Fandom: Supernatural

Rating: Verde

Personaggi/Pairing: Winchester Brothers

Tipologia: Flashfic

Genere: Fluff, Sentimentale, Malinconico

Avvertimenti: Spoiler per l'episodio 9x07.

Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che è contenuto in questa fic, prompt a parte, mi appartengono. Eventuali opere citate no. DEDICATA A MIRYAM.

QUELLO DI CUI HAI BISOGNO

“SAMMY!”

La voce di Dean risuonò brillante nella notte più buia riportando il Sole nel cuore del piccolo Sam Winchester, il quale alzò di scatto la testa dall'aeroplanino nuovo di pacca che il padre gli aveva regalato due giorni prima.

Il giocattolo venne abbandonato istantaneamente sul sedile mentre il piccolo si scapicollava giù dalla macchina per correre incontro al fratello: “DEAN!” gridò il bambino, iniziando istantaneamente a piangere non appena preso contatto con l'adorato consanguineo.

Inginocchiati sulla sabbia del piazzale antistante la casa, i due fratelli si abbracciarono con forza mentre il più grande asciugava pazientemente le lacrime del più piccolo: Dean poteva giurare che di lì a poco il suo cuore sarebbe scoppiato per l'emozione di poter riabbracciare dopo tutto quel tempo il corpicino caldo e tremante della pulce che amava con tutto sé stesso.

Pulce che non sembrava molto propensa a calmarsi – e Dean, d'altra parte, faticava enormemente nel trattenere le lacrime – almeno nel giro di un paio d'ore: “D-Dean...” singhiozzò il piccolo, aggrappato alle sue spalle, “Papà ha detto che ti sei perso... Ero spaventato... Non c'eri più... Temevo fossi...” balbettò.

Dean lo strinse più forte: “Sto bene, Sammy, davvero. Ora va tutto bene.” sussurrò, “Sono qui e non me ne vado più.”.

Con il nasino che colava, Sam si staccò cautamente da lui e lo scrutò di sottecchi, salvo poi sorridergli tra le lacrime: “Promesso?” chiese poi, mordendosi il labbro inferiore, visibilmente martoriato - Dean sospettò che, di quei due mesi trascorsi alla casa di Sonny, il padre non avesse detto nulla al secondogenito col risultato di farlo spaventare e preoccupare ancora di più -.

“Zio Bobby ha detto di darti questo.” aggiunse poi, allungandosi per dare un piccolo scappellotto al fratello dietro la nuca: “Credo tu lo abbia spaventato.” aggiunse con un'espressione seria che poco si adattava alle guanciotte paffute del piccolo, “Ha anche detto che ti punirà quando vi vedrete.”.

Dean rabbrividì: non era molto felice di uscire da un riformatorio per finire in quella che, per lui, era l'anticamera dell'inferno, ma guardare il viso luminoso di Sam mentre parlava a ruota libera e in modo disordinato di tutto quello che aveva fatto nelle ultime settimane gli restituì di riflesso il sorriso attraverso quello del fratello.

“Andiamo pulce!” esclamò il sedicenne prendendo in braccio Sammy: “Papà ci aspetta!”

Di rimando, il piccolo gli gettò le braccia al collo: “Bentornato, fratellone. Ti voglio bene...”.

Con la coda dell'occhio, vide Sonny affacciato alla finestra della stanzetta con un braccio alzato: avrebbe voluto dirgli tante cose ma, alla brezza fresca della notte, riuscì solamente a ringraziarlo di quella preziosa seconda possibilità che gli aveva dato, se essa gli aveva permesso di riabbracciare Sam.

Era tutto quello che gli importava e di cui aveva bisogno.