Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: RobyR    19/11/2013    3 recensioni
Con questa, e le mie successive opere ho voluto creare dei finali alternativi alla trama principale di VK. Tutto ciò che è accaduto prima della storia resta invariata. in questo caso si parte dal 2° fumetto." Come potrei odiati?..."
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Vampire Knight Eternity

Finale alternativo vol 2

 

 

“Come potrei odiarti…”

Il silenzio invase completamente la stanza da bagno dove si trovavano.

Si era lasciato sfuggire una parola di troppo, lo sapeva, eppure non era riuscito a fermarsi. Come non era riuscito a fermarsi quando Yuki gli aveva proposto di bere il suo sangue. Non riusciva mai a controllare completamente quella parte di se che desiderava Yuki più di qualsiasi altra cosa al mondo, più del sangue o dell’aria, più di tutto. Il suo pensiero era sempre rivolto a Yuki e ora ne sentiva il sapore, il dolce sapore del sangue di Yuki sulla lingua e il calore nella gola lasciato dal passaggio di quel nettare squisito…

No! Basta! Non devo pensare così! Faccio schifo. Come ho potuto bere il suo sangue, proprio il suo… non voglio farle del male. Dici che ti dovrei odiare, ma come faccio? Non posso. Io ti amo Yuki… non voglio ferirti ancora accecato dal desiderio di averti.

“Zero che ti succede?” Yuki si avvicino e poggiò una mano sulla guancia di Zero come se fosse la cosa più normale del mondo. Ma per lui non era così, il calore di quella mano sulla sua pelle gli faceva battere il cuore così forte da fargli male.

“Non trattarmi così Yuki. Non essere gentile. Dopo quello che ti ho fatto non merito la tua gentilezza…”

“TU, non hai fatto niente. NOI abbiamo fatto questa cosa, insieme. Zero ti prego, non ti dare colpe che non hai. Semmai accusa me, se potrà farti stare meglio, ma ti prego non odiarti per questo.”

“Non posso accusare te Yuki…”

“Perché non puoi?...”

Zero guardò Yuki con un’intensità tale che, se avessero potuto, si sarebbero letti negl’occhi tutto ciò che l’altro pensava. Poi lui si decise.

“Yuki io non voglio farti del male e non posso, non posso odiarti, perché io… Yuki, io… ti amo cosi tanto che, il solo pensiero di ferirti mi fa male dentro, e se poi penso che un giorno potrei non riuscire più controllarmi… io sono un pericolo per te, lo capisci? Ti prego lasciami perdere…”

Yuki rimase in silenzio con la mano ancora posata sulla guancia di Zero per un tempo che al ragazzo parve infinito.

“No. Non posso. Zero…tu ci sei sempre stato. C’eri quando stavo male, quando avevo paura, il mio ricordo più bello è con te e anche il più brutto, sei il mio passato, il mio presente e il mio futuro… Non credevo di significare qualcosa di più, per te, di una presenza prepotente, credevo che non mi avresti mai considerata altro che una bambina appiccicosa e ora scopro che mi ami… sono felice Zero, felice come non sono mai stata, e non mi importa del pericolo… perché la mia vita non ha senso se non ci sei tu!” Yuki si buttò addosso a Zero senza esitare, piangendo lacrime di gioia. Lui la abbracciò stretta e affondò il viso nei suoi capelli ispirandone il profumo inebriante.

“Yuki, sarà dura lo sai? Sarà pericoloso… per cui ti prego, fammi una promessa: quando impazzirò, perché accadrà, uccidimi, prima che possa farti del male… uccidimi.”

“Zero… non posso…”

“Ti prego”

Yuki abbassò la testa rassegnata. In ogni caso, quel giorno lei l’avrebbe seguito.

“Adesso basta però. Okay? Basta piangere. Ci siamo detti che ci amiamo, non dovremmo piangere.”

Zero sollevò il viso di Yuki dal suo petto e le accarezzò teneramente la guancia. Lo spazio tra di loro si accorciò sempre più. Le loro labbra si sfiorarono e poi si unirono in un bacio che sapeva di lacrime e sangue, di sofferenza e di amore, di paura e di passione. Quando si staccarono per riprendere fiato, sorrisero.

“Non m’importa di tutte le battagli che dovremo affrontare o dei pericoli che ci attendono. Io ti amo, e solo per questo e perché anche tu mi ami, io sono felice!”

“Lo sono anch’io. Ti amo Yuki.”

“Ti amo Zero.”

Da all’ora di giorno si comportavano come sempre, come due amici. Ma la notte, quando erano solo loro, la passavano insieme. A fare l’amore o semplicemente a parlare. Ora erano insieme e vi sarebbero rimasti per sempre.

 

Roberta Renna

201211

22:16

  
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