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Autore: midnightxx    04/12/2013    2 recensioni
Erano i primi di maggio e la famosa band anglo-irlandese si dirige in Europa per due concerti firmati take me home.
Il 19 era il turno di molte directioner italiane, Verona era affollata come mai prima d’ora. C’erano più ragazze senza biglietto che quelle con e non le fermava nessuno, figuriamoci un paio di gocce. La sera che precedeva il concerto i ragazzi erano a girovagare per la grande piazza di Milano e...
Genere: Commedia, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-No io resto qua ragazzi
-Harry abbiamo bisogno di riposare
-Vi raggiungo più tardi
 Con grande disapprovazione Louis e Niall ritornarono in albergo, Zayn e Liam erano invece a Verona.
Harry era molto agitato, aveva molti dubbi, insomma l’anno prima avevano pochissime fan in Italia, e se avessero fatto un fiasco totale? Anche se i biglietti erano esauriti in pochi minuti, dovevano per forza colpirle date le poche occasioni avute per farlo. Erano le tre di notte e non c’era nessuno a quell’ora, un gruppo di ragazzi decisamente più alti e robusti però cominciarono a seguirlo, lui era da solo e prese a camminare in modo sempre più svelto. Non si sarebbe girato, avrebbe perso tempo, li osservava attraverso l’ombra nello sfondo giallastro della luce sul pavimento.
-Pss
Harry si guardò intorno.
-Quassù
 Dal balcone si vedeva una ragazza che muoveva vorticosamente le braccia e parlava, ma Harry non capiva.
-A destra!
Harry vide finalmente la porta che in teoria avrebbe condotto alla casa della ragazza, i passi si avvicinavano sempre di più e lui scappò dentro l’edificio. Chiuse la porta con talmente tanta forza che alcuni inquilini del primo piano emisero qualche urla soffocate. Chiamò l’ascensore e dall’altezza del balcone si fece portare al terzo piano, li una ragazza in sedia a rotelle lo aspettava all’entrata. Harry rimase colpito dal suo sguardo tenero, aveva una lunga camicia rosa e le pantofole grigie, evidentemente data l’ora stava dormendo. I lungi capelli neri raccolti in una treccia le coronavano il viso e si intonavano perfettamente con la carnagione chiara e gli occhi verdi.
La ragazza gli aprì la porta e fece segno di entrare. La casa era ridotta malissimo, perfino per Harry c’era troppo disordine. La prima stanza, in origine un salottino, straboccava di vestiti e cibo lasciato in giro, lei era in evidente imbarazzo e inutilmente nascose una fetta di pizza sotto al divano coperto di polvere e libri.
-graziosa.
Disse Harry con una piccolo accento ironico.
-non ti ruberò molto tempo, chiamo subito Jin.
Prese in mano il suo I-phone 4S e cominciò a digitare vari numero prima di azzeccare quello giusto.
-Jinn, senti mi puoi venire a prendere? Non è stata una buona idea andare in giro solo.
L’uomo con voce assonnata non fece domande, fece uscire un tremolante si.
-Grazie per l’ospitalità, senza di te non so…
Harry fece uno dei suoi sorrisi, sai quelli che ti fanno innamorare e infatti ebbe le sue conseguenze. Gli occhi della ragazza si illuminarono e divennero più verdi di prima, arrossì e d’impulso strinse i pugni. Harry riconosceva lontano 1 km una directioner e lei lo era, così andò verso di lei a abbassandosi l’abbracciò. La ragazza ne era evidentemente sorpresa, stava scoppiando a piangere dalla gioia ma si trattenne. Poi con un grande sorriso prese fiato e formulò la frase.
-Io sono Octy, quel gruppo di ragazzi si ubriaca ogni sera e non era una buona idea lasciarti da solo.
Era compiaciuta, quelle parole le erano uscite tutte da sole e non vedendolo rispondere riprese
-Sono
Harry ribatté scontatamente
-Una mia grande fan, lo so
Lei rise.
-Emh, intendevo dire, sono dispiaciuta per il disordine.
Harry arrossì imbarazzato, la ragazza era molte amichevole. A primo impatto non sembrava.
-Ti prendevo in giro stupido, certo che lo sono haha.
-Oh, haha. Verrai al concerto?
In quel momento il telefono di Harry squillò.
-Harry dove sei? Il localizzatore mi dice che sei sopra di me.
-Arrivo Jin.
- No, non verrò.
Harry era dispiaciuto per lei ma d’altra parte, poteva permetterselo di invitarla. Ma i biglietti erano finiti davvero. Tirò fuori dalla tasca il suo pass e glielo diede di fuggitiva .
-Ti vengo a prendere domani alle 5. Fatti trovare pronta. Ciao e grazie O?
- Ottavia
La porta si chiuse di scatto e lei si mise alla finestra ad osservarlo.
-Dove ti eri cacciato?! Perché non sei tornato in albergo con gli altri?!
- VOLEVO STARE DA SOLO!
-NON PARLARMI CON QUEL TONO HARRY EDWARD STYLES!
-eh va bene!
Jin gli tirò una pacca sulla testa.
-Cammina!
Octy si sdraiò nel letto con gli occhi sognanti – aveva incontrato uno dei suoi idoli, lo aveva abbracciato, lui gli aveva sorriso. Quel sorriso che vedeva solo attraverso un poster, non gli si era mai stato rivolto uno sguardo così grato. L’indomani avrebbe realizzato al 101% il suo sogno. Subito si chiese a chi poteva raccontarlo ma una cosa ovvia la travolse, non aveva amici, era orfana da quando aveva 12 anni, ma era troppo felice perché qualcosa la potesse mettere di cattivo umore. Come poteva un cantante stravolgergli così la vita, c’era riuscito e quello era certo–  si addormentò con quel pass tra le mani.
  
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