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Autore: Izumi Midoriko    27/11/2013    1 recensioni
Era imbarazzata ma anche molto felice. Però una parte di sé, anche se alquanto piccola, le diceva che era sbagliato provare quei sentimenti. Lei era la manager del club di nuoto, forse non avrebbe dovuto pensare ad un membro del club in quel senso.
Le era sempre piaciuto Makoto, fin dall’inizio. Non solo per quel suo fisico scultoreo, che di certo non poteva passare inosservato, era per il suo sorriso.[…]

[Mako/Gou] [Ambientata nell’episodio 9]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gou Matsuoka, Makoto Tachibana
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Why my heart is pounding?

“Gou-chan… va meglio ora?”
Gou non si era mai sentita così prima d’allora. Era confusa, non capiva cosa le stava succedendo, si sentiva strana.
Era imbarazzata ma anche molto felice. Però una parte di sé, anche se alquanto piccola, le diceva che era sbagliato provare quei sentimenti. Lei era la manager del club di nuoto, forse non avrebbe dovuto  pensare ad un membro del club in quel senso.
Le era sempre piaciuto Makoto, fin dall’inizio. Non solo per quel suo fisico scultoreo, che di certo non poteva passare inosservato, era per il suo sorriso.
Quel sorriso che aveva sempre in volto, dolce come non mai, lo faceva come risplendere. Era un sorriso così semplice e sincero che la colpiva subito, appena lo vedeva sentiva un tuffo al cuore. Quel sorriso che rispecchiava in pieno la personalità del ragazzo, sempre così sincero e dolce, era sempre gentile e premuroso con tutti, soprattutto con i suoi amici più cari. Quando lo vedeva interpretare i pensieri di Haruka-senpai anche se lui non apriva bocca, ne rimaneva sempre stupita, perché era una di quelle persone che con uno sguardo capiscono subito se c’è qualcosa che non va, e se la risposta era sì, faceva di tutto per migliorare le cose. Anche solo parlando.
“Si… va un po’ meglio.” Rispose lei con il volto girato di lato per non far notare al ragazzo l’imbarazzo che le copriva il volto.
Si trovava da sola con lui, al tempio del dio dell’acqua, seduti sui gradini retrostanti al tempio, lontani dalla folla.
Il cuore le batteva forte mentre ripercorreva gli attimi che l’avevano condotta lì.
 
Lei e Hana-chan avevano incontrato i membri del club di nuoto tutti riuniti a guardare L’ascesa al paradiso del calamaro.
“Oh, Gou-chan! Avete gli yukata!” Aveva detto Nagisa vedendole. Gou c’aveva messo parecchio tempo a decidere quale yukata indossare e che acconciatura fare, insieme ad Hana-chan era finalmente riuscita a scegliere sperando di non sembrare troppo frivola.
“ Molto carini.” Aveva detto Makoto con il suo solito sorriso. Gou rimase sorpresa nel vedere che lui ed Haruka-senpai non li indossavano, al contrario loro e di Nagisa e Rei, forse rimase anche un po’ delusa. Dopotutto era un matsuri ed era bello vedere tutti in yukata. “Solo gli yukata?” Incalzò Hana-chan a Makoto, lui ridacchiando rispose semplicemente con un “Non intendevo questo” come se temesse di dire la cosa sbagliata.
Stranamente sentendolo dire quel complimento celato, con quel suo sorriso gentile, Gou sentì il proprio cuore mancare un battito, si rese conto di avere le guancie leggermente arrossate ma nessuno sembrò essersene accorto perché proposero di andare a mangiare qualcosa. Per distrarsi da quella strana sensazione che provava lei e l’amica si avviarono per vedere la gara di calligrafia con l’inchiostro di calamaro. Dopo aver camminato molto però si rese conto che i piedi iniziavano a farle male ma cercava di non farci caso perché non voleva perdersi la festa, stavano salendo al tempio quando incontrarono di nuovo i ragazzi che stavano percorrendo al stessa strada, sembravano anche molto contenti, riusciva persino a vedere un impercettibile sorriso sul viso di Haruka.
Arrivati al tempio però, per via dei piedi doloranti Gou aveva fatto un passo falso e si era fatta male alla caviglia.
Ripensandoci le guancie le si imporporarono ancora di più perché in quel momento Makoto le si avvicinò per chiederle se stava bene, vedendo che lei non riusciva a camminare perché si era fatta male si era offerto di portarla fino al retro del tempio mentre gli altri andavano a comprare qualcosa al conbini lì vicino per poter sistemare la caviglia.
L’aveva fatta salire sulla sua schiena, gliel’aveva detto con un sorriso incoraggiante, e lei non riusciva a dire no a quel sorriso così bello. Lei aveva messo le braccia intorno al collo del ragazzo ed appoggiato il petto alla sua ampia schiena, mentre lui la teneva per le gambe avvolgendo le proprie braccia intorno alle cosce della ragazza. Era una situazione davvero imbarazzante per lei, e il cuore le batteva fortissimo. Probabilmente Makoto riusciva ad avvertirne il battito contro la sua schiena, quella schiena che le ispirava tanta sicurezza vedendola, era come avere davanti un muro impenetrabile che non sarebbe crollato pur di non esporla a pericoli. Era questa la sensazione che le provocava vedere le ampie spalle di Makoto.
Poi lui l’aveva portata sul retro del tempio e l’aveva poggiata con delicatezza sui gradini di legno, dopo che gli altri tornarono dal conbini con delle fasce lei si era scusata per l’inconveniente che avrebbe potuto rovinare la serata agli altri, ma per loro non sembravano esserci problemi, Gou aveva detto loro che potevano andare a divertirsi senza di lei. Ad un’occhiata Hana-chan sembrò quasi capire l’aria che tirava e con un sorrisetto strano in faccia riuscì a convincere gli altri a tornare al festival con lei, così da poter lasciare Gou e Makoto da soli. Lui infatti si era offerto di farle compagnia.
 
Ed ora erano lì, uno accanto all’altra sugli scalini del tempio. Lui aveva avvolto con cura la fascia intorno alla caviglia della ragazza, lei si era sentita strana mentre lui con delicatezza le teneva il piede in mano e le avvolgeva la garza, si scoprì a fissare le mani del ragazzo intensamente. Erano mani grandi e forti, ma dalla delicatezza incredibile, in quel momento Makoto le apparve totalmente diverso da quando nuotava. Quando entrava in acqua, nuotava con forza e vigore, quasi con violenza, le braccia e le mani agitavano l’acqua sotto di lui, spingendo con forza il suo corpo per avanti. Ora invece quella forza era delicatezza.
Gou stava seduta con gambe inclinate di lato e le mani sopra le ginocchia, Makoto invece teneva le gambe divaricate e si appoggiava con le mani sulla pedana di legno dov’erano seduti, buttando un po’ indietro il corpo. Quando lei si voltò verso di lui lo vide con il viso rivolto alle stelle e un lieve sorriso. Per un secondo lei esitò ma poi finalmente parlò. “Makoto-kun, mi dispiace. Per colpa mia ti stai perdendo il resto del festival.”
Lui si voltò verso di lei e sembrò quasi sorpreso sentendo quelle parole, poi le sorrise nuovamente rivolgendole uno sguardo dolce, le sopracciglia rivolte all’insù come sempre. “Non ti devi preoccupare Gou-chan, non è niente. Abbiamo girato molto prima”
I suoi occhi verde così intenso che quasi toglieva il fiato, brillarono sinceri dal quando incontrarono quelli color rubino di lei, ma subito dopo tornarono a scrutare il cielo, come in cerca di qualcosa. Allora anche Gou rivolse lo sguardo in alto, spostò il proprio peso di lato e si appoggiò anche lei al pavimento in legno, senza rendersene conto però le sue dita sovrapposero quelle di Makoto.
Imbarazzata le spostò facendo finta di niente ma con sorpresa sentì la mano di Makoto muoversi e sovrapporsi con leggerezza alla sua, lei si voltò di scatto incredibilmente rossa in viso, con il cuore che batteva a mille, e si sorprese nel vedere quegli occhi verdi rivolti verso di lei, solo che l’espressione di Makoto era cambiata, le sue guancie erano leggermente arrossate e anche lui sembrava imbarazzato.
“Makoto-kun…” Disse lei, aveva ancora tutto il peso scaricato sulla mano che Makoto sfiorava con la sua, si rese conto che in quella posizione si era inconsciamente protesa verso di lui. In quel momento però Makoto spostò la propria mano per poi avvolgerla di nuovo in quella di Gou in modo che fosse lei ad appoggiarsi alla sua, iniziò ad accarezzarle il dorso della mano con il pollice mentre distoglieva lo sguardo da quello della ragazza rivolgendolo alle dita affusolate di lei.
Senza sapere perché, istintivamente lei si protese ancora di più verso di lui stringendogli la mano, allora Makoto alzò di nuovo lo sguardo che ora lasciava trasparire ancora di più il suo imbarazzo. Si ritrovarono a pochi centimetri l’uno dal viso dell’altro, in quel momento disse un’unica cosa “Gou-chan”
Sussurrò il suo nome con la sua voce calda, lei ormai non riusciva più a fermare il suo cuore che continuava a palpitare forsennatamente, batteva così forte che avrebbe giurato che lui l’avvertisse attraverso le loro mani intrecciate. Entrambi avevano il volto rosso per l’imbarazzo ma nessuno dei due si ritrasse. Allora Makoto mise l’altra mano sulla guancia di Gou accarezzandole il viso caldo, socchiuse gli occhi e l’avvicinò a sé. Lei non fece altro che chiudere gli occhi e aprire leggermente le labbra mentre lui vi appoggiava le sue con dolcezza.
Lei non seppe dire quanto durò quel bacio, le sembrarono passate ore, giorni settimane. Il tempo sembrò dilatarsi per concedere loro di non separarsi presto. Lui spostò un po’ la mano in modo da poterle afferrare il viso, la teneva sulla sua nuca, con le dita che sparivano fra i capelli rossi di Gou. Poi, con una voluta lentezza lui si allontanò di pochi centimetri per poi baciarla di nuovo, stavolta però più brevemente. Lei si sentiva leggermente stordita, non si sarebbe mai immaginata che sarebbe andata in quel modo. Poco prima che lui sfiorasse le proprie labbra con quelle della ragazza, appena ebbe pronunciato il suo nome in sussurro, Gou se n’era resa conto.
Aveva capito perché il batticuore non accennava a fermarsi. Aveva capito perché vedere Makoto le faceva sentire le farfalle nello stomaco, quando sorrideva, quando nuotava, quando la guardava e le parlava con la sua voce pacata e gentile.
Le era sempre piaciuto Makoto, fin dall’inizio. Non solo per quel suo fisico scultoreo, era perché si era innamorata di lui.

 
 
 
 
Nota dell’Autrice:
Ciao ragazzi come va?
Questa è la mia prima Fanfiction su Free! Ed era da tanto che voleva fare qualcosa per la mia ship preferita, e così, dopo aver letto altre due FF su di loro ed averne tratto ispirazione ho partorito questo racconto. Spero che vi sia piaciuto, che non sia stato troppo sdolcinato o stupido, e spero che lasciate qualche commento.
A me fa sempre piacere sapere l’opinione altrui riguardo a ciò che realizzo e una critica oggettiva fa sempre bene per potermi migliorare.
Grazie per la lettura e alla prossima :D
   
 
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