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Autore: sher96    12/12/2013    4 recensioni
poichè negli ultimi tempi non si fa altro che parlare di un possibile, grande ritorno di pk sui fumetti, io ho immaginato come potrebbe essere: chi saranno i suoi nemici? e i suoi amici? ritornerà uno? o pk dovrà trovarsi un nuovo aiutante?
dalla storia: poi una voce lo chiamò.
-Te ne vai senza salutare, Pk? Non si trattano così gli amici!
Uno...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice: salve ragazzi! Questa è la prima fic che scrivo su Pk e in generale che pubblico su efp, spero quindi che possa piacervi e divertirvi.
Che dire dunque se non: Buona lettura.
:D
 

IL RITORNO

 

Toccò lo scudo extransformer.

Quanti ricordi, forse troppi, gli salirono alla mente.

Non era più il leggendario Pk, il combattente di alieni, il viaggiatore del tempo, il salvatore dell'Universo.

Era solo Paperinik.

Forse è meglio così - pensò. Ormai era tornato il solito, vecchio Paperino, grande dormitore, che di notte diventava il giustiziere mascherato per proteggere la città.

O forse Pk non era mai esistito.

E Uno? E Ducklair? E gli evroniani?

Non c'erano.

E Lyla? La compagna di tante avventure? Partita per il futuro, il suo presente.

Una missione aveva detto. E da allora non era più tornata.

Niente più Razziatore, o Kronin, o Xadhoom.

Già, Xadhoom...l'aveva vista diventare il sole che avrebbe riscaldato il nuovo pianeta della sua gente.

Ma era tutto vero?

No, non poteva essere vero.

Aveva dovuto dire addio ad uno dei suoi migliori amici, il buon, caro, vecchio Archimede, per cosa? Per una stupida macchina?

E ora?

Ora sarebbe dovuto tornare sui suoi passi? Sarebbe stato come sfruttarlo.

Ma lui non avrebbe mai potuto sfruttare un amico...

No, era stato tutto un sogno.

Guardò lo scudo. Era l'unica cosa che lo teneva attaccato alla realtà, l'unica cosa che ancora gli faceva credere che niente era ancora finito.

BIIIIIP – è richiesto l'intervento di Paperinik!

Squillò il suo bracciale. Era la polizia che chiedeva aiuto, sembrava ci fosse un problema davanti al parco centrale.

Mise il costume in fretta e furia: la giustizia non poteva attendere e lui doveva smetterla di pensare a quelle cose. Vere o immaginarie che fossero, ora non aveva importanza.

Volò sul posto con la 313X. La cara, vecchia 313. Aveva abbandonato anche lei, la “fedelissima”, per aiutare Uno.

Uno.... pensò.

Un boato lo ridestò dai suoi pensieri, sembrava essere esploso qualcosa.

Arrivò sul posto di blocco. I poliziotti erano a dir poco spaventati.

I Bassotti con qualche nuova arma, o magari Amelia con qualche magia, o qualche altro ladro strampalato! Pensò.

Poi lo vide.

L'avrebbe riconosciuto fra un milione: quel becco, quella postura, quell'arma, i suoi coolflame....

UN EVRONIANO!!!

Non è possibile...non può essere vero! Li ho sconfitti, non era rimasto nessuno! Disse tra sé e sé.

Eppure sentiva un qualcosa dentro, si sentiva come rinato.

Un nemico forte, potente, difficile da battere: era questo quello che voleva.

Chiamò l'extransformer con il telecomando (ogni volta che usciva se lo portava dietro inavvertitamente, forza dell'abitudine si diceva) e questi arrivò in un attimo.

-E' ora di ballare!- disse, e si lanciò contro il nemico.

-Pk, finalmente ti trovo! È tempo di vendetta!!!- esclamò l'evroniano.

Iniziò lo scontro, ma era troppo facile.

-Non si prova gusto a combattere contro un evroniano debole!- affermò Paperinik, sconfiggendo il nemico e liberando i coolflame.

-Non credere di aver vinto...torneremo presto!- disse l'evroniano e sparì a bordo della sua navicella.

Torneremo... ve ne erano ancora.

Un sorriso comparve sul becco di Paperinik.

-Paperinik! Paperinik! È tutto a posto? Maledizione è riuscito a scappare...ma che cosa cavolo era?- chiese un' agente di polizia – Tu lo conoscevi? Paperinik, rispondi!-

-No, non Paperinik...chiamatemi Pk!-

 

Pk era tornato...si, ma era solo. Non era stato tutto un sogno quello che aveva fatto, ora lo sapeva, quell' evroniano gliel'aveva confermato, eppure...

Eppure uno strano sentimento, una strana felicità che cresceva dentro.

Forse era egoista. Forse.

Forse non era giusto mettere in pericolo gli umani. Forse.

Forse avrebbero potuto vincere, conquistare la Terra e ridurli tutti in schiavitù e reinstaurare così l'antico impero di Evron. Forse.

Troppi pensieri nella testa.

TRIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!

Il campanello. Chi poteva essere l'interruttore di un momento come quello?!

Zio Paperone.

Ritornato Paperino, si precipitò immediatamente ad aprire. Allo zione non piaceva aspettare e questo lo sapeva bene.

Di sicuro mi vorrà coinvolgere in qualcuna delle sue stupide missioni...e per convincermi userà la solita Lista dei Debiti...tutto per qualche dollaro prestato! Proprio ora che sono tornati gli evroniani... Pensò.

Aprì la porta -Avanti zione, dimmi in quale nuova e strampalata missione, alla ricerca di chissà quale tesoro nascosto vuoi portarmi stavolta!-

-Nipote, non ti ho mai visto così strambo come ora...non ero venuto qui per proporti un viaggio d'affari, ma se proprio ci tieni...- rispose lo zione.

-No, no, NO!!!! Caaaaaarissimo zietto, a cosa devo la tua dolce visita???

-Devi riprendere la tua postazione di guardiano: sai, Everett mi ha chiamato e...

-EVERETT?? EVERETT DUCKLAIR??- interuppe.

-Si, certo, Everett Ducklair, chi altri sennò? Comunque ti stavo dicendo...

-Accetto!!- e si fiondò in camera a prendere le sue cose.

-Cavoli, se avessi saputo che ti piaceva così tanto fare il custode, avrei potuto metterti come custode in qualche mio edificio...chissà, magari non saresti diventato uno scansafatiche e ...ehi! Ma mi stai ascoltando??? Nipoteee!!

Era partito, non poteva più aspettare. Il solo nome di Ducklair l'aveva fatto eccitare.

Arrivò alla torre e si fiondò al piano segreto.

Uno...Uno..Uno...

Continuava a pensare a quella strana macchina. Macchina si, ma anche lui aveva un cuore.

O forse no?

Entrò nella stanza con il fiatone, per la fretta aveva dimenticato di prendere l'ascensore.

Nessuno.

Silenzio.

Vuoto.

Stupidissimo Uno! Sospirò e tornò giù.

Doveva smetterla di sperare.

 

-Pk! Pk!

-Everett...

-Proteggi il tuo mondo e sconfiggi i tuoi nemici! Tu puoi farcela! Non sei solo, ricordalo!

-Everett! ASPETTA!....

 

-Un sogno...solo un stupidissimo sogno!! - ripeteva continuamente davanti lo specchio.

Aveva sognato Everett, gli aveva detto che ce l'avrebbe fatta, ok questo era vero, ma gli aveva detto anche che non era solo. E questo non era per niente vero: era solissimo.

Accese la tv, l'unica cosa che riusciva a distrarlo.

Un titolo da prima pagina comparve sul telegiornale : “Furto alla Rk Bank”.

Lo zione sarà di sicuro contentissimo! Pensò.

-E' avvenuto questa notte il furto alla Rk Bank, - raccontò il giornalista - ad opera di un misterioso ladro, apparso dal nulla e scomparso nel nulla. La polizia brancola nel buio più assoluto. Ma passiamo la parola alla nostra inviata speciale: Lyla Lay.

Lyla... un enorme sorriso sul suo becco e il ladro è di sicuro il Razziatore... un fremito di gioia.

Si vestì di corsa per poter correre dall'amica e abbracciarla, quando suonò il campanello.

Era Lyla.

L'amica l'aveva preceduto, era là, davanti la torre.

Uscì di corsa e l'abbracciò.

-Ehi, cos'è tutta questa irruenza? - affermò il robot con un sorrisetto, poi continuò – Te l'avevo detto che partivo solamente per una missione!

-Bè, ecco... - si sentiva in un certo senso imbarazzato – cioè...

-Me lo spiegherai dopo! - l'interruppe la ragazza – Hai visto il telegiornale di stamattina?

-Sì, Razziatore?

-Esatto...

-Prendo l'extransformer e il costume e sono da te!!!

Dov'è? Dove cavolo l'ho lasciato?

-Problemi Pk? - Lyla interruppe i suoi pensieri.

-Ehm...ahahah...non riesco a trovare lo scudo...

Lyla lo guardò perplessa.

-Non cambierai mai e Pk?

-Ma certo! - disse portandosi una mano alla fronte – Devo averlo lasciato nella camera segreta!

Presero l'ascensore e salirono al piano segreto.

-Sai che mi sei mancata? - affermò Pk.

-Davvero? - rispose Lyla ridacchiando. Poi gli sorrise.

Quanto gli erano mancati quei sorrisi.

Entrarono nella stanza. Tutto spento. Su un tavolo l'extransformer.

Lo prese.

-Andiamo! - disse Pk.

Poi una voce lo chiamò.

-Te ne vai senza salutare, Pk? Non si trattano così gli amici!

Uno...

-Uno... - un sorriso malinconico.

Si voltò di scatto. Era acceso. Quella stupida macchina era di nuovo accesa e funzionante.

-Uno... - ripetè – Amico mio...

Se avesse potuto gli sarebbe saltato addosso come aveva fatto poco prima con Lyla, ma si limitò ad abbracciare lo schermo.

Erano solo due robot, eppure per lui erano qualcosa di molto di più.

Non macchine, ma amici. Loro erano suoi amici.

-Sei tornato...

-Si, Padron Ducklair mi ha riattivato...ha detto che avevi bisogno del mio aiuto! Te l'avevo detto che nulla è impossibile, no?

-Già...

Un grande sorriso comparve sul becco di Pk e una lacrima gli scese sul viso.

  
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