Piccolo avviso: per
poter capire appieno il testo è necessario sapere che il
Thor
della Marvel nasce come alter-ego di Donald Blake, un medico zoppo da
una
gamba... come Dr. House xD (per questo il "lame man" del titolo).
Altrimenti, ecco un
riassunto mooooolto sintetico delle origini del Dio del Tuono "anni
'60" (che per certi versi
assomigliano a quelle del film, senza però il dualismo
Blake/Thor: nella versione cinematografica infatti Donald Blake
è semplicemente l'ex fidanzato di Jane Foster e viene appena
nominato):
Per punire l'arroganza del figlio, Odino (il Padre degli Dei) decide di esiliare Thor su Midgard (la Terra), in modo che possa imparare cosa sia l'umiltà. Per questo motivo il Dio del Tuono inizia a condividere l'identità di Donald Blake, dottore zoppo da una gamba costretto a sorreggersi con un bastone (trovato in una caverna norvegese). In realtà il bastone è il martello Mjolnir e per questo, quando avvista una minaccia, Blake può trasformarsi in Thor e viceversa semplicemente picchiando il bastone a terra. Già prima di questo cambiamento Blake era innamorato dell'infermiera Jane Foster, la quale lo ricambia più o meno segretamente. L'arrivo di Thor ovviamente complica le cose tra i due, dando vita ad un triangolo simile a quello tra Superman, Lois Lane e Clark Kent. Durante il suo soggiorno su Midgard Thor impara ad apprezzare gli esseri umani, tanto da diventarne il protettore, entrando a far parte dei Vendicatori. Più avanti, negli anni '80, Thor rinuncerà al ruolo di Donald Blake, il quale continuerà quindi a vivere la sua esistenza separatamente dal dio... anche se le loro vite si incroceranno di nuovo.
Per punire l'arroganza del figlio, Odino (il Padre degli Dei) decide di esiliare Thor su Midgard (la Terra), in modo che possa imparare cosa sia l'umiltà. Per questo motivo il Dio del Tuono inizia a condividere l'identità di Donald Blake, dottore zoppo da una gamba costretto a sorreggersi con un bastone (trovato in una caverna norvegese). In realtà il bastone è il martello Mjolnir e per questo, quando avvista una minaccia, Blake può trasformarsi in Thor e viceversa semplicemente picchiando il bastone a terra. Già prima di questo cambiamento Blake era innamorato dell'infermiera Jane Foster, la quale lo ricambia più o meno segretamente. L'arrivo di Thor ovviamente complica le cose tra i due, dando vita ad un triangolo simile a quello tra Superman, Lois Lane e Clark Kent. Durante il suo soggiorno su Midgard Thor impara ad apprezzare gli esseri umani, tanto da diventarne il protettore, entrando a far parte dei Vendicatori. Più avanti, negli anni '80, Thor rinuncerà al ruolo di Donald Blake, il quale continuerà quindi a vivere la sua esistenza separatamente dal dio... anche se le loro vite si incroceranno di nuovo.
*
* *
The
Thunder
God
and the Lame Man
Lasciate entrare senza riluttanza
il bardo errante che sta per arrivare:
in cambio solo di qualche pietanza
questa storia vi potrà raccontare,
una storia che inizia ad Asgard, l'Aureo Regno,
con la punizione di un cuore indegno.
Un giorno dalla Casa di Odino
l'erede di sangue scomparve:
l'orgoglio segnò il suo destino
e in corpo mortale riapparve.
Ma cosa accade quando la gloria immortale
sposa per caso l'umana coscienza?
La decisione del Padre fu fatale,
ma non ebbe amara conseguenza.
Due diverse anime si alternarono
e i mali dei Nove Mondi affrontarono:
una ben strana alleanza vide il dio che ferisce,
assetato di gloria e ritratto di fierezza,
con il mortale che umilmente guarisce,
limitato da una tirannica insicurezza.
Il dio si rese conto ammirato
che mentre viveva senza pensiero
il genere umano non si era arrestato,
popolando di anime nuove il mondo intero;
Il mortale ebbe nuova consapevolezza:
ciò che lo aveva sempre limitato
era la sua forza e non una debolezza,
e mai più l'avrebbe scordato.
Il dio si chiese come un mortale sconsiderato
potesse con la morte convivere...
ora ammira il coraggio che passa ignorato:
conoscere la fine e continuare a vivere;
ma il dio combatte contro un nuovo fardello
che è anche la sua arma, il suo martello,
che il padre in eredità gli ha lasciato
e che giudica imparziale il suo operato.
Sa che se la tempesta vuole evocare
di essere degno deve dimostrare
e teme il giorno ancora molto distante
in cui Mjolnir sarà una vergogna troppo pesante.
Il mortale osserva la donna tanto amata:
si chiede chi le faccia più effetto,
se il dio dalla gloria inattaccata
o l'uomo dall'incondizionato affetto.
La forza del dio è la sua potenza
e fatica a vedere la differenza
tra l'Umanità, sotto la quale è nato,
e ciò che invece è ora diventato.
Potrà a ciò che ha ora rinunciare?
Potrà il potere degli dei dimenticare?
Oggi ammira solo il dio e il suo vigore,
ma un giorno capirà il proprio valore.
---
Il dio non scorderà la ricchezza della vita mortale,
e l'uomo non dimenticherà quella grandezza ideale:
questo è il dono-fardello della Divinità,
questa è la condanna-regalo dell'Umanità.
* * *
Per concludere: non è semplice raccontare un supereroe complesso come Thor (in generale, non è semplice raccontare nessun supereroe. Ancora più in generale, non è semplice raccontare NIENTE), soprattutto perché è anche un dio e, nel Marvel Universe classico, anche un essere umano (almeno per un periodo: ora Thor e Donald Blake, a quanto pare, vengono considerati separati e non convivono più in un unico personaggio come, ad esempio, fanno tradizionalmente Hulk e Bruce Banner - scrivo "tradizionalmente" perché ho letto di sfuggita che Hulk per un periodo si è staccato da Bruce :P. Per certi versi, Thor è quello che succederebbe se Bruce Banner non si trasformasse in Hulk, ma in Superman xD Comunque, penso che dare così poco spessore al personaggio di Donald Blake sia un errore... ma va beh).
Mjolnir è la chiave di molte tematiche e spesso non si tiene conto del fatto che è un'arma a doppio taglio: può essere una benedizione e una maledizione, come qualsiasi dono. Il martello può essere sollevato solo da chi ne è degno, e per questo ho sempre immaginato un Thor costretto a convivere giorno dopo giorno con delle insicurezze che, prima di Donald Blake, non aveva: immagino che abbia sempre paura di non riuscire a sollevare Mjolnir, e per questo motivo il suo più grande timore è di non essere all'altezza delle aspettative (prima di quelle di suo padre - che l'ha abbastanza complessato perché è l'erede di Asgard e bla bla bla - e poi dell'umanità intera). E la storia può essere ancora più complicata di così... magari un giorno scriverò qualcosa al riguardo *-*
Comunque, Thor è la prova che anche gli dei hanno delle debolezze molto umane... ma, nonostante questo, rimane ugualmente il supereroe più forte del Marvel Universe, chiaro? :P