"Ragazzi, perché non li lasciamo un po soli, ehm?" Tutti seguirono il consiglio di Edward e in pochi minuti la stanza era vuota. Solo io, la mia Alice e Astrid "Quando pensi che nasca?" "Spero presto; ho la schiena a pezzi" "Astrid non fare male alla mamma" rimproverai scherzoso Astrid avvicinandomi al pancione "Lo sai, credo che il nome Astrid le starà alla perfezione" "Come fai a dirlo? Vedi gia il suo futuro? Comunque credo anche io che le starà benissimo" Vidi Alice rattristirsi un po, abbassare lo sguardo e avvolgere con le braccia la bambina ancora in grembo "Spero di vederlo" Capi subì ciò che mi voleva dire: quando Alice non riusciva a prendere qualcosa si sentiva inutile. Non ci riesce tutto oggi con Nessie che è un ibride e il pensiero di non riuscir a prevedere il futuro di sua figlia la tormenta giorno e notte. "Ma si che c'è la farai. Tu riesci sempre in tutto" "Apparte tenere te, Edward ed Emmet in un negozio di scarpe per meno di 10 minuti " scherzo sorridente "Ah vuoi fare la spiritosa eh?" "No. Jasper , la bambina. " Troppo tardi, incominciai a farle il solletico, delicatamente per non fare male alla bambina ma di gusto per sentire la sua voce. La stessa voce che 27 anni mi ridiedero la speranza, mi fece vedere la luce in fondo al tunnel. La sua voce così candida e perfetta paragonabile a mille campanelli d argento che risuonando su se stessi provocano un melodico tintinnio piacevole per le orecchie "Ma non puoi soffrire per così poco pensa a quando ti dovrai partorire" "Jasper! Smettila, mi fai venire i brividi" Risi e la abbracciai dolcemente "Pensi che per i Volturi, Astrid potrebbe essere un problema? " mi chiese con aria preoccupata "Non lo so ma che solo provino a toccarla e glu uccido tutti" "Jazz....per favore....non voglio che la visione del altra volta si avveri..." "Non succederà. Il futuro si può cambiare ricordi? " "Ovvio è la frase che ri ripetevo ogni giorno quando ti vedevi a tornare nelle braccia di Maria e riprendere il tuo passato" "Il mio passato da mostro" "Lo sai che non è vero. Io non ti ho mai considerato tale" "Lo so ma io..." "Tu nulla. Sei perfetto così come sei." Adoravo quando mi sosteneva e riusciva a scacciare i maligni pe pensieri solo parlandomi "Ti amo, non ti ringraziero mai abbastanza" "Anche io." Ci baciamo e poi ritorniamo a parlare della bambina fino a che un rumore non mette in allerta me, Alice e gli altri vampiri di sotto "Che succede?" Chiese Edward arrivando su per le scale "Non lo so, ho sentito un rumore e mi sono allarmato" "Jazz..." mi girai al richiamo di Alice che mi guardava con una espressione franca "Mi si sono rotte le acque" esclama stupita "Manteniamo la calma. Alice respira, Jasper chiama Carlisle, Bella, Rosalie , Esme portate Alice di la prima che le venga voglia di spingere" ordino Edward e tutti facemmo quello che ci aveva detto "Se spinge che succede? " chiese Emmet con voce da bambino da 4 anni che non sapeva nulla sulla gravidanza "Meglio che non te lo dica, Emmet." Eravamo in sala parto, tutti intorno ad Alice, lei sul letto, un po di sangue sparso di qua e di là e poi, un suono. Il primo urlo di Astrid. Era nata, lei il nostro miracolo.