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Autore: Hermione Jean Granger    16/12/2013    4 recensioni
Song-fic scritta sulla canzone "Good night" dei Beatles.
Questa storia parla soprattutto d'amore. Del dolore che provoca la perdita di qualcuno che amiamo. Di come, in un modo o nell'altro, quel qualcuno rimanga sempre nel nostro cuore.
Scritta in un momento di pura sofferenza, la pubblico sperando di alleggerire un po' il mio fardello. Buonanotte, buonanotte a tutti, dappertutto.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paul chiuse gli occhi.
In quella stanza buia, averli chiusi o aperti era più o meno la stessa cosa, ma voleva prendersi un po' in giro, pensando che quella notte avrebbe dormito, che non avrebbe pianto da solo in un letto troppo grande, per poi ubriacarsi e crollare esausto per terra.
Gli succedeva spesso, ormai. John era morto da più di un anno, ma lui era ancora immerso in quel cieco dolore che lo pervadeva, gli invadeva l'anima, il cuore, lo stomaco, non lo faceva respirare.
Perché il suo John non era più con lui. Perché non avrebbe più sentito la dolcezza dei suoi baci, o il calore del suo corpo premuto su di lui.
Perché la vita non era più la stessa senza la sua risata, o i suoi sguardi.
Ma si poteva chiamare "vita", quella di Paul? Un ammasso senza continuità di lacrime, dolore, alcool e vomito
Paul si rigirava nel letto.
A un certo punto, si ricordò di una ninna nanna che John aveva scritto tempo prima, per Julian. Nell'Album Bianco l'aveva cantata Ringo, ma quel brano era impregnato di John, era John.
Di colpo, Paul si alzò in piedi e cominciò a cercare febbrilmente il disco che conteneva "Good night".
Lo trovò, lo inserì nello stereo, e la canzone partì.
 
Now it's time to say good night
Good night sleep tight
 
Paul si buttò sul letto, aspettando che le lacrime cominciassero a scendere. Non ci misero molto. Cominciarono a scorrere lentamente, calde, salate, bagnandogli il viso, il collo e il petto. L'assenza di John lo faceva soffrire così tanto, anche fisicamente. Si sentiva al contempo svuotato, eppure pieno di un dolore lancinante a tutto il corpo, che gli spezzava le articolazioni, e come un fiume in piena si portava via ciò che rimaneva di lui.
 
Now the sun turns out his light
Good night sleep tight
 
Chiuse gli occhi. Voleva cercare di visualizzare quello che probabilmente aveva visualizzato John quando l'aveva scritta. Il sole che tramonta. Io e te abbracciati. Un bacio. Musica.
 
Dream sweet dreams for me
Dream sweet dreams for you
 
Chissà se dove sei adesso i tuoi sogni si sono avverati. Chissà se il mondo migliore che sognavi potrà diventare realtà. Un mondo fatto solo di musica e di amore. Chissà se ci sarà mai un mondo per noi due, John. Dove potremo vivere il nostro amore, cibarci degli occhi dell'altro e non avere bisogno di nient'altro. Un mondo senza guerre, senza discriminazioni. Lo volevi così tanto. E i tuoi sogni erano anche i miei.
 
Close your eyes and I'll close mine
Good night sleep tight
 
Mi senti, John? Se chiudi gli occhi, li chiudo anche io.
Paul strinse forte il cuscino, riempiendolo delle sue lacrime, e serrò gli occhi, sperando di immaginare che al suo fianco, invece, ci fosse il suo John.
 
Now the moon begins to shine
Good night sleep tight
 
La luna. Quanto ci piaceva la luna. Ci ispirava, la luna. La luna non è la protettrice degli innamorati? Beh, sicuramente era la nostra. Quante notti abbiamo passato insieme, a parlare, a ridere, a piangere, a suonare, a fare l'amore. Quanto mi manchi.
 
Dream sweet dreams for me
Dream sweet dreams for you
 
Ti amo, John. Ti ho sempre amato. Ti amerò sempre.
 
Close your eyes and I'll close mine
Good night sleep tight
 
Gli occhi di Paul erano chiusi. La sua mente, completamente rivolta a John. Come se fossero di nuovo insieme. Come se potessero addormentarsi ancora abbracciati.
 
Now the sun turns out his light
Good nigh
t, sleep tight
 
Nel nero più nero dell'immaginazione di Paul, si accese una luce. John. Il suo migliore amico. Il suo amante. Non c'era una parola per definirlo. Era semplicemente John. E ora lo stava accarezzando, gli stava dicendo che tutto sarebbe andato bene. Il respiro di Paul cominciò a regolarizzarsi, a farsi meno affannoso, più lento.
 
Dream sweet dreams for me
Dream sweet dreams for you
 
Quanti sogni avevamo, John. Quanti progetti per la nostra vita. Mi manchi così tanto.
 
Mentre Ringo sussurrava "Good night, good night everybody. Everybody everywhere. Goodnight", Paul, per la prima volta dopo tanti mesi, prese sonno. E sognò John. 
  
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