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Autore: Fiamma Erin Gaunt    25/11/2013    2 recensioni
Cosa si prova quando l’unica persona che senti che potresti davvero amare è tua sorella? Cosa si prova quando scopri che tutto quello in cui hai sempre creduto non è altro che una menzogna? Questa è la storia di due giovani, eredi di due troni in perenne lotta, cresciuti a latte e bugie. Precedente al primo film di Thor.
***
Dal testo:
- Non puoi amarla, è tua sorella! – esclamò scandalizzata.
- Sorellastra. – puntualizzò.
- Non cambia nulla, è… –
Si fermò come se non trovasse le parole giuste.
- Strano? – le venne in aiuto Loki.
- No, stavo per dire disgustoso. –
Genere: Azione, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Sif, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Cap 1

 

Tyra era la miglior giovane combattente che Asgard avesse visto negli ultimi diciassette anni. A quattordici anni cavalcava meglio di molti guerrieri adulti e l’anno seguente era stata ammessa alla partecipazione agli allenamenti nelle lizze. Era una delle poche donne guerriere di Asgard, e l’unica capace di tenere testa ai figli di Odino. Il padre degli Dei non faceva mistero di quanto fosse orgoglioso di lei, così come non lo aveva fatto quando aveva osservato con perplessità il fagottino che Frigga aveva portato al castello. Presto in tutto il regno avevano dimenticato che la piccola non fosse veramente un membro della famiglia reale, poiché possedeva la qualità più importante per una nobile: il contegno di una regina.

In quel momento, però, con addosso un paio di pantaloni e una cotta di maglia, appariva tutto fuorchè delicata e femminile.

Crissa la fece spogliare in fretta e furia, lasciandola sola nel suo ampio bagno personale in modo da concederle un po’ di privacy.

Saggiò la temperatura dell’acqua con la punta dei piedi. Poi, quando fu certa che fosse di suo gradimento, s’immerse completamente. Si crogiolò per una decina di minuti nel vapore, poi s’immerse completamente, chiudendo gli occhi e stando attenta a non farvi entrate dentro la schiuma. L’insistente bussare di Crissa, che le giungeva ovattato nel fondo della vasca, la convinse a uscire e avvolgersi in uno degli immensi e candidi teli che erano stati deposti sul bordo in marmo.

Si concesse una fugace occhiata allo specchio. Il volto dalla carnagione perlacea riluceva innaturalmente sotto la luce delle torce e gli occhi azzurri incredibilmente chiari sembravano quasi bianchi. Per un attimo il suo aspetto le ricordò le sembianze della dama grigia, il fantasma che si diceva infestasse il castello. Scosse la testa, quella era solo una delle tante storielle per spaventare i bambini che le aveva raccontato Loki anni prima.

Tornò nella sua stanza in tempo per vedere l’abito che Crissa aveva scelto per quella sera. Era di un bianco dorato che avrebbe fatto risultare la sua chioma corvina ancora più scura, il corpetto era incredibilmente fasciante e adornato da una serie di eleganti motivi in filo d’oro e il tutto era completato da una tiara e alcuni monili d’oro. Si lasciò aiutare a indossare il tutto, attese pazientemente che le dita sapienti di Crissa lavorassero le sue morbide onde e che Sari, una delle aiutanti della sua dama di compagnia, finisse di occuparsi del trucco. Solo allora venne fatta camminare verso l’immenso specchio a figura intera che si trovava nell’angolo.

- Non è male, ma il corpetto è troppo stretto. – commentò, storcendo leggermente il naso. Faticava a respirare conciata in quel modo, perché non poteva indossare una semplice armatura da cerimonia come tutti gli altri guerrieri?

- Fa risaltare la vostra vita stretta e le vostre linee, mia signora, attirerete di sicuro lo sguardo dei giovani nobili presenti. –

Già, come se a lei importasse qualcosa di quei tronfi aristocratici con la puzza sotto il naso. Si limitò ad alzare gli occhi al cielo.

- Siete splendida, mia signora, nessun uomo saprà resistervi. – rimarcò Sari, interpretando erroneamente il suo sconforto come un dubbio sul proprio aspetto.

- Come se non avessi già abbastanza sguardi puntati addosso. – bofonchiò.

In effetti era vero; da che aveva memoria, Tyra era sempre stata oggetto della curiosità degli asgardiani. Di lei conoscevano solo il nome di sua madre, Lyra, e il fatto che fosse stata adottata dai sovrani, per il resto era un’incognita. Chi era suo padre e perché non si era mai fatto avanti per conoscerla? Com’era possibile che Odino le avesse accordato il permesso di vivere come un guerriero? Le ragazze avrebbero dovuto stare con le madri, a imparare a suonare l’arpa o altri strumenti e a passare il loro tempo come facevano le signore, non certo a duellare o cavalcare intorno al castello. In altre parole, Tyra era e rimaneva il più grande argomento di curiosità del regno.

- Dovreste essere orgogliosa del fatto che la vostra bellezza sia apprezzata da tutti. –

- Tutti tranne uno. – si lasciò scappare tra sé e sé.

Sperò che Crissa non l’avesse sentita, ma ovviamente era chiedere troppo.

- Posso chiedere alla mia signora, se non oso troppo, se si sta riferendo a uno dei giovani principi? –

- Non osi troppo. – replicò, ma si guardò bene dal darle conferma dei suoi sospetti.

Crissa era una cara e brava ragazza, ma aveva il vizio di parlare troppo e non voleva che i fatti suoi diventassero fonte di pettegolezzi.

- Oh, mia signora, ma vi guardano eccome. Il principe Thor ama chiaramente la vostra compagnia, e il principe Loki … beh, è evidente dal modo in cui vi guarda quando pensa che nessuno se ne accorga. –

Tyra sentì le guance avvamparle e puntò gli occhi color ghiaccio in quelli castani della giovane dama, - Adesso, osi troppo. – sibilò.

Crissa abbassò lo sguardo, mortificata, e finì di sistemarle i gioielli in religioso silenzio.

Terminati i preparativi, Tyra la congedò con un brusco cenno del capo e uscì dalla stanza, incamminandosi risolutamente verso la rampa di scale che portavano al salone principale.

Dal piano di sotto arrivavano le prime note dei musicanti e le chiacchiere degli ospiti. Mentre scendeva la lunga scalinata in marmo, non potè fare a meno di cercare i volti di Thor e Loki tra la folla. Li trovò a pochi metri dalle scale, uno appoggiato al muro e come di consueto in solitudine, l’altro attorniato dai suoi tre compagni d’armi.

Loki alzò lo sguardo proprio mentre scendeva gli ultimi gradini. La prima cosa che gli passò per la testa fu “È un angelo”, poi si riscosse e le andò incontro. Le porse il braccio con un sorriso ironico,

- Mi concede l’onore di scortarla, mia signora? –

Le strizzò l’occhio facendola ridacchiare, - Sarà un vero onore, mio principe. –

Avevano appena fatto il loro ingresso nella sala delle feste, quando Wagner si avvicinò loro.

- Siete incantevole, Lady Tyra. – disse, chinandosi a depositarle un lieve bacio sul dorso della mano che la fece fremere di disgusto.

S’impose di non pulirsi sul suo vestito e di mantenere un tono cordiale.

- Vi ringrazio, e permettetemi di aggiungere che anche voi siete in ottima forma. –

Wagner abbozzò un cenno del capo che doveva farlo apparire modesto, ma suscitò l’effetto opposto. Non sembrava nulla di diverso del tronfio damerino che aveva conosciuto anni prima.

- Sono troppo ottimista nello sperare che mi concediate un giro di danza? – le chiese con il tono viscido che lo contraddistingueva.

Tyra avrebbe dato qualsiasi cosa per rispondergli che, sì, era ottimista fino alla stoltezza se pensava che lei avrebbe mai potuto concedergli qualcosa, anche un semplice giro di danza.

- Temo che dovrete aspettare, ho già promesso alcuni giri di danza. – mentì spudoratamente, accompagnando il tutto con un lieve e falsissimo sorriso.

- Attenderò anche tutta la notte, se necessario. –

Poi le rivolse l’ennesimo inchino e si diresse verso un nutrito gruppo di uomini che discuteva di chissà quale argomento.

- E almeno questa l’ho scampata. – sospirò.

Loki la osservò con una buffa espressione, come se si stesse sforzando di non scoppiare a ridere.

- Sei crudele, quel poveretto voleva solo che gli concedessi un ballo. – scherzò.

- Sì, così avrei rischiato di scivolare sulla sua bava e rompermi una gamba. – lo rimbeccò, rabbrividendo disgustata.

La sua risposta privò definitivamente Loki del controllo, facendolo scoppiare a ridere.

- Mi correggo, non sei solo crudele, ma anche velenosa. –

Gli lanciò un’occhiataccia, - Perché, invece di sputare sentenze e simpatizzare per viscidi idioti, non fai qualcosa di più utile? –

- Del tipo? –

- Del tipo deciderti a invitarmi a ballare. – esclamò scocciata.

Era il dio dell’inganno, non faceva altro che vantarsi della sua presunta superiorità intellettuale, e non arrivava a capire una cosa così semplice?

Loki riuscì a mascherare l’imbarazzo che le parole di lei gli avevano provocato, ma non potè fare nulla contro la sensazione che gli attanagliava lo stomaco, come se una schiera di farfalle vi svolazzasse dentro.

- Vostra graziosità sarebbe tanto magnanima da concedere un ballo al suo umile e devoto principe? – le chiese, battendo i tacchi e improvvisando un piccolo inchino.

Tyra annuì sorridendo e accettò la mano che le era stata porta. Con sua immensa sorpresa, però, Loki non la condusse immediatamente sulla pista, ma portò la mano all’altezza del viso e le fece un lento e delicato baciamano. La sensazione delle labbra sorprendentemente morbide del ragazzo sulla sua pelle le provocò un senso di piacevole calore che le percorse tutto il corpo.

Ballarono in silenzio per circa una decina di minuti, finchè Tyra non si decise a prendere la parola.

- Non sapevo ballassi così bene. –

Era la verità, Loki di solito non prendeva parte attiva ai festeggiamenti, perciò aveva dato per scontato che non si fosse mai preso la briga di imparare a danzare.

Scrollò le spalle, come se il complimento lo avesse preso in contropiede.

- Io ho detto qualcosa, ora tocca a te. Preferisci parlare delle decorazioni, degli altri ballerini o di quanto mi stia bene il mio nuovo abito? – domandò sarcasticamente.

Il ragazzo le rivolse il suo solito sorriso ironico, - Parlerò di tutto ciò che vorrai e, più tardi, potrei anche aggiungere qualcosa su quanto in effetti ti stia bene questo abito. –

- Pianifichi sempre le conversazioni da fare mentre balli? – le chiese poi, incuriosito.

- Di solito no, ma trovo che in alcuni casi sia meglio decidere di cosa parlare per evitare argomenti scomodi. E poi, siamo entrambi poco socievoli e taciturni, non certo amanti delle conversazioni frivole, a meno che non ci si aspetti di dire qualcosa che farà colpo sull’intera sala. –

- Beh, questo ritratto non assomiglia molto al tuo carattere, tutt’al più al mio. – le fece notare.

Venne il suo turno di scrollare le spalle.

La musica finì proprio in quel momento e si separarono con un lieve sorriso.

- Vuoi davvero rimanere qui per tutta la sera? –

Tyra scosse la testa, - Assolutamente no, cosa proponi? –

Loki si aprì in uno dei suoi rari sorrisi sinceri, - Seguimi. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con il nuovo capitolo, spero di riuscire a rendere Loki IC. È un personaggio così ricco di sfaccettature che non sempre è facile renderlo al meglio, ma cerco di farlo al meglio e confesso di prendere in parte spunto da Lord Darcy per tratteggiare alcuni lati del suo carattere. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere che ne pensate, al prossimo capitolo.

Baci baci,

               Fiamma Erin Gaunt

 

 

 

 

 

 

  
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