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Autore: fredlove    22/11/2013    0 recensioni
[Stryx , il marchio della strega. di Connie Furnari.]
[...]
«Aspetta, un attimo Susy.» parlò, prima di rientrare nella stanza della sorella. «Ma la collana, Rétaux non l’ebbe mai veramente tra le mani. Jeanne mandò via il marito Nicholas, con i pezzi per venderla fuori dalla Francia. Com’è che la collana te la ritrovi in mano?»
«Magia?» emise sarcastica.
«Susan.»
«Beh… nel modo semplice in cui ottengo le cose. »
Sarah, fece una smorfia. «Ci sei andata a letto. A volte mi chiedo perché continuo a domandarti come fai!»
Susan sorrise.
[...]
Le protagoniste di questa mia one-shot sono Sarah e Susan Sawyer. Due sorelle, streghe di trecento anni.
Protagoniste di "Stryx , il marchio della strega." di Connie Furnari.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Quella da dove viene?»
Una domanda spontanea, che Sarah pose alla sorella. Anche se quell’oggetto lo conosceva.
Susan non si voltò a guardare la sorella, continuando ad ammirare quella collana di diamanti stesa sul suo letto.
«Susan, non credi sia … il momento di restituirla?»
«No. La storia è passata ormai, ed il Louvre ne ha una copia. Cosa vuoi che se ne faccia dell’originale?! » fece scoppiare un palloncino di chewing gum.
«Considerando che quell’oggetto è importante per la storia… »
«Dovresti preoccuparti per te stessa, o per lo meno di Scott che sta arrivando e non sei ancora pronta.» la provocò.«Se vuoi ti presto qualche vestito.»
«No, grazie. Vorrei vestirmi veramente. Non sembrare una ballerina del Mounlin Rouge.»
Susan finse di non ascoltarla, rimirando la collana.
«Ho fatto di tutto per averla. Rétaux non era così facile da affascinare come si pensi. »borbottò.
«Solo perché era veramente innamorato di Jeanne.» continuò Sarah, riprendendo il discorso.
Susan fece un gesto con la mano, fingendo di soprassedere.
Quella collana di diamanti, se per i moderni esseri umani era un pezzo di storia, per lei era un ricordo di una storia d’amore perduto.
Sarah la guardò, notando lo sguardo un po’ lucido e perso altrove.
Sapeva, cosa racchiudesse. Conosceva sua sorella.
Rétaux De Villette. Era stato l’unico essere umano di genere maschile, tanto bravo da affascinare Susan. Tanto da farla innamorare.
Sebbene lui fosse molto più innamorato di Jeanne.
Sarah chiamò alla mente i ricordi.
Quando lei e Susan fingevano di essere le cameriere della regina.
O meglio, lei era una delle cameriere della regina.
Susan invece, come la Du Barry, si divertiva ad infilarsi nel letto di qualche uomo tanto scemo, quanto compiacente.
Tutto, fino a quando non incontrò quel francesino.
Ricordava, quando la sorella si era ritirata a tarda notte. Con l’espressione sognante, si era messa a volteggiare nella stanza.
Pronunciando solo dei nomi.



«Armand Gabriel Rétaux DeVillette.»
«Susan, dovresti contenerti. La maggior parte di loro sono sposati.»
«Oh, smettila. Tanto vale per me, che mi diverta. E poi è un solo uomo. »


Era andata per le lunghe. Sarah più di una sera, era rimasta ad ascoltare i vaneggiamenti di sua sorella innamorata.
Non era per cattiveria, ma sinceramente non ne voleva sapere molto.
Lei, appunto per un amore malato, era morta sul rogo a causa di un giovane uomo bigotto.



«Rétaux. »
Quel giorno sembrò più un sibilo, che il nome pronunciato con tanto amore.
«Ti ha scoperta con un altro uomo?»
«No.»
«Con due uomini, allora?» la prese in giro.
«Jeanne De LaMotte.» le rispose la sorella. «Quella piccola bastarda sta facendo di tutto per … Oh, ma so io cosa fare. La piccola contessina, si pentirà di essersi messa in mezzo. »




Sarah sospirò, mordendosi le labbra mentre finiva di vestirsi.
Susan a quel tempo, contro Jeanne. Ce l’aveva messa tutta.
E più di una volta, la notte l’aveva sentita piangere sommessa.
Poi arrivò la fama di tutto l’inganno. E la faccenda passò alla storia, come lo scandalo della collana.


«Aspetta, un attimo Susy.» parlò, prima di rientrare nella stanza della sorella. «Ma la collana, Rétaux non l’ebbe mai veramente tra le mani. Jeanne mandò via il marito Nicholas, con i pezzi per venderla fuori dalla Francia. Com’è che la collana te la ritrovi in mano?»
«Magia?» emise sarcastica.
«Susan.»
«Beh… nel modo semplice in cui ottengo le cose. »
Sarah, fece una smorfia. «Ci sei andata a letto. A volte mi chiedo perché continuo a domandarti come fai!»
Susan sorrise.
«L’hai mai rivisto?»
«Dopo il suo esilio in Italia, dici?» domandò, mentre con un gesto pigro della mano, chiudeva la collana in un cofanetto.
«Sei veramente bella, stasera, Sarah. Complimenti.» Sarah comprese. Rétaux, sebbene fossero passati anni, era una piccola ferita ancora aperta nel cuore di sua sorella.
«Okay, chiamo Scott e annullo. Che ne dici di una serata a base di gelato?»
«Il gelato fa ingrassare.» si mise davanti allo specchio, passando una mano tra i capelli.«E tra un po’, arriva Marco.»
«Marco?»
«Marco. L’amico stronzo di Scott. Quello che odia le streghe.»
E come se niente fosse, oltrepassò la sorella, sculettando sopra i suoi tacchi.

   
 
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