Era il giorno dopo in
cui accadde il tutto.. Sebastian si trovava di nuovo al suo luogo
d’origine, che avrebbe fatto ora? Semplice, avrebbe dovuto
semplicemente aspettare che qualche altro disperato gli chiedesse di
fare il suo solito patto, per poi, ricominciare tutto da capo … e poi
addio vita da Maggiordomo.
Erano ormai ben due anni
che era agli ordini del suo padroncino, ed ora, chissà chi sarebbe
stato il prossimo.
Una leggera angoscia lo
perseguitava, o forse dispiacere, per aver dovuto abbandonare il suo
caro conte.. ma, dopotutto, era quello che aveva sempre fatto,
anche se.. quella, sarà -per sempre- l’anima migliore che abbia mai
gustato.
Il giorno successivo
notò un grande baccano provenire dalle tenebre più profonde.. erano i
lamenti di altri demoni come lui, ringhiavano fra loro.. “ avete
sentito? Un’anima, destinata all’eterno dolore è riuscita a recuperare
la retta via, procurarsene una nuova più brillante di prima -anche se
non sembra- e a quanto si dice è tornata un’altra volta nel mondo dei
vivi... chissà perché gli umani tengano così tanto alla loro pelle!!” …
e altri rispondevano “è davvero qualcosa di insolito, vorrei proprio
sapere chi è questo folle! E il demone che gli è stato accanto nella
precedente vita!”. Un'accecante raggio luminoso all’improvviso ricoprì Sebastian,
intento ad ascoltare i discorsi dei suoi confratelli. Non sentì più
nulla. Anzi no, ad un certo punto fu possibile sentire l’odore del
terriccio bagnato e della pioggia sbattere sulle abitazioni del luogo,
si guardò intorno.
…
Londra …! .
Guardandosi ancora una
volta intorno notò un palazzo ormai devastato “Ah padroncino, è
successo di nuovo, vero?” pensò fra sé e sé, così con passo deciso
decise di recarsi proprio lì, dove cominciò l’inizio della fine.
Raggiunta quella
costruzione ormai in mille pezzi notò lì vicino quei tre smemorati
svenuti, mentre Tanaka beveva tranquillamente il suo thee verde.
Scostò un’altra volta lo
sguardo che questa volta cadde sul ragazzo, vestito accuratamente di
blu, era inginocchiato di fronte alla sua villa in pezzi, non versò
nemmeno una lacrima, continuava a fissare quel luogo con uno sguardo
vuoto, mentre si toccava con due dita appena sotto l’occhio per
accertarsi che non fosse ufficialmente morto e che il suo marchio fosse
ancora lì, si sentì evidentemente osservato, così, si voltò di scatto
sobbalzando nel rivedere il suo ex-servitore, era lì, voleva per caso
prenderlo in giro?.
…
Sebastian.
Disse con un filo di
voce.
Il maggiordomo si
avvicinò a lui e inginocchiandosi, come al solito, rispose:
Bocchan.
“Non è finita, vero?”
Chiese il ragazzo fissando il terreno, per poi rialzarsi.
“Lei è davvero strambo,
Bocchan” Si limitò a rispondere lui, mostrandogli uno di quei sorrisi
che avrebbe voluto fargli in eterno.
“Abbiamo molto lavoro da
fare, Sebastian.” Disse aggiustandosi il fiocco con fatica.
Si alzò nuovamente, glielo aggiustò –ovviamente non ne era ancora capace!- ...ed
infine rispose come faceva -ormai- da ben due anni...
… Yes, my Lord.
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Un mio commentino??:
Omph, finalmente sono riuscita a
pubblicare questa storia...che spero proprio abbia un senso... mi è
venuta in mente per caso mentre Ruolavo, così ho deciso di trasformarla
in questo... non so che pensare! *scoppia a ridere*