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Autore: johnnyaddict    12/12/2013    5 recensioni
Sai cos’è che non c’è sulle copertine delle riviste? Non c’è quella notte di settembre, non c’è la pioggia che mi bagnava i capelli troppo biondi e le ciocche rosa; non c’è la tua macchina che si ferma sul ciglio della strada e, soprattutto, non ci sei tu che scendi con solo un ombrello e una giacca di jeans. Quale idiota porgerebbe un ombrello a una perfetta sconosciuta che cammina sul ciglio della strada? Con solo una giacca di jeans addosso?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Seeing photographs '
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jeans jackets


Come va la vita, Louis?
Come stai?
Sai, giusto ieri, mi è capitata fra le mani una di quelle riviste per ragazzine, e c’eri tu sulla copertina, insieme agli altri tuoi amici.
Come si chiama la tua ragazza? Eleanor. È carina, molto. E sai che dico la verità: dopotutto le ragazze sono sempre piaciute anche a me, no?
Mi ricordo ancora la prima volta in cui te lo dissi, che mi piacevano anche le ragazze. Mi guardasti con i tuoi occhi blu per qualche secondo e «non c’è niente di male.» hai detto.
E forse quella è stata la prima volta che ho pensato che non fossi quel ragazzo che tutte le riviste cercavano di pubblicizzare: tu eri diverso, in tutti i sensi. Perché non è vero che nel mio essere bisessualenon c’è niente di male. Di male, ce n’è eccome.
Me l’hanno sempre detto tutti, poi sei arrivato tu con quei dannati occhi e quelle giacche di jeans e le risposte che nessuno mi aveva mai dato.
Quindi, a sentirti accettarmi, ho sorriso.
Io, che non sorrido mai perché non c’è proprio nulla per cui sorridere in questa vita di merda. O almeno, la mia, di vita, è stata una merda. Se qualcuno guardasse la tua, proverebbe solo invidia. Sei giovane, famoso e lo sei diventato anche facilmente. E ora sei fidanzato.
Ma, Louis, entrambi sappiamo che, forse, la tua vita è ancora peggio della mia.
Perché tutti i tuoi segreti, la tua intimità, sono finiti sulle copertine di riviste per ragazzine o sono state il passatempo di qualche patito di gossip obeso.
Ma sai cos’è che non c’è sulle copertine delle riviste? Non c’è quella notte di settembre, non c’è la pioggia che mi bagnava i capelli troppo biondi e le ciocche rosa, non c’è la tua macchina che si ferma sul ciglio della strada e, soprattutto, non ci sei tu che scendi con solo un ombrello e una giacca di jeans. Quale idiota porgerebbe un ombrello a una perfetta sconosciuta che cammina sul ciglio della strada? Con solo una giacca di jeans addosso.
Quale persona inviterebbe una come me nella sua macchina, offrendole un passaggio?
Hai capito subito qual era il mio lavoro, vero? Eppure quando te l’ho detto hai perfino finto di esserne sorpreso.
Credo che nessuno sconosciuto mi abbia mai offerto un posto sul proprio divano, senza approfittarne, senza che mi pagasse. Credo che nessuno mi abbia mai portato in casa sua, con la sua auto e con un sorriso come il tuo, e mi abbia fatto posto come hai fatto tu, nella sua casa, sul proprio divano, nella propria vita.
All’improvviso sei arrivato tu, con il tuo sorriso luminoso e onesto, con le tue mani morbide e i baci rubati nella cucina perché «volevo farlo da sempre.»
E tu mi hai fatto sorridere, Louis, come nessuno era mai riuscito e fin dal primo momento mi sono detta che non dovevo cascarci, non dovevo cedere a te e non avrei mai dovuto accettare di indossare anche solo una tua giacca di jeans.
Ma, forse, c’ero già troppo dentro anche quando sono salita in macchina con te e quando mi sono tolta i tacchi nell’ingresso del tuo appartamento.
Forse, ho capito di non poter più tornare indietro quando Harry, la mano stretta in quella della sua ragazza, Lexis, mi ha visto e si è presentato cordialmente, come se fossi la prima ragazza che entrasse in casa tua.
Ero la prima, Louis? Dimmi di no. Dimmi che sono una delle tante, dimmi che prima di me hai avuto una dozzina di ragazze che hai raccattato dalla strada e a cui hai offerto l’ombrello. Dimmi che Harry era abituato a presentarsi alle tue ragazze e non che credeva fossimo una cosa seria.
Perché io non riesco a essere seria in queste occasioni, io non riesco a lasciarmi andare, non l’ho mai fatto, ma con te è stato diverso. Tu eri fottutamente diverso.
Perché quel sorriso luminoso che ho visto fin da subito, non esisteva sempre e hai avuto il coraggio di farmi vedere anche altri lati di te che non congruivano con la tua immagine. Mentre io sono sempre stata chiusa e ho faticato a farti vedere anche quel poco di me che avevi il diritto di vedere.
Sei arrivato tu che cercavi di aiutarmi, ma io non volevo neanche che tu capissi il mio disagio. Sei arrivato tu che mi hai sempre accettato e che non hai mai avuto fretta di fare nulla, neanche di volermi.
Ho sempre saputo che mi sarei pentita di noi due, ma la cosa di cui mi pento di più in questo momento è di aver raccattato i miei tacchi alti ed essere uscita da casa tua, dopo esserci stata troppo comoda per troppo tempo.
Mi pento di essere tornata a fare ciò che ero obbligata a fare e mi pento di aver anche solo potuto pensare che non mi saresti mancato. Mi pento perché io sono già troppo dentro a questa storia e ora non riesco più a uscirne.
Sai cos’altro non c’è sulle copertine delle riviste? Non ci sono le mie mani, ora, strette al tuo giacchetto di jeans come se stessi per cadere e non ci sono le nostre fronti che si sfiorano. Il buio di questo corridoio nasconde la tua barbetta, i tuoi capelli e le mie guance in fiamme, ma qui con la schiena schiacciata contro il muro e i tuoi occhi che brillano alla debole luce che proviene dalle scale, io sento i nostri respiri che si fondono e che, forse, ti sono mancata quanto sei mancato a me. E ‘fanculo Eleanor.
Non mi lasciare perché io forse sono la cosa più concreta che sia mai successa nella tua vita che è tanto schifosa quanto la mia, nonostante non voglia aprirmi con te e probabilmente ci metteremo mesi ad ammettere ciò che proviamo.
Non mi lasciare, perché noi due non ci siamo sulle riviste per le ragazzine.


 
non ho molto da dire sinceramente.
questa os è stata scritta quest'estate, ma la voglia di pubblicarla non c'era assolutamente. forse perché così come la leggete è come stata scritta, di getto. 
non c'era nulla da correggere perché il personaggio che parla è così e basta e correggerla voleva dire negare lei stessa. 
spero davvero che vi sia piaciuto perché ci tengo particolarmente.
vi mando un grandissimo bacio <3
Ilaria
 
 
  
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