Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: bestrongever    20/11/2013    0 recensioni
Mi sorride ironicamente e quel oggetto di cuoio schiocca sulla mia pelle,dalle spalle alle gambe.
Posso solo immaginare tutti il lividi che si formeranno su tutto il corpo e tutto il fondotinta che utilizzerò per coprirli, ma oramai ci sono abituata.
Mi lascio andare a questo dolore atroce,non mi dimeno,chiudo gli occhi.
Lui mi tira per i capelli,veloce e feroce,gemo di dolore e spalanco gli occhi.
- Guardami negli occhi quando ti parlo,stronza-. Urla.
Un pianto isterico si vede e si sente sul mio volto,sembro un rubinetto aperto,
ma le mie lacrime sono salate,amare come il mio cuore.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un altro litigio,un’altra lotta da cui lui ne uscirà vincitore.
Sta urlando,mi urla contro e io non ne so nemmeno il motivo
anzi sì,io sono una nullità.

Mi sta attaccando a parole, l’ odore di alcool e fumo mi arriva alle narici e mi crea nausea.
Le lacrime pizzicano gli occhi, ho paura di lui.

Si sta avvicinando,io mi nascondo nell’angolo buio di questa casa fredda e sporca,
che non sento nemmeno casa mia.

Nella mano destra regge una cintura nera e dalle labbra penzola una sigaretta Malboro spenta.
Mi sorride ironicamente e quel oggetto di cuoio schiocca sulla mia pelle,dalle spalle alle gambe.
Posso solo immaginare tutti il lividi che si formeranno su tutto il corpo e tutto il fondotinta che utilizzerò per coprirli, ma oramai ci sono abituata.

Mi lascio andare a questo dolore atroce,non mi dimeno,chiudo gli occhi.
Lui mi tira per i capelli,veloce e feroce,gemo di dolore e spalanco gli occhi.
- Guardami negli occhi quando ti parlo,stronza-. Urla.
Un pianto isterico si vede e si sente sul mio volto,sembro un rubinetto aperto,
ma le mie lacrime sono salate,amare come il mio cuore.

All’improvviso mi tira uno schiaffo,uno di quelli che non dimentichi facilmente,
poi un altro,perdo il conto ad otto.

Lo vedo alzarsi e dirigersi verso la porta d’ingresso e prima di uscire lo sento dire:
-Figlia del cazzo-.
-Animale-. Rispondo a bassa voce per non farmi sentire e per il dolore.
Quel uomo che ha appena torturato un corpo indifeso è mio padre,
se questo sostantivo gli si può ancora attribuire.
Dovrebbe essere il mio esempio di vita,in realtà è la persona che mi ha distrutto l’infanzia
e adesso anche la mia adolescenza.

Mi fa male tutto,non sento nessun muscolo.
Distrutta mi alzo e mi dirigo verso la mia migliore amica.

Salgo le scale,lei è lì, mi sta aspettando nel cassetto semi-aperto di camera mia.
Molte volte l’ho usata e ogni volta mi chiedo se sia utile.
Riguardo la scritta PAIN che si è cicatrizzata sul mio braccio e mi ricordo tutto il male,
di come mi ha aiutata nel suo modo.

La gente,spesso,mi chiede – Perché ti tagli?!-.
-Per vedere se si prova piacere a fare del male alle persone-. Rispondo io semplicemente.
Per questo motivo mi ritrovo la lama poggiata sul polso
ma non premo fino alle vene,non ne ho il coraggio, ‘fifona’ urla la mia voce interiore.

Quella sostanza rossa cola,cola fino a sporcare un foglio scritto,
si notano ancora le parole sotto questo sangue al sapore metallico:

 
Il buio mi fa paura mi ricorda la mia debolezza,
tutto in me è solo tristezza.
Caduta tante volte ho preso grandi storte.
Ma quella peggiore è quella al mio cuore.
La lama sul polso viene premuta,
perché nessuno mi ha mai sostenuta.
Il mio sangue ha sporcato questo pavimento,
la mia casa non è sotto questo tetto.
Fanno male le cicatrici come colpi di fucili.
Ogni botta fa male,ogni schiaffo sangue mi ha fatto sputare.
Ogni taglio è una pugnalata al cuore,
scompare la luce,scompare il sole.
 
Prendo la poesia e l'appoggio sulla scrivania accanto alle altre.
Foglio e penna sono gli unici che non mi feriscono,anzi mi liberano.
Sono la mia spalla su cui posso piangere.

Mi reco in bagno per pulire la ferita al sangue che ha smesso di colare.
Non ho il coraggio di alzare la maglia per guardare i segni che si saranno formati a causa della cintura.
Non ho nemmeno il coraggio di soffermarmi sulla mia guancia ancora in fiamme
perché cadrei in un altro pianto isterico.

Mi appoggio sul letto e dopo vari secondi mi addormento,dolorante ed indifesa,
senza sapere ciò che il fato riservava per me.

 
 
 SPAZIO AUTORE
Non saprei cosa dire, questa storia ha degli episodi tristi e  violenti come questo. Ma non saranno molto presenti, perchè senno diventa troppo pesante. Il primo capitolo spiega un po’ ciò che la protagonista deve subire. Grazie per le recensione che lascerete e scusate i miei errori.
L’autrice.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: bestrongever