~~Prologo . 
Cadeva la neve leggiadra fuori dalla finestra, ed io ero seduta nel mio barattolo e osservavo le mie bambine o meglio le mie ragazze cresciute, contavo i giorni che mancavano all’addio. Ad un tratto la porta si spalancò e mi girai di scatto: era mamma Dalia che svegliava le ragazze. Le volai incontro. Era ancora in camicia da notte, la salutai e la aiutai a svegliare le dormiglione. Cercava di avvicinarsi al letto di Pervinca ma era sovrastata da abiti vecchi di giorni prima. Così volai vicino al letto di Vì. Come facevo sempre, le tirai un orecchio e poi i capelli, ma nulla! Quando dormiva poteva passarle sopra un carro armato e non si sarebbe svegliata, così le feci il solletico e per tutta risposta mi fece un ghigno spingendomi via con la mano. Naturalmente Vaniglia si era alzata e sceglieva accuratamente il vestito. Canticchiava un motivetto allegro, tipici di Babù. Intanto, come tutte le mattine, Dalia se ne era andata, lasciandomi il compito più difficile: PERVINCA. Provai in tutti i modi a svegliarla, ma nulla! Così ricorsi alle maniere forti :
- Pervinca alzati, Grisam ti aspetta di sotto!
Naturalmente si svegliò e Babù mi aiutò a tenere il gioco fino alla colazione. Si vestì velocemente e quando scese e vide che non c’era altro che la sua famiglia, mi guardò con uno sguardo pieno di ostilità e poi si mise a sedere a tavola.
La colazione volò e noi dovevamo andare a scuola. Così uscimmo e, per strada, passammo davanti alla “BOTTEGA DELLE DELICATEZZE”, salutando i genitori di Grisam.
Le ragazze si avvicinarono al piazzale della scuola, dove trovarono Flox e Grisam che parlavano con Acanti . Li salutarono e si unirono alla chiacchierata. Poco dopo  suonò la campanella e i ragazzi entrarono. Accanto alla professoressa c’era una ragazza che teneva tra le mani un grosso quaderno rosso. Gli alunni si sedettero ai banchi e la professoressa cominciò a parlare:
- Ragazzi, questa è Holly Goffy la vostra nuova compagna di classe. Viene da un paese lontano e quindi mi aspetto da voi un comportamento adeguato e rispettoso nei suoi confronti. Tutto chiaro? – chiese la professoressa alzando il dito destro – bene allora, Holly puoi sederti accanto a Flox, lì – e indicò l’ultimo banco nella fila centrale.
Flox la accolse con un sorriso e la lezione continuò. Fu una giornata normale niente di speciale e come tutte le giornate arrivò il momento di tornare a casa. Le ragazze e Flox parlarono a lungo dei compiti, del museo del capitano, della banda e della lezione di magia che la zia Tomelilla stava preparando loro  per quel pomeriggio. Parlarono anche della nuova arrivata.
- Flox com’è la nuova arrivata, Holly?- chiese curiosa Vaniglia.
- Veramente mi è sembrata un po’ perfettina, perché come il mio gomito sorpassava il confine del banco, lei si allontanava quasi schifata – concluse Flox.
- Davvero? A me sembrava carina invece, e anche simpatica dalla faccia – disse Vaniglia.
Ben presto arrivammo alla casa dei Pollimon e, salutando Folx, prendemmo  la strada del ritorno.