua testa ti sta uccidendo, ti confonde, ti devia.
Sei davvero sicuro di volerlo, Mike?
Non lo sai, in quel momento in cui Zoey sembra voler vomitare anche l'anima e tutto ciò che sai fare è tenerle la fronte.


 

Perché non la uccidi, Mike?

Esci dalla mia testa!

Guarda che risolverebbe i tuoi problemi.

Non ho problemi.

Però funzionerebbe, sai?


 

Zoey ha sempre gli occhi rossi di pianto. La guardi e sembra sul punto di farsi squarciare da singhiozzi invisibili, la bocca le trema continuamente.

 

(Potresti squarciarle la gola. Così smetterebbe di urlare e piangere).

 

Hai paura, una fottuta paura.

 

(E Zoey morirà fra una settimana).

 

***

 

 

È solo una tragedia che si ripete: per qualche strano motivo, la fortuna non assiste gli ex concorrenti di Total Drama. Credevi di essere scampato a questo luogo comune.
Credevi. Adesso, però, la differenza si assottiglia: dove sono i limiti che ti differenziavano da Dawn – Un cancro ai polmoni. Lei, la prima a passare la vita nell'aria più pura. Un maledetto cancro ai polmoni. E le crisi di Scott che non sa cosa fare, con lei – o da Izzy – l'ospedale psichiatrico. Non è ancora uscita. Ma Noah la va a trovare ogni giorno – o ancora da Heather – un divorzio burrascoso, il suo: una bambina da crescere e nessun sostegno, escluso quello economico. E le sere in cui lascia la porta della camera socchiusa, perché sa già che Alejandro potrebbe tentare di assediarle le gambe.
Tante storie, tante persone. Succede quando un giorno ti alzi e ti senti diverso, come se la pioggia stesse per rovesciarsi sulla tua testa e fosse possibile annegare in una pozza d'acqua. Di certo, ti senti come se stesse succedendo. Lo vorresti tanto.


 

Fallo.

Ho detto di no.

Stringile le mani al collo. È facile.


 

Zoey, a volte, ti guarda: ha quell'aria stanca, distrutta negli occhi cerchiati di nero. Compaiono anche quelle rughe che prima non avevi mai visto. Ma adesso è come se ci fossero sempre state, tanto appaiono incise nella pelle. E parla, ogni tanto ti butta addosso qualche parola come un'elemosina strappata a forza.
Zoey parla pochissimo, poche parole sussurrate al niente. E ti sembrano tutte uguali. Mi dispiace. Ma sai che lei lo vuole, questo bambino, lo vuole tantissimo.
Tu no. Convivi con la voce di Mal che ti confonde e ingarbuglia i pensieri. Uccidila. A volte temi che potresti farlo davvero.


 

Vedi che ci stai pensando anche tu? Uccidila.

Non è vero.

Sarebbe tutto più facile, se lei fosse morta.


 

A volte Zoey trasalisce quando la tocchi: dopo l'ultima stagione del reality, non ha mai perso quest'abitudine. Ha ancora paura che Mal possa tornare.

 

(Ed è tornato).

 

La soprendi a chiudere i coltelli in un cassetto prima di andare a dormire.

 

(Zoey morirà fra cinque giorni).

 

***

 

 

Adesso sei tu che chiudi a chiave il cassetto dei coltelli, aspetti che Zoey sia uscita per prendere la macchina, devi stringere le dita fra di loro per non muoverle troppo.
Mal continua a ripeterlo, in una lenta litania che non lascia scampo: uccidila, uccidila, uccidila. A volte vorresti darlo solo per farlo tacere, solo per permettergli di controllarti e isolarti in una parte minuscola del tuo cervello. Le pillole, hai smesso di prenderle: intoccate nella loro confezione, ti guardano.
Mal ride sempre. Se per caso Zoey si allaccia una collana, stai certo che Mal allungherà le mani per aiutarla. E stringerà cos' tanto che lei smetterà di sorridere.
E di respirare.
Mal ti dice che lo farà, prima o poi: ti strapperà il controllo del tuo cervello per poter vivere una vita. E ucciderà Zoey e tuo figlio e anche te.
Ma non ribatti più, ti sta come drenando ogni voglia di vivere. Sei solo un altro nome di una lista infinita. Tanto morirai comunque, ti dice.
Zoey ti bacia, esitante. Ma tu riesci solo a chiederti se il cassetto dei coltelli è ben chiuso.


 

Uccidila.

No.

Tirale i capelli e cavale gli occhi. Se lo merita.


 

Basta. Le unghia percorrono un tragitto alternativo: dalla fronte al mento, dal mento alla fronte. Cerchi di cavarti gli occhi o magari di strapparti brandelli di carne.
Basta. Le urla ti muoiono in gola ogni volta che provi a dire qualcosa, a chiedere aiuto, a salvare qualcuno. Mal ti strattona, fermandoti. Uccidila.
Basta. Non capisci più niente, se non che è lui a comandare. E vuole solo una cosa. Uccidila.
Basta. Ormai il tuo corpo non ti appartiene. Ti guardi allo specchio.
Mal si affaccia oltre la cornice. Le sue unghia raschiano il vetro.


 

«Mike, amore, mi aiuti ad allacciare la collana?».

Cosa stai aspettando? Uccidila!

«M-Mike, cosa...».

Stringi più forte, avanti!

«Ti prego, Mike...».

No.


 

Una collana di lividi si è disegnata sul collo di Zoey, in corrispondenza delle perle. Mike si è fermato appena in tempo. Ma Mal ha appena cominciato.

 

(Lascia aperto il cassetto dei coltelli. L'armadietto dei medicinali è spalancato).

 

Zoey ha davvero paura.

 

(Zoey morirà a mezzanotte).

 

***

 

 

Mike amava Zoey, l'amava sul serio.

E allora perché ha lasciato che s'imbottisse di sonniferi per sfuggirgli?

Sa che è meglio così, Mal lo sta divorando. Il letto vuoto accanto a Izzy lo aspetta.

Zoey è morta oggi.

   
 
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