Libri > Il diario del vampiro
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Autore: iosnio90    19/11/2013    9 recensioni
Bonnie e Meredith, nate e cresciute a New York come sorelle, si trasferiscono a Fell's Church per il loro ultimo anno di liceo, entrando nella vita dei loro tre nuovi compagni di scuola Stefan, Elena e Caroline per via di una festa organizzata da quest'ultima. Sia Bonnie che Stefan, a seguito di due grandi delusioni d'amore che li hanno lasciati feriti e disillusi, si ritroveranno tanto vicini da capirsi e appoggiarsi. Sarà il ritorno di Damon a gettare scompiglio e ad aprire le danze.
Come riconoscere il vero amore? Quanto è importante il perdono? Gli errori del passato quanto influiscono sul presente?
Ecco la mia nuova storia!!Spero che speriate di seguirla e che vi piaccia!^^ Oltretutto è anche il mio primo esperimento con personaggi tutti umani xD
BACIONI....IOSNIO90!!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Quasi tutti, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Previously on Teorema:

Bonnie e Meredith, diventate sorelle quando i genitori di Bonnie hanno adottato Meredith da bambina in seguito alla dipartita dei signori Sulez, si trasferisco per il loro ultimo anno di liceo da New York, dove hanno sempre vissuto, a Fell's Chirch, sotto la custodia della loro vecchia tata in pensione: la signora Flowers. L'intenzione delle ragazze è vivere il loro ultimo anno in serenità e divertendosi, soprattutto Bonnie che, a causa di una cocente delusione d'amore a NY, ha sofferto molto. Qui conoscono Stefan, quarterback del liceo, la sua migliore amica Caroline, capo cheerleaders, ed Elena, ex-ragazza di Stefan con cui il raporto è terminato quando lui ha scoperto il tradimento della ragazza con suo fratello Damon, attualmente all'università. Bonnie e Stefan si conoscono e tra i due si instaura subito un bel feeling, appoggiato da Meredith e Caroline e visto con odio dalla gelosa Elena.
Questo, fino al ritorno in città di Damon, dopo essere stato espulso dall'ennesima università. Questo ritorno causa nuove tensione tra lui e Stefan a causa di Elena e porta scompiglio anche nella nuova tranquillità di Bonnie perchè Damon è esattamente lo stesso ragazzo che le aveva spezzato il cuore mesi prima. Non sa come affrontare la cosa, il suo amico Matt le consiglia di raccontare tutto a Stefan e lei si convince che è la cosa più giusta visto anche il modo in cui Damon comincia a seguirla e a cercarla.
La festa di inizio anno organizzata da Caroline al pensionato si sta avvicinando, cosa succederà?
Bonnie farà in tempo a spiegare a Stefan del suo passato oppure Damon, pur di far soffrire ancora suo fratello, intralcerà i suoi programmi?




"Angelo"

Non è possibile!”
Ti dico di sì, invece.”
Non riesco a crederci.”
E lo dici a me?”
No, sul serio, come osa venire qui a Fell's Church?”
Tecnicamente, questa sarebbe casa sua, può tornarci quando vuole. L'estranea venuta da fuori sono io.”
Non mi sembra una giustificazione adeguata, ma se proprio ci tieni a puntualizzare, allora rettifico: come osa presentarsi qui da te al pensionato?”
Bonnie scrollò le spalle e quel gesto, se possibile, fece esplodere ancora di più tutta la voglia che Meredith sentiva di correre alla villa dei Salvatore e prendere a calci Damon, per il puro gusto di vederlo mortificato e ridotto a pezzi da una donna.
Meredith non era mai stata un tipo eccessivamente impulsivo e irascibile. Tra lei e Bonnie, era di certo la rossa quella più incline a divenire preda dei suoi stessi sentimenti. Per quanto la riguardava, lei amava riflettere sulle sue azioni, sulle conseguenze che queste avrebbero portato. Se qualcosa la coglieva di sorpresa lei si fermava e cercava di analizzare il motivo che l'aveva portata a provare tanta meraviglia, dopodiché tirava avanti dritto. A vederla dal di fuori sembrava una ragazza fredda, calcolatrice, ma in realtà, chi la conosceva bene, sapeva che era in grado di provare forti sentimenti, sia positivi che negativi, solo senza tutta l'impulsività che di quei tempi pareva tanto andare di moda. A detta di Meredith, impulsività e sentimento puro non sempre andavano a braccetto, anzi, spesso proprio per affrettare le cose e seguire l'impulso di un momento, si commettevano grossi errori. E lei, che a soli quattro anni aveva vissuto il dolore più terribile di tutti alla morte dei suoi genitori, era cresciuta con la convinzione che una buona conoscenza di se stessi, una buona analisi di tutte le situazioni e delle variabili coinvolte, avrebbe aiutato a non venire più così tanto travolta da sofferenze così terribili. La ragione le faceva da scudo, e questo le andava più che bene.
Esistevano, però, delle eccezioni. Bonnie, la sua felicità, era una di queste.
Provava nei confronti di quel Damon che tanto male aveva fatto a quella ragazza che era praticamente sua sorella una rabbia difficile da contenere, tanto violenta da lasciarla sfinita anche solo a sentirla. Lo disprezzava come poche altre volte le era capitato nella vita e mai -mai- era riuscita a convincersi del fatto che, forse, stesse esagerando un po' con tutto quell'astio.
Damon non le era mai piaciuto, fin dall'inizio aveva avvertito una stranissima sensazione collegata a quel ragazzo e avrebbe mentito se avesse detto che si sentiva tranquilla a vederlo ronzare intorno a Bonnie. Tuttavia, vedendo la sua amica tanto felice e così innamorata, si era tenuta per sé tutte le sue perplessità, non le aveva raccontate neppure a Matt, onde evitare di creare problemi lì dove parevano ancora non esserci. E che grande errore era stato quello di non intromettersi! Forse -si diceva- se avesse insistito di più per allontanare la sua dolce amica da quel ragazzo che pareva urlare “Pericolo” da ogni lato lo si guardasse, Bonnie le avrebbe dato ascolto e non sarebbe finita col soffrire così come aveva fatto.
Non la biasimava, eh! Pur essendo una ragazza razionale, era convinta che se arrivava l'amore allora c'era ben poco che si potesse fare per contrastarlo e fuggire, ma ancora si chiedeva perchè un'esperienza tanto brutta e con un simile e spregevole essere fosse capitata proprio alla rossa. E pensare che, ai tempi, per un certo periodo, vedendo tutte le attenzioni che Damon dedicava a Bonnie, si era quasi convinta a dargli un po' di fiducia! E invece non era stata altro che una farsa, l'aveva addolcita all'inizio, ci si era divertito e poi l'aveva scaricata senza una ragione valida. E quando una cosa simile succedeva alla persona più importante della tua vita, come potevi non odiare chi le aveva inflitto tanta pena?
Meredith aveva un nuovo obiettivo: trovare Damon e assestargli un cazzotto atto a rompergli il setto nasale, preferibilmente davanti ad una bella folla, e se questa folla avesse poi cominciato a ridere di lui allora la cosa avrebbe raggiunto dei picchi di perfezione assoluta che forse le avrebbero dato addirittura un briciolo di soddisfazione.

E Stefan? Che ne pensa?”
Non gli ho ancora detto niente di questa faccenda con Damon.” - confessò Bonnie.
Meredith inarcò un sopracciglio.

Bonnie...”
Lo so. Davvero. Ho già deciso di dirglielo alla prima occasione. Prima...volevo riflettere un po' sulla cosa, metabolizzarla. Ti confesso che ero ancora un po' indecisa sul da farsi, ma ne ho parlato ieri con Matt e lui mi ha fatto notare che è di Damon che stiamo parlando, e che di lui non c'è da fidarsi. Non voglio che vada da Stefan a raccontargli chissà cosa, voglio dirglielo io.”
E' giusto. Capisco che può essere difficile, ma è giusto così.”
Cercò di essere incoraggiante, rivolgendo un sorriso a Bonnie, seduta su uno sgabello dall'altro lato dell'isola della cucina. Si trovava in una posizione difficile e Meredith credeva che stesse facendo del suo meglio per uscirne. Onestamente, non sapeva cosa avrebbe fatto lei se si fosse trovata in una situazione simile. Sperava, però, che Stefan riuscisse a comprendere la situazione e a capire il motivo che aveva spinto Bonnie a prendersi qualche giorno prima di farsi avanti e parlare. Era un bravo ragazzo, le aveva fatto da subito una buona impressione. Dai racconti di Bonnie non sembrava che fosse in buoni rapporti con suo fratello, ma si augurava che non fosse il tipo da proiettare quel rancore anche sulla rossa. In fondo insieme, Stefan e Bonnie, stavamo bene, si vedeva che erano riusciti a far sbocciare qualcosa di bello nonostante si conoscessero da poco e quel nuovo rapporto le potenzialità per trasformarsi in qualcosa di importante e duraturo ce le aveva tutte, quindi proprio non le andava di veder spazzato via tutto da un brutto e fastidioso fantasma del passato che proprio non voleva saperne di scomparire. Bonnie non se lo meritava.

Giuro, quando al primo giorno di scuola scherzavo dicendo che Stefan pareva somigliare a Damon...non volevo portarti sfiga.”
Quella battuta aiutò entrambe a rilassarsi e a ritrovare il sorriso. Bonnie, ripresasi così dalla tristezza derivatale dal raccontarle tutta quella faccenda in cui si era trovata invischiata, ritrovò l'umore adatto a saltare giù dallo sgabello, afferrare il suo borsone e uscire dal pensionato per tornare a scaricare un po' di stress emotivo all'ennesima prova di danza.
Rimasta sola, a pomeriggio inoltrato, senza nulla da fare e coi compiti già finiti da un pezzo, Meredith non riuscì a pensare a niente di meglio che non fosse qualche ora sul divano a giocherellare col pc, aggiornando il vecchio profilo facebook e rispondendo alle e-mail inviatele da qualche amica di New York.
Erano passati appena venti minuti quando il campanello alla porta principale suonò.

Caroline!” - fece, sorpresa, rivolgendo un sorriso alla bionda accovacciata sulla veranda accanto a tre grossi scatoloni chiusi.
Meredith, devo chiederti un grosso favore.” - esordì l'altra.
O—okay?” - rispose, perplessa - “Che posso fare? E cosa c'è in quelle grosse scatole?”
Brava. Tu sì che fai sempre le domande giuste!” - si complimentò la bionda, lasciandola ancora più confusa di prima. Meredith, nonostante la conoscesse da qualche giorno appena, aveva ormai capito che Caroline Forbes era un tipetto un po' strano, ma forse doveva ancora farci l'abitudine - “Sono tutte cose che serviranno per la festa. Addobbi, festoni vari... lì sotto dovrebbero esserci dei bicchieri avanzati dall'anno scorso. Mi chiedevo se potevo cominciare a lasciarli qui, sempre se non è un grosso disturbo, ovviamente. E' per non essere costretta a portare tutto all'ultimo minuto.” - le spiegò.
Meredith abbozzò un nuovo sorriso e scrollò le spalle.

Figurati, nessun disturbo. Possiamo portarle giù in cantina e tirarle su appena serviranno.”
Ci misero poco, dieci minuti al massimo. E, appena finito, si fermarono entrambe a bere del succo d'arancia.

Non c'è nessuno in casa?” - chiese Caroline.
A dire il vero, no. Bonnie è a lezione di danza e ne avrà ancora per qualche ora, mentre la signora Flowers...sai che non lo so?”
Non lo sai?”
Meredith scrollò le spalle.

Lei è un po' uccel di bosco, è sempre in giro e a volte non dice neppure dove va. Esce al mattino presto e torna a sera, giusto in tempo per preparare la cena o per aiutare me. Bonnie fa un po' schifo in cucina.” - a quella piccola confessione scoppiarono a ridere e Caroline scosse la testa.
Beh, allora menomale che Stefan, invece, è un mago ai fornelli. Almeno quando finiranno con lo sposarsi non moriranno di fame.” - commentò.
Sposarsi?”
Certamente! Non so te, Meredith, ma io posso dirmi una grande fan della loro coppia. Li shippo particolarmente. Anche se, lo ammetto, shipperei qualsiasi ragazza che rendesse felice il mio amico.”
In quel momento, Meredith si rese conto che lei e Caroline avevano molte più cose in comune di quello che poteva sembrare. E che, se anche le loro storie erano diverse, tenevano ai loro amici allo stesso modo.

Concordo con te. Su ogni parola.”
Il portatile nel frattempo era rimasto acceso in salotto e lo squillo di una chiamata in arrivo tramite skype arrivò a distrarle entrambe. Meredith si scusò un attimo ed andò a recuperare il pc, poggiandolo sul ripiano tra lei e Caroline. L'idea era quella di rifiutare la chiamata e scrivere velocemente a chi l'aveva contattata che al momento era impegnata e ci avrebbe pensato lei in serata a farsi viva, ma si trattava di Matt. E non poteva rifiutare una chiamata da Matt.

Se vuoi...” - Caroline indicò con pollice alle sue spalle, come a dirle che, se era impegnata, lei poteva andare e si sarebbero riviste il giorno dopo a scuola, ma Meredith scosse la testa.
Puoi restare qui, se ti va.” - le disse - “E' Matt, il migliore amico mio e di Bonnie. Sono sicura che sarebbe felice di conoscerti, gli abbiamo parlato molto di te, di Stefan, della nuova scuola, della festa...” - spiegò - “Resta. A meno che tu non abbia altro di meglio da fare, ovvio.”
Oh no. Nient'altro da fare per oggi. Resto volentieri.”
Meredith, allora, diede l'avvio alla videochiamata e attese di vedere l'immagine di Matt sullo schermo, con un gran sorriso piazzato sul volto.
Lei e Matt erano diventati amici essenzialmente per Bonnie. Lei era sua sorella, lui il ragazzino con cui la rossa condivideva il banco durante il laboratorio d'arte. Avevano preso a frequentarsi così, per far piacere a Bonnie, ma alla fine proprio il comune affetto per la rossa aveva fatto sì che anche tra di loro si instaurasse una bella amicizia. Era un rapporto diverso da quello che Bonnie aveva con Matt. Per Meredith lui non era una persona a cui chiedere appoggio e consiglio, quanto più qualcuno con cui poter sempre parlare, con cui poter anche litigare e con cui confrontarsi. Le mancavano molto le ore intere trascorse sotto la neve a bere cioccolata calda mentre aspettavano Bonnie all'uscita della sua vecchia scuola di danza a New York.

Matt!” - chiamò.
Ehi, Mere!” - salutò l'altro, che pareva seduto ad una scrivania nella minuscola stanza nei dormitori della NYU che condivideva con un altro studente - “Credevo non rispondessi più. Quasi cominciavo a disperare.” - scherzò.
Scemo!” - gli fece il verso lei - “Stavo solo convincendo la qui presente e bellissima Caroline Forbes, capocheerleaders al Robert E.Lee di Fell's Church, a fermarsi qui e a degnarti di qualche parola. Dovresti ringraziarmi.”
Beh, se stanno così le cose, allora non posso che cedere.” - rispose lui - “Ciao, davvero bellissima Caroline Forbes. Io sono Matt. Honeycutt. ”
Meredith spostò lo sguardo sulla bionda e giurò di averla vista arrossire, appena per un attimo. Subito, però, Care si riprese a sventolò le dita davanti alla videocamera, sorridendo.

Ciao a te, Matt.”


Aveva il fiatone, Bonnie. Restando a parlare con Meredith non si era resa conto del tempo che passava e, da che si era ritrovata ad essere in anticipo per le prove, adesso aveva già cinque minuti di ritardo e doveva ancora svoltare l'angolo. Incredibile quanto i suoi stessi pensieri la distraessero da quello che era sempre stato il sogno di una vita. Aveva cominciato a danzare quando aveva appena quattro anni grazie a sua madre, perchè desiderava che sua figlia si cimentasse presto in un qualche sport e aveva notato una sua certa inclinazione a tenere perfettamente il ritmo battendo le mani e i piedi a tempo con la musica trasmessa alla radio che suo padre teneva accesa a tutto volume ogni domenica mattina perchè si sentisse bene in tutta casa. Era stato un gioco, all'inizio, uno sfizio di sua madre, ma che presto era diventata la sua più grande passione. In sala prove si sentiva potente, importante e bellissima. Era come se, danzando, perdesse tutta la sua naturale e solita goffaggine e si trasformasse, per quelle poche ore, da brutto anatroccolo in cerca di attenzioni a meraviglioso cigno in grado di guardare avanti da sé e a testa alta, senza il bisogno o l'appoggio di nessuno. Si sentiva indipendente, libera di fare ed essere qualsiasi cosa. Mai nella vita vera si era sentita così, lei che era sempre stata la ragazzina timida ed impacciata della porta accanto, quella carina sì, ma che di certo non poteva competere in bellezza con le top model alte un metro e ottanta che vedeva passeggiare nei cortile dei licei e che, purtroppo per la sua autostima, non esistevano affatto soltanto nei film. Elena Gilbert, ad esempio, era un'esponente di quella categoria più che reale.
Ma Bonnie non era mai stata il tipo da mettersi a competere, un po' perchè credeva che non ne sarebbe uscita affatto bene e un po' perchè non era affatto nella sua indole e non le andava. Lei era così com'era, faceva ancora un po' fatica a non osservarsi allo specchio con sguardo prettamente critico, ma almeno il problema era molto meno preoccupante di quanto non lo fosse stato anni prima, durante la prima adolescenza. Inoltre, credeva di avere anche lei qualche carta da giocare nella partita della vita. Se aveva attirato le attenzioni di un ragazzo come Stefan, allora non poteva essere del tutto da buttare.
Damon non contava, se ne rendeva conto adesso più che mai. Se un tempo si era sentita forte e sicura stretta nel suo abbraccio, ora che sapeva che non si era trattato di nient'altro se non di uno scherzo, tutta quella sicurezza si era trasformata in biasimo verso se stessa e la sua stupidità e poi, una volta superata la sofferenza iniziale per l'umiliazione subita e l'abbandono, in una cocente rabbia. Mai, mai lo avrebbe perdonato, perchè perdonarlo significava ridargli il potere di ferirla di nuovo e non voleva permetterglielo. Se c'era una cosa che la sua esperienza con Damon le aveva insegnato, era l'amor proprio.
Per questo motivo, benchè titubasse ancora e non si sentisse del tutto pronta, aveva deciso di parlare con Stefan ed essere sincera con lui, perchè ad aspettare ancora non si fidava. E, riflettendoci, si era ritrovata ad odiare la situazione in cui lei stessa si era infilata tacendo sulla sua storia passata, perchè era come se lei e Damon condividessero un segreto, qualcosa che ancora li univa e che teneva tagliato fuori Stefan dalla sua vita. Era insopportabile.

Sapevo di trovarti qui. Questa è l'unica scuola di danza nel raggio di chilometri, e tu senza la tua danza non vivi.”
Ritrovarselo così, davanti agli occhi, all'improvviso, era l'ultima cosa che Bonnie si aspettava da quella giornata. Ma, soprattutto, la irritava il fatto che lui si permettesse ancora di fingere di conoscerla.

Sono già in ritardo, Damon.” - tagliò corto, o almeno tentò.
Appunto. Quindi puoi anche prenderti qualche altro minuto da perdere con me.” - lui si scostò dalla sua moto semplicemente per sbarrarle la strada e, nel momento in cui lei si fece avanti con la forza e lo sorpassò assestandogli una spallata leggera su un braccio, lui si lasciò sfuggire una risatina e prese a seguirla, camminandole di fianco.
Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara con te l'altra sera al pensionato.” - disse - “Devi lasciarmi in pace, Damon.”
Oh, andiamo, Bonnie! Cosa sarà mai una chiacchierata tra due vecchi amici?”
Bonnie alzò gli occhi al cielo. Tutta quell'insistenza la irritava più della sua presenza stessa, perchè davvero non la capiva, molto più di quanto non avesse mai capito tante altre cose di Damon.

Io e te non siamo mai stati amici. E non lo saremo mai. Scordatelo.”
Allora possiamo fare quattro chiacchiere da vecchi amanti.” - propose in cambio lui, con solito tono ammiccante - “E chissà che dalle chiacchiere non si passi ad altro...”
Bonnie si bloccò lì, a qualche passo dall'entrata della scuola di danza. Non sapeva dire se era perchè quella frase l'aveva pronunciata proprio Damon oppure se avrebbe reagito allo stesso modo anche se se la fosse sentita rivolgere da qualcun altro, ma si sentì offesa, profondamente.

Il massimo che ricaveresti da una chiacchierata con me a questo punto sarebbe un pugno in faccia.” - puntualizzò - “Forse ti sei dimenticato con chi hai a che fare, Damon. O forse hai sempre sovrastimato la tua capacità di capire le persone e, in realtà, non hai mai capito niente di me.” - continuò - “E ora vattene, ti ho detto. Ti ricordo che sei stato tu a mollarmi, tu a dirmi di non volermi più vedere. Io mi sono adeguata di conseguenza, e adesso tutta questa insistenza da parte tua è sgradevole e decisamente fuori luogo. Non abbiamo nulla di cui parlare noi due. Un tempo, forse, ma adesso non ne vale più la pena.”
Perchè?” - stavolta, per una volta, si era fatto serio persino lui - “Perchè adesso non ne vale più la pena? Per Stefan?”
No, non per Stefan. E' molto più semplice di così.” - gli rispose - “Dipende solo dal fatto che, finalmente, ho capito di volermi bene abbastanza da non voler fare la parte del tuo giocattolino, che lasci quando vuoi e riprendi per capriccio.” - gli spiegò - “Ma sai qual è il colmo in tutto questo? Che sono stata così male a causa tua che fino a qualche tempo fa mi sarei abbassata addirittura a tanto pur di riaverti con me.”
Non aspettò una risposta, non aggiunse nient'altro. Gli voltò le spalle, ancora una volta.


Elena si rigirò per l'ennesima volta tra le mani l'invito che Caroline le aveva consegnato il giorno prima. Era praticamente tutto, tranne ciò che le aveva sembrato di aver capito che dovesse essere dagli interminabili sproloqui di Care sull'organizzazione di quella festa, ma era simpatico, e al liceo non si parlava ormai d'altro. Erano stati invitati tutti, Caroline non era il tipo da fare discriminazioni quando si trattava di invitare persone ai suoi party, anzi per lei il detto “più siamo, meglio è” era una regola di vita che seguiva come meglio poteva. Chiunque poteva portare chi voleva, che andasse al liceo con loro oppure no. Così facendo, il numero di presenze tendeva sempre a triplicarsi. E Caroline era contenta.
Elena non faceva fatica ad immaginare che anche quella festa, come tutte le precedenti organizzate dalla sua amica, si sarebbe rivelata un successo. Sicuramente si sarebbero divertiti tutti; era sul fatto che si sarebbe divertita anche lei che cominciava ad avere qualche dubbio.
Fino a qualche mese prima non avrebbe avuto alcuna incertezza, avrebbe saputo che si sarebbe recata a quella festa accompagnata sicuramente da Stefan e che avrebbe trascorso una serata fantastica, ma adesso.... Stefan neppure la guardava più. Adesso lui pensava soltanto a Bonnie, parlava soltanto con Bonnie, pranzava con Bonnie, accompagnava a casa Bonnie, tutto faceva intendere che anche quella serata l'avrebbe trascorsa con Bonnie. E lei proprio non sapeva quanto sarebbe riuscita a tollerare l'immagine di Stefan che ballava con la rossa, con le sue braccia attorto alla vita di lei e coi visi così vicini che, col lento adatto che Care avrebbe sicuramente scelto apposta visto quanto appoggiava la nuova coppia nascente, avrebbero anche potuto finire in un bacio.
Andare oltre quella stupida gelosia e non pensarci più? Non sapeva se era poi tanto il caso di farlo. E se tra Stefan e Bonnie le cose non fossero andate bene e lei non fosse stata più lì, pronta a mettersi nel mezzo e a riprendersi il suo ragazzo? In fondo si conoscevano da troppo poco quei due per fare sul serio e, in cuor suo, Elena aveva sempre trovato confortante l'illusione che la vedeva di nuovo con Stefan, una volta che il ricordo del suo cedimento con Damon fosse scemato del tutto.
Certo, a proposito di Damon, lui rappresentava ancora e comunque una seconda opzione.
E se la scelta migliore era lasciar andare Stefan e dare una possibilità a Damon? Non ci aveva mai riflettuto seriamente, forse perchè non si era mai vista in una relazione seria col maggiore dei fratelli. Lui era così....libertino. Sarebbe riuscito a stare con lei e a darle tutto ciò di cui aveva bisogno? Stefan sicuramente sì, con Stefan c'era sicurezza. Ma adesso Stefan pareva voler Bonnie.
Inutile. Proprio non riusciva a venirne a capo. Si sentiva confusa e spiazzata da quelli che, a tutti gli effetti, erano stati veri scombussolamenti nella sua vita di sempre, quella alla quale si era abituata. Scombussolamenti come il ritorno di Damon e l'arrivo di una ragazza che era stata capace di prendere il suo posto nei pensieri di Stefan. Forse, se fosse stata meno egoista, avrebbe preso l'arrivo di Bonnie come una benedizione dal cielo, come un segnale che quello giusto per lei era Damon e che poteva stare con lui senza far soffrir Stefan, impegnato nel suo nuovo amore. Ma Elena si era riscoperta profondamente egoista, e non riusciva a rinunciare al ragazzo migliore che avesse mai incontrato, sebbene non poteva negare di nutrire da sempre una forte attrazione per Damon e forse qualcosa che andava ben oltre.
Si sentiva intrappolata da se stessa e dai suoi desideri. Ed era così arrabbiata con Bonnie McCollough! Non riusciva a farsela piacere e nemmeno ci provava.

Elena! Elena, vieni!” - la voce della sua sorellina arrivò a distoglierla dai suoi pensieri. Le aveva promesso di aiutarla ad impacchettare il regalo di compleanno per la sua amichetta del cuore e Dio solo sapeva quanto diventata insistente la piccola Maggie se non tenevi fede ad una promessa fattale.
Arrivo!” - rispose, lasciando l'altalena in giardino per poter rientrare in casa. A pochi passi dall'ingresso, però, si accorse di aver dimenticato l'invito alla festa di Care sul sediolino in legno di fianco a quello su cui aveva dondolato piano lei fino a qualche istante prima e tornò indietro a prenderlo. Fu allora che notò, dall'altra parte della strada, Stefan intento a litigare con un enorme scatolone che proprio non voleva saperne di restare chiuso. Sapendo che Caroline quel giorno aveva intenzione di darsi da fare per scavare tra i vecchi addobbi qualcosa di ancora riciclabile per la festa che stava organizzando, pensò che avesse coinvolto anche lui e lo raggiunse.
Addobbi per Caroline?” - chiese, per farsi notare - “Se vuoi ti portò altro scotch per chiuderlo.”
Stefan, al suono della sua voce, sobbalzò leggermente, colto alla sprovvista, ma nel guardarla abbozzò un sorriso e sospirò.

A dire il vero qui dentro ci sarebbe il mio travestimento per la festa.”
L'hai già scelto? - si stupì.
Non io. E' stata...Bonnie.”
Quella risposta la confuse.

Bonnie? E perchè mai lei dovr---” - si interruppe da sola, perchè era ovvio il motivo per cui era stata la rossa a scegliere il costume anche per Stefan - “Allora vai alla festa con lei. Non me l'avevi detto.”
Stefan, per tutta risposta, scrollò le spalle.
Ecco, era esattamente tutto quel tipo di nuova indifferenza che la irritava parecchio. Come se lui desse per scontato che quella cosa non la ferisse o come se addirittura lo sapesse e non gli importasse. E questo perchè era stata prima lei a ferire lui? Non l'aveva mai fatto un tipo così rancoroso. Di quel passo, come potevano far tornare di nuovo le cose come prima?
Sentiva la testa scoppiarle tanta era la gelosia.

Beh, buon divertimento allora.”
Elena...”
Era già di ritorno verso casa, quando si voltò di nuovo.

E, ora che ci penso, mi sa che forse lo scotch l'ha finito ieri Maggie. Scusa tanto, dovrai arrangiarti.”
Aggiunta infantile, davvero molto infantile, ma non era riuscita a trattenersi dal prendersi almeno quella piccola rivincita. L'aveva fatto per ripicca sì. E, parlando di ripicca, se Stefan non si era fatto poi così tanti problemi nell'invitare un'altra, allora proprio non vedeva per quale motivo dovesse farsene lei. Non se n'era forse già fatti troppi?
Mentre rientrava a casa, infilò la mano nella tasca posteriore dei pantaloni e ne estrasse il cellulare. Compose in fretta un numero, avviò la chiamata e attese la risposta dall'altro lato.

Ma guarda che sorpresa!”
Damon? Ho una cosa da chiederti...”


Il solito sorriso che Bonnie aveva stampato sul viso stanco dopo ogni sessione di prove morì nell'istante in cui, messo piede in strada, notò che Damon era ancora lì, a poco più di un metro da lei, ancora incollato alla sua moto. L'aveva aspettata lì, non riusciva a crederci.
Era sicura che dopo il loro ultimo scambio di battute di tre ore prima se ne fosse andato via così come gli aveva caldamente consigliato di fare, e invece no, invece si ostinava a mettersi sulla sua strada. Ancora un po' e sarebbe esplosa.
-E' di spalle! -
pensò all'improvviso, e considerato il fatto che era oltretutto così impegnato a parlare con qualcuno al telefono, se fosse stata brava a non urtare niente, a non fare rumore e a filare via alla svelta, avrebbe potuto andarsene senza essere vista.
-
Bel piano, Bonnie.- si complimentò con se stessa, addirittura con una punta di orgoglio, e se avesse potuto si sarebbe data il cinque da sola. Forse non stava facendo esattamente la figura della donna matura e coraggiosa che tanto voleva essere, ma avrebbe sfidato chiunque, nella sua situazione, a cimentarsi nell'ennesimo confronto con Damon. No, grazie, per quel giorno ne aveva avuto anche abbastanza.
Si assicurò il borsone in spalla e mosse alcuni passi lenti proprio alle spalle di Damon, ma purtroppo era quella la strada da fare per arrivare al parco e tagliare poi da lì per il pensionato.
Beh, l'avesse mai fatto! Gli era arrivata così vicina da riuscire ad ascoltare ciò che mai avrebbe voluto ascoltare, non in quel momento.

Va bene, va bene.” - stava dicendo Damon - “Festicciole del genere non sono esattamente il mio genere, ma per te faccio questo ed altro ancora, Elena. Quindi va bene, ti ci accompagno, un modo come un altro per passare una serata in compagnia del mio Angelo. Ma ricordati che mi aspetto qualcosa in cambio dopo.”
Il succo, quindi, era che Elena aveva chiesto a Damon di accompagnarla alla festa di Care e lui aveva accettato. Bene, anzi benissimo. Tutto stupendo, se non fosse stato per il fatto che Bonnie si era bloccata lì, a quella parola -Angelo-, la parola che, mesi prima, aveva distrutto ogni briciolo di felicità.


2 mesi prima. New York.

No...aspetta...che significa. Devi spiegarti meglio, perchè...è assurdo. Te ne rendi conto? E' assurdo!” - Bonnie balbettava, sentiva le lacrime affiorarle agli occhi e scenderle copiose lungo le guance. Avrebbe voluto urlare, cadere e svegliarsi di colpo, scoprire che si trattava soltanto di un brutto sogno, perchè no...non poteva essere, non riusciva a crederci né tantomeno riusciva a capire.
Cosa era successo a Damon? Al suo Damon? Perchè all'improvviso le faceva questo?

Sei scomparso per tre giorni, Damon. Ero preoccupata. Tanto preoccupata. Ti ho aspettato tutta la sera per la festa di diploma di Matt e non ti sei presentato, mentre mi avevi promesso di passare. Non sapevo dove fossi, cosa ti fosse successo. Ho provato a chiamarti, ma non rispondevi mai. Ho provato addirittura a chiedere ai tuoi amici, ma neanche loro hanno saputo dirmi niente.” - continuò, quasi isterica - “E adesso torni e...non capisco. Che stai cercando di dirmi?”
Lui alzò gli occhi al cielo, freddo come mai era stato con lei.

Ti sto scaricando, Bonnie. Non è così difficile.” - fece - “E smettila di piangere, per cortesia. Guardati! Sei ridicola. Una stupida e patetica ragazzina.”
Si sentiva ferita, nel profondo sentiva la sua anima stappata in due. Non riusciva a capire il motivo di tanto astio quando fino ad una settimana prima erano così felici...
Perchè? Perchè adesso faceva così? Perchè le diceva quelle cose? Perchè le faceva del male a quel modo, nel modo peggiore?
Tentò di avvicinarsi, tese le mani per toccarlo, ma lui le afferrò i polsi e la respinse indietro, scostandosi malamente.

Damon...no. Ascolta, qualsiasi cosa sia successa...possiamo risolverla insieme, noi due. Io... farò quello che vuoi, davvero. Io ti amo.” - aveva immaginato tante volte il momento in cui gli avrebbe detto che lo amava -il primo “ti amo” della sua vita-, ma mai aveva pensato che sarebbe successo così.
Damon, però, non parve minimamente toccato dalla cosa. E se lo fu, non lo diede a vedere.

Mi ami? Parli di amore? Ma con chi ti credi di avere a che fare?” - la derise - “Cosa speravi? Che saremmo stati insieme per sempre? Sei stata un passatempo, ragazzina. E' stato divertente sì, ma adesso basta, mi sono stancato.”
No, no no no no, non ci credo. Non ci credo!”
E invece devi crederci! Anzi, fatti un favore, Bonnie, e dimenticami del tutto, dimenticati che esisto perchè io di sicuro mi dimenticherò presto che esisti tu. Arriverà il giorno in cui non ricorderò più nemmeno il tuo viso, così come è successo con altre decine di ragazze prima di te e così come succederà con altre. E sai perchè? Perchè io non amerò mai nessuna di voi, non amerò mai te. Non hai mai avuto davvero nessuna chance per tenermi con te, Bonnie, sono sempre stato io a dirigere il gioco. E il motivo è semplice: esiste una ragazza che amo, l'unica per la quale varrà mai la pena e quella ragazza non sei tu, non lo sarai mai. Lei è il mio Angelo, e con lei non potrai mai competere, non sei all'altezza.”


Angelo. Il tuo Angelo.” - si ritrovò a ripetere, come un'accusa, attirando subito l'attenzione di Damon che, messo via il cellulare, si voltò a guardarla. Dalla sua espressione, era evidente che non si aspettava che avesse ascoltato tutto.
Bonnie...”
Il tuo Angelo.... Elena...” - collegò - “E' lei. Quindi durante quei tre giorni in cui eri scomparso, tu eri semplicemente tornato qui. Da lei. Dal tuo Angelo Elena. Elena Gilbert.” - che di amorevole, almeno con lei, non aveva ancora dimostrato di avere un bel niente. Ma, in fondo, c'era da aspettarselo che il famoso Angelo di Damon fosse una ragazza del genere - “Tutto questo è...ridicolo.” - scosse la testa, quasi le venne da ridere, ma si trattenne. Preferì girarsi e tornare sui suoi passi, allontanarsi da lì.
Damon, dal canto suo, però, si fece avanti e le afferrò un braccio. Stavolta fu Bonnie a sottrarsi malamente alla sua presa.

Dobbiamo parlare, Bonnie.”
E di che? Di cosa io e te dovremmo mai parlare, Damon?” - ritorse - “Per quanto mi riguarda, ribadisco che non c'è assolutamente più niente da dire. Piuttosto, perchè sei qui? Perchè ti ostini a starmi tra i piedi? Vai da Elena! Insomma, è per lei che sei tornato, no? Quindi che ci fai qui? Vai dal tuo Angelo, Damon. Ti ho già detto che io non voglio avere niente a che fare con te, quindi se è questo che ti preoccupa, sta pure tranquillo: non ho nessuna intenzione di essere un problema tra voi due.”






NOTE:

*Si prepara a  ricevere le tonnellate di pomodori e ortaggi vari che le verranno lanciati contro*
Oddio.....Scusate, scusate, scusate, scusate, scustate, scusate tantissimo!!!! Sono passati 4 mesi, lo so, ed è imperdonabile, so anche questo. Ora, non voglio giustificarmi e capirò se mi prenderete a male parole e/o snobberete del tutto le mie storie da ora in avanti, ma è stato un periodo un pò così per me, per quanto riguarda la scrittura. Vabbè, prima c'è stata l'estate che mi ha tenuto fuori per parecchio, quasi un mese e mezzo intero, poi recentemente mi son fatta un altro mese senza ADSL per via di casini vari e, nel frattempo, la mia voglia di scrivere ha raggiunto i minimi storici. Forse ho troppe robe in ballo, non so, fatto sta che sono del tipo che se non ho voglia di scrivere allora, pur di non scrivere della assurde stupidaggini tanto per fare, preferisco non scrivere affatto e lasciare le cose come stanno. Tuttavia, mi sento leggermente in ripresa e, vi dirò, pensare a continuare la ff decisamente mi alleggerisce la testa, prendendolo un pò come uno svago. Spero veramente che mi perdonerete per l'immensa assenza, non mi è mai capitato prima, ho sempre cercato di essere puntuale con gli aggiornamenti e non sono mai sparita così dalla circolazione, quindi sono un pò leggermente in ansia all'idea che vi siate dimenticate di tutto quello successo fino ad ora nella ff e non mi filerete di striscio. E avreste ragione! Sul serio, ma spero non lo farete e riprenderete a seguirmi.
Questo capitolo è anche un modo per farmi un pò perdonare, perchè racchiude in sè un pò di cose che mi avete chiesto.
POV Meredith e l'inizio della sua voglia di vendetta contro Damon: c'è.
Più Meredith e Caroline BFF: c'è.
Nuovi assaggi di Matt e la costruzione di una storia tutta sua: c'è. 
Elena che, metaforicamente, le prende da Stefan xD : c'è.
Flashback su cosa è successo al momento della rottura tra Damon e Bonnie: cè e non sarà l'unico, manca il punto di vista di Damon.
Bonnie che realizza quanto sia veramente una -passatemi il termine- cagna Elena in questa storia: c'è.
Non c'erano Bonnie e Stefan, ma nel prossimo capitolo, già in lavorazione, ci saranno e alla grandissima, perchè so quanto alla maggior parte di voi piacciano insieme e perchè...ci devono essere, sennò la storia non può andare avanti xD
Spero tanto tanto tanto che il capitolo vi sia piaciuto e che riprenderete a seguirmi. Per qualsiasi cosa -non vi è piaciuto il cap, insulti vari, suggerimenti su ciò che vi piace o no oppure su ciò che vi aspettate o no- io sono qui e sapete dove trovarmi. In caso, per insulti e reclami in via più diretta, trovate il link per il mio facebook nella mia pagina autore oppure potete anche mettere una taglia sulla mia testa nel gruppo Bamon su fb in cui milito, quello di SerenaEbe e Little Redbird tra le altre, per intendersi.
Prometto che il prossimo capitolo arriverà presto. Non vi dò una data di scadenza perchè ora come ora non so se sarei in grado di rispettarle, quindi, seguendo l'esempio di altre fatastiche autrici qui nel fandom, vi dico che dovrei riuscire a postare per settimane prossima, massimo 1 Dicembre.
Ripeto: spero che riprenderete a seguirmi. Grazie a tutti coloro che hanno letto e recensito in questi mesi di assenza e vi aspetto, se vorrete, prossima settimana col prossimo capitolo.  
A presto....BACIONI....IOSNIO90!!!

   
 
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