Coming Home
E’ tardi, tardissimo quando sento la porta di casa aprirsi.
Dal modo in cui entri,deduco che tu sia ubriaco perso.
Sbatti la porta, scontri qualcosa che cade per terra.
Per fortuna la moquette attutisce il rumore.
Sono indeciso.
Da una parte vorrei alzarmi e darti una mano.
Dall’altro penso che tu sia abbastanza grande per sopravvivere alle tue sbronze.
Decido di rimanere a letto.
Tendo le orecchie per ascoltare ogni tuo movimento.
Immagino che l’altro non si sveglierà mai.
Rido da solo nel buio della mia stanza.
Già, non si sveglia nemmeno con le cannonate.
O forse non è nemmeno in casa ora che ci penso.
Allungo il braccio per prendere la sveglia.
Sono le 4.25 del mattino.
Potrebbe anche essere fuori.
Rimetto la sveglia apposto e mi metto di nuovo in ascolto.
Sei un cucina, ti sento aprire il frigo.
Imprechi senza farti troppi problemi per il volume della voce.
E io sorrido di nuovo.
Passi davanti alla porta di camera mia.
La tua giacca picchia contro la porta.
Stai andando in bagno.
Pochi minuti dopo sento l’acqua calda accendersi.
Ti immagino sotto la doccia.
Alto e muscoloso.
I capelli scuri che ti scendono bagnati sul viso.
I tuoi occhi grigi, pieni di sfida, di irriverenza e impazienza.
E la tua cicatrice.
Non mi hai mai detto come te la sei procurata.
Dopo dieci minuti esci dalla doccia.
Ti immagino davanti allo specchio.
Dici sempre che io sono il vanitoso.
Ma tu non sei da meno.
Passeresti ore davanti a uno specchio se non ti obbligassimo ad uscire.
Sento di nuovo i tuoi passi.
Mi aspetto di sentirti dirigere verso la tua stanza.
Invece ti fermi davanti alla mia porta.
Chiudo istintivamente gli occhi, anche se so che al buio non mi puoi vedere.
Socchiudi la porta e lentamente entri nella camera.
Sai che sono solo.
Lo sai perché ti ho aspettato.
Perché ho detto che voglio solo te.
Ti avvicini al mio letto e ti siedi dall’altro lato rispetto a me.
Socchiudo un occhio e ti guardo sottecchi.
“Strify…..Seb, lo so che sei sveglio” sussurri nel buio .
Intanto allunghi una mano per sfiorarmi la guancia.
“Yu……ti sembra l’ora di arrivare” sussurro in tono finto austero.
Mi appoggio sui gomiti e ti fisso negli occhi.
Tutta la tua irriverenza, la tua sfida, la tua impazienza sono solo un ricordo.
Ora nei tuoi occhi c’è solo amore e tenerezza.
“Sono vagamente sbronzo Strify” ammetti portandoti la mano alla fronte.
“Mi gira la testa, ma stasera non mi lasciavano andare, pensa che Kiro è ancora la” dice ridendo.
Mi rabbuio subito.
Durante l’ultimo concerto era successa una cosa che mi aveva molto infastidito.
Kiro e Yu si erano baciati nel bel mezzo del concerto.
Avrei voluto strangolarli tutti e due.
“Non è successo niente con Kiro questa volta vero?” domando.
Il sonno mi è passato del tutto.
Ora lo squadro con sguardo serio.
Si fa goffamente una croce sul petto.
“Assolutamente no” dice in tono vagamente alticcio.
Gli sposto le coperte.
“Vuoi stare con me?” domando.
“Ovvio che domande” mi confermi.
Ti infili sotto le coperte.
Meno di cinque minuti dopo dormi.
Ti guardo dormire, mentre la mia mano scivola sotto le coperte alla ricerca della tua.
E un’ altra notte è passata.
NdA: La storia del bacio tra Yu e Kiro è vera,ho trovato una foto su internet -sbava-
Detto questo è la mia prima ficci su di loro –saltella- siete clementi T.T e fatemi sapere che ne pensate come sempre.
Baciozzoli sbavosi.Leena
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