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Autore: BoomBaby7    09/12/2013    4 recensioni
Il Cappellaio Matto è triste. Da quando Alice se n'è andata il Cappellaio è diventato serio. Ma quali sono i pensieri che lo affliggono maggiormente? Cappellaio, Cappellaio... lo sai che fa male pensare troppo ragionevolmente!
"Mi dispiace che tu sia triste per il ritorno di Alice al Mondo-di-Sopra. Manca a tutti noi..." Disse bevendo ancora dell'altro the.
"Ma a me non manca come amica... Io l'amo, Stregatto!" Sussurrò quasi, trattenendo un singhiozzo.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto, Gatto del Cheshire
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Era seduto sulla sua solita poltrona di pelle viola. Il Leprotto Marzolino e Mally erano dalla Regina Bianca a godersi la festa per il ritorno della pace a SottoMondo. Tutto il reame era invitato, ma lui aveva preferito rimanere a bersi il suo the tranquillo. Il che era molto strano visto che di solito era il primo a fare festa. Era molto elogiato per la sua bravura nel ballare la Deliranza, e ogni volta che poteva faceva qualche passo magari accompagnato da qualche applauso. Erano passati solo 2 giorni dal Giorno Gioiglorioso. Alice se n’è era andata, e non sarebbe più tornata. Un po’ perché non si sarebbe più ricordata di Lui e un po’ perché la tana del BianConiglio si era richiusa e non ci sarebbe mai passata nelle dimensioni attuali.
Il Cappellaio era immerso in questi pensieri, quando uno svolazzo lo fece sussultare.
“Dimmi un po’, Tarrant, come mai non sei a festeggiare con gli altri?”
“ Non ho voglia di festeggiare.”
“ Oppure perché per te non c’è niente da festeggiare” Disse con perspicacia lo Stregato.
“Che vuoi dire con questo, Gatto?”esclamo con una certa incertezza.
“Vuoi farmi credere che non ti manca Alice? Non ricordi? Io posso leggere nel pensiero.”
“Davvero?” Il Cappellaio non adorava l’idea che quel Fifone di un Gatto curiosava nella sua testa. Se poi avesse visto alcuni pensieri che aveva su Alice… A quel pensiero Arrossì.
“Ovvio che no, Tarrant. Sono soltanto perspicace.” Con un sorriso smagliante (Dal tronde era l’unico che sapeva fare).
“E tu? Perché non sei alla festa?” Chiese per cambiare argomento.
“Cercavo te…E il tuo Bellissimo Cappello.  Io amo davvero tanto quel Cappello.” Disse quasi con aria sognante.
“Giù le mani, Gatto!” disse quasi ringhiando. Con quel Cappello aveva salvato Alice e non l'avrebbe lì se Alice non glie lo avesse riportato.
Ecco, di nuovo Alice nella sua testa! Subito gli occhi gli si riempirono di lacrime che ricacciò dentro per non scoppiare davanti al gatto. Davanti agli altri si, davanti a lui No.
“Tarrant, non tenerti tutto dentro. Sfogati.” Con la sua solita lentezza quasi più triste del solito.
“No, mi è entrato qualcosa nell’occhio.” Disse facendo finta di strofinarsi l’occhio destro per il dolore.
“Ahm, Ahm.” Disse annuendo quasi con sarcasmo.
“ Oh, e va bene! Mi manca! Mi manca tantissimo! Da quando se n’è andata non faccio che pensare a lei! Sei contento adesso?”
Le occhiaie del cappellaio da colorate divennero grigie e lo Stregato fu costretto a richiamarlo.
“ Tarrant!”
Il Cappellaio di blocco e si rese solo in quel momento che era in piedi.
“Grazie.” Borbotto, prima di sedersi e scoppiare a piangere.
Pianse per quello che penso fossero delle ore, invece erano solo 10 minuti in cui lo Stregatto, si concentro molto sul suo the, quasi cercasse le parole da dire nella tazzina di The Azzurro.
In quel momento al Cappellaio non importava niente di quel che poteva pensare di lui lo stregatto, Gli mancava solo Alice. Quella piccola bambina dai capelli color oro che 13 anni fa era caduta nella tana del BianConiglio continuando a dire di essere in un sogno. Quando poi pochi giorni fa era tornata alla sua tavola visibilmente più cresciuta, anche se alta 8 centimetri il suo cervello era andato in pappa.
Dopo altri 5 minuti di Silenzio lo Stregatto sembro aver trovato il coraggio per parlare.
"Mi dispiace che tu sia triste per il ritorno di Alice al Mondo-di-Sopra. Manca a tutti noi..." Disse bevendo ancora dell'altro the azzurro che ormai non fumava più.
Il Cappellaio a sentire quelle parole di compassione alzo la testa dalle braccia poggiate sul tavolo. Aveva gli occhi gonfi e l’iride, solitamente Verde Acido era diventate di un verde scuro quasi nero.
"Ma a me non manca come amica... Io l'amo, Stregatto!" Sussurrò quasi, trattenendo un singhiozzo.
Si, l’amava, l’aveva capito solo quando a lei mancavano pochi secondi prima di sparire nel suo MONDO REALE. E non aveva avuto il coraggio di dirglielo prima che bevesse il Sangue di Ciciarampa.
 
Cappellaio, perché un corvo assomiglia ad una scrivania”
“Non ne ho la più pallida idea” disse quasi sorridendo notando quanto la sua Alice era tornata Moltosa in quei tempi.
 
Le lacrime gli stavano già rigando di nuovo il volto.
 
Tornerò prima che tu te n’accorga!”
“Non ti ricorderai di me”
“Come potrei dimenticarti, Cappellaio?”
 
L’hai fatto una volta, lo farai di nuovo.
 
Secondo te sono diventato matto?”
“SI, sei proprio matto, svitato. Ma ti rivelo un segreto: Tutti i migliori sono matti!”
 
Matto…Altro che matto stava diventando Normale! Una cosa era certa, Non era più uno dei Migliori, perché non era più matto….
 
 

Note della Pazza Cappellaia Autrice!
Eccomi qui con una che si potrebbe considerare la mia prima Fanfiction!
Forse la continuerò forse no! Per dubbi Recensite. Ma recensite anche senza dubbi mi raccomando! :D *^* 
  
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