Cap
1
Tyra
era la miglior giovane combattente che Asgard
avesse visto negli ultimi diciassette anni. A quattordici anni
cavalcava meglio
di molti guerrieri adulti e l’anno seguente era stata ammessa
alla
partecipazione agli allenamenti nelle lizze. Era una delle poche donne
guerriere di Asgard, e l’unica capace di tenere testa ai
figli di Odino. Il
padre degli Dei non faceva mistero di quanto fosse orgoglioso di lei,
così come
non lo aveva fatto quando aveva osservato con perplessità il
fagottino che
Frigga aveva portato al castello. Presto in tutto il regno avevano
dimenticato
che la piccola non fosse veramente un membro della famiglia reale,
poiché possedeva
la qualità più importante per una nobile: il
contegno di una regina.
In
quel momento, però, con addosso un paio di
pantaloni e una cotta di maglia, appariva tutto fuorchè
delicata e femminile.
Crissa
la fece spogliare in fretta e furia, lasciandola
sola nel suo ampio bagno personale in modo da concederle un
po’ di privacy.
Saggiò
la temperatura dell’acqua con la punta dei
piedi. Poi, quando fu certa che fosse di suo gradimento,
s’immerse
completamente. Si crogiolò per una decina di minuti nel
vapore, poi s’immerse
completamente, chiudendo gli occhi e stando attenta a non farvi entrate
dentro
la schiuma. L’insistente bussare di Crissa, che le giungeva
ovattato nel fondo
della vasca, la convinse a uscire e avvolgersi in uno degli immensi e
candidi
teli che erano stati deposti sul bordo in marmo.
Si
concesse una fugace occhiata allo specchio. Il volto
dalla carnagione perlacea riluceva innaturalmente sotto la luce delle
torce e
gli occhi azzurri incredibilmente chiari sembravano quasi bianchi. Per
un
attimo il suo aspetto le ricordò le sembianze della dama
grigia, il fantasma
che si diceva infestasse il castello. Scosse la testa, quella era solo
una
delle tante storielle per spaventare i bambini che le aveva raccontato
Loki
anni prima.
Tornò
nella sua stanza in tempo per vedere l’abito
che Crissa aveva scelto per quella sera. Era di un bianco dorato che
avrebbe
fatto risultare la sua chioma corvina ancora più scura, il
corpetto era
incredibilmente fasciante e adornato da una serie di eleganti motivi in
filo d’oro
e il tutto era completato da una tiara e alcuni monili d’oro.
Si lasciò aiutare
a indossare il tutto, attese pazientemente che le dita sapienti di
Crissa
lavorassero le sue morbide onde e che Sari, una delle aiutanti della
sua dama
di compagnia, finisse di occuparsi del trucco. Solo allora venne fatta
camminare verso l’immenso specchio a figura intera che si
trovava nell’angolo.
-
Non è male, ma il corpetto è troppo stretto.
–
commentò, storcendo leggermente il naso. Faticava a
respirare conciata in quel
modo, perché non poteva indossare una semplice armatura da
cerimonia come tutti
gli altri guerrieri?
-
Fa risaltare la vostra vita stretta e le vostre
linee, mia signora, attirerete di sicuro lo sguardo dei giovani nobili
presenti. –
Già,
come se a lei importasse qualcosa di quei
tronfi aristocratici con la puzza sotto il naso. Si limitò
ad alzare gli occhi
al cielo.
-
Siete splendida, mia signora, nessun uomo saprà
resistervi. – rimarcò Sari, interpretando
erroneamente il suo sconforto come un
dubbio sul proprio aspetto.
-
Come se non avessi già abbastanza sguardi puntati
addosso. – bofonchiò.
In
effetti era vero; da che aveva memoria, Tyra era
sempre stata oggetto della curiosità degli asgardiani. Di
lei conoscevano solo
il nome di sua madre, Lyra, e il fatto che fosse stata adottata dai
sovrani,
per il resto era un’incognita. Chi era suo padre e
perché non si era mai fatto
avanti per conoscerla? Com’era possibile che Odino le avesse
accordato il
permesso di vivere come un guerriero? Le ragazze avrebbero dovuto stare
con le
madri, a imparare a suonare l’arpa o altri strumenti e a
passare il loro tempo
come facevano le signore, non certo a duellare o cavalcare intorno al
castello.
In altre parole, Tyra era e rimaneva il più grande argomento
di curiosità del
regno.
-
Dovreste essere orgogliosa del fatto che la vostra
bellezza sia apprezzata da tutti. –
-
Tutti tranne uno. – si lasciò scappare tra
sé e sé.
Sperò
che Crissa non l’avesse sentita, ma ovviamente
era chiedere troppo.
-
Posso chiedere alla mia signora, se non oso
troppo, se si sta riferendo a uno dei giovani principi? –
-
Non osi troppo. – replicò, ma si guardò
bene dal
darle conferma dei suoi sospetti.
Crissa
era una cara e brava ragazza, ma aveva il
vizio di parlare troppo e non voleva che i fatti suoi diventassero
fonte di
pettegolezzi.
-
Oh, mia signora, ma vi guardano eccome. Il
principe Thor ama chiaramente la vostra compagnia, e il principe Loki
… beh, è
evidente dal modo in cui vi guarda quando pensa che nessuno se ne
accorga. –
Tyra
sentì le guance avvamparle e puntò gli occhi
color ghiaccio in quelli castani della giovane dama, - Adesso, osi
troppo. –
sibilò.
Crissa
abbassò lo sguardo, mortificata, e finì di
sistemarle i gioielli in religioso silenzio.
Terminati
i preparativi, Tyra la congedò con un
brusco cenno del capo e uscì dalla stanza, incamminandosi
risolutamente verso
la rampa di scale che portavano al salone principale.
Dal
piano di sotto arrivavano le prime note dei musicanti
e le chiacchiere degli ospiti. Mentre scendeva la lunga scalinata in
marmo, non
potè fare a meno di cercare i volti di Thor e Loki tra la
folla. Li trovò a
pochi metri dalle scale, uno appoggiato al muro e come di consueto in
solitudine, l’altro attorniato dai suoi tre compagni
d’armi.
Loki
alzò lo sguardo proprio mentre scendeva gli
ultimi gradini. La prima cosa che gli passò per la testa fu
“È un angelo”, poi
si riscosse e le andò incontro. Le porse il braccio con un
sorriso ironico,
-
Mi concede l’onore di scortarla, mia signora? –
Le
strizzò l’occhio facendola ridacchiare, -
Sarà un
vero onore, mio principe. –
Avevano
appena fatto il loro ingresso nella sala
delle feste, quando Wagner si avvicinò loro.
-
Siete incantevole, Lady Tyra. – disse, chinandosi
a depositarle un lieve bacio sul dorso della mano che la fece fremere
di
disgusto.
S’impose
di non pulirsi sul suo vestito e di
mantenere un tono cordiale.
-
Vi ringrazio, e permettetemi di aggiungere che
anche voi siete in ottima forma. –
Wagner
abbozzò un cenno del capo che doveva farlo
apparire modesto, ma suscitò l’effetto opposto.
Non sembrava nulla di diverso
del tronfio damerino che aveva conosciuto anni prima.
-
Sono troppo ottimista nello sperare che mi
concediate un giro di danza? – le chiese con il tono viscido
che lo
contraddistingueva.
Tyra
avrebbe dato qualsiasi cosa per rispondergli
che, sì, era ottimista fino alla stoltezza se pensava che
lei avrebbe mai
potuto concedergli qualcosa, anche un semplice giro di danza.
-
Temo che dovrete aspettare, ho già promesso alcuni
giri di danza. – mentì spudoratamente,
accompagnando il tutto con un lieve e
falsissimo sorriso.
-
Attenderò anche tutta la notte, se necessario. –
Poi
le rivolse l’ennesimo inchino e si diresse verso
un nutrito gruppo di uomini che discuteva di chissà quale
argomento.
-
E almeno questa l’ho scampata. – sospirò.
Loki
la osservò con una buffa espressione, come se
si stesse sforzando di non scoppiare a ridere.
-
Sei crudele, quel poveretto voleva solo che gli
concedessi un ballo. – scherzò.
-
Sì, così avrei rischiato di scivolare sulla sua
bava e rompermi una gamba. – lo rimbeccò,
rabbrividendo disgustata.
La
sua risposta privò definitivamente Loki del
controllo, facendolo scoppiare a ridere.
-
Mi correggo, non sei solo crudele, ma anche
velenosa. –
Gli
lanciò un’occhiataccia, - Perché,
invece di
sputare sentenze e simpatizzare per viscidi idioti, non fai qualcosa di
più
utile? –
-
Del tipo? –
-
Del tipo deciderti a invitarmi a ballare. –
esclamò scocciata.
Era
il dio dell’inganno, non faceva altro che
vantarsi della sua presunta superiorità intellettuale, e non
arrivava a capire
una cosa così semplice?
Loki
riuscì a mascherare l’imbarazzo che le parole
di lei gli avevano provocato, ma non potè fare nulla contro
la sensazione che
gli attanagliava lo stomaco, come se una schiera di farfalle vi
svolazzasse
dentro.
-
Vostra graziosità sarebbe tanto magnanima da
concedere un ballo al suo umile e devoto principe? – le
chiese, battendo i
tacchi e improvvisando un piccolo inchino.
Tyra
annuì sorridendo e accettò la mano che le era
stata porta. Con sua immensa sorpresa, però, Loki non la
condusse
immediatamente sulla pista, ma portò la mano
all’altezza del viso e le fece un
lento e delicato baciamano. La sensazione delle labbra
sorprendentemente
morbide del ragazzo sulla sua pelle le provocò un senso di
piacevole calore che
le percorse tutto il corpo.
Ballarono
in silenzio per circa una decina di
minuti, finchè Tyra non si decise a prendere la parola.
-
Non sapevo ballassi così bene. –
Era
la verità, Loki di solito non prendeva parte
attiva ai festeggiamenti, perciò aveva dato per scontato che
non si fosse mai preso
la briga di imparare a danzare.
Scrollò
le spalle, come se il complimento lo avesse
preso in contropiede.
-
Io ho detto qualcosa, ora tocca a te. Preferisci parlare
delle decorazioni, degli altri ballerini o di quanto mi stia bene il
mio nuovo
abito? – domandò sarcasticamente.
Il
ragazzo le rivolse il suo solito sorriso ironico,
- Parlerò di tutto ciò che vorrai e,
più tardi, potrei anche aggiungere
qualcosa su quanto in effetti ti stia bene questo abito. –
-
Pianifichi sempre le conversazioni da fare mentre
balli? – le chiese poi, incuriosito.
-
Di solito no, ma trovo che in alcuni casi sia
meglio decidere di cosa parlare per evitare argomenti scomodi. E poi,
siamo
entrambi poco socievoli e taciturni, non certo amanti delle
conversazioni
frivole, a meno che non ci si aspetti di dire qualcosa che
farà colpo sull’intera
sala. –
-
Beh, questo ritratto non assomiglia molto al tuo
carattere, tutt’al più al mio. – le fece
notare.
Venne
il suo turno di scrollare le spalle.
La
musica finì proprio in quel momento e si
separarono con un lieve sorriso.
-
Vuoi davvero rimanere qui per tutta la sera? –
Tyra
scosse la testa, - Assolutamente no, cosa
proponi? –
Loki
si aprì in uno dei suoi rari sorrisi sinceri, -
Seguimi. –
Spazio
autrice:
Eccoci
con il nuovo capitolo, spero di riuscire a
rendere Loki IC. È un personaggio così ricco di
sfaccettature che non sempre è
facile renderlo al meglio, ma cerco di farlo al meglio e confesso di
prendere
in parte spunto da Lord Darcy per tratteggiare alcuni lati del suo
carattere.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto. Fatemi sapere che ne
pensate,
al prossimo capitolo.
Baci
baci,
Fiamma Erin Gaunt