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Autore: Fede303    19/11/2013    1 recensioni
''Da quel giorno tutto cambiò. Quel giorno cambiò la storia.''
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The dark Angel
Capitolo secondo
Il nuovo Amico
 
Dopo quell’avvenimento, la vita di Julette cambiò. Da essere l’angelo preferito da tutti a quello più disprezzato.
Julette aveva dieci anni quando, per la prima volta, fuggì dal Palazzo della Santità. Fuggì per due giorni e si rifugiò in un bosco, lontana dal Palazzo ma nessuno se ne preoccupò più di tanto.
Arrivata nel bosco, Julette iniziò a cercare un pezzo di legno in modo da crearsi una lancia per difendersi dato che aveva portato con se un coltello. Dopo una lunga ricerca lo trovò e iniziò ad intagliarlo, realizzando così una lancia con la punta piuttosto appuntita. In seguito volle provare ad usarla, era il primo angelo a maneggiare un’arma, quindi si alzò, prese un albero come obiettivo e dopo pochi secondi la lanciò la lancia. Colpì l’albero ma dopo pochi secondi la lancia cadde a terra e con lei anche uno strano uovo. Juliette rimase a fissar l’uovo per un po’, pensando di poterselo mangiare o meno, ma poi notò che l’uovo era di un blu acceso, quasi lapislazzulo, con delle striature gialle, e sicuramente non era commestibile come sperava. Lo prese fra le braccia e iniziò a guardarsi intorno, pensando che potesse essere di qualcuno, ma se ne fregò, infatti, prese la lancia con una mano e salì sull’albero che aveva colpito pochi minuti fa. Iniziò ad osservare l’uovo, sia a destra che a sinistra, cercando di capire a che tipo di specie apparteneva ma nessuno rispose alla sua curiosità.
Calò la sera e lei, dall’albero su cui stava, prese delle grandi foglie in modo da procurarsi una ‘’coperta’’ in vista della fredda notte. Stese a guardare le prime stelle e pian piano le calò il sonno, addormentandosi poco dopo.
Si trovava in una landa desolata e davanti a lei c’erano tre persone che le parlavano ma non riusciva ad udirne le voci. Erano suo padre, sua madre e un ragazzo dal viso oscurato, pareva di non conoscerlo, e dato che non riusciva ad udire le loro parole si avvicinò a loro per farlo ma più lei si avvicinava più loro si allontanavano. Ad un tratto, suo padre assunse in volto un’espressione sadica, malvagie e lei ebbe paura. Come quel giorno. Allora iniziò a scappare, in preda al panico, e si voltò vedendo suo padre e sua madre inseguirla mentre il ragazzo stava fermo a guardarla, quasi rideva. Le vennero le lacrime agli occhi. Non capiva, non capiva perché era sempre lei quella sbagliata, quella non scelta, quella che veniva sempre isolata dagli altri. Ma ben presto ritornò alla realtà e si sentì un rumore che riecheggiò nell’aria. Era stata pugnalata dal pugnale di suo padre. Morì dentro oltre che fuori, cadde al suolo col petto sanguinante e guardò i visi dei genitori soddisfatti, come se si fossero tolti un peso dalle spalle. Una lacrima le rigò la guancia.
Un bruciore al ventre la svegliò, l’uovo brillava e quando Julette aprì gli occhi vide una piccola creatura accucciata a lei, quasi la stringeva per ricevere calore.
Essa aveva delle piccole ali e una coda mediamente lunga, dei piccoli artigli ricurvi ma affilati abbastanza per sferrare un taglio netto e profondo, il suo corpicino era ricoperto da squame tra il celeste e il turchese, con delle piccole corna sopra la nuca.
Quando la piccola creatura aprì gli occhi, Julette rimase incantata dagli occhi blu del piccolo drago e allungò lentamente una mano verso di lui, che dapprima si allontanò appena però poi si fece toccare. -Che bello.. Ti chiamerò Thunder.. e mi prenderò cura di te.- Julette sorrise dicendo queste parole e il piccolo drago entrò in contatto con la sua mente attraverso le carezze che gli donava. -Grazie Julette.- Sentendo quella strana voce, Julette si guardò intorno, incredula e preoccupata allo stesso tempo, ma poi guardò il piccolo essere.
-S-Sei stato tu a parlare?.-
-Sì, riesco a comunicare attraverso la mente e dato che da oggi sei la mia padrona solo tu potrai sentire i miei pensieri.-
-Davvero?.-
-Certo.-
Julette sorrise a quel pensiero ma poi le venne in mente una domanda:
-Ma cosa ci fa un drago nel Paradiso? Di solito non ci sono draghi qui.-
-E tu? Perché sei qui?.-
-In che senso? Io sono una delle figlie di Dio. Io sono un angelo.-
-Angelo? No, tu non lo sei.. Ti ho scelta per questo cara.. Tu sei un angelo caduto. Tu sei un mezzo-demone.-
A quella scoperta, Juliette rimase immobile, come pietrificata, poi riprese a parlare:
-Cosa..? Come?!.-
-Ti ho guardata da quando sei nata, il colpo che hai subito da quel demone ti ha contaminata, facendoti diventare in parte come uno di loro. Il colpo di un demone è letale per un angelo perché la forza negativa invade quella positiva, facendo diventare l’angelo un ibrido. E’ anche strano che tu sia qui, di solito gli angeli caduti vengono esiliati immediatamente.-
-Ah si? Allora mi farò esiliare. Ma prima voglio allenarmi e quando sarò pronta mi farò esiliare.-
-Allenamento?.-
-Sì, voglio imparare a difendermi e robe varie.. Tu sapresti insegnarmi qualcosa?.-
-Sì, ma devo crescere prima!-
-Non preoccuparti! Cresceremo insieme. Adesso è ora di dormire, domani ci aspetta una lunga giornata.-
Detto ciò, Juliette strinse Thunder al petto e insieme si addormentarono. Era il suo unico amico, non voleva perderlo e per niente al mondo l’avrebbe lasciato andar via.
Il giorno dopo i due si misero d’accordo  nell’incontrarsi il pomeriggio tutti i giorni perché Juliette doveva tornare al Palazzo della Santità e non poteva portarlo con sé.
Dopo mesi, Thunder divenne un drago adulto ed insegnò a Juliette le basi fondamentali per difendersi, inoltre le insegnò l’arte magica e, con non poca fatica, imparò ad utilizzare tutti e quattro gli elementi. Quella ragazza era un prodigio e Thunder era fiero e orgoglioso di lei.
Al suo sedicesimo compleanno, Juliette decise di compiere l’atto definitivo.
 
-Fine Capitolo secondo.
 
Spazio Autrice:
Salve ragazzi! Che dite di questo capitolo? Avendo una cotta da sempre per i draghi non potevo non inserirne almeno uno nella storia. u.u Diciamo che fa una specie di riferimento per Eragon xD Che amo dopotutto. u.u
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere con delle recensioni! Sia positive che negative! Non fa differenza anche perché insieme alla storia crescerò anch’io. ;)
Adesso vado, ciau! ^^
Baci, Fede303 ♥
  
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